Diario di una Bandita
Posted: Thu Jan 13, 2022 12:23 am
by Kendra Aishtar
*Una pergamena con le insegne del Regno viene affissa nella bacheca della Piazza di Hammerheim*
Hammerheim, 4 Nembonume 279
Al popolo delle Westlands
I seguenti individui sono accusati della violazione dell'Art.12 dei Reati Statali del Codice Penale.
Kendra Aishtar: Arcimago del Circolo di Magia
Iulian Skelter: Sacerdote della Sacra Chiesa d'Occidente
Gian: Cittadino
Il Consiglio Reale, sentiti i testimoni, ravvisando la flagranza di reato come previsto dall'Art.15 Comma 3 dello Statuto del Regno delle Westlands, decreta pertanto quanto segue:
• Kendra Aishtar, riconosciuta Colpevole, viene privata del suo incarico di Arcimago del Circolo di Magia, espulsa dal Consiglio Reale e condannata al Bando Permanente del Regno delle Westlands.
• Iulian Skelter, riconosciuto Colpevole, viene condannato al Bando Permanente dal Regno delle Westlands.
• Gian, riconosciuto Colpevole, viene condannato al Bando Permanente dal Regno delle Westlands
Sono concesse 24 ore di tempo per allontanarsi dal Regno.
Allo scadere di questo periodo le guardie avranno licenza di usare la forza fino alle estreme conseguenze.
Così è sancito.
In nome del Re
per il bene del Popolo.
*Firmato*
Giskard Venabili, Cancelliere del Regno e Primo Consigliere del Re
Dankan Loir, Generale dei Martelli Dorati
Draemos Hild, Sommo Sacerdote della Sacra Chiesa d'Occidente
*Viene apposto il Sigillo Reale*
~ ~ ~
7 Nembonume 279
Locanda di Amon
Non mi piace Amon.
Non mi piace l'aria che si respira, la diffidenza con cui la gente mi guarda, il modo in cui le guardie pattugliano la città, il loro saluto. Vedere quei manti rossi mi riporta alla mente ricordi terribili.
E’ tutto così silenzioso qui.
Vorrei tornare ai colori della Splendida. Ai rumori, alle risate, alle chiacchiere. Qui avverto solo tristezza, una pesante cappa di serietà mi avvolge e mi schiaccia, annienta la mia personalità. Mi siedo in piazza, mi guardo intorno. Non ho nessuno con cui parlare e, se anche un'anima passa, lo fa con quel passo marziale e quel gelido silenzio che tanto odio.
Bello scherzo è stato relegarmi qui.
Non ho nessun altro posto dove andare. Paradossalmente, Amon è l'unica città che può accogliermi. Non posso né voglio andare altrove. Eppure... non voglio stare nemmeno qui.
Ma non è finita.
I loro nomi passano per la mia testa e li vedo come se fossero scritti su carta. I loro volti mi appaiono in sonno, nitidi, precisi, eppure tanto lontani. Mentre dormo sottocoperta, mi sveglio di soprassalto, la mano che impugna il coltello che custodisco sotto al cuscino. Agito il braccio nell'aria, pensando di colpirli. Poi il sonno mi abbandona del tutto e loro tre svaniscono.
Mi rendo conto di non averli colpiti.
Non ho squarciato i loro petti con quel fendente, ma il buio intorno a me. Spaesata, sconsolata, riprendere sonno è impossibile. Resto a meditare, a scervellarmi. Lo so che non è finita qui, non è possibile, lo nego a me stessa, lo impedirò a loro.
Tornerò.
Re: Diario di una Bandita
Posted: Fri Jan 14, 2022 12:55 am
by Kendra Aishtar
27 Nembonume 279
Piazza di Amon
L'attesa si sta facendo snervante.
Ormai sono passate diverse settimane e io sono ancora qui, ad attendere. Attendere un esito, attendere un incontro.
La luce di Aguardar ha sempre avuto un impatto devastante sulla mia pelle, eppure io me ne sto qui, ogni giorno, alla stessa ora, nella piazza di Amon, con questa luce che mi brucia, ad attendere.
Non so esattamente cosa dovrò dirgli quando lo incontrerò. So soltanto che chiederò il suo aiuto per avere vendetta.
Non pensavo di poter cambiare così repentinamente in così poco tempo. Col passare dei giorni il mio desiderio di tornare ad Hammerheim si è affievolito ed è sparito quasi del tutto quando Dalth è venuto a salutarmi. Che senso avrebbe ritornare lì? Perché devo farmi del male in questo modo? Potrebbe mai giovarmi rivedere le loro facce?
No, certo che no.
L'atto iniziale della nostra vendetta ha avuto buon esito. Ora però tocca a me.
E io continuo ad attenderti. Sono qui, sempre qui. Vieni a trovarmi, Keuppap.
Re: Diario di una Bandita
Posted: Sun Jan 16, 2022 11:10 pm
by Kendra Aishtar
29 Dodecabrullo 279
Locanda di Rotiniel
Dopo tutto questo tempo, avevo quasi dimenticato come ci si sentisse dopo una notte passata in un letto vero. Riposante, devo dire.
Dopo tutto questo tempo, mi ero quasi convinta che avrei superato il dolore dell'abbandono. Che sciocca.
Dopo tutto questo tempo, pensavo che sarei riuscita a dimenticarmi di tutto quello che ho perso. Delle confidenze degli amici di una vita, dei paesaggi familiari quanto il viso di mia madre, del conforto che solo la visione di Oghmar riusciva a darmi. Oh, mio Dio, se chiudo gli occhi e resto in silenzio, mi sembra quasi di essere di fronte alla biblioteca di Hammerheim, di fronte a Te, circondata dal profumo di fiori appena colti. Mi manca tutto questo.
Dopo tutto questo tempo, ero sicura che non avrei più ripensato alle urla di Kamal che si spaventava anche per il passaggio di un topo, ai pettegolezzi di Calista quando cucivo per lei, alla costante e rassicurante presenza di Alpert, l'Eroe. Sono stata un'illusa.
Dopo tutto questo tempo, ho temuto di dovermi rassegnare all'idea di non poter avere la mia vendetta. La mia è una situazione di stallo, mi dicevo, sono in bilico, come posso cercare di abbattere loro se io stessa tremo sulle mie gambe?
Ma la vendetta è venuta da sé. Le voci girano e arrivano anche a me.
Ho saputo dei loro processi falsi e delle loro minacce a vuoto. Ho saputo degli abbandoni, ho saputo della tristezza e della rabbia.
Hammerheim non merita questo. La mia città cade in disgrazia per la loro cecità, per la loro presunzione.
Mi vendicherò. Mi vendicherò non solo per ciò che hanno fatto a me, ma per tutto il dolore che ancora stanno infliggendo alla mia città.
Ritornerete nei vostri buchi, strisciando come dei vermi.
Re: Diario di una Bandita
Posted: Thu Jan 20, 2022 4:03 pm
by Kendra Aishtar
20 Postapritore 280
Zona residenziale, Rotiniel
E' tutto il giorno che le parole di William il Buono mi ronzano per la testa, come una canzoncina che non riesco a levarmi dalla mente.
"Voi, Draemos e Venabili, siete il peggior consiglio della storia di Hammerheim. Siete un insulto all'intelletto umano."
Avrei voluto dire io stessa a Loir queste parole, ma ammetto che forse è una soddisfazione ancora più grande sapere e sentire che questa convinzione è già diffusa.
L'incontro a Rotiniel di ieri sera mi ha lasciato senza parole. Non so con quale coraggio quella delegazione di Hammin si sia presentata nella piazza della Perla dopo che un Guardiano del Regno si è scagliato contro un'elfa indifesa. Sento ancora di più che la mia coscienza è pulita quando penso al giorno in cui votai contro la nomina di Bastian a Guardiano.
Non so quale follia spinga i governanti di Hammerheim a commettere i gesti che commettono. La "pulizia" di cui Loir parlava ieri sera è stato solo uno dei loro fallimenti.
Sento che il mio animo è diviso fra due opposte emozioni. Da una parte, la profonda tristezza per ciò che sta accadendo alla città in cui sono nata e cresciuta, dall'altra parte, l'entusiasmo e la ritrovata serenità da quando vivo qui alla Perla.
Si vede che questa città non è stata intaccata dalla corruzione che regna sovrana ad Hammerheim. La vita si basa sul reciproco aiuto, i problemi si risolvono non appena si presentano. Me ne rendo conto più che mai adesso, che mi ritrovo a scrivere nell'appena ricostruito quartiere residenziale.
Forse dopo tanti mesi sto piano piano riacquistando la mia stabilità interiore. Tuttavia, ho fatto un patto solenne con due persone, le persone che mi sono più care. Non li lasceremo impuniti, non permetteremo loro di compiere i più turpi misfatti pensando di poter riparare con delle semplici scuse.
La mia ritrovata serenità mi sarà d'aiuto: avrò bisogno di lucidità quando li incontrerò da soli.
~ ~ ~
27 Adulain 280
Dimora di Kendra Aishtar, Zona residenziale, Rotiniel
"E quindi questa l'avete presa con voi?"
E' questa la domanda che quel nano ha rivolto a Lord Fhyldren dopo che, nel deserto elfico, la valanga rotinrim ha schiacciato il suo esercito.
Ebbene sì, sono una di loro adesso, a tutti gli effetti.
Quanto astio in quella sua domanda, dovuto al semplice fatto che manipolo il Flux? O legato al ricordo di quando "quella", insieme a Iulian, ha quasi ammazzato due dei suoi cugini?
Quanti nemici sono riuscita a farmi in poco tempo. In quante persone suscito odio senza motivo, solo per le mie capacità magiche, e in quante altre ho suscitato odio per il semplice fatto di non aver voluto abbassare la testa.
Nordici e nani sono avversari feroci, lo hanno dimostrato da ultimo, quando hanno difeso strenuamente e con successo il loro fortino. Ma ora che ho una casa, mi sento più al sicuro. Ora che posso definire Rotiniel la mia città, temo di meno quelle orde furenti. Ora che faccio parte di questa comunità a tutti gli effetti, sento che posso affrontare il mio nemico a testa alta, sapendo di avere con me alleati sinceri e fidati.
Non avvertivo il senso di serenità che mi pervade in questo momento da tanto, troppo tempo. Sono di nuovo a casa, finalmente.
Re: Diario di una Bandita
Posted: Sat Jan 22, 2022 12:20 am
by Kendra Aishtar
16 Nembonume 280
Locanda di Tortuga
"Mio nonno Giacometto... aveva un bel galletto..."
Questa canzone è sempre nella mia mente. Sempre. La mattina quando mi sveglio, nel primo pomeriggio quando mangio, durante tutta la giornata, anche di notte credo di sognarla a volte.
Rogna mi aveva avvertito che la vita da mozzo è una vita dura e, anche se sono passati solo pochi giorni, mi sono già resa conto che non scherzava affatto. Io, che nella mia vita non sono mai stata abituata a nessun tipo di fatica, mi trovo a trascorrere le ore a dar colpi di ramazza al pavimento.
Eppure, per la prima volta dopo tanto tempo, avverto un senso di soddisfazione. Mi sento utile, sento di servire a qualcosa... a dispetto di tutti gli insulti che mi rivolgono sulla mia inutilità e dabbenaggine.
Dabbenaggine. Mi è sempre piaciuta questa parola, ma penso che non sia una buona idea usarla sulla Tortuga.
Tornando al filo del discorso...
Chissà cosa penseranno di me i miei vecchi amici. Chissà quanto sgomento ha suscitato in loro vedermi mentre recitavo la mia filastrocca a Tremec. "Accidenti, Kendra un tempo non avrebbe mai fatto una cosa del genere!", "Ma come, una volta era l'Arcimago, cosa le sarà mai successo?".
Be', amici cari, l'Arcimago è stato bandito un anno fa. Kendra ha smesso di essere quella di una volta nel momento in cui ha lasciato Hammerheim e non ci ha messo più piede.
Nessuno ha mosso un dito per aiutarmi, nessuno si è preoccupato di darmi una mano, lo ha fatto solo chi purtroppo non poteva.
Allora sapete una cosa, vecchi amici miei? Pensate quello che vi pare. Ero convinta che in qualche modo, stasera, il vostro giudizio mi avrebbe bloccato, che ne avrei tenuto conto. Eppure, mentre ero lì ad esibirmi, mi sono semplicemente divertita.
Tortuga sta finalmente dando un senso alla mia vita. Per un anno ho cercato solo pace e tranquillità. Dopo quel trauma, avevo bisogno di riacquistare il mio equilibrio. Ma negli ultimi mesi la ricerca di serenità si stava lentamente trasformando in torpore. Avevo trovato la calma, è vero, ma che senso aveva la mia vita ormai? Per quale motivo mi svegliavo la mattina e mi alzavo dal letto? Che accidenti ho fatto in tutto questo tempo?
A molti sembrerà irragionevole la mia scelta, forse addirittura assurda. Sì, questo sarà certamente il pensiero di chi non mi conosce.
Ho di nuovo dei motivi per cui andare avanti, ho dato un senso al mio alzarmi la mattina. In effetti, questi obiettivi non sono molto diversi da quelli che avevo fino a qualche tempo fa e sono sicura di poterli finalmente raggiungere qui.
Per cui, cari amici, il mio ultimo pensiero va a voi. Magari pensate che io me ne sia un po' andata con la testa e forse in parte è vero, ma posso assicurarvi, miei cari, che tutto quello che faccio ha un senso. Non preoccupatevi di quello che ho fatto fino ad ora, non preoccupatevi di quello che sto facendo adesso. Preoccupatevi di quello che farò.
~ ~ ~
22 Solfeggiante 281
L'Antro di Cozza
*Dalle maniche arrotolate della camicia rosso vermiglio, spuntano i polsi e parte dell'avambraccio. Numerose cicatrici percorrono le mani e il lembo scoperto di pelle, fino a nascondersi alla vista sotto la stoffa che copre il suo corpo.*
Quanto tempo è trascorso? Qualche mese? Anni?
*Contempla quelle cicatrici, se possibile ancora più bianche della pelle ancora intatta.*
Se non lo avessi appuntato su questo diario, non sarei capace di dire da quanto tempo sono qui a Tortuga. Non che mi sembri di essere qui da sempre, non posso cancellare il ricordo della mia vita passata, ma il fatto che quest'isola sia diventata la mia casa in maniera così veloce e naturale mi fa sentire nel posto giusto di Ardania. Mi fa pensare che la mia casa, in realtà, non sia mai stata nessun altro luogo.
Ne è passata di acqua sotto ai ponti da quando ho scritto l'ultima volta. Ero l'ultima ruota del carro, anzi, su quel carro ancora stentavo a salire. Eppure, anche se è passato tanto tempo da quando trascorrevo le mie giornate a farmi insultare e umiliare, sento che il ricordo di quel periodo non svanirà mai. Applico gli insegnamenti ricevuti al tempo sui nuovi mozzi, che forse mi odieranno per questo, ma d'altra parte non sono mai stata una persona che si fa amare facilmente.
E non so per quale assurdo motivo, negli ultimi giorni più che mai mi ritornano alla mente i ricordi di una vita fa. Non ero più abituata a portare un manto, eppure il lieve peso del Mantello Scarlatto spinge come un macigno sulle mie spalle. Le responsabilità che avevo, o meglio, che mi ero imposta nei confronti della Ciurma, non sono diverse rispetto a una settimana fa, eppure questo manto me le ricorda costantemente. Il fatto di avere di nuovo un allievo a cui insegnare i fondamenti della magia mi fa venire un tuffo al cuore. Hammerheim.
Non posso dimenticare ciò che è stato di me in vent'anni della mia vita. Rotiniel, quella sì, è stata un'esperienza breve, ma Hammerheim no. Detesto quella città di damerini con tutta me stessa, ma una parte di me è rimasta lì. Sono rimasti lì la mia gentilezza, la mia educazione, la mia ingenuità. E per quanto io odi quella dannata isola, per un verso le sono grata, perché senza quell'esperienza non sarei mai approdata a Tortuga.
E' facile decidere di continuare a condurre la propria esistenza nel luogo in cui si è venuti alla luce. Basta rimanere lì, alzandosi la mattina senza prendere nessuna decisione importante per la propria vita.
Decidere di lasciare tutto, raggiungere l'altra parte di Ardania, vivere in un posto in cui per farti rispettare devi sopravvivere a derisione e maltrattamenti, è un altro paio di maniche.
Ci vuole coraggio, ci vuole testardaggine, ci vuole spina dorsale e io ho scoperto di averli solo un anno fa.
La Ciurma cresce, i mozzi aumentano e le frustate pure. Cosa ne sarà della mia vita ora che indosso il Mantello Scarlatto, ora che posso definirmi a tutti gli effetti una Corsara? Non lo so, come non lo sapevo un anno fa. L'unica cosa che so è che ora sono legata alla Filibusta e queste cicatrici ne sono la dimostrazione costante. Nemmeno le preghiere dei sacerdoti riescono a cancellare i segni perenni del mio vissuto e ciò che mi impongo di ricordare sempre, con l'aiuto di questi marchi indelebili, è che la mia vita ha compreso delle fasi e solo l'ultima è iniziata qui a Tortuga.
Dicono che bisogna dimenticare il passato, che qui si rinasce e si riparte da zero. Nulla di più vero. Capire una cosa del genere quando si è mozzi non è semplice, il ricordo del passato è troppo fresco e giungere alla conclusione che si sta diventando qualcosa di nuovo su quest'isola, in cui il tuo nome e ciò che eri non ha più importanza, è un passo che si riesce a compiere solo gradualmente.
Gradualmente ho smesso di essere Kendra, ho smesso di essere la persona calma e disinteressata di una volta. A dispetto di ciò che mi è stato detto appena arrivata qui, non dimenticherò ciò che è stato, perché se avessi smesso subito di pensarci non sarei arrivata ad oggi con le spalle abbastanza forti da sostenere il peso di questo manto.
La Ciurma è la mia famiglia, Tortuga è la mia casa. E' così da tempo ormai e, ora che i ruoli si sono invertiti, dovrò trasmettere ai mozzi ciò che è stato inculcato a me quando arrivai qui. E' importante che siano motivati, che sappiano che qui bisogna guadagnarsi ogni giorno della propria esistenza.
Tortuga non è semplicemente il rifugio di chi non riesce a trovare il proprio posto altrove. Tortuga è per gli scaltri, per i furbi, per chi vuole vivere inseguendo la libertà. Tortuga è per pochi, ma questi pochi valgono più di tutti gli altri popoli ardani messi insieme. E che si sappia, oggi e sempre, che il mare appartiene alla Tortuga.
*Le braccia vengono di nuovo coperte dalla camicia. Prima di uscire, sistema il manto sulle spalle e assume, come sempre, un'espressione impenetrabile.*
Re: Diario di una Bandita
Posted: Mon Jan 24, 2022 9:11 pm
by Kendra Aishtar
*Una pergamena è affissa presso la bacheca di Piazza della Misericordia, a Tortuga.*
11 PostApritore 282
Ahoy gente di tutta Ardania,
il Capitano Malasorte della Ciurma Scarlatta vi scrive per annunciarvi che il Primo Ufficiale, Cozza, e il Corsaro Scoglio,
per aver messo a repentaglio la vita della Ciurma, l'incolumità e gli affari di Tortuga tutta,
per non aver rispettato gli ordini del Capitano, tradendo la sua fiducia,
e per aver agito alle sue spalle rischiando di causare danni irreparabili nei confronti della Ciurma e della fiorente Tortuga,
sono banditi dalla Ciurma Scarlatta e su di loro penderà d' ora in avanti il peso del Marchio Nero.
Gli siano concessi, data la mia infinita magnanimità, dieci giorni per recuperare le loro cose e per abbandonare l'Isola,
scaduto il tempo, ogni membro della Ciurma, incontrandoli, li tratti come uno squalo è solito trattare la sua preda.
*Malasorte*
*Segue il sigillo della Ciurma Scarlatta*
*Il seguente proclama è affisso alle porte di Nuran Kar, alle entrate dei cunicoli, agli avamposti djaredin su Ardania.*
PostApritore 282
Attenzione. Tutti i sudditi di Djare Thorreg Gridopossente leggano questo proclama e si informino sui fatti trascorsi per meglio adempiere a quanto qui trascritto.
Per crimini contro i cugini, per inganno, per furto e per aggressione.
Tali Kendra, soprannominata Cozza, e Iulian, soprannominato Scoglio, siano banditi dal Regno di Djare fintanto non sarà esaurito quanto verrà indicato nel Dammaz Kron.
Soffrano così la morte dell'ignobile snorby e le loro teste siano percosse come ferro rovente se scovati; davanti agli avamposti djaredin di Crag Crigor; Crag Angaz; Varr Nadarrun; dentro i cunicoli; nel villaggio di Nuran kar e del suo porto.
Salda la roccia, Inamovibili sono i monti.
BORBA GRANPUGNO,
TOGRIM MUSONERO,
ETHAK NEROFUMO.
*Segue il sigillo della città di Kard Dorgast.*
PostApritore 282
Popolo dei Ghiacci Eterni
Per volere del Konungur, in accordo con gli Jarl;
Per aver tradito i rapporti creati negli anni con il Regno dei Ghiacci e aver tramato insieme ai Deva, rafforzandone il potere e contribuendo così a aumentare il numero dei valorosi guerrieri morti tra le fila del Nord.
Per aver dimostrato disinteresse a ristabilire i rapporti con il Regno dei Ghiacci.
E' interdetto l'accesso a Helcaraxe e ai suoi possedimenti ai membri della ciurma dei Corsari Scarlatti nonché ai cittadini dell'Impero Amoniano fino a nuovo ordine.
Che siano considerate persone non gradite e che gli sia negata qualsiasi amicizia o commercio.
Se trovati nei possedimenti di Helcaraxe vengano scortati in un luogo sicuro ai confini del Regno. Se faranno resistenza verranno imprigionati fin che non accetteranno di andarsene. In nessun caso dovrà essere fatto del male a loro o presi con la forza i loro possedimenti.
Che lo sguardo fiero dei cittadini di Helcaraxe non sprechi neanche un istante più del necessario nei confronti di queste genti.
Tutti gli altri cittadini del Governatorato di Tortuga, di qualsiasi ciurma o movimento, in quanto noti per la loro mancanza di onore, per la loro brama di denaro, sono banditi da Helcaraxe. In particolare i Qwaylar se trovati nei possedimenti del Nord vengano catturati e utilizzati come schiavi per le necessità del Regno dei Ghiacci.
Per le responsabilità in guerra contro Helcaraxe e il suo alleato Kard Dorgast il Bando viene esteso agli ex amoniani e tortughesi:
• Julius Perkins
• Auden
• Drevan Trannith
• Cozza
• Scoglio
Agli stessi cittadini del Nord è fatto divieto di accesso all'Isola di Tortuga e all'Impero Amoniano.
COSI' E' STATO DECISO
*Al termine delle pelli sono presenti i timbri in ceralacca dei Clan.*
~ ~ ~
1 Madrigale 282
Covo del Teschio
Suscitare odio è senza dubbio il mio talento migliore.
Se c'è una cosa che so fare, è rendermi insopportabile fino a far covare nei miei confronti un rancore tale da non volermi vedere più!
*Solleva per un attimo la penna dalla pergamena per sogghignare divertita.*
Come se mi fosse mai importato qualcosa dei sentimenti che suscito.
L'unica cosa che m'importa, al momento, è far crescere la mia Ciurma, coltivare i miei Teschi e renderli il terrore di tutti i mari.
Non mentivo, mesi fa, quando scrivevo che Tortuga è la mia casa e la Ciurma la mia famiglia. Con la differenza che la Ciurma ha cambiato nome. Gli uomini sono rimasti gli stessi, a parte quelli che ci hanno allontanato dagli Scarlatti, e col tempo ne sono giunti altri a rimpinguare le nostre fila.
Non rinnego il periodo trascorso fra i Corsari. Ho imparato molto in quei mesi: a tenere unito un gruppo, ad impartire ordini sensati, a creare affiatamento fra gli uomini. Insegnamenti che sto mettendo in pratica e che sembrano sortire i loro effetti.
Col nome della Ciurma è cambiato il mio, perché ho deciso di tornare alle origini. Ed è cambiato anche il colore del manto che indosso, per l'ennesima volta.
Eppure, nonostante gli alti e i bassi, mi sembra di aver trovato una stabilità. So che, ogni volta che scrivo questa frase, dopo pochi mesi mi ritrovo catapultata dall'altra parte di Ardania, tuttavia stavolta è diverso.
I miei uomini sono fedeli, vigili, sempre presenti. Non devo rispondere a nessuno se non a me stessa, al Governatore e agli Dei. Non c'è più nessuno sopra di me ad impartirmi ordini assurdi o a lasciare nelle mie mani situazioni ingestibili.
Su Ardania, Tortuga è un mondo a parte e i Teschi un altro mondo ancora, a sé stante, in continua espansione.
Sono passati solo pochi mesi, non mi sarei aspettata di arrivare così lontano. Ma questo lo devo tutto a loro, agli uomini che mandano avanti la Ciurma ogni giorno, lavorando con fatica, ma anche con estrema soddisfazione.
Tuttavia, le soddisfazioni vere devono ancora arrivare. Abbiamo il nostro posto a Tortuga e ci prenderemo il nostro posto anche su Ardania.
*Smette di scrivere per qualche secondo, l'espressione dolorante mentre fissa la mano che regge la penna, bendata in una fasciatura stretta. Poi riprende, sorridendo appena come se nulla fosse.*
È valsa la pena patire così tanto e per così tanto, se sono questi i frutti dei nostri tormenti.
Re: Diario di una Bandita
Posted: Sun May 15, 2022 8:55 pm
by Kendra Aishtar
1 Adulain 284 - Notte
Stanza del Capitano, Covo del Teschio
*Indossa un'armatura sporca di sangue. I capelli sono scompigliati, la pelle ricoperta di polvere da sparo.*
Non ho più incubi da anni ormai, ma questa notte ho paura di chiudere occhio. Ho paura di vedere i loro corpi ustionati, i loro ventri squarciati. Il loro sangue come un tappeto sul ponte di coperta.
Qualcuno di loro lo conoscevo già, altri no. Ma è stato quel manto, quel manto smeraldo ricoperto di sangue che mi ha provocato una fitta allo stomaco. E, nonostante la nausea, ho continuato a combattere, ad ustionarli col mio Flux, mentre gli altri Teschi li squartavano con le loro spade, li infilzavano coi loro dardi.
Questo vuol dire essere un mostro? Andare contro la propria natura e compiere ciò che è lontanissimo da noi? Abituarsi a farlo?
Non mi sono abituata a farlo, mi sono solo abituata ad essere un mostro.
Quella di stasera non è stata la prima battaglia navale dei Teschi contro Hammerheim, ma è stata certamente la più importante che abbiamo combattuto finora. Non mi aspetto certo con questo attacco di capovolgere la Corona, ciò che mi aspetto è che...
Cosa? Che rimuovano il nostro bando? Che mi rivolgano delle scuse pubbliche? Mi viene da ridere anche solo a pensarlo.
Non è questa la domanda giusta. La verità è che non mi aspetto nulla da loro. Non mi aspetto nessun ripensamento, nessun passo indietro. D'altra parte, perché dovrebbero farlo? Per assecondare una ciurma di pirati?
Certo che no.
Ormai non ho più alcuna aspettativa. In cuor mio, so bene perché continuo a farlo, perché continuo a combattere, perché ignoro la nausea che mi provoca uccidere un uomo e continuo la mia battaglia: vendetta.
Sono un mostro, ma non c'è nulla di più umano.
A volte mi chiedo quando finirà, ma so che questa guerra durerà quanto durerà il mio rancore.
Temo che andrà per le lunghe.