- Thu Jul 02, 2020 10:00 am
#23042
Il giovane Vorkan cercava la redenzione…
Ammaliato, soggiogato dal maligno destriero…
Cavalcando l’abominio si spinse fino al Nord, sfidando il fiero popolo dei ghiacci, incurante del pericolo e delle conseguenze che un’azione tanto sconsiderata avrebbe portato…
Ma Vorkan voleva riscattarsi… era fortemente convinto di dover salvare il proprio onore affrontando la bestia demoniaca, sapeva che da solo con le sue forze non avrebbe potuto sconfiggerla, e si fece aiutare da due componenti dell’Hugr Rath e due Gael del Nord pronti ad aiutarlo, conscio del fatto che non lo avrebbero abbandonato in questa battaglia.
Arrivati nelle prossimità della torre nera i cinque si confrontarono subito con le asperità del posto, l’aria densa, pesante, pungente… così malevola che la sentivano stringere le carni e penetrare le ossa, lì lo avevano incatenato.
Ma la cattività non lo avevano minimante indebolito, il nero destriero si presentò in tutta la sua forza, muscoli tesi, occhi amaranto, mandava sbuffi dalle narici in segno di sfida.
Facendo ricorso ai loro poteri, i componenti dell’Hugr Rath con l’aiuto degli Dei iniziarono a indebolire la parte demonica dell’abominio.
Facendo ricorso ai loro poteri, i Gael con l’aiuto di Jurth cercavano di placare la parte bestiale.
Vorkan era difronte all’essere, tenendo le redini, cercando di sottometterlo e di cavalcarlo, senza però perdere il lume della ragione.
Il viaggio iniziò, un viaggio lungo, estenuante, l’Incubo ogni volta che riprendeva vigore tentava di liberarsi e uccidere i cinque che lo tenevano sotto controllo.
Decisero di condurre quell’abominio alla forgia di Aengus, nelle terre innevate. Un luogo sacro per i nordici nel ventre della montagna.
Arrivati nel punto prestabilito, l’Incubo fortemente indebolito fu posizionato al centro della piattaforma che si ergeva nel lago di lava, difronte alla stele runica circondato dal fuoco di Aengus. I Gael evocarono gli spiriti di Jurth per avvolgere la bestia in una spirale di essenza, il richiamo della tempesta del nord a creare uno scontro con il caldo del magma…
I chierici con i poteri dell’Hugr Rath avvolsero la bestia con preghiere di grande potenza.
Per il maligno destriero la fine era arrivata.
Concluso il rituale il pericolo era scomparso, la bestia non poteva più nuocere. Ma la redenzione prevedeva ancora un lungo cammino affiancato dai componenti de Hugr Rath, perché solo chi non è puro di cuore riesce a guidare quelle belve e Vorkan era intenzionato a vivere secondo il Livmor, come tutti gli altri nordici.
Ammaliato, soggiogato dal maligno destriero…
Cavalcando l’abominio si spinse fino al Nord, sfidando il fiero popolo dei ghiacci, incurante del pericolo e delle conseguenze che un’azione tanto sconsiderata avrebbe portato…
Ma Vorkan voleva riscattarsi… era fortemente convinto di dover salvare il proprio onore affrontando la bestia demoniaca, sapeva che da solo con le sue forze non avrebbe potuto sconfiggerla, e si fece aiutare da due componenti dell’Hugr Rath e due Gael del Nord pronti ad aiutarlo, conscio del fatto che non lo avrebbero abbandonato in questa battaglia.
Arrivati nelle prossimità della torre nera i cinque si confrontarono subito con le asperità del posto, l’aria densa, pesante, pungente… così malevola che la sentivano stringere le carni e penetrare le ossa, lì lo avevano incatenato.
Ma la cattività non lo avevano minimante indebolito, il nero destriero si presentò in tutta la sua forza, muscoli tesi, occhi amaranto, mandava sbuffi dalle narici in segno di sfida.
Facendo ricorso ai loro poteri, i componenti dell’Hugr Rath con l’aiuto degli Dei iniziarono a indebolire la parte demonica dell’abominio.
Facendo ricorso ai loro poteri, i Gael con l’aiuto di Jurth cercavano di placare la parte bestiale.
Vorkan era difronte all’essere, tenendo le redini, cercando di sottometterlo e di cavalcarlo, senza però perdere il lume della ragione.
Il viaggio iniziò, un viaggio lungo, estenuante, l’Incubo ogni volta che riprendeva vigore tentava di liberarsi e uccidere i cinque che lo tenevano sotto controllo.
Decisero di condurre quell’abominio alla forgia di Aengus, nelle terre innevate. Un luogo sacro per i nordici nel ventre della montagna.
Arrivati nel punto prestabilito, l’Incubo fortemente indebolito fu posizionato al centro della piattaforma che si ergeva nel lago di lava, difronte alla stele runica circondato dal fuoco di Aengus. I Gael evocarono gli spiriti di Jurth per avvolgere la bestia in una spirale di essenza, il richiamo della tempesta del nord a creare uno scontro con il caldo del magma…
I chierici con i poteri dell’Hugr Rath avvolsero la bestia con preghiere di grande potenza.
Per il maligno destriero la fine era arrivata.
Concluso il rituale il pericolo era scomparso, la bestia non poteva più nuocere. Ma la redenzione prevedeva ancora un lungo cammino affiancato dai componenti de Hugr Rath, perché solo chi non è puro di cuore riesce a guidare quelle belve e Vorkan era intenzionato a vivere secondo il Livmor, come tutti gli altri nordici.
Thrain FondiRoccia [KAR]
Il più piccolo dei fratelli FondiRoccia
Il più piccolo dei fratelli FondiRoccia