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[Ocartis]

La Leggenda dei Barbadoro - La Maledizione

Un rivolo di bava ricopriva le pergamene sul bancone del Laboratorio.
Anche la scorsa notte Gogol si era addormentato mentre lavorava ai suoi progetti.
L'umidità e la fredda corrente del sottosuolo si insinuarono sotto il corpetto fin dentro le ossa del geniere, che si svegliò di colpo con un brivido.
Doveva essere già l'alba.
Fece schioccare la lingua sul palato due, tre, quattro volte ed espulse la cena della sera precedente con un sonoro rutto. Pesce e birra. Ne riconobbe ancora il sapore.
Afferrò un tozzo di pane adagiato sulle scartoffie e lo addentò senza non pochi problemi. Doveva essere lì da almeno un paio di giorni.
Scostò la sedia e si alzò. Si stiracchiò e si annusò.
sniff sniff
Doveva lavarsi. Le avventure dei giorni scorsi avevano lasciato il segno.
Era stato in giro per i cunicoli a cercar tesori. E Dera solo sa quante malattie aveva evitato.
Si recò quindi presso il corso d'acqua che correva proprio di fianco al laboratorio.
Inspirò profondamente. L'odore di zolfo e muffa lo inebriava e lo caricava.
Ancora mezzo addormentato arrivò al rigagnolo nella piccola foresta di funghi. Raccolse l'acqua gelida con due mani e la gettò in faccia.
Piano aprì gli occhi e si specchiò sulla superficie d'acqua.
Qualcosa attirò la sua attenzione. Un sasso, delle alghe?
Osservò meglio. Non era qualcosa nelle profondità.
Era il suo riflesso.
Spalancò la bocca.
AAARGHHH
Un urlo di disperazione riecheggiò negli antri della Gemma.
La mia barba!
Incredulo afferrò la sua peluria e la osservò ben bene.
Grigia!
Dove sono i miei riflessi dorati?
Cominciò a buttare acqua sulla faccia.
Sarà un residuo di polvere nera.
Ma per quanto la strigliasse, la barba rimaneva grigia.
Una maledizione. Fu ciò a cui pensò subito dopo.
Qualche Muso di Porco o ratto o goblin si sarà divertito!
O forse una punizione. Ho offeso il Saggio in qualche modo?
No no. Mi dedico sempre alle Giovani Barbe. Sto formando al meglio le nuove Barbe di Fuoco... non può essere!
La sua mente, sempre razionale, cominciò a vagliare ipotesi sempre più assurde per trovare una spiegazione.
Troppo tempo a contatto col flux? Ma se lo evito come un morbo!
Troppe inalazioni di zolfo? Impossibile, ci sono genieri che ci vivono, in zolfatara!
Troppa birra? Non più del solito, no. E poi è Rutto di Drago, mai avuti effetti collaterali.
Fece tre energici respiri per riordinare le idee.
Il Saggio saprà sicuramente ispirarmi.
Camminò lentamente coprendo la faccia alla bene e meglio, e si avviò verso il Tempio.

[Ocartis]

La Leggenda dei Barbadoro - La Preghiera

I cugini sembravano non troppo scossi da ciò che era avvenuto alla barba di Gogol. I più ritenevano fosse il sopraggiungere della vecchiaia.
Ma Gogol sapeva che non era così. Come poteva succedere tutto nell'arco di una notte?
Gli ultimi giorni erano stati un continuo pellegrinaggio.

Aveva cercato risposte dagli antenati e dalla Triade.
Aveva visitato tutti i luoghi sacri del Regno.
Dal Tempio di Berzale alla Gemma,



fino alla recondita statua di Dera nelle profondità dei cunicoli.



Aveva cercato consolazione nella Triade, e forza, ispirazione.
Ispirazione che sapeva sarebbe giunta; il Saggio in qualche modo gli avrebbe parlato e l'avrebbe indirizzato sulla giusta strada.
La strada che lo avrebbe portato a comprendere, a cercare, a riprendersi!

[Ocartis]

La Leggenda dei Barbadoro - La Scoperta
Aveva chiacchierato con molti dei cugini negli ultimi giorni. Nessuno riusciva a spiegarsi la cosa.
Ma fu proprio discutendo col cugino Ulfik che Gogol ricevette l'illuminazione!
Sarà bene che cambi nome in Barbadargento cugino, ormai.
Beh da alcune storie che mio padre mi raccontava alcuni Barbadoro cambiarono nome in Barbagrig...
Gogol si interruppe bruscamente.
Ulfik, tu sei stato inviato dal Saggio! Le storie che mio padre mi raccontava! Lì posso trovare delle risposte!

Ma certo. Quelle leggende che suo padre Grimil gli raccontava in gioventù.
Effettivamente da quando aveva avuto questo problema con la barba non era passato a Nuran dal vecchio padre, che lì si occupava delle merci del Laboratorio.
Un po' per vergogna, un po' per mancanza di tempo, non era salito in superficie, al mercato, ultimamente.
Decise di farlo immediatamente. Sicuramente Grimil Barbadoro avrebbe saputo aprirgli la mente.


Appena Grimil vide suo figlio trasalì.

La maledizione dei Barbadoro! Ha colpito anche te.
Maledizione? Allora avevo ragione!
Alcuni dei nostri antenati ne sono stati colpiti. Molti sono riusciti a scacciarla.
Siedi ti racconto della Leggenda del nostro antenato Gramal.


Si narra che quando gli Djaredin calcavano ancora la superficie lo Djaredin Gramal, della famiglia dei Bryntrommi, antenato dei Barbadoro, era rinomato per la sua barba d'oro splendente.
Bryntrommi in antico Kyl vuol dire proprio Barba d'oro luccicante.




Quando gli Djaredin furono rinchiusi nel sottosuolo la barba del Bryntrommi cominciò a sbiadire. Si dice che passò prima per un biondo spento per poi ingrigirsi del tutto.
Gramal teneva molto ai suoi peli e decise di trovare un modo per rinvigorirne nuovamente il colore.
Cercò di creare una lozione da applicare, ma non ebbe successo.
Finchè un giorno, durante un'esplorazione dei cunicoli si imbattè nell'antro di un drago dorato.
Fu lì che il Saggio lo illuminò. Avrebbe usato le scaglie di quell'essere per dare nuova vita alla sua barba.





Leggenda narra che il Bryntrommi sconfisse il drago da solo, anche se in molti, anche della famiglia dei Barbadoro, credono che abbia organizzato una spedizione con alcuni cugini.
Sta di fatto che il drago venne ucciso e poi scuoiato da Gramal.
Con quelle scaglie, di drago dorato anziano, preparò una lozione nel proprio laboratorio.
Questa riuscì a riportare la propria barba all'antico splendore.





I Bryntrommi, col tempo poi chiamati Barbadoro, andavano fieri del proprio pelo dorato, anche se man mano che si susseguivano le generazioni la barba si avvicinava sempre più ad un biondo lucente.


Allora cercherò quelle scaglie.
Spero tu abbia fortuna figliolo, ma ricorda non è la barba che fa di te un Barbadoro, ma le tue azioni e la tua devozione.

[Ocartis]

La Leggenda dei Barbadoro - Bryntrommi
Gogol aveva ora un obiettivo. Doveva trovare quelle scaglie.
Sapeva già cosa fare: i suoi cugini l'avrebbero aiutato di certo.
Scrisse un messaggio in bacheca ed ottenne la disponibilità di molti Djaredin.

Non fu difficile organizzarsi per l'impresa.
Qualche sera più tardi i cugini infatti si ritrovarono alla Gemma e discussero animosamente su come aiutare il Barbadoro.
Il Bund sapeva che spesso dei draghi dorati nidificavano in superficie dove un tempo sorgeva il porto di Kard Dorgast, ormai abbandonato e preda di orchi e bestie senza controllo.
Si decise di raggiungere quel luogo.
Il drappello oltrepassò le mura che separavano la Gemma dai vecchi possedimenti ormai nelle mani dei musidiporco.
I Djaredin si fecero strada tra le orde di orchi. I musidiporco cadevano sotto i fendenti delle asce, trafitti dai proiettili dei genieri, annientati dai martelli delle prime linee.



Il gruppo arrivò senza sforzi in superficie e si mise a caccia.
Come previsto un nido di draghi dorati si trovava in quelle lande gelide.
Il manipolo si schierò.
Ad uno ad uno i draghi si avvicinavano e venivano prontamente abbattuti dalla potenza dei cugini.
Un enorme drago dorato si avvicinò poi al gruppo spalancando le fauci. La furia dei Djaredin riuscì però facilmente ad abbattere la bestia!
Gogol ebbe l'onore di scuoiare l'animale e riuscì a ricavare alcune scaglie.



Al rientro alla Gemma il cugino Ulfik, esperto alchimista, si mise a disposizione del Barbadoro.
Dopo qualche giorno di studi, insieme i due Djaredin, riuscirono a confezionare una lozione, utilizzando quelle scaglie.
Il lavoro fu minuzioso e delicato. Ulfik spiegò il procedimento passo per passo.
Miscelare le scaglie ben triturate in una mistura da lui preparata.
Riscaldare il composto così ottenuto, tenendolo sott'occhio affinchè non si bruciasse.
Raffreddarlo successivamente con acqua e spalmarlo sulla barba ancora tiepido.
Gogol supportò e seguì tutte le fasi del processo e ... dopo qualche minuto dall'applicazione, la sua barba risplendeva nuovamente di un bellissimo colore dorato!
Urla di felicità riecheggiarono tra gli anfratti del sottosuolo!



Ora si considerò nuovamente un Barbadoro! Ora poteva con orgoglio portare il nome della sua famiglia e della stirpe dei Bryntrommi!