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Qui i giocatori di The Miracle lasciano imprese, poesie, narrare eventi e grandi avventure avvenute e in svolgimento su Ardania. Linguaggio strettamente ruolistico.

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By Kendra Aishtar
#54252
15 Orifoglia 286
Isole Magister, Mercato


Che tristezza mi fa questa piazza vuota, senza lo strillare dei commercianti per attirare nuovi acquirenti, senza il vociare dei commessi affaccendati, senza l'odore pungente delle spezie sui banchi né il clangore delle lame saggiate da guerrieri prima di sganciare un sacchetto di dobloni sonanti.
Ciò che rimane del mercato sono solo panche vuote e banchi abbandonati.

Ma non sono venuta qui per questo, ho un compito da svolgere, dopodiché farò nuovamente rotta verso Amon.

Guardo la bacheca. Ciò che resta della sua struttura è a terra, rotta. Qualcuno l'ha divelta, o forse sono state solo le intemperie. Poco importa, il messaggio si leggerà lo stesso, anche se affisso sulla nuda roccia.


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Le Magister tornano ad Amon. Le Magister rimangono nostre.

~~~

20 Orifoglia 286
Isole Magister, Arena del Mare


Possibile che la mia vita sia un susseguirsi di sangue, battaglie e vendette?
Ho deciso di restituire quest'Arcipelago all'Impero di Amon. Questo vuol dire che le Magister. Sono. Di. Amon.

Questi pirati non vengono da Tortuga, altrimenti il Governatore avrebbe fatto in fretta a ridimensionarli o a farli sloggiare. Sono ben organizzati, armati fino ai denti.
Dicono di non conoscermi, eppure conoscono bene la Ciurma del Teschio. Mentono, ciò che vogliono è solo quest'isola, ma hanno deciso di iniziare la loro conquista deturpando la maestosa arena che io e i miei uomini abbiamo faticosamente costruito.

Non lascerò che si prendano ciò che è stato creato col sudore dei Teschi. Non lascerò che si approprino di un'isola dell'Impero.

La carica è cieca, furibonda, folle. Siamo solo un manipolo di uomini venuti qui per una piccola ronda e siamo stati sopraffatti dal numero dei nemici. Ma tutti questi pirati dov'erano fino a tre mesi fa?

Divento cieca, furibonda, folle. La mia vita è un susseguirsi di sangue, battaglie, vendette.
Sono gli Dei che decidono per me e hanno stabilito che sia così. Inutile tentare una via diversa, prendere il manto cremisi, dedicarmi al commercio, alla difesa del territorio. Il Cieco ha deciso: non avrai pace e vedrai sempre rosso e nero. Rosso come il sangue, nero come la morte.

La volontà degli Dei va sempre assecondata, diceva mia madre. Dobbiamo interrogarci sul loro volere, ma assecondarlo sempre e trovare il modo più giusto ed efficace per raggiungere gli scopi che Essi hanno scelto per noi. Non ostinarti, non opporti al loro disegno: alla meglio sarai infelice, alla peggio morirai.
Chiediti, piuttosto: cos'hanno in mente gli Dei per me?


~~~

21 Orifoglia 286
Amon


Zoppico ancora e mi si è scheggiato un dente. Non provavo una rabbia simile da molto, molto tempo. Non ci ero più abituata.
Tuttavia, ciò che ho imparato non l'ho dimenticato: bisogna sapere essere lucidi anche nell'ira e utilizzarla, maneggiarla come se fosse un'arma.

Sono ad Amon, ma conosco ancora poco di questa città. Una cosa però la so: se viene definita la "Guerriera", un motivo c'è. Ed ecco che la rabbia inizia a trasformarsi, ora che finalmente ho ripreso il controllo di me stessa e mi sono fermata a ragionare.

Cos'è che voglio? Scacciare quei pirati? Restituire le isole Magister ad Amon?
Anche.
In realtà, ciò che voglio davvero è sterminare quei luridi usurpatori nel modo più truculento possibile. Voglio vedere il loro sangue schizzare e impregnare l'Arcipelago, le loro teste volare in alto come aquile e precipitare giù con una violenza tale da conficcarsi nel terreno. Voglio mutilarli, deturpare i loro corpi, tagliar via i loro nasi e farne delle collane.
Questo però non lo dirò mai ad alta voce.

Ciò che c'è da fare adesso è elaborare un piano...


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Non so nulla di macchine da guerra, balestre, arieti e catapulte. Tuttavia, sono un bravo carpentiere e qui ad Amon posso imparare in fretta. Mi servirà studiarne la struttura e il corretto funzionamento, trovare qualche manuale... e parlare con Testenio. Aye, il Console saprà indirizzarmi, non c'è nessuno che sappia lavorare il legno come lui.

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Se riuscissi a ricreare queste macchine da guerra in versioni più piccole e più leggere... forse sarebbe addirittura possibile montarle su un galeone e portarle con sé per mare.
Sono disposta anche a distruggere l'Arena del Mare sull'Arcipelago Magister, pur di scacciare quei pirati. Quella porzione di isola andrà ricostruita, rimessa a nuovo, certo, ma preferisco distruggerla io piuttosto che lasciarla distruggere a stranieri venuti solo a rubare.
I cannoni da soli hanno un'enorme potenza di fuoco, ma la loro gittata non è certo paragonabile a quella di una catapulta. E poi... oh, sono sicura che un masso lanciato da una catapulta sia in grado eccome di mutilare, decapitare e sterminare!
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By Kendra Aishtar
#54491
25 Orifoglia 286
Territori dell'Impero


E' strano come va il mondo, a volte. Ci sono periodi di calma piatta, noia e apatia, e periodi talmente frenetici da non darti nemmeno il tempo di fare un pasto completo.
E non parlo semplicemente di impegni che si susseguono senza fine, ma di problemi nuovi che si presentano ogni giorno, di disastri naturali e umani, di incidenti diplomatici e scontri armati.

Con tutto ciò che sta accadendo su Ardania, ci mancavano solo i sabotatori.

Abbiamo ricevuto una soffiata, qualcuno attaccherà il porto. Non sappiamo da dove, non sappiamo a che ora, non sappiamo quanti saranno. Sappiamo solo che dobbiamo essere qui a difendere i nostri moli e la nostra flotta, non possiamo permetterci una sconfitta stasera.

Siamo tutti schierati in assetto da guerra. Riesco a sentire i nervi tesi dei miei compagni, vedo le loro armature tirate a lucido e, al di sotto, la pelle d'oca, i muscoli tesi, il cuore che pulsa all'impazzata. Le fessure degli elmi mostrano occhi vigili, spalancati, alcuni iniettati di sangue. Non è una serata qualunque, è una di quelle spedizioni in cui sai che potresti rimetterci la pelle.


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Ci muoviamo freneticamente ma con ordine. Nessuno supera la prima linea, i cani annusano il terreno, il loro muso sembra incollato all'erba. Anche i cavalli avvertono la tensione ma, come noi, sono addestrati a domarla.
Come sempre, il mio stomaco è in subbuglio. Eseguo gli ordini in silenzio perché so che se aprissi la bocca vomiterei per l'ansia.
Poi, all'improvviso, gli ordini dei superiori vengono interrotti dal fumo intenso che inizia a salire da lontano, da ovest. Eracles.

Ci fiondiamo verso il villaggio, le tende sono in fiamme, i cittadini corrono di qua e di là, alcuni per riempire botti d'acqua, altri semplicemente scappano terrorizzati. C'è fumo e fuliggine ovunque, l'incendio va spento prima che Eracles venga completamente distrutta.


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Danu è con noi.
Questa sera Eracles non verrà divorata dalle fiamme, anche se la zona a sud est ha riportato danni enormi.

Dobbiamo mettere in salvo i cittadini, assisterli, curare quelli che hanno riportato ustioni, ma non c'è tempo. Ci avevano detto che qualcuno ci avrebbe attaccato e la loro mossa subdola di dar fuoco ad un villaggio innocente non è l'unica che hanno escogitato. Dalle nostre informazioni, è il porto il loro bersaglio ed è lì che ci dirigiamo. Avvistiamo una nave poco distante dalla costa, cerchiamo di seguirne i movimenti spostandoci a cavallo.

Poi, all'improvviso, un'esplosione.
Altro fumo, altro fuoco. Stavolta è il faro che va in fiamme e il nostro intervento è più tempestivo. Corro reggendo a stento una botte colma d'acqua, inalo il fumo nero ma non smetto insieme agli altri di tentare di domare le fiamme. Un coro di colpi di tosse non riesce a sovrastare il crepitio delle fiamme, finché non si spengono. Il faro è malridotto, ma è ancora in piedi.


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Siamo ancora vigili, i nostri nervi tesi e gli occhi iniettati di sangue perché bruciati dal fuoco, ma le armature non sono più lucide, i nostri manti non sono più di uno splendente cremisi. Siamo sporchi, ricoperti di fuliggine, la nostra pelle è nera di cenere.

Ma dobbiamo continuare a vigilare, la ronda non si arresta. Setacciamo i boschi, i confini, i villaggi. Ad Eracles la gente raccoglie i propri cocci. Il Console Testenio mi guarda, ha un'aria mesta ma determinata.


"Kendra, tu ti occuperai di rimettere a nuovo Eracles. Io mi occuperò del porto."

~~~

27 Orifoglia 286
Governatorato, Laboratorio dei carpentieri, Biblioteca


Titus De Lyoness.
Figlio adottivo del Console Testenio De Lyoness.
Legatus Imperialis di Amon.
Sacerdote dei Templari d'Oriente.
Centurione della Legione Amoniana.
Custode della Biblioteca di Amon.

Sono sicura che abbia ancora qualche altro titolo, ma è solo per quest'ultimo che l'ho cercato.
Ho bisogno di informazioni, devo approfondire le mie ricerche. Osservare il lavoro dei carpentieri non è sufficiente, mi mancano le basi.

Titus mi concede udienza presso il Governatorato, gli chiedo se in biblioteca ci siano trattati che analizzino a fondo l'arte della costruzione della macchine da guerra. Che lui sappia no, quindi pensa bene di affidare a me questo compito. Lo farò, se servirà a rinforzare le difese di Amon, soprattutto dopo l'ultimo attacco.

Mi dà piena fiducia, mi dice di fare ricerche in biblioteca anche se non esiste un trattato unitario sull'argomento che cerco. Ho carta bianca, ma devo mettere a frutto le mie conoscenze teoriche... e devo farlo in fretta, non c'è tempo da perdere.


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Ho a disposizione le conoscenze pratiche dei carpentieri amoniani, loro potranno aiutarmi col mio progetto. Ora devo solo fare una visita alla biblioteca cittadina e controllare se c'è qualche manuale che possa fare al caso mio.

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Una biblioteca interessante, devo dire, ma non ho trovato nulla su catapulte e baliste.

Dopo l'attacco di due sere fa, ho iniziato a pensare che questa ricerca e i risultati che ne conseguiranno potranno essere utili non solo a scacciare i pirati dalle Magister, ma anche per rafforzare le difese di Amon e dei suoi centri maggiori.
Eracles è particolarmente esposta agli attacchi, non è fortificata e i suoi abitanti sono pacifici.
Non voglio che diventino abili guerrieri e proprio per questo è necessario escogitare delle soluzioni che consentano loro di mantenere il proprio stile di vita e, al contempo, di sentirsi difesi dal nemico, chiunque esso sia.

Questo è compito nostro. Titus mi ha dato gli strumenti per raggiungere questo risultato, mi ha indicato le risorse e messo a disposizione i laboratori e i carpentieri di Amon.

Adesso... be', adesso non resta altro che mettersi al lavoro. Impegno, dedizione e fatica sono la chiave per sterminare i pirati sulle Magister, sconfiggere i Leoni Neri e rimettere al suo posto Hammerheim. Anche se non necessariamente in quest'ordine.
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