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[Qwaylar] Il Primo Djembe

Posted: Sat Nov 02, 2019 2:13 pm
by Sefiol
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In tempi antichi, dopo la creazione di Mawu dell’uomo della Jungla, vi era un’unica grande tribù che viveva in armonia con la Creazione del Grande Spirito.
I tempi erano prosperi, le risorse abbondanti e la popolazione viveva in armonia con gli animali e la vegetazione.
Sakapta, il grande serpente piumato, osservava gli uomini della Jungla da lontano, li valutava e rimirava la creazione di Mawu.



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Li osservò a lungo e decise che era giunto il momento di metterli alla prova.
Così raccolse a sé il primo Tlatoani, portando la sua anima da Mawu, e mandò una carestia sul villaggio.



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Gli abitanti furono così spinti ad allontanarsi sempre di più dal villaggio per trovare del cibo: intorno al villaggio le piante iniziarono ad appassire e morire, i pesci non nuotavano più nei fiumi e la selvaggina era sempre più difficile da trovare.
Iniziò così a serpeggiare un certo malumore all’interno della tribù.
La carestia continuò a lungo, il malumore divenne rabbia e presto all’interno della tribù si crearono due fazioni.
Da una parte il Pochteca del villaggio, lo sciamano che spingeva per compiere dei riti per ingraziarsi gli spiriti e continuare a cacciare per dimostrare di cosa erano capaci gli uomini della Jungla.
Dall’altra il Vodun, lo stregone che voleva iniziare a cibarsi delle donne del villaggio, perché ritenute non indispensabili alla sopravvivenza della Tribù.
La tensione cresceva e sempre più frequentemente si ricorreva alla violenza per far prevalere una o l’altra fazione.

Tra i membri di questa tribù c’era anche un abile cacciatore, colui che si spingeva sempre più in là degli altri, colui che non tornava mai a mani vuote da una caccia.



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Vagabondando sempre più a lungo e sempre più distante, aveva iniziato ad osservare le abitudini degli animali che lo circondavano.
In particolar modo lo avevano attratto i comportamenti di un gruppo di gorilla.

Essi possedevano uno strano pezzo di legno dalla forma simile ad una clessidra e, usandolo, regolavano ogni momento della loro giornata.
Vi ci battevano sopra con una certa frequenza per segnalare un pericolo, con un’altra per dare inizio alla raccolta del cibo e accompagnava sempre la dispute per determinare chi avrebbe guidato il gruppo.
Quando il suono prodotto dal legno cessava, la lotta terminava e tra vinti e vincitori non restava alcun dissidio.

Il cacciatore dopo aver osservato più volte durante i suoi viaggi questo comportamento ed essendo la situazione al villaggio disperata, decise di fare una proposta ai Gorilla.
Un giorno si presentò in una radura dove gli animali stavano risposando. Avanzò cauto e con le braccia alzata per non spaventare i primati portando con sé in offerta delle banane, l'unico frutto che resisteva più a lungo alla carestia di Sakapta.
Ai Gorilla quei frutti piacquero molto perché, visto la loro stazza, finora non avevano mai osato arrampicarsi temendo che gli alberi si spezzassero sotto il loro peso, e quindi non avevano mai assaggiato quel frutto se non quando, ormai maturo e quasi marcio, cadeva dalle palme.
Il cacciatore iniziò a vivere con le scimmie, conquistando di giorno in giorno la loro fiducia portandogli sempre più caschi di banane.
Dopo circa due settimane, il cacciatore si rifiutò di consegnare altre banane ma indicò l’oggetto di legno.
I gorilla, ormai ghiotti del frutto, chiesero in cambio una gran quantità di banane così il cacciatore insegnò alle scimmie come arrampicarsi per prendersele da soli e in cambio ottenne lo strumento.


L’uomo ritornò al villaggio percuotendo lo strumento che attirò l’attenzione di tutti la tribù che si radunò attorno al cacciatore.
Lo sciamano del villaggio, contagiato dal suono, iniziò a danzare e cantare seguendo il ritmo e invocando la grazia del Grande Spirito.
La musica fece presa sui cuori di tutta la tribù che si unì alle danze. Anche quelli che seguivano le parole del Vodun, come risvegliati da una macumba, una maledizione, danzarono in armonia.
Solo quest’ultimo rimase distante a inveire contro il resto della Tribù. Finita la danza e la musica, tutta la popolazione, ormai unita, decise di sacrificare il Vodun, colpevole di tanti morti, a Sakapta per placare la furia dello Spirito.
La morte dell’uomo placò il Serpente Piumato e la carestia terminò.



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Da quel giorno, quello strumento diventò parte della vita della tribù e assunse il nome di Djembe che in antica lingua significa “Tutti si riuniscono in pace” e accompagnò la tribù in ogni suo momento.

Il cacciatore notò una cosa interessante quando tornò a cacciare. I gorilla, privati del loro strumento, avevano iniziato a battersi il petto per cercare di riprodurre quel suono che tanto li aveva aiutati.



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Il primo strumento venne affidato ad un giovane selvaggio, apprendista dello sciamano, che iniziò a raccontare la sua storia e di come il cacciatore di nome Oxossi e lo sciamano di nome Xochipilli avevano riportato la pace nella Jungla.


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