[HLX] Una normale giornata di caccia
Posted: Tue Nov 05, 2019 8:30 am
La città era semideserta mentre mi accingevo a tornare verso la piazza principale di Helcaraxe.
Avevo appena finito una commissione per il carpentiere locale e stavo già pregustando un bel cosciotto di pollo e una birra scura in locanda, dato il gruzzolo di monete sonanti che il mio lavoro mi aveva fatto guadagnare, quando ho incontrato Thorgad nella piazza principale.
Annuendo vigorosamente mi dirigo dal custode per indossare le mie armi e le mie armature migliori: un vero nordico non rifiuta mai l'occasione di menare le mani e rendere fiero Aengus combattendo in suo nome, soprattutto quando si tratta di creature in grado di manipolare il Flux e sconvolgere l'ordine naturale delle cose.
Mi unisco al gruppo della razzia scorgendo alcune facce nuove e altre conosciute: Einar, Thorgad, Bartas e Joakim.
Spero di impressionare favorevolmente quest'ultimo dati i nostri trascorsi e poter riacquisire un minimo di credibilità ai suoi occhi.
Dopo un viaggio in Dakkar e una breve camminata arriviamo nella valle dove dimorano queste creature venendo subito attaccati; Titani, Centauri e anche i temibili Signori dei Titani ci attaccano inferociti, ma siamo bene organizzati e guidati da due esperti guerrieri come lo Jarl Kessel e Joakim.
Resistiamo a ogni assalto e le nostre fila non cedono mai mentre imbeviamo il terreno del sangue dei nostri nemici
Le nostre grida e le nostre lodi ad Aengus volano fino al cielo rendendo fiero il nostro padre celeste e onorandolo con i nemici caduti.
Una volta liberata la valle dalla maggior parte dei nemici ci dirigiamo verso l'ingresso di una caverna, covo non solo dei Titani ma anche di altre bestie immonde quali Ettin, Ogre e Troll.
La caverna è scura e puzza peggio dell'ascella del meno pulito fra noi eppure entriamo spavaldi, forti del nostro valore e della nostra forza; anche qui veniamo accolti da una strenua resistenza, ma ancora una volta la nostra fermezza e il nostro addestramento hanno la meglio.
Tutti i nostri nemici giacciono morti a terra mentre deprediamo la loro casa dei loro tesori.
Questi saranno d'aiuto alla città e ai guerrieri di Helcaraxe.
Soddisfatti del risultato della razzia è ora di tornare a casa, ma anche il percorso verso l'uscita è bloccato dai nostri nemici; Bartas ci guida verso un corridoio secondario che potrebbe farci risparmiare strada.
Furtivamente entra nel cunicolo per segnalarci se la strada è libera o no:
Nonostante questo piccolo inconveniente ripuliamo l'ultima parte della caverna e torniamo finalmente all'esterno in direzione della Dakkar che ci riporterà a casa.
Il viaggio di ritorno è allegro e spensierato, pieno di battute e sorrisi, abbiamo compiuto il nostro dovere, onorato Aengus e portato a casa un ricco bottino che ci spartiremo alla Rocca.
È stata una buona caccia (e non vedo l'ora di addentare quel cosciotto e bere quella birra).
Avevo appena finito una commissione per il carpentiere locale e stavo già pregustando un bel cosciotto di pollo e una birra scura in locanda, dato il gruzzolo di monete sonanti che il mio lavoro mi aveva fatto guadagnare, quando ho incontrato Thorgad nella piazza principale.
Giovane Orso!
Io e altri guerrieri stiamo andando a caccia di titani per razziare oro e qualche manufatto.
Sei dei nostri ?
Annuendo vigorosamente mi dirigo dal custode per indossare le mie armi e le mie armature migliori: un vero nordico non rifiuta mai l'occasione di menare le mani e rendere fiero Aengus combattendo in suo nome, soprattutto quando si tratta di creature in grado di manipolare il Flux e sconvolgere l'ordine naturale delle cose.
Mi unisco al gruppo della razzia scorgendo alcune facce nuove e altre conosciute: Einar, Thorgad, Bartas e Joakim.
Spero di impressionare favorevolmente quest'ultimo dati i nostri trascorsi e poter riacquisire un minimo di credibilità ai suoi occhi.
Dopo un viaggio in Dakkar e una breve camminata arriviamo nella valle dove dimorano queste creature venendo subito attaccati; Titani, Centauri e anche i temibili Signori dei Titani ci attaccano inferociti, ma siamo bene organizzati e guidati da due esperti guerrieri come lo Jarl Kessel e Joakim.
Resistiamo a ogni assalto e le nostre fila non cedono mai mentre imbeviamo il terreno del sangue dei nostri nemici
Le nostre grida e le nostre lodi ad Aengus volano fino al cielo rendendo fiero il nostro padre celeste e onorandolo con i nemici caduti.
Una volta liberata la valle dalla maggior parte dei nemici ci dirigiamo verso l'ingresso di una caverna, covo non solo dei Titani ma anche di altre bestie immonde quali Ettin, Ogre e Troll.
La caverna è scura e puzza peggio dell'ascella del meno pulito fra noi eppure entriamo spavaldi, forti del nostro valore e della nostra forza; anche qui veniamo accolti da una strenua resistenza, ma ancora una volta la nostra fermezza e il nostro addestramento hanno la meglio.
Tutti i nostri nemici giacciono morti a terra mentre deprediamo la loro casa dei loro tesori.
Questi saranno d'aiuto alla città e ai guerrieri di Helcaraxe.
Soddisfatti del risultato della razzia è ora di tornare a casa, ma anche il percorso verso l'uscita è bloccato dai nostri nemici; Bartas ci guida verso un corridoio secondario che potrebbe farci risparmiare strada.
Furtivamente entra nel cunicolo per segnalarci se la strada è libera o no:
Entrate pure tranquilli ho visto al massimo due o tre ogre...
Nonostante questo piccolo inconveniente ripuliamo l'ultima parte della caverna e torniamo finalmente all'esterno in direzione della Dakkar che ci riporterà a casa.
Il viaggio di ritorno è allegro e spensierato, pieno di battute e sorrisi, abbiamo compiuto il nostro dovere, onorato Aengus e portato a casa un ricco bottino che ci spartiremo alla Rocca.
È stata una buona caccia (e non vedo l'ora di addentare quel cosciotto e bere quella birra).