- Sun Dec 13, 2020 2:48 pm
#31470
Discord:Kevin M.#9105
L'isola dei Ghiacci Stridenti... la vedo.
Mio padre la descriveva spesso come la "Culla dei Grandi Guerrieri", terra di coloro che possiedono lo spirito dell'orso e ne sono padroni, compagni e fratelli. Mi raccontava delle gesta dei grandi Jarl che combattevano fianco a fianco delle Valchirie, condividendo la furia dei Vargos pronti a morire, pronti a versare il loro sangue e quello dei loro nemici pur di raggiungere il Valhalla. Mi narrava di grandi guerrieri forgiati dall'onore nel nome di Aengus. Mi narrava di grandi uomini come Xabaras, Jarl degli alberelli, di Aemish Kesselson, uomo furioso ma allo stesso tempo così folle da parlare con gli animali, Nanuk Valdarsen e del suo Holmganga concluso dalle zanne di un Orso. Narrava così che si imprimessero nella mia mente e ardessero nel mio spirito, ogni mito, leggenda e ogni storia sull'Orso Bianco. Tutto questo mi ha reso un ragazzo pieno di sogni e ha accresciuto in me il desidero di divenire un uomo, un forte e fiero guerriero...
L'isola dei Ghiacci Stridenti... la vedo.
Ora apro gli occhi, mi trovo sui grandi balconi del Palazzo Reale a fissare le verdi terre, seguendo con lo sguardo le vaste pianure e i fitti boschi, portando lo sguardo sulle alte montagne dell'Orus Maer.
La vista si interrompe ma i miei occhi riescono a vedere le mie terre natie a Nord, come in un sogno.
" Ah... Come sarebbe stata la mia vista se avessi potuto continuare a sognare" .
Poco più avanti, superata la grande valle dell'Orus, vedo il vuoto. Gli uomini che calcano le nevi eterne hanno perso la fiducia nelle loro guide, le stesse che definiscono me "Folle", io che adesso posso comprendere più di loro ciò che ho sempre rifiutato di capire. Sarei folle nel trovare un accordo per mantenere un equilibrio tra cultura Suver e tradizioni del Nord? Sono loro che non hanno compreso che il Flux è da sempre celato li e neppure il circolo dei Gael è mai riuscito a tenerlo a bada... Lo stesso popolo che è riuscito a rompere un'alleanza sacra e ad allontanare uomini che hanno disegnato la storia definiscono me, "Folle". Ricordo racconti di onore e rispetto e penso che coloro che dovrebbero essere forgiati nell'onore si macchino del più ignobile dei delitti, il sangue dei propri figli bagna la terra e Claus... - un tempo l'immagine del Clan Kessel - che il suo nome venga maledetto, d'ora in poi sarà per me Claus, la serpe. Mi ritrovo a guardare uomini deboli, lontani dalle antiche tradizioni del nord e una Baronia divisa tra coloro che si definiscono esuli e coloro che indossano il manto di Kurdan senza sapere quanto sangue è stato versato per tingerlo di rosso.
E dunque, Aengus, che tu mi sia testimone e tu Danu togli il mare dentro di me se sbaglio.
Continuerò a marciare sulla bianca neve e continuerò a dipingerla di rosso, fin quando la ragione non sarà chiara a tutti e i raggi del sole illumineranno lo sterrato e i ciottoli delle strade dell'isola. Continuerò fino a quando non verrò invitato a prendere posto ai banchetti sull'isola ghiacciata accolto dai miei avi, dagli spiriti che ho lasciato, dagli alberi e da tutto ciò che mi rammenta il guerriero che ho abbandonato tra le nevi.
Mio padre la descriveva spesso come la "Culla dei Grandi Guerrieri", terra di coloro che possiedono lo spirito dell'orso e ne sono padroni, compagni e fratelli. Mi raccontava delle gesta dei grandi Jarl che combattevano fianco a fianco delle Valchirie, condividendo la furia dei Vargos pronti a morire, pronti a versare il loro sangue e quello dei loro nemici pur di raggiungere il Valhalla. Mi narrava di grandi guerrieri forgiati dall'onore nel nome di Aengus. Mi narrava di grandi uomini come Xabaras, Jarl degli alberelli, di Aemish Kesselson, uomo furioso ma allo stesso tempo così folle da parlare con gli animali, Nanuk Valdarsen e del suo Holmganga concluso dalle zanne di un Orso. Narrava così che si imprimessero nella mia mente e ardessero nel mio spirito, ogni mito, leggenda e ogni storia sull'Orso Bianco. Tutto questo mi ha reso un ragazzo pieno di sogni e ha accresciuto in me il desidero di divenire un uomo, un forte e fiero guerriero...
L'isola dei Ghiacci Stridenti... la vedo.
Ora apro gli occhi, mi trovo sui grandi balconi del Palazzo Reale a fissare le verdi terre, seguendo con lo sguardo le vaste pianure e i fitti boschi, portando lo sguardo sulle alte montagne dell'Orus Maer.
La vista si interrompe ma i miei occhi riescono a vedere le mie terre natie a Nord, come in un sogno.
" Ah... Come sarebbe stata la mia vista se avessi potuto continuare a sognare" .
Poco più avanti, superata la grande valle dell'Orus, vedo il vuoto. Gli uomini che calcano le nevi eterne hanno perso la fiducia nelle loro guide, le stesse che definiscono me "Folle", io che adesso posso comprendere più di loro ciò che ho sempre rifiutato di capire. Sarei folle nel trovare un accordo per mantenere un equilibrio tra cultura Suver e tradizioni del Nord? Sono loro che non hanno compreso che il Flux è da sempre celato li e neppure il circolo dei Gael è mai riuscito a tenerlo a bada... Lo stesso popolo che è riuscito a rompere un'alleanza sacra e ad allontanare uomini che hanno disegnato la storia definiscono me, "Folle". Ricordo racconti di onore e rispetto e penso che coloro che dovrebbero essere forgiati nell'onore si macchino del più ignobile dei delitti, il sangue dei propri figli bagna la terra e Claus... - un tempo l'immagine del Clan Kessel - che il suo nome venga maledetto, d'ora in poi sarà per me Claus, la serpe. Mi ritrovo a guardare uomini deboli, lontani dalle antiche tradizioni del nord e una Baronia divisa tra coloro che si definiscono esuli e coloro che indossano il manto di Kurdan senza sapere quanto sangue è stato versato per tingerlo di rosso.
E dunque, Aengus, che tu mi sia testimone e tu Danu togli il mare dentro di me se sbaglio.
Continuerò a marciare sulla bianca neve e continuerò a dipingerla di rosso, fin quando la ragione non sarà chiara a tutti e i raggi del sole illumineranno lo sterrato e i ciottoli delle strade dell'isola. Continuerò fino a quando non verrò invitato a prendere posto ai banchetti sull'isola ghiacciata accolto dai miei avi, dagli spiriti che ho lasciato, dagli alberi e da tutto ciò che mi rammenta il guerriero che ho abbandonato tra le nevi.
Discord:Kevin M.#9105