- Fri Apr 10, 2020 3:47 am
#15066
Hammerheim
Macinale, Anno 284
Residenza Khayon
Seduto sul tappeto, davanti al camino, con il solo tepore delle fiamme a coprirmi le carni.
Immerso, come sempre, nei miei pensieri, mi guardo attorno con sguardo sognante. Tu sei lì,
teneramente avvolta tra le coperte, libera di vagare nel Reame dei Sogni senza il timore
dell'altrui giudizio. Come sei bella, mio Nero Bocciolo di Rosa. Così minuta nelle forme, dai
lunghi capelli candidi come la neve. Le tue labbra, scure e dense come una notte senza stelle,
son da sole capaci di donarmi qualche istante di sollievo dalle lunghe pene della mia tetra
esistenza. Tu, per me, sei molto preziosa, mio meraviglioso incanto. Molto di piu' di tutti quei
gioielli con cui tanto ami ornarti. Confido tu lo abbia compreso ormai, mia Signora. Ti ho
amata, servita, adorata, giungendo perfino sulla soglia dell'umiliazione personale pur di
averti. Ma ti prego, ora, mia musa, continua a dormire, poichè ciò che sto per fare non
riceverebbe certamente la tua approvazione. Fin troppo spesso le mie parole sono sembrate
incapaci di far breccia nel tuo cuore. Forse per mia incapacità, forse per tua poca
propensione. Ahimè, non so dirlo. Sta di fatto che nel momento in cui non ricevetti risposta
alla mia lettera, compresi quanto erronea fosse stata la mia scelta. Non sei donna da subir il
fascino dell'adulazione, questo l'ho imparato con il tempo, quindi perdonami se ancora per
una volta sento la necessità di leggerti queste mie parole. In queste poche righe ho impresso
tutto ciò che desidero tu sappia.
Tedioso il mio ossessivo pensarti. Che cosa rende ogni istante lontano da te così
dannatamente doloroso?! Sarà forse la mancanza del profumo della tua pelle sulla mia?
Oppure il non poter scorgere il tuo dolce sorriso appena desta al mattino? Oppure la
mancanza di quel brivido quando, con le unghie, rendi la mia schiena un opera d'arte?
Domande a cui non sono in grado di dare risposta certa. A volte rivivo nella mente i miei
trascorsi fin da quando, da giovane uomo, lasciai Edorel per la volta di Hammerheim. Li
guardo con distacco, come se fosse la vita di qualcun altro, cercando di razionalizzare
qualunque cosa da me fatta nel corso di quegli anni. Le scelte fatte, giuste o sbagliate che
fossero. Cosa avrei potuto fare e invece non ho fatto. Lo sai come sono; Amo perdermi nelle
fragilità della mia mente. Ma se pure per un qualche scherzo del destino, un Divino mi
concedesse il dono di rivivere un singolo istante della mia vita potendolo perfino mutare;
Beh, non avrei alcun dubbio. Sceglierei più e più volte il momento in cui ho posato le
mie labbra sulle tue. Il Tempo, mai clemente fin della creazione dell'Universo, si è fermato
come un cuore stanco dopo il lungo viaggio della Vita. Fermo, impassibile, immutabile. La
Lucente Nut, frenata nel suo inesorabile incedere per colpa di quel battito mancante, ha
puntato il suo invidioso sguardo su di noi. Invidioso, si, poichè perfino le Belenil della Volta
Superiore, al tuo cospetto, risultano null'altro che luci sbiadite e prive d'interesse. Questo tu
sei, mia dolce musa, dinanzi ai miei occhi. Una Luce che brilla nella più profonda Oscurità
della mia esistenza. Vorrei tanto tu fossi qui in questo momento. Mi manchi.
Hammerheim
Macinale, Anno 284
Residenza Khayon
Seduto sul tappeto, davanti al camino, con il solo tepore delle fiamme a coprirmi le carni.
Immerso, come sempre, nei miei pensieri, mi guardo attorno con sguardo sognante. Tu sei lì,
teneramente avvolta tra le coperte, libera di vagare nel Reame dei Sogni senza il timore
dell'altrui giudizio. Come sei bella, mio Nero Bocciolo di Rosa. Così minuta nelle forme, dai
lunghi capelli candidi come la neve. Le tue labbra, scure e dense come una notte senza stelle,
son da sole capaci di donarmi qualche istante di sollievo dalle lunghe pene della mia tetra
esistenza. Tu, per me, sei molto preziosa, mio meraviglioso incanto. Molto di piu' di tutti quei
gioielli con cui tanto ami ornarti. Confido tu lo abbia compreso ormai, mia Signora. Ti ho
amata, servita, adorata, giungendo perfino sulla soglia dell'umiliazione personale pur di
averti. Ma ti prego, ora, mia musa, continua a dormire, poichè ciò che sto per fare non
riceverebbe certamente la tua approvazione. Fin troppo spesso le mie parole sono sembrate
incapaci di far breccia nel tuo cuore. Forse per mia incapacità, forse per tua poca
propensione. Ahimè, non so dirlo. Sta di fatto che nel momento in cui non ricevetti risposta
alla mia lettera, compresi quanto erronea fosse stata la mia scelta. Non sei donna da subir il
fascino dell'adulazione, questo l'ho imparato con il tempo, quindi perdonami se ancora per
una volta sento la necessità di leggerti queste mie parole. In queste poche righe ho impresso
tutto ciò che desidero tu sappia.
Tedioso il mio ossessivo pensarti. Che cosa rende ogni istante lontano da te così
dannatamente doloroso?! Sarà forse la mancanza del profumo della tua pelle sulla mia?
Oppure il non poter scorgere il tuo dolce sorriso appena desta al mattino? Oppure la
mancanza di quel brivido quando, con le unghie, rendi la mia schiena un opera d'arte?
Domande a cui non sono in grado di dare risposta certa. A volte rivivo nella mente i miei
trascorsi fin da quando, da giovane uomo, lasciai Edorel per la volta di Hammerheim. Li
guardo con distacco, come se fosse la vita di qualcun altro, cercando di razionalizzare
qualunque cosa da me fatta nel corso di quegli anni. Le scelte fatte, giuste o sbagliate che
fossero. Cosa avrei potuto fare e invece non ho fatto. Lo sai come sono; Amo perdermi nelle
fragilità della mia mente. Ma se pure per un qualche scherzo del destino, un Divino mi
concedesse il dono di rivivere un singolo istante della mia vita potendolo perfino mutare;
Beh, non avrei alcun dubbio. Sceglierei più e più volte il momento in cui ho posato le
mie labbra sulle tue. Il Tempo, mai clemente fin della creazione dell'Universo, si è fermato
come un cuore stanco dopo il lungo viaggio della Vita. Fermo, impassibile, immutabile. La
Lucente Nut, frenata nel suo inesorabile incedere per colpa di quel battito mancante, ha
puntato il suo invidioso sguardo su di noi. Invidioso, si, poichè perfino le Belenil della Volta
Superiore, al tuo cospetto, risultano null'altro che luci sbiadite e prive d'interesse. Questo tu
sei, mia dolce musa, dinanzi ai miei occhi. Una Luce che brilla nella più profonda Oscurità
della mia esistenza. Vorrei tanto tu fossi qui in questo momento. Mi manchi.
Ezekyle Khayon