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Un nuovo, bizzarro amico.

Posted: Tue Nov 19, 2019 8:23 pm
by Kami'la
Una sera come tante al Rifugio Ramjalar. Seduta attorno al focolare ascoltavo le parole di Rubina che rispondeva alle curiosità dei nostri amici Artemius e Arm mentre Yaneril arrotolava erbapipa. La sera era calma e dolce e una lieve brezza spirava da sud.

Allungai le gambe stiracchiandomi e accesi un altro sigaro, ma fu allora che un frastuono inaudito giunse alle nostre orecchie.

Allarmati ci precipitammo in direzione del molo, da dove il boato sembrava provenire e quello che si parò davanti ai nostri occhi fu uno scenario incredibile, nessuna creatura famelica e ostile, ma ciò che restava di quello che una volta doveva essere un peschereccio era incagliato e in frantumi sulla costa.


Un uomo di mezza età, slanciato e dallo sguardo vispo (sia pure da un occhio solo) si fece largo tra i rottami e dopo le prime cure e una certa quantità di lamenti e piagnucolii lo invitammo a bere qualcosa di caldo in locanda.

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Alambicco il suo nome, Bicco per gli amici, nomignolo affibbiatogli per via del nonno, un rinomato distillatore di liquori.

Allontanatosi da casa, la sua strada non fu più quella di distillare e travasare, ma si guadagnava da vivere commerciando artefatti di cui ci guardammo bene dal chiederne la provenienza!

Bicco era affabile e chiacchierone, riconoscente per l’aiuto ci mostrò una mappa che avrebbe dovuto condurre ad un tesoro, una mappa illeggibile, ma a cui era legata una storia che ci fece tutti restare fino a tarda notte ad ascoltarne le vicende.

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Una storia d’amore e di sfortuna, di furfanti e di sirene, di tesori e di maledizioni.


Bicco si fermò a riposare al Rifugio per la notte, ma la mattina dopo e i giorni a venire non trovammo più alcuna sua traccia mentre il relitto continuava a sgretolarsi tra le onde disperdendo il suo prezioso carico tra i flutti.

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Piltor, il mastro djaredin a cui Bicco aveva chiesto aiuto lavorava giorno e notte e dopo qualche giorno, quel rottame sembrava pronto per riprendere il mare.

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Piltor issò carrucole e corde e tirando e sudando, tutti noi insieme con gran fatica alla fine vedemmo la chiglia sollevarsi e la nave scivolare lentamente in mare, ce l’avevamo fatta!

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Ma le sorprese non finivano lì...

Re: Un nuovo, bizzarro amico.

Posted: Wed Nov 20, 2019 6:53 pm
by l:.Akasha.:l
14 Nembonume - Rifugio Ramjalar

Il lupo di mare era così euforico per il salvataggio di quello che lui chiamava il suo "peschereccio", che decise di premiare l'aiuto dei raminghi con un dono, nonchè un grosso atto di fiducia.
Decise infatti di condurli presso il suo covo personale, ove accatastava ogni tipo di merce e oggetto raro su cui metteva le mani, "in maniera più o meno legale" pensava Rubina dopo aver osservato che cosa c'era nella stiva della sua nave.
Così con fare gioviale li portò nel suo nascondiglio, orgoglioso di poter mostrare tutto ciò di cui disponeva grazie alle sue doti nel mercanteggiare, come ripeteva lui.

Una volta messo piede nel luogo, ai raminghi sembrò davvero di trovarsi tra i pittoreschi banchi di un insolito mercato, talmente tanta e varia era la foggia degli oggetti presenti.
Materie prime, vettovagliamenti, ampolle e contenitori di ogni tipo, perfino ingranaggi di fattura Djaredin e una grossa statua palesemente di foggia Elda...
"Non voglio sapere da quale cattedrale provenga questa..." osservò Rubina scaturendo l'ilarità dei presenti mentre si trovava addirittura al cospetto di un'enorme vetrata, un tipico rosone decorativo.
Mentre il padrone di casa continuava a parlare, il Djaredin carpentiere tastava e frugava curioso tra le varie bottiglie, facendone più di una volta infrangere al suolo qualcuna con le sue tozze dita per il divertimento degli ospiti e i conseguenti improperi e imprecazioni di Alambicco.

Quest'ultimo finalmente presentò la ricompensa ai Ramjalar: un grosso baule che faceva parte del suo ultimo affare (o malloppo) e che egli non era riuscito a forzare.
Promise agli ospiti di donar loro qualsiasi cosa vi fosse dentro, se fossero riusciti ad aprirlo.
In un primo momento i presenti temevano vi potessero esser delle trappole, che combinate con la grossa quantità di polvere esplosiva presente nel covo, avrebbero potuto davvero causare un guaio.
Per fortuna però la maestria del grimaldello di Lithe ebbe la meglio sulla serratura senza riportare guaio alcuno e facendo guadagnare ai raminghi un cospicuo numero di materie prime tra le più svariate che erano contenute nel forziere.

Così, lieti della visita e dell'allegra serata i raminghi salutarono Bicco e Piltor, con la promessa di incontarsi ancora.

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17 Nembonume - Rifugio Ramjalar

I Ramjalar non avevano dimenticato il romanzato racconto che il lupo di mare aveva donato loro durante il loro primo incontro.
Alcuni giorni dopo, decisero che non avrebbero avuto niente da perdere nel provare a seguire i pochi indizi contenuti in quella storia e così organizzarono una piccola spedizione nel luogo menzionato, benchè la regione fosse davvero vasta e i riferimenti davvero scarni.

Facendosi strada tra le insidie e le creature ostili di quel luogo, cercarono di controllare ogni anfratto e costone roccioso che costellava quella zona, ma senza molta fortuna.

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Forse il luogo era celato in maniera introvabile, se in tutto quel tempo nè Alambicco, nè coloro che avevano appreso quella storia lo avevano trovato... o forse, si disse Rubina, più semplicemente si trattava soltanto di una romantica leggenda narrata con passione dal suo scrittore...