Una triste serata
Posted: Wed May 27, 2020 1:00 pm
Era seduto ormai da tempo, davanti al camino della locanda la tana del drago rosso, traccannando della birra appena spillata da quella stupenda locandiera, Shanti, che spesso andava a trovare.
Non era la prima volta che quel posto era rifugio di pensieri e vecchi ricordi che, ciclicamente, lo assalivano nei momenti di maggior turbamento.
Quel periodo era strano, molto strano, qualcosa non andava, ma non capiva cosa, è forse la vecchiaia? Penso' mentre continuava a traccannare birra, quasi ubriaco.
Era abituato diversamente, al rispetto, all'intolleranza e alla violenza, cose che un tempo facevano rabbrividire qualsiasi persona mettesse piede a Loknar; per coloro che non rispettavano le leggi dell'isola, solo il pensiero di incrociare una guardia era motivo di terrore.
Il Boia venne chiamato, soprannome che gli fu affidato da quella persona che tanto stimava e che ormai era dispersa, o morta, da molto tempo, Mirgal.
Se lo era sudato quel titolo, il vecchio, era una delle guardie piu' stimate e temute di quei tempi, tempi che ormai sembrano farsi largo tra capelli bianchi e ossa piu' fragili.
Non c'è niente che ricordi il passato, sussurro' con la sua solita voce roca - mentre ingordo accompagnava la birra con un bel pezzo di maiale arrosto - del passato c'è solo rimasta una cosa da scoprire, continuando a trangugiare il maiale. La verità.
Tutto sembrava un passo da essa: qualche tempo prima, in una conversazione con l'imbalsamatore, scoprì che qualcuno, una persona molto importante, avrebbe chiarito tutti i suoi dubbi.
Non aspettava altro il vecchio che scoprire la verita' e finalmente placare i suoi demoni, che tanto lo tormentavano da quella tragica sera, quando le creature del caos gli portarono via cio' che gli era più caro.
Mentre sorseggiava la sua quinta pinta di birra accese dell'erba, facendosi trasportare dai fumi dell'alcool, barcollando con la testa che quasi stava per cadere sopra al tavolo di legno della locanda.
Ruan, vedendolo, comprese, vagamente il suo sentire: <<Il passato è il passato Vecchio>>, disse Ruan, <<lasciati alle spalle ciò che è stato e abbraccia cio' che sara'>> concluse.
Il vecchio con un movimento lento della testa si volto' verso di lui dicendo <<Chiudero' il passato non appena scopriro la verita'. E ora lasciami in pace>>.
Si volto' di nuovo verso il boccale quasi finito e con un colpo secco del braccio scolo' le ultime gocce di birra rimaste per poi collassare con un tonfo fragoroso sopra al tavolo della locanda
Non era la prima volta che quel posto era rifugio di pensieri e vecchi ricordi che, ciclicamente, lo assalivano nei momenti di maggior turbamento.
Quel periodo era strano, molto strano, qualcosa non andava, ma non capiva cosa, è forse la vecchiaia? Penso' mentre continuava a traccannare birra, quasi ubriaco.
Era abituato diversamente, al rispetto, all'intolleranza e alla violenza, cose che un tempo facevano rabbrividire qualsiasi persona mettesse piede a Loknar; per coloro che non rispettavano le leggi dell'isola, solo il pensiero di incrociare una guardia era motivo di terrore.
Il Boia venne chiamato, soprannome che gli fu affidato da quella persona che tanto stimava e che ormai era dispersa, o morta, da molto tempo, Mirgal.
Se lo era sudato quel titolo, il vecchio, era una delle guardie piu' stimate e temute di quei tempi, tempi che ormai sembrano farsi largo tra capelli bianchi e ossa piu' fragili.
Non c'è niente che ricordi il passato, sussurro' con la sua solita voce roca - mentre ingordo accompagnava la birra con un bel pezzo di maiale arrosto - del passato c'è solo rimasta una cosa da scoprire, continuando a trangugiare il maiale. La verità.
Tutto sembrava un passo da essa: qualche tempo prima, in una conversazione con l'imbalsamatore, scoprì che qualcuno, una persona molto importante, avrebbe chiarito tutti i suoi dubbi.
Non aspettava altro il vecchio che scoprire la verita' e finalmente placare i suoi demoni, che tanto lo tormentavano da quella tragica sera, quando le creature del caos gli portarono via cio' che gli era più caro.
Mentre sorseggiava la sua quinta pinta di birra accese dell'erba, facendosi trasportare dai fumi dell'alcool, barcollando con la testa che quasi stava per cadere sopra al tavolo di legno della locanda.
Ruan, vedendolo, comprese, vagamente il suo sentire: <<Il passato è il passato Vecchio>>, disse Ruan, <<lasciati alle spalle ciò che è stato e abbraccia cio' che sara'>> concluse.
Il vecchio con un movimento lento della testa si volto' verso di lui dicendo <<Chiudero' il passato non appena scopriro la verita'. E ora lasciami in pace>>.
Si volto' di nuovo verso il boccale quasi finito e con un colpo secco del braccio scolo' le ultime gocce di birra rimaste per poi collassare con un tonfo fragoroso sopra al tavolo della locanda