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[HMR] Pietra e danze

Posted: Thu Mar 04, 2021 11:24 pm
by Dast
28esimo Forense, anno imperiale 285

Quando si dice che le cicatrici restano a lungo, dicono il vero: ancora la Capitale piangeva il crollo e la conseguente assenza post-ricostruzione dell'adorato Tempio di Awen.
Non che la Cattedrale di Crom e il tempietto votivo ricostruiti fossero sgraditi, ma nel tempio di Awen risiedeva la memoria di molti eventi hammin.
Benedetta dunque l'iniziativa della Lady Heaney, supportata dal Consiglio tutto ed eseguita con l'ovvio benestare di Sua Maestà Morgan II: ricostruire - è il caso di dirlo - il cuore della città, il tempio dedicato al Misericordioso.

Lo sforzo dei cittadini, dei maniscalchi e degli artigiani aveva prodotto un gioiello, situato entro le mura della Capitale e sebbene traslato verso sud, conservava la sua storica collocazione: ovvero a metà strada fra il Palazzo Reale e la caserma dei Martelli Dorati, con il suo orientamento verso est.

Veniva tuttavia impreziosito rispetto alla sua vecchia incarnazione da un ricco giardino antistante, che conduceva tramite una scalinata alla costruzione vera e propria e quindi al luogo di culto.
Ed è qui che l'ultima sera di Forense la Chiesa d'Occidente accoglieva tutte le genti Ardane, all'insegna della comunione, dell'amore, del perdono e della comprensione, tanto era il messaggio che, tramandato dal dio, le sacerdotesse e i sacerdoti smeraldo volevano far passare.

Un messaggio talmente sentito che perfino Sua Maestà in persona con la propria compagna prese parte ai festeggiamenti.


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A seguito della cerimonia, guidata dalla Lady Heaney e dai sacerdoti della chiesa d'occidente - Xen, Elisabeth, Luthar - gli ospiti sono stati invitati a Palazzo Reale, per il Gran Ballo e altri intrattenimenti.

Sicuro è che HammerHeim - come Capitale della Cultura - non è seconda a nessuno in fatto di ricevimenti: ha saputo mostrare il suo splendore e la voglia di brillare laddove il mondo voglia inghiottire nelle tenebre. Alla fine anche questo è essere hammin: onorare ciò che arricchisce la vita e la quotidianità dell'indossare il manto Smeraldo, come individui e come collettività. Un chiaro messaggio di appartenenza e orgoglio.

E fede e celebrazione nel Misericordioso ne fanno parte.


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