[CDA] Ritorno alle origini

 

Estratto dai registri rapporto dell’Ordine dei Cavalieri dell’Alba e dei Guardiani del Tempio

3 macinale 283

Fortezza del Sacro Verbo, ore 22

 

Si è tenuto oggi un Concilio dei Cavalieri, alla presenza del Gran Maestro PhoenixFlame.

Il verbale completo dell’incontro viene conservato a parte, come d’uso, ma è importante che venga conservato in queste cronache il ricordo di quanto deciso.

Dopo lunghe meditazioni, avendo considerato eventi recenti e meno avvenuti a partire dall’invasione dei Deva, il Gran Maestro ha parlato ai Fratelli.

Ha deciso anzitutto di accettare il titolo di Pontefice offertole dai Fratelli, ma solo come carica onorifica in riconoscimento della sua lunga carriera iniziata proprio sotto la guida dei Pontefici della Chiesa Unita; per quanto i tempi correnti richiedano che i seguaci dei Giusti agiscano concordi nella luce della fede, questo non può essere ottenuto se non mediante la volontà stessa dei fedeli, nel rispetto delle tradizioni religiose venutesi a formare col tempo.

Inoltre, concorde l’intero Concilio, ha proposto e discusso un ritorno dell’Ordine ad una maggiore semplicità delle origini, rifacendosi ai tempi dell’elevazione a Ordine Cavalleresco avvenuta nel 268 ad opera del Pontefice Caladan, revisionando quindi la struttura gerarchica e il percorso formativo dei futuri nuovi Fratelli.

Infine ha sottoposto all’attenzione del Concilio il frutto di sue riflessioni e ricerche in materia di tradizione religiosa delle Sacre Terre: tali scritti saranno il nucleo di una futura opera che si farà portatrice di tale tradizione nel confronto costruttivo con i fedeli e le altre diocesi, e per fronteggiare la minaccia cultista.

Queste sono le parole che ne costituiscono l’introduzione, lette per la prima volta durante il Concilio.

 

Sull’inizio dell’Anno Imperiale 283, uscente il mese di macinale, il Concilio dei Cavalieri dell’Alba e dei Guardiani del Tempio ha deciso di vergare queste righe allo scopo di definire agli occhi delle genti quale sia la tradizione religiosa che si tramanda in seno all’Ordine, eredità della Chiesa Unita di Ardania.

In un momento di estremo pericolo per la fede, di fronte all’avanzata oscura della rinata Chiesa di Vashnaar e alle divisioni che le sue menzogne stanno seminando, crediamo che ciascun seguace dei Giusti dovrebbe ricordare dove affondino le proprie radici e quale sia il suo dovere nei confronti della vera fede, e cercare di migliorare se stesso nella luce della verità.

E’ infatti necessario che vi sia chiarezza di conoscenza e di intenti, e questo non può avvenire se la conoscenza non è condivisa e diffusa poiché è negli angoli bui che si annida il dubbio di cui si nutre l’Oscuro ingannatore.
Spesso infatti i dubbiosi si lasciano ingannare da giochi di parole e da mezze verità, così come restano sconcertati dai purtroppo non rari esempi di fedeli dei Giusti che non ne rappresentano degnamente i valori: non si imputino agli Dei le mancanze dei mortali! Sta a questi ultimi comprendere la giusta via, e a sacerdoti umili e persistenti nel proprio operato guidarli.

Soprattutto con gli anni passati dalla divisione della Chiesa Unita si è assistito al sorgere di nuove tradizioni locali o al recupero di altre un tempo dimenticate: nel riportare quelle conservate nelle Sacre Terre non si vuole allargare un divario con le altre chiese umane, ma bensì gettare robusti ponti che mostrino come al di là delle minute differenze ciò che le unisce sia la comune eredità e fede nei Giusti.

Possa dunque la luce della predicazione illuminare ogni anfratto ed essere sempre la guida per le genti umane, nella gioia come nel dolore.

Fortezza del Sacro Verbo, 26 macinale 283 A.I.

 

 

Categories:

Eventi