- Fri Jan 17, 2020 6:53 pm
#7841
.Mewah.

Sotto lo scricchiolio di ormai antiche canne della giungla impervia del Watan mi infilo una ciocca selvaggia dietro l'orecchio
e faccio del mio meglio per restare seduta tranquilla. Ivambu resta seduto di fronte a me, aggrotta le sopracciglia per la concentrazione
e così facendo le grinze sulla sua testa rasata si accentuano. Son poche le volte in cui lo si può scorgere senza maschera rituale,
il suo sguardo dietro di essa è penetrante e introspettivo quanto basta per mettere in imbarazzo.
Anche stavolta era lì, meditabondo su come poter togliere dai guai tre bambine senza ormai dimora. L'avevamo fatta grossa.

Restava lì a meditare mentre noi, afflitte, respiravamo quasi senza far rumore aspettando la sua parola.
Sapevo che era colpa mia, avrei voluto gridare che fosse stata colpa mia ma sapevo già quale sarebbe stata la risposta di Rakakta.
Siamo sorelle e abbiamo sempre condiviso tutto da quel giorno.. Anche i momenti peggiori.
Ed eccoci qui, ad attendere la punizione per avere commesso un errore che ha destabilizzato la pace della vallata.
Mentre giocavamo, io e Nliwa abbiamo esagerato negli schiamazzi e senza accorgercene ci siamo addentrate vicino alle pianure delle idree centenarie.
I loro sguardi si son posati su di noi mettendo in agitazioni le madri in difesa delle uova. Il risultato fu uno spostamento del branco e
la distruzione di alcune piantagioni destinate al nostro sostentamento.
Ivambu apre finalmente gli occhi e mi guarda.
Tiro indietro le spalle e spingo in avanti il petto per raddrizzandomi
però avrei voluto piegarmi sotto il peso del suo sguardo.
Per qualche minuto sento alle mie spalle l'apprensione di Rakakta e Nliwa ma decido di affrontare le mie colpe.
Ivambu lo predicava spesso.
<< Qwaylar mà deve scappa, cresce e affronta sfide. Sarà spiriti a decide se vive o mà.>>
Con un cenno di assenso, libera Nliwa e Rakakta ma il suo sguardo si sofferma su di me.
Malgrado la mia agitazione so che devo restare.
Le mie due sorelle stanno uscendo dalla capanna, poi Rakakta esita..
Sento i suoi passi soffermarsi sulla porta, il suo sguardo su di me. Fatico a trattener le lacrime,
so bene cosa vorrebbe dirmi. Decisa, ricambio lo sguardo di Ivambu.
...Attimi di silenzio e di soli sguardi...
"Sente solo Jungla.."
<< Mewah.. Ascolta. Cosa sente?>>
Stupita della domanda faccio correre lo sguardo verso la finestra
che lascia irradiare i colori del mattino e il plumbeo colore delle nuvole.
"Sente.. Cosa sente ora?"
Chiudo gli occhi concentrandomi.
.
.
.
*Tump*
Sentendo il tonfo sollevo sorpresa le sopracciglia.
.
.
.
*Tu-tump*
Riapro gli occhi cercando lo sguardo di Ivampu.
Senza che me ne accorgessi ha posato la mano sulla mia testa e mi guarda dall'alto, restando in piedi.
Mi sorride, un sorriso strano e incomprensibile.
<< Sentirà.. E' tuo destino.
Mà pensa a altro.>>
Sentendolo avverto un nodo alla gola che mi costringe a deviare lo sguardo.
Sembra vedere quel che io non riesco a vedere.
A Kaniga Wata tutti dicono il contrario, cacciandomi. Ripetono che son lontana dagli spiriti
perchè rifuggo dalla vita del villaggio e dalle regole che esso impone.
Costringendo anche Rakakta e Nliwa a seguirmi, lontano dagli altri..

*Tud*
.
*Tud*
..Passi.. Passi pesanti e fruscio d'erba..
Dischiudo appena gli occhi ancora pesanti per la notte passata a riposare.
Scosto appena le pelli calde per sollevarmi e resto seduta, intontita ancora dal sogno fatto.
Pigramente guardo accanto a me e lo sento respirare. Makhai, il lupo nero gigante aveva dormito accanto a me quella notte.
Mi lascio scappare un sorriso e mi alzo veloce per godermi le luci del mattino.
Mi avvio verso l'uscita del tempio e mi fermo sull'uscio,
ascoltando l'acqua che si infrange sulla vegetazione, gli animali al loro risveglio.
I passi dei due Naa'Har che scivolano sull'erba riecheggiano nel primo mattino tra le rocce muschiate.
Probabilmente sono stati loro, con la loro cadenza lenta e pesante, a risvegliare i miei ricordi nel sonno. Sorrido.
Chiudo gli occhi, ricordando quel che è passato. Concentrandomi riesco a sentire la Giungla che mi circonda.

"..Mewah sente Lei, Ivambu. Jungla respira e vive."
" Mà allontana... "[.]

Sotto lo scricchiolio di ormai antiche canne della giungla impervia del Watan mi infilo una ciocca selvaggia dietro l'orecchio
e faccio del mio meglio per restare seduta tranquilla. Ivambu resta seduto di fronte a me, aggrotta le sopracciglia per la concentrazione
e così facendo le grinze sulla sua testa rasata si accentuano. Son poche le volte in cui lo si può scorgere senza maschera rituale,
il suo sguardo dietro di essa è penetrante e introspettivo quanto basta per mettere in imbarazzo.
Anche stavolta era lì, meditabondo su come poter togliere dai guai tre bambine senza ormai dimora. L'avevamo fatta grossa.

Restava lì a meditare mentre noi, afflitte, respiravamo quasi senza far rumore aspettando la sua parola.
Sapevo che era colpa mia, avrei voluto gridare che fosse stata colpa mia ma sapevo già quale sarebbe stata la risposta di Rakakta.
Siamo sorelle e abbiamo sempre condiviso tutto da quel giorno.. Anche i momenti peggiori.
Ed eccoci qui, ad attendere la punizione per avere commesso un errore che ha destabilizzato la pace della vallata.
Mentre giocavamo, io e Nliwa abbiamo esagerato negli schiamazzi e senza accorgercene ci siamo addentrate vicino alle pianure delle idree centenarie.
I loro sguardi si son posati su di noi mettendo in agitazioni le madri in difesa delle uova. Il risultato fu uno spostamento del branco e
la distruzione di alcune piantagioni destinate al nostro sostentamento.
Ivambu apre finalmente gli occhi e mi guarda.
Tiro indietro le spalle e spingo in avanti il petto per raddrizzandomi
però avrei voluto piegarmi sotto il peso del suo sguardo.
Per qualche minuto sento alle mie spalle l'apprensione di Rakakta e Nliwa ma decido di affrontare le mie colpe.
Ivambu lo predicava spesso.
<< Qwaylar mà deve scappa, cresce e affronta sfide. Sarà spiriti a decide se vive o mà.>>
Con un cenno di assenso, libera Nliwa e Rakakta ma il suo sguardo si sofferma su di me.
Malgrado la mia agitazione so che devo restare.
Le mie due sorelle stanno uscendo dalla capanna, poi Rakakta esita..
Sento i suoi passi soffermarsi sulla porta, il suo sguardo su di me. Fatico a trattener le lacrime,
so bene cosa vorrebbe dirmi. Decisa, ricambio lo sguardo di Ivambu.
...Attimi di silenzio e di soli sguardi...
"Sente solo Jungla.."
<< Mewah.. Ascolta. Cosa sente?>>
Stupita della domanda faccio correre lo sguardo verso la finestra
che lascia irradiare i colori del mattino e il plumbeo colore delle nuvole.
"Sente.. Cosa sente ora?"
Chiudo gli occhi concentrandomi.
.
.
.
*Tump*
Sentendo il tonfo sollevo sorpresa le sopracciglia.
.
.
.
*Tu-tump*
Riapro gli occhi cercando lo sguardo di Ivampu.
Senza che me ne accorgessi ha posato la mano sulla mia testa e mi guarda dall'alto, restando in piedi.
Mi sorride, un sorriso strano e incomprensibile.
<< Sentirà.. E' tuo destino.
Mà pensa a altro.>>
Sentendolo avverto un nodo alla gola che mi costringe a deviare lo sguardo.
Sembra vedere quel che io non riesco a vedere.
A Kaniga Wata tutti dicono il contrario, cacciandomi. Ripetono che son lontana dagli spiriti
perchè rifuggo dalla vita del villaggio e dalle regole che esso impone.
Costringendo anche Rakakta e Nliwa a seguirmi, lontano dagli altri..

*Tud*
.
*Tud*
..Passi.. Passi pesanti e fruscio d'erba..
Dischiudo appena gli occhi ancora pesanti per la notte passata a riposare.
Scosto appena le pelli calde per sollevarmi e resto seduta, intontita ancora dal sogno fatto.
Pigramente guardo accanto a me e lo sento respirare. Makhai, il lupo nero gigante aveva dormito accanto a me quella notte.
Mi lascio scappare un sorriso e mi alzo veloce per godermi le luci del mattino.
Mi avvio verso l'uscita del tempio e mi fermo sull'uscio,
ascoltando l'acqua che si infrange sulla vegetazione, gli animali al loro risveglio.
I passi dei due Naa'Har che scivolano sull'erba riecheggiano nel primo mattino tra le rocce muschiate.
Probabilmente sono stati loro, con la loro cadenza lenta e pesante, a risvegliare i miei ricordi nel sonno. Sorrido.
Chiudo gli occhi, ricordando quel che è passato. Concentrandomi riesco a sentire la Giungla che mi circonda.

"..Mewah sente Lei, Ivambu. Jungla respira e vive."
Last edited by Mewah on Sun Jan 19, 2020 1:26 am, edited 5 times in total.
ꕥ Seth Ombraenir
Discord: qtlibra
Fu Alkard Donegal, Mewah, Nuii en'Doron, Huine e tanti altri meno conosciuti.
#SfasciaGilde #DispensatriceDiDeleteDiMassa #LaSuperba #TenoriTaiga #Cacarona #PatogenoRaro #Cavalcademoni
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