DRAGHI

*Il manoscritto è conservato, un po’ usurato, come se fosse consultato spesso, in bella vista in uno dei primi scaffali della biblioteca di Hammerheim.*

Cosa può essere scritto su questa semplice pergamena che non sia stato detto, narrato, cantato sulle figure leggendarie più potenti e terribili di Ardania?

Le leggende sui draghi sono molto diffuse e a volte purtroppo interferiscono con lo studio critico. Anche la nascita di queste creature è circondata da miti e leggende varie; l’origine di questi grandi rettili infatti ancora ai giorni nostri è oscura, notizie, leggende e tradizioni giungono da ogni parte di Ardania.

E’ risaputo per certo che uno dei primi draghi, o comunque creatura che avesse tale aspetto, che la nostra storia ricordi, sia stato Niflhel, magnifica creatura forgiata nelle fucine di Aengus dal frammento di Algera che aveva ucciso Nyp, lo stesso frammento che aveva dato la vita al nostro protettore Oghmar.
Non sarei quindi stupito se i Draghi fossero figli e testimoni, come Niflhel, della grandezza dei nostri Dei.

La concezione druidica invece prevede che i Draghi siano state le prime creature generate dalla Madre, essere divino e comprensivo di ogni potere e sentimento, generatore di vita e di tutto il mondo a noi conosciuto, e vengono indicati in questa visione come depositari della Saggezza prima e del Libero Arbitrio. Addirittura si narra che siano stati loro ad istruire noi uomini, per volere della Madre stessa, prima di ritirarsi nei loro regni.
Questa è una teoria come ogni altra, che aldilà delle singole credenze personali, difficilmente potrà mai avere riscontri, ma merita comunque menzione.

La cultura elfica, infine, da sempre vista come detentrice del sapere più remoto di Ardania, ci porta notizie confuse a riguardo. Sembra infatti che i Draghi siano addirittura antecedenti alla nascita del popolo elfico, ma negli scritti del saggio Gartax si evidenzia la possibilità che tali creature possano essere giunte da un mondo a noi sconosciuto, proprio in seguito a strane e inconcepibili manipolazioni del mondo a noi conosciuto ad opera degli Antichi, i progenitori degli elfi. Altre citazioni sui Draghi vengono dalla leggenda del Drago di Smeraldo, la cui venuta storicamente potrebbe coincidere con la discesa dei draghi di cui parla Gartax nella sua storiografia.
A tale proposito, mi è doveroso citare una curiosa versione, seppur scarsamente attendibile, rinvenuta in una delle mie ricerche nella sede dell’Accademia. L’autore sembra essere, consultando gli archivi imperiali, un mio predecessore, ed è impossibile, a causa dell’infausta azione del Tempo, risalire ad una datazione precisa per tale scritto.
Sembra essere comunque un frammento di uno studio più ampio sulla cultura elfica, la cui maggior parte è andata perduta, o è rimasta incompleta, questo non posso dirlo. Non è riportata alcuna sua fonte.
Riporto testualmente il passaggio, cercando di integrare in maniera coerente le parti illeggibili o mancanti, e correggendo alcuni evidenti errori di trascrizione.

I draghi nacquero dai primi 2 semi del Tulip, benedetti con gli incantesimi divini di Earlann e Beltaine che volevano i draghi come loro servitori e messaggeri.
Non volevano che gli altri dei avessero un simile poter nelle mani, quindi rubarono i semi e ne presero uno a testa.
Earlann per mezzo del suo incantesimi trasferì nel suo seme la sua saggezza e la sua intelligenza nonché la sua ambizione.
Beltaine nel suo seme trasferì il suo cuore, il suo amore per le foreste e le selve.

Nacquero cosi le prime creature, progenitrici della stirpe dei Draghi dei nostri giorni: i Dragoni, simboli di saggezza e potenza, consacrati a Earlann, dotati di grandi capacità magiche, e Draghi delle foreste, figli di Beltaine, protettori della vita dei figli del Doriath e difensori delle foreste a loro per sempre consacrate.

Gli altri Dei non poterono non notare la nascita di queste splendide creature. Iniziò così una dura lotta tra Beltaine e Suldanas, che volevano tenere il potere dei draghi per loro, e Luugh, che voleva i draghi per il suo esercito del male. Luugh con l’inganno e col veleno prevalse e trasformo cinque dei dragoni più potenti in draghi oscuri. Da questi cinque draghi si generarono i draghi neri e di ombra che sono i servitori del Dio maligno, guardiani dell’inganno e della perversione.
Earlann apparentemente era rimasto fuori da questa competizione, ma non era così. Infatti egli creò il drago più potente di tutti all’insaputa degli altri dei, troppo intenti a combattersi tra loro. Egli evocò e richiuse in uno smeraldo magico un potente spirito della foresta, conosciuto come lo “spirito della Furia”. La gemma magica a contatto con questo spiritò emise un potere inimmaginabile.
Earlann domò questo potere e lo modellò, creando cosi il potentissimo drago di smeraldo, signore della furia vendicatrice della foresta e generale delle legioni bianche di Earlann, le poderose truppe scelte del Dio.

Cosi i Draghi con i millenni si diffusero in tutto il continente e iniziarono a migrare verso nuove zone da conquistare. Ora si possono trovare in grandi quantità nelle isole dei Dragoni e a Sud ovest del continente elfico, ove posseggono molte tane. Pochi sono i draghi che si sono adattati nel continente degli uomini.
Non si sa quanto sia vera questa storia, ma indubbiamente i draghi furono generati da degli esseri troppo grandi per essere comuni mortali…

Ho riportato tale scritto per dovere e amor di cronaca, ma oltre a dubitare io personalmente di alcune cose, anche a causa della mia fede, ho il dovere di informare il lettore che tale leggenda non mi è stata mai potuta confermare da alcun elfo, ne ha avuti riscontri altrove.
Ognuno dunque attribuisca, e vale per ogni parola che le mie vecchie mani vergano, la veridicità che preferisce e ritiene adeguata.

Continuando lo studio, possiamo dire che al giorno d’oggi conosciamo alcuni tipi di drago:

Draghi Cromatici
Questi draghi sono famosi per la loro intelligenza e arguzia.
Possono essere di vari colori. I più diffusi sono i draghi blu, rossi verdi e bianchi, mentre più rari e potenti, vi sono i draghi neri, e i quelli color dell’oro.
Il loro colore dipende spesso dalla zona in cui vivono, ed ognuno di questi tipi di creature si è adattato con il tempo all’ambiente, affinando le proprie caratteristiche e peculiarità.
Alcuni di essi, la maggior parte, amano vivere in grandi cave, ampie alte e spaziose, dentro le quali custodiscono e accumulano tesori di valore immenso. Pare che possano vivere oltre i 1200 anni, e più invecchiano più la loro potenza, forza e sapere arcano aumentano.
In combattimento fanno molto ricorso alle loro innate capacità magiche e al loro soffio letale. Non disdegnano l’uso delle potenti zampe anteriori, capaci di sfondare e lacerare anche i metalli più resistenti.

Draghi Maggiori
I draghi più potenti, che riescono a superare indenni il millennio di vita, incorrono in trasformazioni fisiche e mentali che li innalzano al di sopra di quasi ogni creatura conosciuta. Il loro corpo si ricopre lentamente, col passare dei secoli, di una sorta di seconda pelle di colore grigiastro, che gli conferisce una maggiore protezione, di scaglie ulteriori e di una specie di peluria in alcune parti del corpo. La loro mente migliora di lucidità e prontezza, le loro capacità arcane crescono a dismisura, senza considerare i vantaggi delle conoscenze e della saggezza accumulate in tutto quel tempo.
Quando tale processo naturale giunge a compimento, diviene impossibile per chiunque distinguere la loro specie di appartenenza.
Tali sono i draghi che vengono comunemente, e con efficace semplicità, denominati “Antichi”.
Vi è un altro tipo di drago che si distingue dal resto della loro popolazione: esso è detto “di cristallo”, o più comunemente “Cristallino”, per la particolare colorazione delle sue scaglie.
Di enorme potenza, forse pari ad un Drago Antico, la sua origine è sconosciuta; alcuni studiosi, notando affinità con i draghi blu, hanno ipotizzato delle origini comuni, oppure hanno ipotizzato che possa essere lo stato più anziano di questi tipi di draghi.
Data la sua spiccata aggressività, certo è che sono pochissime le persone che vi si avvicinano, figurarsi per scopi di studio, quindi rimane tutto avvolto nel mistero.

Draghi Oscuri
Questi draghi sono in parte simili agli altri, ma presentano delle spiccate e evidenti peculiarità, che incutono maggior timore, e inducono a pensare ad una loro origine maligna o comunque innaturale.
Sono considerati tra le creature più pericolose, anche tra la stirpe draconica stessa.
Forse il più noto tra gli avventurieri è il drago denominato “d’Ombra”. Tale creatura ha un aspetto davvero spaventoso: il suo corpo presenta un alone simile ad uno spettro, e le sue carni appaiono come incorporee; un’area di cupa e tremenda tenebra accompagna i suoi spostamenti, e i suoi oscuri poteri magici possono terrorizzare e mettere in fuga anche gli uomini più valorosi.
Un altro temibile drago oscuro, anche se forse non è corretto classificarlo come tale, è il “Dracolich”. Tale creatura non è altro che un drago morto, riportato in vita da oscuri rituali di indicibile malvagità e mostruosità, tramandati da esseri corrotti dal maligno.
Le carni di questi draghi sono consunte dal processo di decomposizione, e spesso essi non sono altro che enormi scheletri adornati di brandelli di scaglie e pelle. Spesso potenti stregoni non morti, lich molto antichi, si servono di tali creature come custodi delle proprie cripte e dei luoghi a loro cari.

Draghi Minori e Pseudo-draghi
Infine vi sono creature di forza e indole ben differente dalle creature fin qui citate, o che non hanno molto in comune con i draghi veri e propri, se non una certa somiglianza.
E’ il caso dello “pseudo-drago di palude”, un pacifico essere che abita le paludi delle Terre Selvagge. Di dimensioni ridotte e privo di ali, si aggira tra quelle terre cacciando piccoli animali e nutrandosi di alghe. Ha comunque una discreta forza fisica, e diventa aggressivo se infastidito.
Discorso a parte è per il “Drago-serpente” o “Serpentino”. Alcuni viaggiatori hanno riportato testimonianze di questo essere dal corpo lungo e affusolato, esile ma aggraziato, con una specie di criniera dorata attorno al capo, e dal dorso sprovvisto di ali.
Sembra che sia solito abitare cunicoli e caverne isolate, e che non abbia affatto un atteggiamento ostile con i “visitatori”. Certo è che la potenza magica di cui dispone pare non essere inferiore ai suoi “cugini”, e non si preoccupa di mostrarla tutta qualora venga minacciato.
Le origini di questa creatura e altre peculiarità sono sconosciute, essendo di indole molto schiva, mostrandosi poco ad occhi estranei.

Termina qui il mio studio. Prego sempre il Veggente che mi dia la forza di espandere il mio sapere fino alle ultime ore della mia ormai lunga vita.
Spero e prego ardentemente che il mio lavoro venga raccolto da qualcuno che possa continuarlo e approfondirlo.

*In fondo al libro, nelle ultime pagine un po’ ingiallite, è riportata una firma tremolante, ed una data*
Gilah Landelion, studioso e bibliotecario imperiale sotto Morgan da Silva,
Servo del Veggente,
22 Lithe 252 A.I.

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