- Wed May 14, 2025 11:14 am
#63760
Erano passati alcuni giorni da quella rara e intensa notte, curiosità e sapienza si erano rincorse, giocando e nascondendosi, in una sottile trama legata dal piacere.
Le sensazioni erano sedimentate, mutate dal tempo e intatte nel desiderio e adesso erano pronte per essere cristallizzate in parole e note.
Su una partitura ordinata e simmetrica, copiata in bella calligrafia, prendevano vita quei ricordi ed emozioni.
Oh, divina arte che da suoni nasci,
e da parole arcane prendi il volo,
gemelle forze che l'alma arricchisci,
da sensi in guerra a un quieto solo!
L'Incantator, nel colmo del verbare,
quando la formula antica vibra al vento,
un cosmo intero in sé comincia a empire,
un eco aurorale che gli pervade il sento.
Il suo respiro si fa aura lieve e piana,
le mani esperte la trama fan vibrare,
e un fremito di sacra, arcana fana
l'essere invade, sì pronto ad adorare
quel nume che la notte fa sovrana.
Il mistero l'avvolge, travolge e allontana,
tra il noto e l'immenso, arcano svelare.
Così fa il musico, allor che la sua destra
le corde tocca, in un vibrar sonoro,
o quando il fiato al legno dona un'estra
che si colma di gemiti d'un dolce tesoro.
Dal fondo intimo del suo spirto vero
un canto sorge che l'anima invade,
un fiume d'affetti, un ignoto impero
che in morbid'armonia la mente rade.
Sente il suo spirito farsi un pensiero
che tra le note vola senza meta,
e in quell'istante sacro, il suo sentiero
di luci fulge, fiamma mai segreta.
L'emozione l'inebria, messaggero
tra il cuore umano e l'eterna quiete.
O arcana melodia, suono incantato,
che nei cuor destate palpito e stupor,
voi siete il verbo dell'anima alato,
che mostra il vero del nostro interior.
Maghi e aedi, con sublime atto,
al mondo offrono fulgide faville,
congiungendo il labile all'eterno patto,
in un amplesso che l'alma irretisce.
Un velo cade sul mondo consunto,
proteggendo il paesaggio sublime,
ove il reale e l'ombra si fan sunto,
tra antiche voci ed eterne rime.
*Un'onda stilizzata, muto omaggio alla Divina Musa, su cui è incisa una chiave di violino, sigilla il componimento.*
Le sensazioni erano sedimentate, mutate dal tempo e intatte nel desiderio e adesso erano pronte per essere cristallizzate in parole e note.
Su una partitura ordinata e simmetrica, copiata in bella calligrafia, prendevano vita quei ricordi ed emozioni.
Oh, divina arte che da suoni nasci,
e da parole arcane prendi il volo,
gemelle forze che l'alma arricchisci,
da sensi in guerra a un quieto solo!
L'Incantator, nel colmo del verbare,
quando la formula antica vibra al vento,
un cosmo intero in sé comincia a empire,
un eco aurorale che gli pervade il sento.
Il suo respiro si fa aura lieve e piana,
le mani esperte la trama fan vibrare,
e un fremito di sacra, arcana fana
l'essere invade, sì pronto ad adorare
quel nume che la notte fa sovrana.
Il mistero l'avvolge, travolge e allontana,
tra il noto e l'immenso, arcano svelare.
Così fa il musico, allor che la sua destra
le corde tocca, in un vibrar sonoro,
o quando il fiato al legno dona un'estra
che si colma di gemiti d'un dolce tesoro.
Dal fondo intimo del suo spirto vero
un canto sorge che l'anima invade,
un fiume d'affetti, un ignoto impero
che in morbid'armonia la mente rade.
Sente il suo spirito farsi un pensiero
che tra le note vola senza meta,
e in quell'istante sacro, il suo sentiero
di luci fulge, fiamma mai segreta.
L'emozione l'inebria, messaggero
tra il cuore umano e l'eterna quiete.
O arcana melodia, suono incantato,
che nei cuor destate palpito e stupor,
voi siete il verbo dell'anima alato,
che mostra il vero del nostro interior.
Maghi e aedi, con sublime atto,
al mondo offrono fulgide faville,
congiungendo il labile all'eterno patto,
in un amplesso che l'alma irretisce.
Un velo cade sul mondo consunto,
proteggendo il paesaggio sublime,
ove il reale e l'ombra si fan sunto,
tra antiche voci ed eterne rime.
*Un'onda stilizzata, muto omaggio alla Divina Musa, su cui è incisa una chiave di violino, sigilla il componimento.*
Aiden Telaga