Page 1 of 1

Nelle oscure e profonde valli del nostro cuore

Posted: Thu Dec 28, 2023 12:29 am
by Arn
Image

NELLE OSCURE E PROFONDE VALLI DEL NOSTRO CUORE 

Il suono della pioggia abbandonata dal plumbeo cielo del pomeriglio 
favorisce la riflessione e la prece, 
poiché se è molto frequente la parola morte nei discorsi della gente, 
dedicarsi alla riflessione è un atto dovuto. 
Chi siamo davvero, che cosa vogliamo dagli altri e da noi stessi sono quesiti importanti. 
Cercare sempre uno spiraglio luminoso è una pratica ardua anche per un umile fedele, 
non sempre si è in grado di trovarlo, nonostante tutti gli sforzi  
ed allora il rifugio nella prece può consolare. 
La prece.. una dedica sentita e rivolta a tutti, senza discriminazione alcuna, 
la vera prece è questo, un atto di confidia. 
Elargire la confidia, un compito tramandato dal defunto Padre Luberth, 
origini incerte le sue e mai rivelate. 
Un compito assunto sotto la sua influenza, di certo, 
lui Danuita atipico, capace col suo carisma di infondere la fede in chi lo ascoltava predicare, capace di insegnamento tramite la pratica della vita
e la sua saggezza elargita con frasi all’apparenza povere, che in realtà celavano tanti significati. 
Non sono sicuro di averli carpiti tutti, egli si dissipò troppo presto per me, ma era vecchio ed io tornai solo che ancora non ero pronto,  
il tempo non permette di essere scelto. 
Il Borgo ora è tutto bagnato, rigoli d'acqua piovana percorrono il selciato attraversando la piazza del mercato per poi scomparire assorbiti dalla Via del Re. 
E così, mormorando una antigua prece, varco una soglia interiore che mi introduce in un luogo inesplorato, tenuto lontano.. 
..questo è un luogo oscuro, che esprime dolore e rancore, le sue pareti sono alte come montagne,  
è come ritrovarsi in una valle profonda, ha il colore del sangue di notte. 
Non c’è alcun rumore, quì tutto tace e pare sospeso nel tempo. 
Le ombre in questa valle sono lunghe come sentieri che si inerpicano fino all’orizzonte, 
i contorni di ogni cosa sono indefiniti, tutto pare mutevole ed in agguato. 
Sacrificio e Perdono sono due concetti cardini della dottrina a cui Padre Luberth mi ha iniziato, 
lo ha fatto bene, in principio erano le piccole cose,
poi man mano che crescevo le cose piccole divenivano sempre più importanti e difficili da assimilare senza che un moto di ribellione scaturisse in me, 
sacrificarsi e perdonare alle volte sembrava come punire se stessi, 
col tempo ho compreso che sono due doni molto potenti,  
in grado di cambiare le cose e volgerle al meglio, in grado di combattere il malevolo, 
in grado di avvicinare le genti tra loro ed unirle per il bene comune. 
Quantunque in ognuno di noi persiste dell’altro e l’innocenza originaria ne viene contaminata. 
Le persone che tolgono la vita ad altre persone sono l’esempio di questa contaminazione, 
laddove non si è riusciti a tenere lontana l’oscura ombra che si allunga sulla nostra volontà,  
odio e rancore giungono a manovrare i nostri crudeli pensieri. 
In questa valle oscura si avverte la presenza di qualcuno che conosciamo e che ci accompagna passo dopo passo da sempre, ma lo fa scrutandoci a fondo,
cercando di cogliere ogni nostra debolezza per farne uso, quest’altra presenza nella valle siamo ancora noi, è il nostro lato oscuro, uno degli ingredienti che ci costituisce. 
Niuno di noi è libero dal sentimento malevolo, ma ognuno di noi può combatterlo e confinarlo lontano dal proprio sentiero.  
Ho ascoltato molti racconti e vicende di uccisioni, impiccagioni, assassini, processi ed inquisizioni terminate col rogo,  
tutte azioni che per essere compiute necessitano del nostro lato oscuro, quello malevolo, quello debole.. 
quel lato che non tiene conto di sacrificio e perdono, quello vendicativo ed astioso, dove la pietà non attecchisce e dove tutto è sordo e silente. 
Quando si uccide viene espresso un giudizio sull’altra persona,  
ci si erge a giudici, ma occorre essere sinceri, il giudice è tale soltanto secondo le leggi terrene che ha stilato e stabilito,
non potrà mai esserlo per volere divino se non sono stati gli stessi Dei a palesare la propria volontà nell'esigere indietro le vite che ci hanno donato. 
Il Sacerdote che non comprende questo è contaminato fin troppo dal suo sentimento malevolo, 
dove vi è un condannato a morte qualcosa è stato tralasciato, il malevolo va combattuto e confinato lontano, chi è afflitto dal proprio lato oscuro va soccorso,
un Sacerdote dovrebbe saperlo. 
Nella valle oscura, trovare uno spiraglio di luce è faticoso, alle volte pare un'impresa impossibile, 
occorre arrancare fino alla cima di quelle alte montagne sanguinose, aggrapparsi alla sofferenza, cercare la misericordia, e confidare con confidia nella conquista della vetta.
Tutti noi possiamo riuscirci. 
Anche se attanagliati dall’odio, ghermiti dal rancore, inebriati dal male e trascinati nella valle dal forte richiamo della vendetta
noi tutti possiamo esiliare il malevolo, lasciarlo confinato e
consapevoli della sua esistenza assurgere,
per emergere dalle oscure e profonde valli del nostro cuore.