- Wed May 28, 2025 11:10 am
#63891
una semplice pergamena, vergata in bella grafia con un inchiostro dal blu acceso, viene affissa sulla bacheca della piazza nella Capitale, offerta allo sguardo e alla curiosità dei passanti
Ode alla Maschera Interiore o Lo Specchio Illusorio
Tra gli specchi lucidi dell'anima,
un teatro muto si schiude,
dove l'attore, e spettatore, la maschera trama,
e a sé stesso il vero esclude.
Non per occhio altrui, non per sguardo che giudica,
ma per un intimo, sordo bisogno,
si plasma il volto fin che la mente imbuca,
tessuto di sogno e di menzogno.
Minimizza l'ombra, scolpisce la luce,
un difetto muta in vezzo leggiadro,
un vizio oscuro, in virtù che conduce,
nell'inganno di un sé più saldo e prode.
Si dipingono gesta mai compiute,
parole mai dette, audacie mai osate,
in un quadro di glorie mai vedute,
realtà distorte, verità celate.
E così l'uomo, architetto e schiavo,
della sua stessa, fragile finzione,
respira un'aria di sé stesso bravo,
perduto nell'eco della sua invenzione.
Oh, maschera intessuta con l'inganno,
che il cuore illudi, e la mente veli,
quanto a lungo potrai reggere il dànno,
prima che il volto vero si riveli?
*Un'onda stilizzata, muto omaggio alla Divina Musa, su cui è incisa una chiave di violino, sigilla il componimento.*
Ode alla Maschera Interiore o Lo Specchio Illusorio
Tra gli specchi lucidi dell'anima,
un teatro muto si schiude,
dove l'attore, e spettatore, la maschera trama,
e a sé stesso il vero esclude.
Non per occhio altrui, non per sguardo che giudica,
ma per un intimo, sordo bisogno,
si plasma il volto fin che la mente imbuca,
tessuto di sogno e di menzogno.
Minimizza l'ombra, scolpisce la luce,
un difetto muta in vezzo leggiadro,
un vizio oscuro, in virtù che conduce,
nell'inganno di un sé più saldo e prode.
Si dipingono gesta mai compiute,
parole mai dette, audacie mai osate,
in un quadro di glorie mai vedute,
realtà distorte, verità celate.
E così l'uomo, architetto e schiavo,
della sua stessa, fragile finzione,
respira un'aria di sé stesso bravo,
perduto nell'eco della sua invenzione.
Oh, maschera intessuta con l'inganno,
che il cuore illudi, e la mente veli,
quanto a lungo potrai reggere il dànno,
prima che il volto vero si riveli?
*Un'onda stilizzata, muto omaggio alla Divina Musa, su cui è incisa una chiave di violino, sigilla il componimento.*
Aiden Telaga