Il Brivido del Mare
Posted: Sat Mar 28, 2020 7:01 pm
*Seduta sull’albero maestro della Perla di Danu, una donna è intenta a scrivere*
Dopo parecchi mesi di permanenza sull’isola, sembrava tutto ritornato come prima. Si poteva avvertire un senso di casa. La situazione in fondo non era cambiata, gli amici di Papaia, per molti conosciuto come Obradesk, ormai avevano invaso la giungla a sud-est e come al solito bisognava prestare attenzione, correvano voci strane su quei selvaggi, c’è chi diceva che erano persino cannibali.
Poi c’è la ciurma dei pirati, questa volta non è capeggiata dal Guercio, Daneel ormai si è fatto vecchio e forse anche io. Loro occupano la parte nord-ovest dell’isola e sinceramente immagino la faccia di Blanche, passano tutto il tempo al bordello in compagnia di alcol donne e cazzotti.
Poi ci siamo noi, una Ciurma insolita rispetto alle ultime a cui ero abituata, si perché da quando la ciurma mi si era ammutinata contro, parecchio tempo fa, man mano si è sgretolato tutto. Tutte le persone inutili si erano perse e ci fu un ricambio generazionale. Oggi a distanza di molti anni, mi hanno accolto come un pezzo di storia, come una loro sorella, come parte della Ciurma.
Stò vivendo un’altra volta quello che è l’essenza dell’essere un Corsaro, ma questa volta è diverso, questa volta è come la prima volta a Tortuga. Questa volta c’è il brivido.
Il brivido di vivere il mare, fatica e dedizione che vengono ripagati con una pacca sulla spalla da tutta la Ciurma. Il brivido di onorare un accordo, mercenari del mare che vagano di porto in porto per compiere la loro missione. Il brivido di pugnalare un traditore, un marchio nero.
Oggi ho ritrovato qualcosa che si era perso nel tempo, finalmente i Corsari Scarlatti.
28 Macinale 284
*La donna smette di scrivere e rimane attonita ad osservare il tramonto*
Dopo parecchi mesi di permanenza sull’isola, sembrava tutto ritornato come prima. Si poteva avvertire un senso di casa. La situazione in fondo non era cambiata, gli amici di Papaia, per molti conosciuto come Obradesk, ormai avevano invaso la giungla a sud-est e come al solito bisognava prestare attenzione, correvano voci strane su quei selvaggi, c’è chi diceva che erano persino cannibali.
Poi c’è la ciurma dei pirati, questa volta non è capeggiata dal Guercio, Daneel ormai si è fatto vecchio e forse anche io. Loro occupano la parte nord-ovest dell’isola e sinceramente immagino la faccia di Blanche, passano tutto il tempo al bordello in compagnia di alcol donne e cazzotti.
Poi ci siamo noi, una Ciurma insolita rispetto alle ultime a cui ero abituata, si perché da quando la ciurma mi si era ammutinata contro, parecchio tempo fa, man mano si è sgretolato tutto. Tutte le persone inutili si erano perse e ci fu un ricambio generazionale. Oggi a distanza di molti anni, mi hanno accolto come un pezzo di storia, come una loro sorella, come parte della Ciurma.
Stò vivendo un’altra volta quello che è l’essenza dell’essere un Corsaro, ma questa volta è diverso, questa volta è come la prima volta a Tortuga. Questa volta c’è il brivido.
Il brivido di vivere il mare, fatica e dedizione che vengono ripagati con una pacca sulla spalla da tutta la Ciurma. Il brivido di onorare un accordo, mercenari del mare che vagano di porto in porto per compiere la loro missione. Il brivido di pugnalare un traditore, un marchio nero.
Oggi ho ritrovato qualcosa che si era perso nel tempo, finalmente i Corsari Scarlatti.
28 Macinale 284
*La donna smette di scrivere e rimane attonita ad osservare il tramonto*