- Sun Aug 25, 2024 7:02 pm
#61129
..e così giunse il crepuscolo. L'incessante pioggia quel giorno fù così intensa da far sbocciare in festa la foresta dopo la prolungata calura estiva. Come una solenne cerimonia reale a palazzo, gli alberi come gli invitati più eleganti sprigionavano il miglior profumo di resina che la pioggia aveva aiutato a far riaffiorare.
Una cerimonia molto intima, non per tutti; Gli abitanti delle città, sicuramente non avranno la semplicità per poter apprezzare a pieno tale meraviglia.
La figura incappucciata, con gli occhi socchiusi inspirava a pieni polmoni assaporando la fresca aria che faceva in quel momento da padrona, sconfiggendo almeno per il momento la torrida ed estenuante calda stagione. La natura era così ferma, che quello scenario, chiudendo gli occhi, rimaneva impresso come olio su tela, momenti di solitudine e pace dove, ci si spoglia di tutti i fardelli quotidiani a tal punto da risvegliare ricordi ormai assopiti; ricordi del suo essere fanciullo e vivere una vita fatta di soli giochi e spensieratezza.
La figura era ancora lì, con il palmo di una mano poggiato sull'umida corteccia del tronco di un albero. Il buio calante, i suoi abiti scuri, spezzavano lentamente le sue forme, tanto da essere irriconoscibile agli occhi di passanti frettolosi.
Il silenzio faceva da cornice ad un così maestoso spettacolo tanto che la figura, decise di sedersi su di un enorme masso ai piedi dell'albero spallandosi così sul tronco dello stesso. Rumori minimi, indispensabili, afferrò la lunga pipa dalla sua bisaccia...poi l'accese iniziando a fumare per poi perdersi nuovamente nei suoi pensieri.
Davanti a lui il dolce rumore del mare che iniziava ora un valzer accarezzando la costa e ritirandosi. Sullo sfondo gozzi che rientravano verso il orto mentre dalla città, con l'avanzare dell'oscurità, le lanterne e le strade iniziarono a prender vita di colore.
Rimase lì ad osservare. . .fino a quando l'erbapipa non terminò; così la rivoltò verso il masso ove era seduto, martellò la pipa una prima ed una seconda volta, al rintocco della terza la cenere venne smossa iniziando una lenta caduta verso il manto erboso.
Quando finalmente toccò terra, della figura, incappucciata non s'ebbe più traccia.
Una cerimonia molto intima, non per tutti; Gli abitanti delle città, sicuramente non avranno la semplicità per poter apprezzare a pieno tale meraviglia.
La figura incappucciata, con gli occhi socchiusi inspirava a pieni polmoni assaporando la fresca aria che faceva in quel momento da padrona, sconfiggendo almeno per il momento la torrida ed estenuante calda stagione. La natura era così ferma, che quello scenario, chiudendo gli occhi, rimaneva impresso come olio su tela, momenti di solitudine e pace dove, ci si spoglia di tutti i fardelli quotidiani a tal punto da risvegliare ricordi ormai assopiti; ricordi del suo essere fanciullo e vivere una vita fatta di soli giochi e spensieratezza.
La figura era ancora lì, con il palmo di una mano poggiato sull'umida corteccia del tronco di un albero. Il buio calante, i suoi abiti scuri, spezzavano lentamente le sue forme, tanto da essere irriconoscibile agli occhi di passanti frettolosi.
Il silenzio faceva da cornice ad un così maestoso spettacolo tanto che la figura, decise di sedersi su di un enorme masso ai piedi dell'albero spallandosi così sul tronco dello stesso. Rumori minimi, indispensabili, afferrò la lunga pipa dalla sua bisaccia...poi l'accese iniziando a fumare per poi perdersi nuovamente nei suoi pensieri.
Davanti a lui il dolce rumore del mare che iniziava ora un valzer accarezzando la costa e ritirandosi. Sullo sfondo gozzi che rientravano verso il orto mentre dalla città, con l'avanzare dell'oscurità, le lanterne e le strade iniziarono a prender vita di colore.
Rimase lì ad osservare. . .fino a quando l'erbapipa non terminò; così la rivoltò verso il masso ove era seduto, martellò la pipa una prima ed una seconda volta, al rintocco della terza la cenere venne smossa iniziando una lenta caduta verso il manto erboso.
Quando finalmente toccò terra, della figura, incappucciata non s'ebbe più traccia.