- Sun Jul 30, 2023 2:54 pm
#57698
Amo l'aria che si respira qui, aria di libertà, brava gente umile di origini proprio come noi, esuli proprio come noi.
Mi sono ambientata ormai, l'espressione seria di Arendar che batte le strade di guardia, il passare dei cittadini sempre molto affaccendati, lo sguardo di nessuno di loro è mai pesante su di me.
Cosa che non posso certo dire dei quella che viene chiamatea "la Splendida", già da come la vezzeggiano si capisce quanto possano essere spocchiosi i suoi abitanti, i Nobili che ti squadrano dall'alto al basso come se fossi
un ratto scappato erroneamente dalle fogne a seguito di qualche spedizione manutentiva, le guardie che continuano a guardarti con sospetto e a fare inutili perquisizioni solo perché non indossi seta e abiti costosi.
E' li che imparai a riconoscere il mio nemico, la sua gerarchia e la sua organizzazione, ho abitato quelle strade senza le pretese di allontanarmi troppo dai bassifondi.
Fu in quella piazza che vidi per la prima volta i Notch, altezzosi e spocchiosi dall'alto della nobiltà da loro acquisita e dai titoli da essa ingiustamente derivata.
Da quel che so uno si è guadagnato il titolo per meriti mentre l'altro vive di rendita, aggrappato al casato come un poppante al seno della madre, è così che funzionano le cose nella "Splendida" se hai il cognome giusto puoi
persino gettare il manto a terra e tornare in servizio con una carica di rilievo nell'esercito.
Onestamente? Non pensavo che il piccolo viziato della famiglia Notch potesse addirittura spingersi a tanto.
Ormai io e mia sorella chiamiamo casa la Sorella di Derit e ognuna di noi cerca di vivere come può. Io ho di recente preso in gestione un piccolo campo da coltivare e sto scoprendo tutti i segreti dell'alchimia e mai
avrei pensato quel giorno di vedere quel dannato volto comparire alle mie spalle.
Mi trovavo in tutta serenità nel mio campo, io e qualche contadino poco distante da me, nell'aria riecheggiavano solo il rumore del fiume poco distante e il chiacchericcio dei braccianti, quando d'un tratto
a rompere la pace caratteristica di quella zona agraria vedo scorgere dalle ombre una figura a me familiare.
Una freccia.. nel mio petto, lascio cadere il sacco di semina per tamponare la ferita e alzo lo sguardo, un uomo vestito di pelle nera senza manto, quando lo sguardo arriva al suo volto ne riconosco chiaramente i lineamenti.
Harl'yn Notch e poi una freccia ed un altra ancora, poi il buio.
Il Primo Nato, che tanto è stato in passato motivo della nostra persecuzione e che ad oggi viene giustamente riconosciuto come un degno membro dei Sette, ha ricambiato i miei sacrifici e le mie sofferenze e mi ha graziata privilegiandomi di una seconda
possibilità.
Quanta viltà, un capitano d'armata attacca alle spalle una fanciulla vestita di logori vesti mentre coltiva la terra con umiltà, umiltà che i Notch non possono comprendere dall'alto del loro altisonante titolo nobiliare, un insulto
alle genti di umili come me e mia sorella.
Ovviamente Amara quando venne a sapere l'accaduto andò su tutte le furie, nel frattempo le guardi a Loknar raccolsero tutte le testimonianze del caso inclusa la mia, ma quel Notch non poteva passarla liscia.
Io e mia sorella nel tempo ci siamo fatti molti amici, ormai possiamo chiamare loro "famiglia", gente umile come noi con storie simili alle nostre, ognuno di loro ha motivi validi per avercela con i manto smeraldo. Era finalmente
giunto il momento di dare una lezione a quei dannati Hammin e per quanto mi riguarda a quel porco di Harl'yn Notch.
Sopraggiunti ai confini di Hammerhaim io mia sorella e pochi altri esuli ci imbattemmo in un manto smeraldo, quest'ultimo probabilmente era fuori dai confini per raccogliere della legna, certo ne io ne mia sorella siamo vili come
il capitano Notch, non potevamo prendercela con un povero lavoratore disarmato sebbene indossasse i vessilli del regno che ci ha ripudiate, ma potevamo solo sperare che potesse avvertire qualche guardia guidata dal loro capitano.
Così fu e come topi attirati dal formaggio un gruppo armato di Hammin sopraggiunse al ponte guidati da Notch, ma non il Notch da me sperato bensì colui che rese Notch un casato conosciuto nella splendida, parlo di Jeremy.
“Finalmente vi siete fatti vivi” gridai allo schieramento ben posizionato sul ponte, mia sorella adirata anch'essa provocava il gruppo di guardie davanti a noi, mentre poco dietro a renderci più tranquille c'erano dei compagni
ben nascosti ed altri pronti a raggiungerci poco dopo erano pronti per l'agguato.
Di tutta risposta Notch diede inizio allo scontro lanciando uno dei suoi intrugli su mia sorella e da li si svolse un duro scontro armato durato ore, noi che attaccavamo e loro che, schierati militarmente ci tenevano testa.
Il primo a lasciare lo schieramento senza vita fu uno dei manti smeraldo, lo scontro durò ancora parecchio ed entrembi gli schieramenti erano visibilmente allo stremo delle loro forze, quando decidemmo di tentare l'ultima carica prima di
ritirarci.
Questa non ebbe buoni risultati ma di tutta risposta vi fu una carica da parte dei manti smeraldo.
Buio, il primo nato deve tenere molto alla mia vita se mi ha riconcesso di camminare ancora fra i vivi, mi ha ridonato la vita, vita che giuro dedicherò ad eliminare quei cani dei Notch.
Finché le Lotonero avranno vita i Notch stiano ben attenti a guardarsi le spalle perchè potranno dirsi nostri nemici giurati.
Mi sono ambientata ormai, l'espressione seria di Arendar che batte le strade di guardia, il passare dei cittadini sempre molto affaccendati, lo sguardo di nessuno di loro è mai pesante su di me.
Cosa che non posso certo dire dei quella che viene chiamatea "la Splendida", già da come la vezzeggiano si capisce quanto possano essere spocchiosi i suoi abitanti, i Nobili che ti squadrano dall'alto al basso come se fossi
un ratto scappato erroneamente dalle fogne a seguito di qualche spedizione manutentiva, le guardie che continuano a guardarti con sospetto e a fare inutili perquisizioni solo perché non indossi seta e abiti costosi.
E' li che imparai a riconoscere il mio nemico, la sua gerarchia e la sua organizzazione, ho abitato quelle strade senza le pretese di allontanarmi troppo dai bassifondi.
Fu in quella piazza che vidi per la prima volta i Notch, altezzosi e spocchiosi dall'alto della nobiltà da loro acquisita e dai titoli da essa ingiustamente derivata.
Da quel che so uno si è guadagnato il titolo per meriti mentre l'altro vive di rendita, aggrappato al casato come un poppante al seno della madre, è così che funzionano le cose nella "Splendida" se hai il cognome giusto puoi
persino gettare il manto a terra e tornare in servizio con una carica di rilievo nell'esercito.
Onestamente? Non pensavo che il piccolo viziato della famiglia Notch potesse addirittura spingersi a tanto.
Ormai io e mia sorella chiamiamo casa la Sorella di Derit e ognuna di noi cerca di vivere come può. Io ho di recente preso in gestione un piccolo campo da coltivare e sto scoprendo tutti i segreti dell'alchimia e mai
avrei pensato quel giorno di vedere quel dannato volto comparire alle mie spalle.
Mi trovavo in tutta serenità nel mio campo, io e qualche contadino poco distante da me, nell'aria riecheggiavano solo il rumore del fiume poco distante e il chiacchericcio dei braccianti, quando d'un tratto
a rompere la pace caratteristica di quella zona agraria vedo scorgere dalle ombre una figura a me familiare.
Una freccia.. nel mio petto, lascio cadere il sacco di semina per tamponare la ferita e alzo lo sguardo, un uomo vestito di pelle nera senza manto, quando lo sguardo arriva al suo volto ne riconosco chiaramente i lineamenti.
Harl'yn Notch e poi una freccia ed un altra ancora, poi il buio.
Il Primo Nato, che tanto è stato in passato motivo della nostra persecuzione e che ad oggi viene giustamente riconosciuto come un degno membro dei Sette, ha ricambiato i miei sacrifici e le mie sofferenze e mi ha graziata privilegiandomi di una seconda
possibilità.
Quanta viltà, un capitano d'armata attacca alle spalle una fanciulla vestita di logori vesti mentre coltiva la terra con umiltà, umiltà che i Notch non possono comprendere dall'alto del loro altisonante titolo nobiliare, un insulto
alle genti di umili come me e mia sorella.
Ovviamente Amara quando venne a sapere l'accaduto andò su tutte le furie, nel frattempo le guardi a Loknar raccolsero tutte le testimonianze del caso inclusa la mia, ma quel Notch non poteva passarla liscia.
Io e mia sorella nel tempo ci siamo fatti molti amici, ormai possiamo chiamare loro "famiglia", gente umile come noi con storie simili alle nostre, ognuno di loro ha motivi validi per avercela con i manto smeraldo. Era finalmente
giunto il momento di dare una lezione a quei dannati Hammin e per quanto mi riguarda a quel porco di Harl'yn Notch.
Sopraggiunti ai confini di Hammerhaim io mia sorella e pochi altri esuli ci imbattemmo in un manto smeraldo, quest'ultimo probabilmente era fuori dai confini per raccogliere della legna, certo ne io ne mia sorella siamo vili come
il capitano Notch, non potevamo prendercela con un povero lavoratore disarmato sebbene indossasse i vessilli del regno che ci ha ripudiate, ma potevamo solo sperare che potesse avvertire qualche guardia guidata dal loro capitano.
Così fu e come topi attirati dal formaggio un gruppo armato di Hammin sopraggiunse al ponte guidati da Notch, ma non il Notch da me sperato bensì colui che rese Notch un casato conosciuto nella splendida, parlo di Jeremy.
“Finalmente vi siete fatti vivi” gridai allo schieramento ben posizionato sul ponte, mia sorella adirata anch'essa provocava il gruppo di guardie davanti a noi, mentre poco dietro a renderci più tranquille c'erano dei compagni
ben nascosti ed altri pronti a raggiungerci poco dopo erano pronti per l'agguato.
Di tutta risposta Notch diede inizio allo scontro lanciando uno dei suoi intrugli su mia sorella e da li si svolse un duro scontro armato durato ore, noi che attaccavamo e loro che, schierati militarmente ci tenevano testa.
Il primo a lasciare lo schieramento senza vita fu uno dei manti smeraldo, lo scontro durò ancora parecchio ed entrembi gli schieramenti erano visibilmente allo stremo delle loro forze, quando decidemmo di tentare l'ultima carica prima di
ritirarci.
Questa non ebbe buoni risultati ma di tutta risposta vi fu una carica da parte dei manti smeraldo.
Buio, il primo nato deve tenere molto alla mia vita se mi ha riconcesso di camminare ancora fra i vivi, mi ha ridonato la vita, vita che giuro dedicherò ad eliminare quei cani dei Notch.
Finché le Lotonero avranno vita i Notch stiano ben attenti a guardarsi le spalle perchè potranno dirsi nostri nemici giurati.
Aria Lotonero