- Wed Oct 16, 2019 4:55 pm
#1264
Gerath camminava silente nel cuore dei Boschi della Rugiada. Nùt aveva raggiunto il suo zenit e schiariva con la sua pallida luce argentea l’intera foresta.
Molto tempo era trascorso da quando lui ed Earon salparono dalle Terre Selvagge per dirigersi nel luogo in cui il conflitto ed il pericolo per la propria gente si faceva sempre più forte. Un’ombra destinata a diventare sempre più grande ed oscura.
Entrambi sapevano che non sarebbe stato un viaggio facile, ma questo non li perse d’animo, decisi ad abbandonare tutto quello che fino a poche notti fa avevano costruito nel continente degli Uomini per abbracciare la causa che li aveva uniti fin dal loro primo incontro: la sopravvivenza e la prosperità dei Mezz’elfi. Il sogno di un posto da chiamare casa.
E’ buffo, pensò Gerath, come un desiderio così effimero e scontato per gran parte dei Popoli Ardani fosse un sogno ed un ossessione così grande per quelli che venivano chiamati “Figli di Surtur”. Un sogno che sembrava essere più lontano delle Belenill stesse ed oscurato da nubi scure che prendevano il nome dei seguaci del Bugiardo.
Il cacciatore si sedette sulla fredda pietra sulle rive del Lago. A poche miglia a Sud la statua di Suldanas sovrastava gli antichi alberi della Foresta, come se volesse raggiungere Nùt stessa.
Gerath prese fra le mani l’enorme zanna d’orso, osservandola meditabondo e sorridendo appena percettibilmente. Pensò ad Aegon, un mezz’elfo incontrato a Rotiniel con il quale condividevano gli stessi desideri e che ben presto trasformò il duo in un trio.
Non era un mezz’elfo di fede, almeno non fino al momento in cui Suldanas non lo scelse per portare la sua furia vendicativa sulle terre dei mortali, ma pensò che Aegon stesso fosse un segnale dei Valar. Non erano soli in questa battaglia e lui ne era la prova.
Il dolore che portava con sé da quella lontana notte nelle viscere di Eldor non sembrava cessare. Così come il ricordo della sua famiglia… ma per la prima volta, questo non era un solo un fardello. Suldanas lo aveva scelto.. E la sua furia sarebbe stata la sua arma più potente.
Era solo l’inizio.
I Pereldar torneranno un popolo fiero. Un popolo unito contro coloro che li perseguitavano.
Pensò Gerath, ancora una volta, mentre osservava Nùt in silenzio in compagnia del soffio del vento.
Icq: 642366897 - Discord: Gerath en'Eldor#7958 - I Figli di Eldor - Official Website
Gerath en'Eldor | Midian Protettore - Fondatore [FdE]
Gerath camminava silente nel cuore dei Boschi della Rugiada. Nùt aveva raggiunto il suo zenit e schiariva con la sua pallida luce argentea l’intera foresta.
Molto tempo era trascorso da quando lui ed Earon salparono dalle Terre Selvagge per dirigersi nel luogo in cui il conflitto ed il pericolo per la propria gente si faceva sempre più forte. Un’ombra destinata a diventare sempre più grande ed oscura.
Entrambi sapevano che non sarebbe stato un viaggio facile, ma questo non li perse d’animo, decisi ad abbandonare tutto quello che fino a poche notti fa avevano costruito nel continente degli Uomini per abbracciare la causa che li aveva uniti fin dal loro primo incontro: la sopravvivenza e la prosperità dei Mezz’elfi. Il sogno di un posto da chiamare casa.
E’ buffo, pensò Gerath, come un desiderio così effimero e scontato per gran parte dei Popoli Ardani fosse un sogno ed un ossessione così grande per quelli che venivano chiamati “Figli di Surtur”. Un sogno che sembrava essere più lontano delle Belenill stesse ed oscurato da nubi scure che prendevano il nome dei seguaci del Bugiardo.
Il cacciatore si sedette sulla fredda pietra sulle rive del Lago. A poche miglia a Sud la statua di Suldanas sovrastava gli antichi alberi della Foresta, come se volesse raggiungere Nùt stessa.
Gerath prese fra le mani l’enorme zanna d’orso, osservandola meditabondo e sorridendo appena percettibilmente. Pensò ad Aegon, un mezz’elfo incontrato a Rotiniel con il quale condividevano gli stessi desideri e che ben presto trasformò il duo in un trio.
Non era un mezz’elfo di fede, almeno non fino al momento in cui Suldanas non lo scelse per portare la sua furia vendicativa sulle terre dei mortali, ma pensò che Aegon stesso fosse un segnale dei Valar. Non erano soli in questa battaglia e lui ne era la prova.
Il dolore che portava con sé da quella lontana notte nelle viscere di Eldor non sembrava cessare. Così come il ricordo della sua famiglia… ma per la prima volta, questo non era un solo un fardello. Suldanas lo aveva scelto.. E la sua furia sarebbe stata la sua arma più potente.
Era solo l’inizio.
I Pereldar torneranno un popolo fiero. Un popolo unito contro coloro che li perseguitavano.
Pensò Gerath, ancora una volta, mentre osservava Nùt in silenzio in compagnia del soffio del vento.
Icq: 642366897 - Discord: Gerath en'Eldor#7958 - I Figli di Eldor - Official Website
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