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Si narra che dove c'e luce c'e ombra, dove c'e bene.. c'e male. Questa è la storia di creature demoniache e malvage ma ancor più è la storia di chi tali creature è solito assoggettarle.

Questa è la storia dei cavalcademoni e dell'eterna lotta contro di essi.

Solo un cognome famoso, altisonante, poteva essere il principale promotore di una lotta così ardua i cui risvolti continuano tutt'oggi a diffondersi e dilagare talvolta sottoforma di storie vere, altre volte come storie romanzate se non addirittura leggende.

ALETHOR, Hagor Alethor, il suo nome. Cavaliere che ardeva di sacro fuoco di Crom, ex Generale di Hammerheim, attuale veterano e uno dei punti di riferimento della capitale e della Sacra Chiesa D'occidente.

Il suo carisma aveva nel tempo attechito su molti altri Hammin che come lui avevano intrapreso una piccola crociata contro chi cavalcasse creature cotanto malvagie quanto pericolose.

Tutto iniziò nei freddi mesi di Nombenume e Dodecabrullo del 285, quando quasi come fosse una rivelazione Hagor condivise le sue preoccupazioni su tali creature anche ad uno sparuto gruppo di Hammin, tra cui Bargh ed Enyd.

Le sue convinzioni divennero anche quelle dei due, e ben presto trovarono ulteriore conferma in tomi custoditi nelle biblioteche della chiesa Hammin.

A differenza di quello che possa immaginarsi il lettore, i primi a essere avvertiti e ammoniti non furono chi storicamente più avezzo all'occulto, come ad esempio il popolo di Loknar. Piuttosto le prime avvisaglie di pericolo giunsero direttamente dalle terre elfiche. Numerosi furono i cavalieri elfici che facevano affidamento su tali creature e che per tanto venivano ammoniti dal temerario gruppo. Un pò per ignoranza, un pò per diverse credenze, molti di questi cavalcademoni tentavano di sminuire o giustificare le loro scelte che spesso risultavano come mere scuse davanti il giudizio di Crom e da chi, in quel caso, lo rappresentava.

Questi viaggi portarono nei piu disparati luoghi di Ardania. Vi fu un battibecco nelle terre selvagge proprio con un cavalcademoni di Loknar, che non fu molto contento dell'affronto.

Un punto di svolta avvenne il 20 Forense 286 quando un gruppo di elfi di Valinor durante la notte entrarono nei territori delle westlands. Una tra gli elfi fu ardita abbastanza da cavalcare proprio una delle feroci bestie aberrate dal nostro gruppo di eroi. Enyd notò con celerità il misfatto e prima che potesse rendersene conto l'elfa, accompagnata da un altra donna della stessa stirpe tirò rapidamente le briglie del destriero e galoppò rapidamente nella direzione opposta.



Enyd corse subito ad avvisare il resto dei martelli che erano in ronda come lei, e dopo numerosi sforzi l'affiatato gruppo riuscì a ritrovare il gruppo di elfi che ancora trottavano nelle terre smeraldo.

"Voi.. cavalcademoni, avete osato portare queste creature demoniache nelle nostre terre" tuonò Hagor.

Gli elfi tuttavia erano furbi, e a differenza del precedente incontro non avevano con se l'abominevole creatura. Un cavalcademoni è astuto tanto quanto lo è il suo destriero, e pertanto la menzogna fu l'unica cosa che uscì dalla loro bocca.

"Questa è la prima volta che vi vediamo questa sera atani" disse una di loro. "Non abbiamo nessun incubo o demone, come potete vedere" continuarono.

La menzogna fu caramente pagata, ma il gruppo di elfi insisteva per un regolare processo che solo giorni dopo gli fu concesso, ma a caro prezzo.

Gli elfi avevano pagato con pecunia solo la menzogna, ora la sacra chiesa d'occidente pretendeva però anche la giusta pena a chi aveva osato accompagnarsi a tale creatura nelle terre delle westlands e fu così che un invito ufficiale di presenziare in tribunale fu mandato, con data 7 Macinale 286.

Se pensate che la storia finisca qui, cari lettori, siete però in errore. La sera del 26 Forense 286 una nuova sorpresa colse alla sprovvista il gruppo. Ancora una volta, imperterriti cavalcademoni da orecchie a punta trottavano libere per Ardania e, ancora una volta, la voce di Crom andava ascoltata.

Una purificazione con acqua benedetta e preghiere rivolte al padre degli Dei fu ritenuta necessaria, e sogni tranquilli potevano ora trascorrere i nostri eroi sapendo di aver adempito nuovamente a un compito loro affidatogli da forze superiori anche a quelle terrene.



Ma non siate ingenui , miei cari, ormai così cari lettori, questa storia è tutta in divenire e molto, molto altro è in serbo per il nostro piccolo gruppo che imperterrito lotta per un Ardania libera dai così chiamati: CAVALCADEMONI.