- Fri Apr 21, 2023 6:41 pm
#56811
Quell'interminabile distesa di dune aride gli dava una sorta di conforto. In quel luogo tutto diventava necessariamente più lineare e semplice: quando la sopravvivenza è a rischio, tutto il resto passa in secondo piano.
Ogni mattina si allontanava in quel deserto, cercando un posto isolato e silenzioso dove raccogliersi in meditazione e preghiera.
La Mente e il Cuore: dicono che Oghmar e Awen siano fraterni, tanto da condividere la stessa dimora. Eppure a volte la mente non riesce a comprendere le ragioni del cuore. Aveva vissuto libero, aveva vissuto secondo le sue pulsioni ed esse l'avevano condotto in luoghi oscuri. Quando era perso nel buio, la luce che gli aveva indicato la via per la salvezza era quella della fede, della ragione e della disciplina.
Fin troppo amoniano.
Conosceva i propri limiti e si imponeva regole per non valicarli. Era attento alla lughezza del guinzaglio che si metteva ogni giorno e preferiva qualche centimetro in meno a qualche centimetro in più. Si concedeva tutto ciò che riteneva necessario, ma in dosi ragionevoli e per motivazioni appropriate. Distrazioni necessarie per rimanere concentrato, sfoghi necessari per rimanere calmo.
Sfamava la bestia il necessario per non sentire i morsi della fame, in un giornaliero esercizio di equilibrio. Una bestia che aveva imparato a rispettare, una bestia che temeva tanto da tenerla costantemente confinata in una gabbia.
Perché la sua fame non aveva mai fine. Come una fiamma, più viene nutrita e più divampa.
Si distolse dai suoi pensieri per osservare Fiammartiglio, che si crogiolava sotto al sole, stesa sulla sabbia rovente. Il grosso felino sbadigliò e un lieve bagliore di fiamme balenò tra le sue fauci. Tornò poi placidamente a scrutare l'orizzonte.
Inevitabilmente si chiese se anche l'altra bestia potesse essere addomesticata.
Un gruppo di fiere ti sta inseguendo all’interno di un fitto bosco circondato da una densa nebbia.Garion apprezzava il deserto.
Le belve sembrano averti circondato quando, indietreggiando, le tue spalle incontrano il tronco di una maestosa quercia millenaria.
Ti senti pervadere dallo sconforto, da una sensazione di morte imminente e di ineluttabilità dello scontro.
Mentre le fiere avanzano verso di te, ponendo le mano sul tronco nodoso della quercia, qualcosa sembra reagire e il terrore si trasforma prima in rabbia e poi in qualcosa di completamente diverso che prende le sembianze di un grosso felino.
La creatura sembra familiare e porta con sé l’eco di un passato sepolto ma non dimenticato. Sembra pronta a difenderti ma, per farlo, sembra necessitare della tua approvazione.
Quando le fiere attaccano la visione diventa confusa.
Quell'interminabile distesa di dune aride gli dava una sorta di conforto. In quel luogo tutto diventava necessariamente più lineare e semplice: quando la sopravvivenza è a rischio, tutto il resto passa in secondo piano.
Ogni mattina si allontanava in quel deserto, cercando un posto isolato e silenzioso dove raccogliersi in meditazione e preghiera.
La Mente e il Cuore: dicono che Oghmar e Awen siano fraterni, tanto da condividere la stessa dimora. Eppure a volte la mente non riesce a comprendere le ragioni del cuore. Aveva vissuto libero, aveva vissuto secondo le sue pulsioni ed esse l'avevano condotto in luoghi oscuri. Quando era perso nel buio, la luce che gli aveva indicato la via per la salvezza era quella della fede, della ragione e della disciplina.
Fin troppo amoniano.
Conosceva i propri limiti e si imponeva regole per non valicarli. Era attento alla lughezza del guinzaglio che si metteva ogni giorno e preferiva qualche centimetro in meno a qualche centimetro in più. Si concedeva tutto ciò che riteneva necessario, ma in dosi ragionevoli e per motivazioni appropriate. Distrazioni necessarie per rimanere concentrato, sfoghi necessari per rimanere calmo.
Sfamava la bestia il necessario per non sentire i morsi della fame, in un giornaliero esercizio di equilibrio. Una bestia che aveva imparato a rispettare, una bestia che temeva tanto da tenerla costantemente confinata in una gabbia.
Perché la sua fame non aveva mai fine. Come una fiamma, più viene nutrita e più divampa.
Si distolse dai suoi pensieri per osservare Fiammartiglio, che si crogiolava sotto al sole, stesa sulla sabbia rovente. Il grosso felino sbadigliò e un lieve bagliore di fiamme balenò tra le sue fauci. Tornò poi placidamente a scrutare l'orizzonte.
Inevitabilmente si chiese se anche l'altra bestia potesse essere addomesticata.
Garion Galenus - Mago dell'Alba, Accademia delle Arti Arcane
Fu Iruion - Bardo Ingenuo, Awenita delle Sabbie, Signore del Cactus
Elwing: perché non puoi fare lo spelling di awenita senza aww-
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