- Wed Jun 11, 2025 3:58 pm
#64001
*Una pergamena pregiata viene affissa alla bacheca della Capitale ed una identica a quella di Seliand. L'opera è vergata con caratteri eleganti ed affusolati*
O Musa, eleva il canto, possente e chiaro,
Narrami la contesa, lo scontro amaro,
Per Seliand, la terra del mio respiro,
Che Amon per anni governò nell'Impero.
Due forze immani, dall'altero grido,
Si levaron minaccia sul natio lido,
L'una nutrendo la forza, l'altra l'onore,
Nella pugna crudele, nel bellico ardore.
Da un lato Hammerheim, la eccelsa, la dotta,
Città ove fiorisce ogni saggia condotta,
Cultura il suo scudo, libertà il suo vessillo,
Con le trombe di guerra già pronte allo squillo.
Non bramavan conquista, non sete d'impero,
Ma difender la fede e l'ingegno sincero,
La bellezza del mondo, la pace nel cuore,
Questo il lor sacro voto, il più alto valore.
Contro s'ergeva Amon, la forte, la marziale,
Dalle mura granitiche, dal piglio fatale,
Guerrieri gli Amoniani, rigidi e severi,
Disciplinati dal ferro, a bellici sentieri.
La lor gran forza, il loro armato impianto,
Non temevan la morte, nè l'ultimo pianto.
Ma la gloria cercavano, il dominio vasto,
Imponendo il giogo del lor bellico fasto.
Per Seliand, la dolce, la nostra dimora,
Che tra campi dorati e colline si infiora,
Si levò la tempesta, l'immane fragore,
Di spade cozzanti, di trombe e furore.
L'amoniano ruggito si spandeva inarrestabile,
Abbattendo con furia il fondamento più stabile,
Il lor furore, la loro marzial arte,
Sembrava piegare per ogni fiera parte.
Ma i figli d'Hammerheim, saldi nel fine,
Non cedettero un passo a sì fiere rapine.
Con lungimiranza e saggezza profonda,
Tesseron strategie e una risposta feconda.
La nobiltà d'animo, la fede nel retto agire,
Guidava le loro azioni, senza mai perire.
Non la cieca violenza, ma senno acuto e desto,
Fu l'arma celata contro il presagio funesto.
Dalla casa di Elok, con fiero ardore,
Giunsero i manti neri senza alcun tremore.
Fedeli ai Sette con l'anima devota,
dedicavano a Vashnaar ogni ferale nota.
Brandivano l'ombra e l'arcano incanto
e del ritorno del Primo proclamavan il vanto.
Onorando l'alleanza ed il verde smeraldo
di rinnovata possanza si fecero araldo.
Crescea l'ira del conflitto, s'infiammò lo scontro,
Ogni zolla di Seliand divenne un fatale incontro.
I clangori metallici fendevano l'aria,
La morte mietè vittime, con la falce corsara.
Gli Amoniani avanzavan, bramando potere,
Ma gli Hammin resistettero, per l'alto dovere.
Il clou fu raggiunto, l'apice cruento,
Il destino di Seliand pendea in quel momento.
E fu allora che gli Hammin, con mossa sapiente,
Anticiparon l'assalto, con mente possente,
Non la forza bruta, ma l'astuzia del pensiero,
Volgea il corso fatale dell'evento severo.
Gli Amoniani, sorpresi, pur nel lor valore,
Non resesero all'ingegno, e'l superiore ardore,
Di chi alla fede ha affidato propria sorte
E in battaglia dà tutto sfidando la morte.
Così Seliand fu salva, dal giogo strappata,
Alla madre Hammerheim infine riabbracciata.
E la gloria fu del Regno, non sol per la vittoria,
Ma per l'alma gentile, per l'inclita storia.
Per il destino di pace del pensier ispirato
Ed il sentiero luminoso da essa meritato.
Seliand è tornata, la mia cara terra amata,
A Libertà, Fede e Sapere di nuovo consacrata.
*un'onda stilizzata su cui è incisa una chiave di volino chiude il componimento*
O Musa, eleva il canto, possente e chiaro,
Narrami la contesa, lo scontro amaro,
Per Seliand, la terra del mio respiro,
Che Amon per anni governò nell'Impero.
Due forze immani, dall'altero grido,
Si levaron minaccia sul natio lido,
L'una nutrendo la forza, l'altra l'onore,
Nella pugna crudele, nel bellico ardore.
Da un lato Hammerheim, la eccelsa, la dotta,
Città ove fiorisce ogni saggia condotta,
Cultura il suo scudo, libertà il suo vessillo,
Con le trombe di guerra già pronte allo squillo.
Non bramavan conquista, non sete d'impero,
Ma difender la fede e l'ingegno sincero,
La bellezza del mondo, la pace nel cuore,
Questo il lor sacro voto, il più alto valore.
Contro s'ergeva Amon, la forte, la marziale,
Dalle mura granitiche, dal piglio fatale,
Guerrieri gli Amoniani, rigidi e severi,
Disciplinati dal ferro, a bellici sentieri.
La lor gran forza, il loro armato impianto,
Non temevan la morte, nè l'ultimo pianto.
Ma la gloria cercavano, il dominio vasto,
Imponendo il giogo del lor bellico fasto.
Per Seliand, la dolce, la nostra dimora,
Che tra campi dorati e colline si infiora,
Si levò la tempesta, l'immane fragore,
Di spade cozzanti, di trombe e furore.
L'amoniano ruggito si spandeva inarrestabile,
Abbattendo con furia il fondamento più stabile,
Il lor furore, la loro marzial arte,
Sembrava piegare per ogni fiera parte.
Ma i figli d'Hammerheim, saldi nel fine,
Non cedettero un passo a sì fiere rapine.
Con lungimiranza e saggezza profonda,
Tesseron strategie e una risposta feconda.
La nobiltà d'animo, la fede nel retto agire,
Guidava le loro azioni, senza mai perire.
Non la cieca violenza, ma senno acuto e desto,
Fu l'arma celata contro il presagio funesto.
Dalla casa di Elok, con fiero ardore,
Giunsero i manti neri senza alcun tremore.
Fedeli ai Sette con l'anima devota,
dedicavano a Vashnaar ogni ferale nota.
Brandivano l'ombra e l'arcano incanto
e del ritorno del Primo proclamavan il vanto.
Onorando l'alleanza ed il verde smeraldo
di rinnovata possanza si fecero araldo.
Crescea l'ira del conflitto, s'infiammò lo scontro,
Ogni zolla di Seliand divenne un fatale incontro.
I clangori metallici fendevano l'aria,
La morte mietè vittime, con la falce corsara.
Gli Amoniani avanzavan, bramando potere,
Ma gli Hammin resistettero, per l'alto dovere.
Il clou fu raggiunto, l'apice cruento,
Il destino di Seliand pendea in quel momento.
E fu allora che gli Hammin, con mossa sapiente,
Anticiparon l'assalto, con mente possente,
Non la forza bruta, ma l'astuzia del pensiero,
Volgea il corso fatale dell'evento severo.
Gli Amoniani, sorpresi, pur nel lor valore,
Non resesero all'ingegno, e'l superiore ardore,
Di chi alla fede ha affidato propria sorte
E in battaglia dà tutto sfidando la morte.
Così Seliand fu salva, dal giogo strappata,
Alla madre Hammerheim infine riabbracciata.
E la gloria fu del Regno, non sol per la vittoria,
Ma per l'alma gentile, per l'inclita storia.
Per il destino di pace del pensier ispirato
Ed il sentiero luminoso da essa meritato.
Seliand è tornata, la mia cara terra amata,
A Libertà, Fede e Sapere di nuovo consacrata.
*un'onda stilizzata su cui è incisa una chiave di volino chiude il componimento*
Aiden Telaga