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Ombre di un passato dimenticato

Posted: Mon Feb 01, 2021 6:44 pm
by s0AZ
Era un tardo pomeriggio, i fedeli segugi al seguito di Kaida erano oramai stanchi ed affamati dopo una lunga ed estenuante ronda tra le colline ed i boschi del Doriath del nord.
Concesse loro un momento di riposo sulle sponde del Fiume del nord dove si trattennero per abbeverarsi e riposare le zampe segnate dalla lunga camminata.
Quel momento di svago durò poco, pochi istanti dopo si trovò dinnanzi ad una figura losca, vestita di un'armatura più scura della notte coperta a mala pena da una lunga tunica aperta, che galoppava per le pianure di Ilkorin.
Diede un rapido sguardo ai segugi che stranamente non sembravano turbati da quella presenza ed anzi, sembravano quasi curiosamente rilassati.
Tornò a guardare il guerriero che nel mentre si era fermato davanti a lei, la scrutava a debita distanza.
L'impavido guerriero si sfilò l'elmo rivelando lunghi capelli argentei che andarono a ricoprire le spalle.
Non nascose un sorriso sincero alla sua vista.
- Mae Govannen Tiana. - Si guardò attorno mentre i segugi seguirono il suo sguardo cercando ulteriori tracce ed odori sul terreno.
- Veduì - Rispose mentre girava gli occhi osservando la curiosa reazione dei cani.
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Il colloquio finì rapidamente a causa della stanchezza che attanagliava gli occhi e la mente della selèr ma lasciò in Kaida un senso di vuoto che avrebbe voluto colmare.
Difatti Tiana le aveva accennato di non ricordarsi il luogo dove crebbe, Valinor. Sembrava quasi un invitante compito per un draug, per scoprire ed indagare sulla vita della selèr.
Tornata in valle cominciò a frugare tra i libri degli scafali della biblioteca, ricordava di aver letto da qualche parte il nome di Tiana, in qualche rapporto, su una targa, negli annali e... finalmente eccolo: un libro che parlava della creazione di Ondolinde e di Finwerin. Sembrava quasi un racconto avvincente sull'Haran, scritto con tanta passione e firmato con cura ed eleganza da Tiana Tawinyl.
Giorni dopo quello strano incontro, tornò nei pressi di Nolwe per consegnare quel libro alla legittima proprietaria, invitandola a leggerlo perchè la memoria fosse nutrita adeguatamente ed i suoi poemi non venissero dimenticati da un'abitudine che l'aveva tenuta lontana da Gondolin.
Ancora una volta però, dovette interrompere la chiacchierata per una mancanza di forze della selèr, che stanca anche di stare in piedi invitò Kaida a tornare sui propri passi al di fuori delle mura del villaggio.
Più parlava con Tiana, più si convinceva del fatto che la ricerca del suo passato le stesse strappando via la vitalità che sfoggiava un tempo e che c'era qualcosa che tratteneva la sua mente dal ricordare con efficienza gli avvenimenti del passato vissuti alla Splendente.
Lasciò passare qualche luna ancora prima di voler tornare a Nolwe per sincerarsi delle condizioni della selèr. Ma questa volta aveva un piano più dettagliato e preciso per confermare i suoi sospetti. Tornò a Nolwe per un ulteriore incontro con la selèr, questa volta però la esortò a seguirla verso la valle celata, quasi per costringere la memoria a fare un passo indietro.
Portò con sè una boccetta con all'interno un liquido rossastro che le fece bere prima di oltrepassare la barriera ed il cancello che divideva Gondolin dalle colline del doriath del Nord.
Una volta entrate la guidò verso il luogo dove si tengono i banchetti reali per mostrarle altri suoi documenti firmati che provavano ancora una volta a risvegliare dei ricordi in lei.
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Stavolta Tiana si trattenne a chiacchierare più a lungo di quanto non aveva ancora fatto, parlò della preparazione e di ombre del banchetto oltraggiato la sera che si tenne la cerimonia da lei organizzata.
Il tempo trascorreva inesorabile ed anche la pozione iniziava a dare segni di cedimento, assieme alla stanchezza accumulata per quella visita inaspettata si decise di tornare ognuno ai propri alloggi.
Diede l'ordine alle guardie di aprire il cancello e seguì con lo sguardo la selèr intraprendere i sentieri che portano a quel villaggio tra le rocce della piana di Beltaine, ormai dissacrata.