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Per Gilcalen la Bella, da consegnare ad Hammerheim e conservare in attesa di ritiro.

Posted: Fri Apr 16, 2021 2:33 am
by Ravenant
Città elfica di Rotiniel, 15 Adulain dell'anno 285

Cara Madre,
il viaggio verso Earost non è andato come me l'aspettavo, durante la traversata siamo stati sorpresi da una tempesta e la nave ha fatto naufragio. Devo la mia vita ai Belain e alla loro misericordia poiché il mare mi ha trascinato per tutta la notte e, meraviglia, gettato proprio sulle coste di Rotiniel. Che Earlann sia benedetto!
Sto facendo tante esperienze in città e conoscendo tantissime valide persone, edhil, peredhil o edain che siano! Mi mancate, Madre. Vorrei tanto voi foste qui con me. Una vostra parola, sarebbe il più grande conforto nella mia ricerca.
Ah, quasi dimenticavo! I Rotinrim mi hanno accettato come Novizio, è un grande onore e ne sono felicissimo. La gente è accogliente e molti di loro hanno a cuore me e lo scopo del mio viaggio in Doriath.
In più, Madre, grazie alla cittadinanza, potrò andare a cercarlo anche nella Valle Celata! Chissà se vive lì... Ma inutile scrivervelo, so già che voi non ne parlate e niente mi direte per facilitare le mie indagini!

Ho visitato Ilkarin, Madre! E Ceoris! Povera Ceoris, ma si riprenderà, confidiamo nei nostri Belain. Inoltre ho partecipato a un rito in onore di Morrigan Elbereth che ho appreso qui comunemente chiamata Elentari, immagino sia Quenya.
Vi vorrei parlare di ogni singolo volto incontrato qui, ma non voglio inserire troppe informazioni confidenziali in una lettera che deve viaggiare in mani sconosciute.

Vi abbraccio e vi bacio, che Ella vegli sul vostro sonno.
E che Essi mi conducano rapido a mio padre.

Vostro Gwil

Re: Per Gilcalen la Bella, da consegnare ad Hammerheim e conservare in attesa di ritiro.

Posted: Tue Apr 20, 2021 8:15 pm
by Ravenant
Città elfica di Rotiniel, ispirato dalla vista del Teatro di Marilla, 20 Adulain dell'anno 285

Cara Madre,
nel Doriath è ormai esplosa le primavera a voglio celebrarla col bel canto che dedico a voi e a questa mia ritrovata terra natale. Ve ne invio il testo, speranzoso di poterne portare presto la musica alle vostre orecchie. Mi sto preparando a un breve viaggio nel Continente umano, ma non vi anticipo nulla.

Vosto Gwil

Usciam, ninfe, omai fuor di questi boschi
e di fior bianch'e gialli
tessian ghirlande e cingiansene i crini,
ché dopo orrida e fiera
stagion, con fiori e frondi
torna la desiata primavera.
Orsù faccian le valli
sonar col canto e su le verd'erbette
guidiam con dolce suon in gir'i balli.


[GDR OFF] Per ascoltare il brano
https://www.youtube.com/watch?v=URyba7DdEKk

Re: Per Gilcalen la Bella, da consegnare ad Hammerheim e conservare in attesa di ritiro.

Posted: Wed May 05, 2021 5:46 pm
by Ravenant
Rotiniel, 24 Adulain 285

Cara Madre,
oggi forse capisco le vostre parole, quelle che mi hanno condotto nel Doriath. Le mie orecchie hanno sentito, ma il mio discernimento è stato sordo fino ad adesso. Non alla ricerca di un padre, ma alla ricerca di me, mi inviaste qui! Quanto ho penato e quanto ho sofferto, tutti i miei sforzi vani!
Eppure vi devo ringraziare, così come ho da ringraziare Elentari, che tramite la sua Somma Sacerdotessa, ha illuminato il mio intendimento. Ay, perché consultai le Sorti e tre carte furono la prima risposta a una domanda taciuta: il Doriath, Nut e Il Canto del Tulip.

Con la prima, anche detta Il Mondo, la Valie mi mostrava il mio stesso forte desiderio, la spinta a procedere, quella che destatasi dall'infanzia mi ha portato fin qui, oggi, sul continente di nascita.
La seconda, conosciuta anche come La Stella, confermava il momento propizio e la benedizione dei Belain.
Con la terza, la Morte, mi si mostrava il cambiamento in corso dentro di me, quello stesso cambiamento che io stesso ostacolavo ostinandomi a cercare chi io fossi fuori di me, piuttosto che nel profondo del mio animo. L'ostacolo mi fu palesato dall'estrazione di una quarta lamina: l'Impiccato, che la Somma Isil attribuì alla mia crisi esistenziale, alle mie paure e preoccupazioni, additandomi anche una delusione delle aspettative che avevo riposto nella mia impresa.

Madre, non immaginate lo sgomento che mi colse allora, ormai denudato da quella scorza che io credevo essere la mia identità, mentre, di fatto, trattavasi si una chimera, del sogno di sentirmi un po' più parte di qualcosa che vedevo lì davanti a me e che non poteva appartenermi: un padre di stirpe elfica e Gwiltogir Trequart'elfo. Rimasi paralizzato. E la paralisi divenne calma, la calma coraggio, il coraggio luce e speranze rinnovate.
Chiesi una quinta carta, come 5 sono le punte della Stella del Vespro che sorgeva in quell'istante davanti ai miei occhi, un arcano che mi desse direzione in un momento di spaesamento.

La Gran Sacerdotessa mi fu posata davanti agli occhi dalla stessa persona che quella carta rappresentava. Il segno era giunto, la decisione presa. I Belain avevano decretato che avrei dovuto servire i Gemelli entrando nell'Ordine del Tempio di Rotiniel.

Vostro Gwil