- Thu Mar 10, 2022 8:49 pm
#50459
Era una notte tranquilla a Tremec. Ma no, "tranquilla" non le rendeva giustizia.
L'unico suono che si poteva udire era il sommesso soffio di una lieve brezza che spirava increspando appena le acque del lago Raya. La temperatura di fine inverno di Tremec era mite e piacevole, il cielo terso luccicava di astri e Nut si mostrava limpida e argentea.
Era una di quelle sere in cui l'intero creato sembra voler far pace con te, sembra voglia farsi perdonare per le tempeste, la siccità, i meteoriti.
Era una di quelle sere in cui gli elfi sentono il materno sguardo di Beltaine su di loro, mentre gli umani... beh gli umani dipende.
Gli umani del nord ammirano la grandezza della creazione di Yggr, gli umani comuni ringraziano Danu per la sua benevolenza, gli umani dalla pelle nera offrono doni a Lostris e quelli dalla pelle davvero davvero nera gongo Mawu bingu bangu.
Ma in questa quiete quasi innaturale, qualcuno non dormiva sonni tranquilli. Se un pensiero facesse il rumore di uno spillo che cade, si sarebbe sentito il suono di un golem che inciampa per le scale del tempio di Aengus ad Amon e ruzzola rovinosamente, smontandosi in mille pezzi. Ancora e ancora. Per tutta la notte.
...quando tacere, quando parlare, quando ascoltare ciò che dice chi è più saggio, Maeve è saggia, dovrei ascoltarla di più, lei studia, lei riflette, osserva, ascolta, dovrei ascoltare ascoltare! ascoltare i tremecciani, ascoltare le parole di Jasim, nella sua eloquenza, nella sua serafica calma ha implicitamente suggerito di pensarci bene, ascoltare le parole di Labwa, poche parole proferite ma pesanti come pietra, un giuramento scolpito nella pietra, sono come Tremec, sono pietra e sabbia, lei e sua sorella Yashet, caos di sabbia che danza in un mulinello nel deserto, le sue odalische che danzano nel bordello, la locanda, Kodjo, lui paga e compra, lui poi vende, concetti semplici, troppo semplici? venderebbe l'anima per il giusto prezzo? l'anima, la mia anima che vagabonda, forse perduta ma leggera, come il vento, e Malynna... per lei niente ha valore, per lei tutto ha un prezzo, il prezzo è l'unico valore, e questo è quanto? questo è quanto? questo è quanto dovrei diventare? sono gli esempi lampanti lei e Popara, ah! il presunto ottuso ottuagenario, ah! tutt'altro che ottenebrato, forse è proprio lui che ha capito, Malynna o Popara, Popara o Malynna, cosa fare, cosa posso dare, quanto voglio dare, quanto sono disposto a perdere, non so...
Quei pensieri intricati continuavano a aggrovigliarsi, ogni tentativo di sbrogliarli sembrava vano, ma ci doveva essere una soluzione, ci doveva essere un modo per...
Chicchirichììì
"Quel dannato gallo hammin...", bofonchiò Iruion tra sé e sé, con la faccia ancora infossata nel cuscino nel disperato tentativo di prendere sonno.
"Non credo che lo farò arrivare vivo a farsi ammazzare da un altro gallo"
L'unico suono che si poteva udire era il sommesso soffio di una lieve brezza che spirava increspando appena le acque del lago Raya. La temperatura di fine inverno di Tremec era mite e piacevole, il cielo terso luccicava di astri e Nut si mostrava limpida e argentea.
Era una di quelle sere in cui l'intero creato sembra voler far pace con te, sembra voglia farsi perdonare per le tempeste, la siccità, i meteoriti.
Era una di quelle sere in cui gli elfi sentono il materno sguardo di Beltaine su di loro, mentre gli umani... beh gli umani dipende.
Gli umani del nord ammirano la grandezza della creazione di Yggr, gli umani comuni ringraziano Danu per la sua benevolenza, gli umani dalla pelle nera offrono doni a Lostris e quelli dalla pelle davvero davvero nera gongo Mawu bingu bangu.
Ma in questa quiete quasi innaturale, qualcuno non dormiva sonni tranquilli. Se un pensiero facesse il rumore di uno spillo che cade, si sarebbe sentito il suono di un golem che inciampa per le scale del tempio di Aengus ad Amon e ruzzola rovinosamente, smontandosi in mille pezzi. Ancora e ancora. Per tutta la notte.
...quando tacere, quando parlare, quando ascoltare ciò che dice chi è più saggio, Maeve è saggia, dovrei ascoltarla di più, lei studia, lei riflette, osserva, ascolta, dovrei ascoltare ascoltare! ascoltare i tremecciani, ascoltare le parole di Jasim, nella sua eloquenza, nella sua serafica calma ha implicitamente suggerito di pensarci bene, ascoltare le parole di Labwa, poche parole proferite ma pesanti come pietra, un giuramento scolpito nella pietra, sono come Tremec, sono pietra e sabbia, lei e sua sorella Yashet, caos di sabbia che danza in un mulinello nel deserto, le sue odalische che danzano nel bordello, la locanda, Kodjo, lui paga e compra, lui poi vende, concetti semplici, troppo semplici? venderebbe l'anima per il giusto prezzo? l'anima, la mia anima che vagabonda, forse perduta ma leggera, come il vento, e Malynna... per lei niente ha valore, per lei tutto ha un prezzo, il prezzo è l'unico valore, e questo è quanto? questo è quanto? questo è quanto dovrei diventare? sono gli esempi lampanti lei e Popara, ah! il presunto ottuso ottuagenario, ah! tutt'altro che ottenebrato, forse è proprio lui che ha capito, Malynna o Popara, Popara o Malynna, cosa fare, cosa posso dare, quanto voglio dare, quanto sono disposto a perdere, non so...
Quei pensieri intricati continuavano a aggrovigliarsi, ogni tentativo di sbrogliarli sembrava vano, ma ci doveva essere una soluzione, ci doveva essere un modo per...
Chicchirichììì
"Quel dannato gallo hammin...", bofonchiò Iruion tra sé e sé, con la faccia ancora infossata nel cuscino nel disperato tentativo di prendere sonno.
"Non credo che lo farò arrivare vivo a farsi ammazzare da un altro gallo"
Garion Galenus - Mago dell'Alba, Accademia delle Arti Arcane
Fu Iruion - Bardo Ingenuo, Awenita delle Sabbie, Signore del Cactus
Elwing: perché non puoi fare lo spelling di awenita senza aww-
Fu Iruion - Bardo Ingenuo, Awenita delle Sabbie, Signore del Cactus
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