Leggi delle Sacre Terre

TERRITORIO

Le terre del Sacro Verbo sono state costituite nel 268 dal Pontefice Aral Caladan allo scopo di sostenere la chiesa dei fedeli dei Giusti, ed affidate all’Ordine dei Cavalieri dell’Alba in quanto politicamente neutrale. I loro confini sono delineati dal primo tratto del fiume Aben, dal canale Caladan e dalla catena dell’Orus Maer, e comprendono al loro interno il mercato dell’Alba, l’edificio adibito a locanda, la Fortezza, il Tempio e l’edificio costruito sui monti a uso caserma.

 

GIURISDIZIONE

L’Ordine dei Cavalieri dell’Alba rivendica non il possesso delle terre del Sacro Verbo, ma la loro custodia, su mandato dello stesso Pontefice risalente al 268: a loro spetta il dovere di amministrarle saggiamente e proteggerle, far rispettare la giustizia e salvaguardare ed accogliere i viaggiatori.

  1. L’autorità civile viene esercitata in via esclusiva dai membri dell’Ordine, i quali si impegnano a collaborare con le altre giurisdizioni nel perseguire eventuali delinquenti. In caso di necessità ci si riserva di interrogare o perquisire eventuali sospetti.
  2. E’ richiesto ai visitatori un comportamento dignitoso, consono al luogo; si chiede di riporre le armi e non indossare elmi o scudi per tutta la durata della permanenza sulle Sacre Terre. Per casi eccezionali chiedere il permesso delle autorità.
  3. E’ vietato l’uso delle armi se non in caso di autodifesa da un esplicito attacco. Analogamente, è vietato insultare o sminuire in alcun modo la razza, le convinzioni e le credenze di un altro ospite delle Sacre Terre.
  4. Qualsiasi caso di controversia DEVE subito essere riferito a membri dell’Ordine, che si occuperanno di dirimerlo.

 

AMMINISTRAZIONE RELIGIOSA

Le terre del Sacro Verbo, per volere del Pontefice e a seguito della creazione delle chiese cittadine nel 268, costituiscono diocesi autonoma amministrata attualmente dai Guardiani del Tempio naturale prosecuzione dei Guardiani del Verbo: ad essi il compito di curare la fede e difendere il Sacro Verbo, accogliere i pellegrini e porsi a disposizione dei seguaci dei Giusti ovunque essi vivano, promuovendo la collaborazione con e fra le altre diocesi.

  1. Le terre del Sacro Verbo, seguendo lo spirito della predicazione del Pontefice, sono aperte a tutti coloro che non siano animati da ostilità, intenti malevoli o seguaci di culti scuri o teorie scismatiche.
  2. E’ fatto esplicito divieto di accesso alle Sacre Terre per chiunque sia colpito da bando come seguace dell’Oscuro o come complice, colluso o favoreggiatore del culto di Vashnaar.
  3. E’ fatto altresì divieto di accesso per chiunque apertamente professi, sostenga o giustifichi il culto dell’Oscuro. I cittadini di Loknar, il cui governo sostiene il culto dell’Oscuro ospitandone la chiesa, non sono ammessi nelle terre del Monastero se non previa missiva che richieda un incontro, e con cui lo scrivente dichiari esplicitamente scopo dello stesso e la fede professata.
  4. E’ fatto divieto di usare incantesimi legati alla sfera del caos/entropia/male o comunque la si voglia definire; in particolare qualsiasi evocazione di natura demoniaca o legata alla non morte verrà distrutta seduta stante e l’evocatore sarà arrestato.

 

LA GRANDE BIBLIOTECA

Punto di incontro e scambio fra le genti di ogni luogo, esse ospitano
inoltre la Grande Biblioteca, aperta a tutti gli studiosi.

  1. La Biblioteca è accessibile a tutti coloro che ne facciano richiesta; si esorta a comunicare agli addetti dell’Ordine la natura delle proprie ricerche, in modo da rendere più rapida la consultazione e da sfruttare la conoscenza del materiale accumulato.
  2. Per effettuare un proprio studio, è necessario contribuire con la donazione di un volume. Questa donazione coprirà tutta la durata della
    ricerca, anche dovesse estendersi per più visite.

 

AMMINISTRAZIONE DELLE RISORSE NATURALI

Le risorse naturali di queste terre sono dei fedeli e disponibili gratuitamente, lasciando ai Cavalieri e Guardiani la sola gestione pratica del loro sfruttamento affinchè tutti possano fruirne al meglio. Si chiede tuttavia di comunicare la propria presenza ai membri dell’Ordine, in modo da assicurare il controllo sulle persone che frequentano la zona.

Ugualmente, gli spazi destinati al commercio saranno amministrati dall’Ordine e destinati non ad arricchirlo ma a favorire l’interazione fra le genti: il regolamento del Mercato dell’Alba è esposto pubblicamente di
fronte all’edificio stesso.

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