Immenso e mutevole è il mare
Posted: Sat Oct 17, 2020 12:50 am
13 Orifoglia 284
“Francis, non posso, è tardi, devo andare, mi stanno aspettando!”
“Ma ci vorrà poco, voglio provare adesso!” replicò lui smaniando come un bambino,
“Buonanotte Francis, a domani!”
Lithe diede un colpetto al suo destriero che di volata la condusse al molo. Erano tutti a bordo, i suoi amici Loknariani, un lungo viaggio li attendeva e la meta era da molto tempo preclusa alla maggior parte di loro. L’invito di Lady Marianne era chiaro, e lei ci attendeva tutti ad HammerHeim per discutere di teologia e delle rispettive visioni, argomento del confronto: Oghmar.
Il consigliere Kurtz Ludmir, il Gran Sacerdote Naiku Roch e tutti gli adepti alla Chiesa dei Sette si apprestavano a onorare il gentile invito. Le vele della fregata si gonfiarono alle preghiere di Lithe e il viaggio proseguì senza intoppi.
Molto si era detto in quell’incontro, si era discusso di conoscenza e verità, di astuzia e di inganno, di potere e sapere. Molti pensieri si sovrapponevano nella mente di Lithe mentre venivano snocciolate idee, affermazioni, supposizioni, si parlava di storia, teologia, filosofia e lei imparava a conoscere qualcuno che non gli era mai stato presentato e di cui aveva sentito qualche volta: il Grigio Sapiente, il dio Veggente, Oghmar. Domande su domande le affollavano la mente, una parte di lei a lungo sopita era sul punto di risvegliarsi.
*** *** ***
Non le coste rocciose delle Terre Selvagge, ma la morbida sabbia del litorale di Derit mi circonda, di fronte a me la distesa d’acqua, stasera placida e tempestata come brillanti dalle luci lontane dei pescherecci. La brezza spira continua in questa notte di inizio autunno, la luce di Nut è fioca, appena velata da stracci di nuvole passeggere.
Silenzio.
E ancora silenzio.
Cerco il Suo sussurro tra il fruscio della risacca, provo ad ascoltare le Sue parole tra lo stormire delle fronde, ma stasera tutto tace, la mia dea, mentore, tutrice, madre, sorella e amica non ha niente da suggerirmi. È a lei che mi rivolgo quando la necessità di comprendere i fatti della vita diventa impellente, è tra le onde del mare che trovo le risposte.
Ma non stasera.
Consacrata a Danu perché mutevole come le onde del mare, perennemente in bilico tra luce e tenebre, amore e odio, gioia e tristezza, sento che i cambiamenti che ho apportato alla mia vita incidono prepotenti sul mio spirito.
Il silenzio e la quiete di questa notte sono anche i miei, mi sento tranquilla, posata, stabile.
Ho nuove domande, nuovi stimoli, sento il desiderio di conoscere e approfondire ogni aspetto di quanto mi circonda, voglio capire, freddamente e senza giudicare, necessito di risposte inequivocabili…
Danu è silente stanotte, per la prima volta non mi può aiutare.
Mi ritiro tra le pareti di casa mia, il villaggio dorme e la luce fioca della lanterna rischiara il tavolo che volge a est. Apro un tomo, intingo la penna nel calamaio e inizio a scrivere.
“Francis, non posso, è tardi, devo andare, mi stanno aspettando!”
“Ma ci vorrà poco, voglio provare adesso!” replicò lui smaniando come un bambino,
“Buonanotte Francis, a domani!”
Lithe diede un colpetto al suo destriero che di volata la condusse al molo. Erano tutti a bordo, i suoi amici Loknariani, un lungo viaggio li attendeva e la meta era da molto tempo preclusa alla maggior parte di loro. L’invito di Lady Marianne era chiaro, e lei ci attendeva tutti ad HammerHeim per discutere di teologia e delle rispettive visioni, argomento del confronto: Oghmar.
Il consigliere Kurtz Ludmir, il Gran Sacerdote Naiku Roch e tutti gli adepti alla Chiesa dei Sette si apprestavano a onorare il gentile invito. Le vele della fregata si gonfiarono alle preghiere di Lithe e il viaggio proseguì senza intoppi.
Molto si era detto in quell’incontro, si era discusso di conoscenza e verità, di astuzia e di inganno, di potere e sapere. Molti pensieri si sovrapponevano nella mente di Lithe mentre venivano snocciolate idee, affermazioni, supposizioni, si parlava di storia, teologia, filosofia e lei imparava a conoscere qualcuno che non gli era mai stato presentato e di cui aveva sentito qualche volta: il Grigio Sapiente, il dio Veggente, Oghmar. Domande su domande le affollavano la mente, una parte di lei a lungo sopita era sul punto di risvegliarsi.
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Non le coste rocciose delle Terre Selvagge, ma la morbida sabbia del litorale di Derit mi circonda, di fronte a me la distesa d’acqua, stasera placida e tempestata come brillanti dalle luci lontane dei pescherecci. La brezza spira continua in questa notte di inizio autunno, la luce di Nut è fioca, appena velata da stracci di nuvole passeggere.
Silenzio.
E ancora silenzio.
Cerco il Suo sussurro tra il fruscio della risacca, provo ad ascoltare le Sue parole tra lo stormire delle fronde, ma stasera tutto tace, la mia dea, mentore, tutrice, madre, sorella e amica non ha niente da suggerirmi. È a lei che mi rivolgo quando la necessità di comprendere i fatti della vita diventa impellente, è tra le onde del mare che trovo le risposte.
Ma non stasera.
Consacrata a Danu perché mutevole come le onde del mare, perennemente in bilico tra luce e tenebre, amore e odio, gioia e tristezza, sento che i cambiamenti che ho apportato alla mia vita incidono prepotenti sul mio spirito.
Il silenzio e la quiete di questa notte sono anche i miei, mi sento tranquilla, posata, stabile.
Ho nuove domande, nuovi stimoli, sento il desiderio di conoscere e approfondire ogni aspetto di quanto mi circonda, voglio capire, freddamente e senza giudicare, necessito di risposte inequivocabili…
Danu è silente stanotte, per la prima volta non mi può aiutare.
Mi ritiro tra le pareti di casa mia, il villaggio dorme e la luce fioca della lanterna rischiara il tavolo che volge a est. Apro un tomo, intingo la penna nel calamaio e inizio a scrivere.