Page 1 of 1

Il proprio dovere.

Posted: Tue May 18, 2021 9:06 pm
by Malynna Lethduwe
La Gazza perdeva tempo per le strade dell'Oasi in un momento di riposo dopo la caccia: le piaceva girare nel baazar e ascoltare i pettegolezzi, guardare le spezie colorate e gli animali esotici in vendita ma da qualche giorno le strade solitamente molto animate erano più deserte del solito. Chi ancora riusciva a lavorare lo faceva per dovere e necessità: vedeva i tremecciani appoggiarsi alle colonne in preda ai tremori e tamponarsi il sangue dal naso, molte botteghe erano chiuse e le tende tirate la dove prima nessuno ti avrebbe negato una tirata dal narghilè o un bicchiere di the alla menta.
Le faceva male il cuore vedere la sua città ridotta così, era da quando era andata con Jasim a raccogliere la strana edera di cui avevano parlato e le avevano indicato il cactus con la buccia dorata che si arrovellava su come potersi rendere utile. Non sapeva di niente di erbe, lei, la raya che fumava con i Fratelli era il massimo della sua conoscenza ma bisognava fare qualcosa o la gente avrebbe iniziato a morire a quanto diceva il Jumba con l'Ostard bianco.
In uno dei suoi viaggi aveva visto in un mercato delle Terre Verdi un oggetto meraviglioso, una cintura intrisa di un Maat che apriva la mente e faceva comprendere meglio le proprietà delle piante. Scrisse rapida un messaggio al suo Socio, voleva quella cintura ed era pronta a sacrificare l'unico oggetto importante che avesse: un paio di bracciali che aumentavano il suo vigore.
La trattativa fu breve, tra lei e l'umano quello di mercanteggiare era più un passatempo divertente perchè si erano sempre fatti i migliori prezzi possibili in nome dell'amicizia e del patto commerciale che li legava. Era tornata a casa con quanto voleva e si era seduta allo scrittoio della sua tenda con davanti le fette che aveva tagliato dal cactus dorato quella notte, accuratamente conservate in acqua fresca perche non perdessero le loro proprietà. Aveva indossato la cintura ma evidentemente neanche il maat bastava per la sua limitata mente, intuiva che le stava sfuggendo qualcosa, intuiva nuove sfumature ma non era sufficiente. Avrebbe messo a disposizione l'oggetto per Hamza e per gli esperti del Tempio, sicura di affidarlo in buone mani e di stare facendo la scelta giusta per salvare chi l'aveva accolta come una famiglia.
Si tirò su il cappuccio e si diresse decisa verso la tenda del Sommo Sacerdote: era ora di fare il suo dovere.