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Ninque Alda

Posted: Mon Jul 06, 2020 12:22 pm
by eliane
15 Lòtesse/Lothron 7a parte della 22a Fioritura 14 Madrigale 284 conta umana.

Era stata una giornata tranquilla alla Marilla. Arrivai in piazza assaporando il piacevole momento di incontro con gli altri rotinrim che a quell'ora tendevano a riunirsi per scambiare idee e parole dopo una giornata di lavoro o studio. Appena passato il ponte vidi Daryl, il messo cittadino, che appena mi vide mi venne incontro sventolandomi una missiva. La presi e vidi che vi erano apposte le insegne di Valinor. Galuneth mi scriveva che aveva urgenza di parlarmi. Una bella cavalcata era quello che ci voleva per me che avevo passato tutta la giornata in laboratorio a studiare e avrebbe fatto piacere anche a Igrael sgranchirsi un po'.
Feci sellare Igrael dallo stalliere e partimmo verso la Celata.
Una volta arrivata alla Silala fu facile incontrare Galuneth e lo seguii in una stanza dove avremmo potuto parlare più tranquillamente.

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Dopo i vari convenevoli arrivammo subito all'argomento principale. Il tor condivise con me alcuni suoi pensieri che lo tormentavano e chiese il mio consiglio e aiuto.
parlammo a lungo e promisi che avrei cercato di aiutarlo esercitando allo stesso tempo la massima discrezione così come lui mi aveva chiesto.



Rasserenato stavo per salutarlo quando mi fermò dicendomi:
seler un altro motivo, gioioso in questo caso, mi ha spinto a chiamarti: abbiamo deciso di farti un dono,.
così dicendo aprì la mano per mostrarmi un portachiave con una piccola chiave dorata. Rimasi un attimo perplessa ma lui continuò dicendomi:
Da questa sera seler, qualora voi sentiate la necessità o il bisogno di venire dinanzi alla luce del Ninque Alda, l'accesso sarà vostro, così e deciso. Sarete sempre la benvenuta. I valar vi guidano e conosciamo il vostro valore e la vostra fede da anni. Siete e siete stata la guida per molti eldar della Silala. Sarete custode e guardiano, così come noi valinrim.

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Rimasi a guardarlo senza riuscire a dire una parola, quella piccola chiave sul palmo della mia mano improvvisamente era diventata pesantissima. Ero felice ovviamente, come avrei potuto non esserlo! ma allo stesso tempo sentivo il peso della responsabilità che mi assumevo, guardiano e custode della cosa più sacra per noi valariti!

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Strinsi la mano chiudendola su quel prezioso oggetto e riuscii a dire solo
"diolla'lle"

Ripresi la via per la Marilla, fortunatamente Igrael conosceva la strada di casa altrimenti sarei andata chissà dove tanto ero frastornata.
Mi ritrovai in piazza, seduta al fresco vicino alla fontana, per un attimo pensai di aver sognato ma aprendo la mano quella piccola chiave brillava vera e tangibile.
Di li a poco giunse Gwyn, ero talmente contenta spaventata orgogliosa che le raccontai cosa era successo. Lei mi guardò prima incredula e poi sorridendo mi disse:

"Non ricordo di aver mai sentito che le chiavi della cittadella venissero consegnate a qualcuno che non indossasse il manto di Valinor, ma se qualcuno ne è degno quel qualcuno sei tu seler, che i Valar guidino i tuoi passi Amil en Doriath."