Page 1 of 1

[HMR] Epurazione

Posted: Fri Mar 03, 2023 10:57 pm
by jolettudas
L'esercito Amoniano non si presenterà quest'oggi,
La loro stoltezza li ha indeboliti troppo e rimarranno a casa a leccarsi le ferite.
Ciò nonostante Hammin, marceremo nelle terre di Seliand
e lo faremo assieme a tutti quelli che vorranno seguirci,
staneremo quei bastardi, uno alla volta...
e li rispediremo nell'abisso da cui sono stati sputati fuori.


Un vento gelido soffiava da ponente fischiando tra i rami degli alberi della vallata, la trincea ai piedi del monte Zefiro brulicava di gente di ogni genere, molti erano soldati esperti, pulivano le loro armi in attesa del segnale, molti altri erano giovani alle prime armi, e tremavano per la paura, ne vidi alcuni nascondere le lacrime dando la colpa allo Zefiro, ne vidi anche altri stringere tra le mani il simbolo della loro fede e pregare.

Creai un fuoco e lo alimentai col mio Flusso, alcuni si avvicinarono per scaldarsi, altri ne approfittarono per scaldare un pasto, forse l'ultimo della loro vita.

Un messaggero giunse da est sventolando una bandiera nera, l'esercito di Loknar era giunto a bosco vecchio ed era pronto a raggiungerci, quando le trombe suonarono ogni paura e ogni pensiero svanì sopraffatto dal suono... non era più il tempo delle lacrime, non era più il tempo del freddo e della paura... era il tempo delle armi, il tempo di salvare il mondo.

Ci dividemmo dal corpo di frontiera e marciammo verso Nosper, li ci unimmo alla restante parte del battaglione diretto a Seliand.
Il Generale Nixe era al comando della fanteria, il Sommo Artemius guidava le seconde linee, Didol ed io dovevamo occuparci di coordinare gli arcanisti
unendoci ad Elwing e gli altri dell'accademia.

Image

Giunti a Seliand trovammo alcuni Cavalieri del Monastero, i Druidi, alcuni ramjalar, un gruppo di Darkhold, gente della tortuga, persino uomini liberi e briganti senza un nome... quando giunse in massa l'esercito di Loknar eravamo tutti li a difendere il mondo... tutti tranne Amon... ma non era il momento di pensarci...

Come fossimo un unico esercito ci addentrammo nelle terre di Seliand, il sentiero brulicava di non morti, dai boschi si udivano i versi di quegli abomini, uno dopo l'altro li accerchiammo e mentre la prima linea li teneva impegnati, noi arcanisti ci occupavamo di quei dannati globi oscuri.

Mai avevo veduto una maledizione tanto potente, il sigillo legava le anime al luogo ed il sangue rendeva quel luogo una barriera per le anime impedendo a
chiunque di scalfire quei costrutti amplificandone il potere, ogni volta che il costrutto di carne si allontanava troppo dal globo, la maledizione si attivava e lo trascinava nuovamente sul posto, la sua energia malefica si rigenerava ed ogni sforzo fatto veniva nullificato.

La strategia studiata sembrava facile da mettere in pratica, quasi elementale nella sua struttura... eppure era così complicato coordinare così tanta gente di
diversi popoli.. popoli che non molto tempo fa si eran fatti guerra, si erano odiati, si erano augurati la morte reciprocamente... eppure non c'era tempo per questo... le nostre vite erano nelle mani di chi avevamo affianco a noi, un attimo di esitazione sarebbe bastato a far morire una persona, la morte di uno avrebbe potuto causare la morte di tutti... in quella notte ognuno di noi guardò alla sopravvivenza del prossimo come fosse in quel momento la persona più importante della nostra vita.

Io non ho mai avuto un flusso particolarmente potente, quindi mi alternavo tra il supportare gli altri arcanisti ed il respingere i non morti che si avvicinavano troppo al globo che stavamo disinnescando, guardavo con ammirazione quei manipolatori che ignorando totalmente ciò che succedeva a pochi passi da loro, riuscivano a concentrarsi anima e corpo sulla distruzione di quella maledetta sfera, come si può rimanere impassibili a due passi dall'oblio mantenendo la freddezza e la concentrazione necessaria a rivoltare sottosopra le leggi del mondo intero?

Mi sentivo infinitamente lontana da tutto questo, infinitamente inadatta a tutto questo...
ma ogni volta che incrociavo lo sguardo di Delia sentivo che la mia presenza era indispensabile, fintanto che rimanevo nel suo campo visivo allora tutto era sotto controllo, se qualcosa fosse andato storto, avrei dovuto tirarla via da li coi miei poteri per metterla in salvo, sapevo di essere indispensabile eppure lei percepì il mio disagio, o forse era solo il suo misterioso sesto senso...

Image

La battaglia durò una notte intera, alle prime luci dell'alba ogni esercito si era lasciato dietro di se una lunga scia di sangue, le nebbie di Deanad erano ancora fitte e mortalmente tossiche, ma erano stati disattivati tutti i globi oscuri e smembrati tutti i colossi insanguinati.

Mentre mi spogliavo della lurida armatura ormai pregna di quel fetore di morte ripetevo a me stessa...

Hai fatto quel che andava fatto. Tu c'eri... Amon no.