Sacro e Profano
Posted: Sat Oct 30, 2021 12:33 pm
26 Solfeggiante 285, 22esima clessidra
*Crack Crack* era il rumore che rimbombava nell'aria mentre i syskar camminavano alla ricerca del punto giusto.
ECCO E' QUI! SCAVATE!
Con immensa foga alcuni iniziarono ad infiggere le pale nel terreno mentre altri difendevano il perimetro già ricoperto di ossa.
*TONF* si osservarono tra di loro nel momento in cui la pala colpi qualcosa.
L'ABBIAMO TROVATO!
Urlarono i Vikingr dopo che il tesoro era stato portato alla luce.
"La ricerca è stata impervia e piena di imprevisti, ma il bottino è grande e dorato come le porte del Valhalla" gridò il Guardiano!
Il tesoro era nostro e con lui tutte le ricchezze luccicanti al suo interno, ma intorno ad esso si poteva assaporare un alone di oscurità.
L'ardore, la brama di ricchezze, di combattimenti per rendere fieri gli dei glorificare il proprio onore, per i nordici, non ha mai una fine. A volte peccando anche di intelletto.
Il nord non ha paura di affrontare niente e nessuno, la morte in battaglia è la massima glorificazione al fine di raggiungere il Valhalla.
Tutto filò liscio ma le anime disperate che vagabondavano per quelle terre, prelevatori dell'energia di Vashneir su Ardahin, non accettarono di buon occhio la profanazione dei loro territori.
I syskar presi dalla foga non si erano resi conto che il tesoro era situato all'inizio dei possedimenti di Edorel, derivato dalle emanazione del mondo oscuro di sotto, territori dove non brilla la luce di Nut, dove le anime vagano per le lande grigie senza sosta, immeritevoli in vita aspettando la rivalsa.
In quell'esatto momento in cui syskar si resero conto, sentirono gli enormi cancelli della Torre aprirsi e videro un ombra oscura in lontananza avanzare verso di loro.
Si fermo a qualche metro da loro, li osservò a lungo con lo sguardo cupo e tenebroso, poi, alzando lo scettro contro i guerrieri pronunciò parole nefaste. Dalla sua bocca ossuta e marcia si vide una nube di oscurità salire in alto per poi scomparire verso nord.
Al suo dire i syskar per non destabilizzare oltremodo gli equilibri decisero di tornare in zone più sicure con il bottino da preservare, ma oramai il sortilegio era stato scagliato sulle bianche nevi del Nord, dove la neve lenta cade e tutto ricopre.
I Syskar al loro rientro subito andarono a conferire con i cultisti dell' Heimskringla al fine di capire se su di loro stava incombendo una minaccia. Al loro dire il Gothi tentò di scagliare su di loro una protezione.
Una volta immersi nelle acque glorificate della Valle degli Dei, il Gothi richiamò sui syskar la benedizione di Hejmdal, protettore dei mondi e controllore delle energie che vengono prelevate dai mondi, così da aiutarli a gestire le emanazioni di Vashneir su Ardahin.
Giorni dopo, nella piana della Baronia al di sotto del Picco dall'Aquila, orde di anime perdute, senza onore in vita, calpestavano le bianche nevi inneggiando alla profanazione delle sacre terre di Edorel. Leonard degli Uruznidir, il Cavalca-orsi, apprendista Varid dell'Hemiskringla insieme ad un manipolo di Vikingr provò più volte ad allontanare i cavalieri scheletrici, purtroppo senza successo. Ma colui che fu il Vargos, benedetto dai Gael, protetto da Jurth e baluardo di Yggr che ora calca la strada dell'Antica Conoscenza non si diede per vinto e andò a chiedere consiglio al saggio Gothi e al Varid Arne Van Duvel, senza perder oltremodo tempo.
Tanti furono i pensieri, tante furono le litanie ma ogni cosa che si provava a fare non aveva successo. Il popolo era spaventato, nell'aria si sentiva la tensione, quella puzza di marcio che ti arrivava fin sotto al naso e ti genera un brivido lungo la spina dorsale, ma i nordici non si demoralizzano facilmente è fu così che l'ordine dell'Heimskringla si mise in moto per sciogliere quel maleficio.
Il tempo stringeva, oramai le truppe dei disperati di Vashneir si erano stanziati fuori le porte di Hullborg e minacciavano l'Opificio.
I tre Cultisti si riunirono per discutere e fronteggiare la minaccia con nuovi metodi, invocarono il grande Hejmdal, protettore dei mondi, per fine di controllare questa emanazione del mondo di Vashneir su Ardahin. Glorificarono Yggr affinchè il suo abbraccio li proteggesse dalle ombre che si sarebbero scagliate sulle porte di Hullborg, egli che tutto sa veglia su di suoi prescelti fra i Mann.
A quel punto l'intuizione dei Cultisti fu imminente.
Il loro passato prima del Gotterdammerung non era stato dimenticato completamente, il Nord non dimentica seppur la loro cultura era stata influenzata da quelle del Sud. Allora i syskar si chiesero, chi tra tutti i Mann conosceva e sapeva come disperdere quelle energie oscure?
Ed insieme gridarono: "HROS TILL YGGR"
*Crack Crack* era il rumore che rimbombava nell'aria mentre i syskar camminavano alla ricerca del punto giusto.
ECCO E' QUI! SCAVATE!
Con immensa foga alcuni iniziarono ad infiggere le pale nel terreno mentre altri difendevano il perimetro già ricoperto di ossa.
*TONF* si osservarono tra di loro nel momento in cui la pala colpi qualcosa.
L'ABBIAMO TROVATO!
Urlarono i Vikingr dopo che il tesoro era stato portato alla luce.
"La ricerca è stata impervia e piena di imprevisti, ma il bottino è grande e dorato come le porte del Valhalla" gridò il Guardiano!
Il tesoro era nostro e con lui tutte le ricchezze luccicanti al suo interno, ma intorno ad esso si poteva assaporare un alone di oscurità.
L'ardore, la brama di ricchezze, di combattimenti per rendere fieri gli dei glorificare il proprio onore, per i nordici, non ha mai una fine. A volte peccando anche di intelletto.
Il nord non ha paura di affrontare niente e nessuno, la morte in battaglia è la massima glorificazione al fine di raggiungere il Valhalla.
Tutto filò liscio ma le anime disperate che vagabondavano per quelle terre, prelevatori dell'energia di Vashneir su Ardahin, non accettarono di buon occhio la profanazione dei loro territori.
I syskar presi dalla foga non si erano resi conto che il tesoro era situato all'inizio dei possedimenti di Edorel, derivato dalle emanazione del mondo oscuro di sotto, territori dove non brilla la luce di Nut, dove le anime vagano per le lande grigie senza sosta, immeritevoli in vita aspettando la rivalsa.
In quell'esatto momento in cui syskar si resero conto, sentirono gli enormi cancelli della Torre aprirsi e videro un ombra oscura in lontananza avanzare verso di loro.
Si fermo a qualche metro da loro, li osservò a lungo con lo sguardo cupo e tenebroso, poi, alzando lo scettro contro i guerrieri pronunciò parole nefaste. Dalla sua bocca ossuta e marcia si vide una nube di oscurità salire in alto per poi scomparire verso nord.
Al suo dire i syskar per non destabilizzare oltremodo gli equilibri decisero di tornare in zone più sicure con il bottino da preservare, ma oramai il sortilegio era stato scagliato sulle bianche nevi del Nord, dove la neve lenta cade e tutto ricopre.
I Syskar al loro rientro subito andarono a conferire con i cultisti dell' Heimskringla al fine di capire se su di loro stava incombendo una minaccia. Al loro dire il Gothi tentò di scagliare su di loro una protezione.
Una volta immersi nelle acque glorificate della Valle degli Dei, il Gothi richiamò sui syskar la benedizione di Hejmdal, protettore dei mondi e controllore delle energie che vengono prelevate dai mondi, così da aiutarli a gestire le emanazioni di Vashneir su Ardahin.
Giorni dopo, nella piana della Baronia al di sotto del Picco dall'Aquila, orde di anime perdute, senza onore in vita, calpestavano le bianche nevi inneggiando alla profanazione delle sacre terre di Edorel. Leonard degli Uruznidir, il Cavalca-orsi, apprendista Varid dell'Hemiskringla insieme ad un manipolo di Vikingr provò più volte ad allontanare i cavalieri scheletrici, purtroppo senza successo. Ma colui che fu il Vargos, benedetto dai Gael, protetto da Jurth e baluardo di Yggr che ora calca la strada dell'Antica Conoscenza non si diede per vinto e andò a chiedere consiglio al saggio Gothi e al Varid Arne Van Duvel, senza perder oltremodo tempo.
Tanti furono i pensieri, tante furono le litanie ma ogni cosa che si provava a fare non aveva successo. Il popolo era spaventato, nell'aria si sentiva la tensione, quella puzza di marcio che ti arrivava fin sotto al naso e ti genera un brivido lungo la spina dorsale, ma i nordici non si demoralizzano facilmente è fu così che l'ordine dell'Heimskringla si mise in moto per sciogliere quel maleficio.
Il tempo stringeva, oramai le truppe dei disperati di Vashneir si erano stanziati fuori le porte di Hullborg e minacciavano l'Opificio.
I tre Cultisti si riunirono per discutere e fronteggiare la minaccia con nuovi metodi, invocarono il grande Hejmdal, protettore dei mondi, per fine di controllare questa emanazione del mondo di Vashneir su Ardahin. Glorificarono Yggr affinchè il suo abbraccio li proteggesse dalle ombre che si sarebbero scagliate sulle porte di Hullborg, egli che tutto sa veglia su di suoi prescelti fra i Mann.
A quel punto l'intuizione dei Cultisti fu imminente.
Il loro passato prima del Gotterdammerung non era stato dimenticato completamente, il Nord non dimentica seppur la loro cultura era stata influenzata da quelle del Sud. Allora i syskar si chiesero, chi tra tutti i Mann conosceva e sapeva come disperdere quelle energie oscure?
Ed insieme gridarono: "HROS TILL YGGR"