[HMR] Rogo per Eresia – Morte e Rinascita
ROGO PER ERESIA – MORTE E RINASCITA
Una giornata serena in città, il solito muoversi di indaffarati mercanti e le ronde dell’attenta guardia animavano le strade come il chiacchiericcio delle più recenti notizie e di succosi pettegolezzi.
Ma qualcosa era nell’aria, un messaggio lasciato all’attenzione di tutti firmato addirittura dalla Sacra Chiesa d’Occidente avvisava di un evento imminente con toni gravi e decisi, come si confà a chi sacrifica tutta la sua vita alla lotta contro l’oscurità e i falsi culti.
“Rogo per Eresia”, era intitolato: parole che per molti sembrarono essere uno scherzo di cattivo gusto, scherzo che però andò sfumando non appena qualcuno fra i cittadini disse di aver visto legare, sulla pira in cima al terrazzo della Cattedrale del Padre uno strano ed inquietante fantoccio: cosa voleva dire? Rogo in accusa e punizione di chi?
Molti non presero sul serio la comunicazione, altri la ignorarono, ma nessuno poteva zittire quella voce interna che sussurrava che qualcosa a breve sarebbe accaduto. E qualsiasi dubbio fu fugato, nella metà del pomeriggio, dalle grida dello strillone: la notizia era vera, fiamme sarebbero divampate per purificare.
Il sole calò come ogni giorno benedetto dai Giusti e lo fece celermente, quasi a voler lasciare il privilegio di illuminare il mondo al fuoco in arrivo. I primi ad avvicinarsi alla Cattedrale videro movimenti sul suo tetto, qualcuno stava assicurando lo spauracchio al palo quasi per impedire una sua inaspettata e miracolosa fuga: erano l’Adepto Trevor Harty e la Somma Sacerdotessa, Lady Marianne Heaney in persona, mossi da laboriosità e determinazione nell’avere conferme che tutto era pronto.
Giunse il momento: le alte cariche del Culto erano lassù, pregando e parlando con il popolo: in molti alla fine si erano assembrati, forse più per curiosità che per voglia di veder calare la giustizia divina su qualche capo indegno.
Lady Marianne, affiancata dal Lord Adepto Darius Aetides, dalla Sacerdotessa Maevee e dall’Adepto Trevor Harty, trasmettevano con gesti e parole ai presenti la solennità del momento: era giunto il tempo di porre fine ad una vita vissuta nell’oscurità e nel peccato mortale, era giunto il tempo di spezzare un legame con il falso dio.
Dietro di loro una figura in penombra iniziò ad avanzare su richiesta della Somma Sacerdotessa: Zenon Valdemar si fece innanzi focalizzando su di sé l’attenzione dei presenti che iniziarono a porsi domande sottovoce, confusi da quella presenza. Zenon il matto, il musico che da tempo era stato lontano da Hammerheim era tornato ed era su quel tetto…perché?
La risposta fu ben chiara a tutti: la vita che doveva finire era la sua, l’esistenza da peccatore che per molti anni aveva celato la fede nell’Oscuro con enorme incredulità di molti doveva essere spezzata. Ma nessuna carne sarebbe stata bruciata quella notte, solo sterpaglia e vecchi stracci.
“Zenon Valdemar rinasce a nuova vita, la vecchia vita è data al vento e alle fiamme”, si mormorava sul tetto mentre il musico gettava alcuni oggetti nelle fiamme, reliquie di una vita di perversione e violenza, chiedendo il perdono dei Giusti e l’opportunità di porre rimedio, un’opportunità che i sacerdoti presenti in quel momento avevano deciso di offrirgli dopo lunghi giorni di studio e di ascolto di confessioni a volte difficili da sentire, così colme di sangue e lordume da far temere a chiunque che avrebbero potuto contaminare la sacralità delle mura di quel luogo benedetto.
Zenon Valdemar era stato purificato da anni di scelleratezze ed era pronto a dare inizio a una nuova vita seguendo l’insegnamento del Grigio Viandante e di tutti gli Dei Giusti: i presenti restati lì ad osservare erano ancora increduli, alcuni colmi di rabbia e disprezzo, ma quello era lo scotto da pagare per chi ha vissuto nel peccato così a lungo, dover porre rimedio anche nello spirito altrui, impresa che con il tempo probabilmente avrebbe risanato le profonde ferite inferte al cuore della fiducia degli Hammin.
Il fuoco della pira lentamente andava spegnendosi, il momento solenne volgeva al termine, ma non prima di un’ultimo messaggio al popolo: la voce imperiosa e materna della Somma Sacerdotessa Marianne Heaney si levò, per una nuova vita spirituale che nasceva un’altra saliva un gradino più in alto verso l’amore e la benevolenza degli Dei, Darius Aetides era stato elevato al nuovo rango nel grembo della Sacra Chiesa d’Occidente: la sua devozione e dedizione erano da esempio per tutti e giunto era il momento di riconoscerglielo, un uomo che già aveva dato tanto per il Regno continuava la sua opera sotto la benedizione degli Altissimi e dei loro terreni rappresentanti in qualità di Difensore della Fede.
Da quella luminosa notte l’Oscurità si rese conto di avere due nuovi agguerriti nemici a cui badare.