La Rifondazione [Lame Silenti]
Posted: Thu Apr 30, 2020 9:22 pm
[IL GIURAMENTO DI GHIACCIO E DEL CONTE]
L’ultima prova affidata a Ghiaccio era determinante. Lui non sapeva che la Vipera e lo Sciacallo avessero pianificato le cose in altro modo. Era infatti fermamente convinto di dover consegnare nelle loro mani la vita del suo migliore amico. “Una prova estrema, che ci permetterà di comprendere se potremo avere estrema fiducia in te”. Con queste parole gli affidarono l’amaro incarico, che per giorni adombrò il suo volto e lo reso più taciturno di quanto abitualmente già fosse.
La notte in cui tutto era destinato a cambiare arrivò; rapida e silente. Ghiaccio indusse l’amico a raggiungerlo nel luogo concordato, convinto di vederlo perire in cambio dell’abbraccio delle ombre.
Pochi istanti, seguiti da altrettante parole scambiate tra i due, e la vittima su stretta al collo dal laccio di Sciacallo. La Lama Silente stringeva con tanta fermezza da rendere impossibile ogni movimento.
Ghiaccio impugnò la pensante ascia e fissò la Vipera negli occhi. “Come vedi, ho tenuto fede alla mia promessa. Ad un tuo segnale, la sua vita sarà solo un ricordo…”.
Vipera rimase impassibile, contraccambiando lo sguardo di quella possente figura. “Non sarà necessario. Abbiamo altri programmi per lui…”.
Lo Sciacallo allentò la presa, liberando la vittima che, dopo aver ripreso fiato, restò immobile in attesa che i suoi aguzzini rivelassero i loro intenti.
“Ciò che il tuo amico non sa, è che ti teniamo d’occhio da tempo… Ora hai una scelta davanti a te: morire, adesso, e pregare che il tuo Dio ti doni una nuova possibilità per tornare alla tua vita di prima… O decidere di abbracciare le Ombre per iniziare una nuova vita nella nostra Organizzazione”.
L’uomo attese prima di rispondere, forse perché ancora in cerca del fiato che gli era stato strappato poco prima. Ma l’esitazione fu breve. Annuì convinto e si disse pronto per diventare una Lama Silente.
“Bene. Era ciò che mi aspettavo. Non biasimare il tuo amico: ora che hai scelto la strada dell’oscurità, sai di poter contare sulla lealtà di chi è pronto a sacrificare ogni cosa, anche la più importante, per i propri fratelli. Il nostro legame va oltre quello di sangue: è più forte e indissolubile”.
I due attesero mentre Sciacallo arroventava la lama sul braciere ardente, per poi consegnarla a Vipera.
Le due figure si portarono al cospetto della mezz’elfa con passo deciso, lasciandola libera d’imprimere il simbolo delle Lame sulla loro carne.
“Da questo giorno a venire, siete nostri fratelli e sarete noti coi nomi di Ghiaccio e Conte.”.
I due si guardarono per un istante, quasi a compiacersi l’uno con l’altro per quell’incontro non pianificato che li aveva ulteriormente uniti.
[NEL COVO]
La stanza era ampia, perfettamente collegata con l’esterno attraverso una serie di passaggi adeguatamente celati, che la rendeva impossibile da individuare. Un nuovo Covo, un luogo dove trovare riparo sicuro e in cui pianificare attentamente ogni attività. Gli ambiziosi piani dell’Organizzazione erano solo all’inizio. La sottile tela di relazioni che lo Sciacallo avevo abilmente tessuto negli ultimi mesi, aveva finalmente dato i suoi frutti.
Per un attimo Vipera credette di sognare ad occhi aperti. Inspirò profondamente, socchiuse gli occhi, lasciò che le sue parole riecheggiassero in quella stanza. La sua ombra parve dilatarsi e muoversi di vita propria. Era seduta sul “trono”, di nuovo. I suoi Fratelli ad ascoltarla, tra incredulità e soddisfazione. Il nuovo Covo era un vero gioiello, senza ombra di dubbio il miglior rifugio che avesse mai ospitato le Lame.
Vipera riprese a parlare.
“ Questa è una notte che non dimenticheremo. Abbiamo riportato in vita la nostra Organizzazione. Lo sentite? Questo rumore, lo sentite anche voi?”
I presenti si guardarono perplessi. Vipera si lasciò andare ad una risata.
“Questo ticchiettìo… è il rumore delle gambe dei nostri nemici, che tremano”
La battuta spezzò quell’aria di solennità che riempiva la stanza e finalmente anche i “nuovi elementi” si lasciarono andare. Qualcuno offrì da bere, altri seguirono il loro capo con fragorose risate.
“Stanotte scriviamo la storia. Una nuova storia, per l’organizzazione segreta più antica d’Ardania. Siamo circondati dalla Luce. E’ questo è un bene, perché tanto è più intensa la Luce, tanto più vasta è l’Ombra”.
Non servirono molte altre parole per spiegare ai presenti il senso di quella frase. Tutti avevano compreso quale sarebbe stato il destino delle Lame Silenti. Tutti erano d’accordo.
Il Conte svuotò la bottiglia e poi si rivolse a Sciacallo: “Come pensi di piazzare la refurtiva? Dobbiamo escogitare un modo per metterla in commercio…”.
Lo Sciacallo aveva pensato a tutto: “Ho un piano. Non lasceremo nulla al caso”. Non poteva essere altrimenti, per chi aveva costruito la sua fortuna sull’attento studio di ogni dettaglio. Prese a spiegare come aveva intenzione di risolvere la questione e, dopo una breve discussione con Ghiaccio e Vipera, di lì a poco l’accordo fu unanime.
L’ultima prova affidata a Ghiaccio era determinante. Lui non sapeva che la Vipera e lo Sciacallo avessero pianificato le cose in altro modo. Era infatti fermamente convinto di dover consegnare nelle loro mani la vita del suo migliore amico. “Una prova estrema, che ci permetterà di comprendere se potremo avere estrema fiducia in te”. Con queste parole gli affidarono l’amaro incarico, che per giorni adombrò il suo volto e lo reso più taciturno di quanto abitualmente già fosse.
La notte in cui tutto era destinato a cambiare arrivò; rapida e silente. Ghiaccio indusse l’amico a raggiungerlo nel luogo concordato, convinto di vederlo perire in cambio dell’abbraccio delle ombre.
Pochi istanti, seguiti da altrettante parole scambiate tra i due, e la vittima su stretta al collo dal laccio di Sciacallo. La Lama Silente stringeva con tanta fermezza da rendere impossibile ogni movimento.
Ghiaccio impugnò la pensante ascia e fissò la Vipera negli occhi. “Come vedi, ho tenuto fede alla mia promessa. Ad un tuo segnale, la sua vita sarà solo un ricordo…”.
Vipera rimase impassibile, contraccambiando lo sguardo di quella possente figura. “Non sarà necessario. Abbiamo altri programmi per lui…”.
Lo Sciacallo allentò la presa, liberando la vittima che, dopo aver ripreso fiato, restò immobile in attesa che i suoi aguzzini rivelassero i loro intenti.
“Ciò che il tuo amico non sa, è che ti teniamo d’occhio da tempo… Ora hai una scelta davanti a te: morire, adesso, e pregare che il tuo Dio ti doni una nuova possibilità per tornare alla tua vita di prima… O decidere di abbracciare le Ombre per iniziare una nuova vita nella nostra Organizzazione”.
L’uomo attese prima di rispondere, forse perché ancora in cerca del fiato che gli era stato strappato poco prima. Ma l’esitazione fu breve. Annuì convinto e si disse pronto per diventare una Lama Silente.
“Bene. Era ciò che mi aspettavo. Non biasimare il tuo amico: ora che hai scelto la strada dell’oscurità, sai di poter contare sulla lealtà di chi è pronto a sacrificare ogni cosa, anche la più importante, per i propri fratelli. Il nostro legame va oltre quello di sangue: è più forte e indissolubile”.
I due attesero mentre Sciacallo arroventava la lama sul braciere ardente, per poi consegnarla a Vipera.
Le due figure si portarono al cospetto della mezz’elfa con passo deciso, lasciandola libera d’imprimere il simbolo delle Lame sulla loro carne.
“Da questo giorno a venire, siete nostri fratelli e sarete noti coi nomi di Ghiaccio e Conte.”.
I due si guardarono per un istante, quasi a compiacersi l’uno con l’altro per quell’incontro non pianificato che li aveva ulteriormente uniti.
[NEL COVO]
La stanza era ampia, perfettamente collegata con l’esterno attraverso una serie di passaggi adeguatamente celati, che la rendeva impossibile da individuare. Un nuovo Covo, un luogo dove trovare riparo sicuro e in cui pianificare attentamente ogni attività. Gli ambiziosi piani dell’Organizzazione erano solo all’inizio. La sottile tela di relazioni che lo Sciacallo avevo abilmente tessuto negli ultimi mesi, aveva finalmente dato i suoi frutti.
Per un attimo Vipera credette di sognare ad occhi aperti. Inspirò profondamente, socchiuse gli occhi, lasciò che le sue parole riecheggiassero in quella stanza. La sua ombra parve dilatarsi e muoversi di vita propria. Era seduta sul “trono”, di nuovo. I suoi Fratelli ad ascoltarla, tra incredulità e soddisfazione. Il nuovo Covo era un vero gioiello, senza ombra di dubbio il miglior rifugio che avesse mai ospitato le Lame.
Vipera riprese a parlare.
“ Questa è una notte che non dimenticheremo. Abbiamo riportato in vita la nostra Organizzazione. Lo sentite? Questo rumore, lo sentite anche voi?”
I presenti si guardarono perplessi. Vipera si lasciò andare ad una risata.
“Questo ticchiettìo… è il rumore delle gambe dei nostri nemici, che tremano”
La battuta spezzò quell’aria di solennità che riempiva la stanza e finalmente anche i “nuovi elementi” si lasciarono andare. Qualcuno offrì da bere, altri seguirono il loro capo con fragorose risate.
“Stanotte scriviamo la storia. Una nuova storia, per l’organizzazione segreta più antica d’Ardania. Siamo circondati dalla Luce. E’ questo è un bene, perché tanto è più intensa la Luce, tanto più vasta è l’Ombra”.
Non servirono molte altre parole per spiegare ai presenti il senso di quella frase. Tutti avevano compreso quale sarebbe stato il destino delle Lame Silenti. Tutti erano d’accordo.
Il Conte svuotò la bottiglia e poi si rivolse a Sciacallo: “Come pensi di piazzare la refurtiva? Dobbiamo escogitare un modo per metterla in commercio…”.
Lo Sciacallo aveva pensato a tutto: “Ho un piano. Non lasceremo nulla al caso”. Non poteva essere altrimenti, per chi aveva costruito la sua fortuna sull’attento studio di ogni dettaglio. Prese a spiegare come aveva intenzione di risolvere la questione e, dopo una breve discussione con Ghiaccio e Vipera, di lì a poco l’accordo fu unanime.