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In nome di Althea

Posted: Wed Mar 11, 2020 10:03 pm
by Mimzy
Dopo aver ricevuto l’incarico da parte del Senato Imperiale di Amon di custodire e coltivare il dono della Madre Althea, il Grano degli Elisi, pianta sacra e molto cara al popolo della Guerriera, il Discepolo del Tempio Vergilius, devotissimo del culto alla Dea delle messi, prese una decisione: studiare tutte le piante e le erbe rare presenti su Ardania.

Si informò con alcuni nordici di passaggio ad Amon, su chi fosse il più esperto in materia di piante ed erbe nel Regno delle nevi, gli fu risposto:
«chiedete a Xerot, lui saprà aiutarvi».


Vergilius presa pergamena e calamaio si mise di buona lena a scrivere:

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L’indomani mattina giunse la risposta, solo che insieme alla pergamena giunse anche il nordico in carne ed ossa.

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Vergilius lo fece accomodare in casa sua e insieme parlarono per ore e ore e si scambiarono informazioni e curiosità sul magico e affascinante mondo dell’agricoltura e dell’erboristica. I due al salutarsi si dissero propensi ad iniziare un progetto che avrebbe portato alla stesura della più grande opera letteraria mai scritta sulle erbe e piante rare.



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Re: In nome di Althea

Posted: Fri Mar 27, 2020 10:18 pm
by Mimzy
Gli studi di Vergilius continuavano, aveva già mandato diverse missive e parlato con altrettante personalità di Ardania per reperire informazioni circa quella che era ormai diventata una vera e propria ossessione, redarre una enciclopedia di tutte le piante e le erbe rare di Ardania.

Ormai da mesi i Consoli e l'intero Senato amoniano avevano concesso lui l'alto onore di piantare e studiare il dono di Althea, il Grano degli Elisi.

Dopo mesi e mesi di studi finalmente portò a termine il primo volume della vasta Enciclopedia che si apprestava a scrivere, uno studio approfondito proprio su quel grano, i cui semi lui custodiva.

Il libro finemente miniato e illustrato venne mostrato solo alla Console Victoria Ek e successivamente posto sotto chiave nella biblioteca proibita, non era un tomo a cui tutti potevano avere accesso per i segreti in esso contenuti...


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Era arrivato il momento di occuparsi del secondo volume, per farlo avrebbe dovuto recarsi all'Oasi di Tremec, in ogni sua azione era sempre guidato dalla Mater, lui non se ne rendeva conto e non riusciva a realizzare che in realtà questo suo proposito, altro non era che il proposito della Dea stessa.



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Re: In nome di Althea

Posted: Thu Apr 02, 2020 9:26 pm
by Mimzy
Per compiere ciò che si era prefissato, Vergilius doveva chiedere la benedizione della Mater, di quella Dea che lo aveva instradato verso la sua missione e che lo aveva portato ad Amon come Discepolo del Tempio.

Pensò dunque, grazie anche al compito che aveva lui affidato la Somma Templare Victoria, di visitare tutti i luoghi di culto in cui sorgeva un'edicola alla Dea delle messi. Si preparò a dovere e partì al seguito del suo destriero "Trotto".

Lungo la strada il Legionario Cisarius si offrì di accompagnarlo, conoscendo lui molto bene quei posti, alcuni dei quali molto pericolosi.


La prima tappa fu al Tempio di Althea che si trova a Bosco Vecchio, il giovane sacerdote dovette spogliarsi solo per qualche tempo del suo manto cremisi, per evitare sguardi malevoli, quelle terre non appartenevano più all'Impero di Amon da qualche tempo, conquistate dalla nera gente di Loknar.

Il piccolo templio sorretto da un banchile di tronchi sulla battigia si stagliava una volta usciti dalla foresta, sembrava un piccolo rudere in pietra ma all'interno si respirava aria di famiglia.

Vergilius rimase stupito che ancora vi erano rappresentanti del clero che avessero deciso di abitare nonostante tutto quei luoghi. Dopo una breve preghiera potè ripartire verso Nosper.


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Giunti a Nosper in un edificio molto rustico, decorato con molti fiori e piante, costruito interamente di legno, il Discepolo potè pregare a lungo e parlare con i membri del clero, anche lì presenti e che sovente aiutavano il vicino templio di Bosco Vecchio per dare il cambio ai confratelli.


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Per ultimo, la sera del 31 Macinale dell'anno 284, in occasione del XVII anniversario della fondazione dei così chiamati Cavalieri dell'Alba, grandi amici da sempre del Regno di Amon, Vergilius si recò al Monastero per festeggiare insieme a loro, proprio in quell'occasione venne inaugurata una edicola in onore alla Dea Althea, dopo aver deposto un fiore e pregato intensamente, il Discepolo fu soddisfatto, la Dea ancora una volta gli aveva concesso la sua benevolenza, era sempre più convinto che la Dea stessa gli avesse dato questa missione e avrebbe fatto il possibile per portarla a compimento.


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Re: In nome di Althea

Posted: Sat Apr 25, 2020 5:44 pm
by Mimzy
Spinto sempre più dalla conoscenza verso le erbe e le piante rare, Vergilius si recò nell’Oasi di Tremec sperando di poter trovare qualcuno che potesse condividere con lui certe informazioni che gli stavano particolarmente a cuore.

Quella mattina forse la Dea Althea volle benedire i suoi intenti, ed ecco che ad accoglierlo vi era proprio la Gran Sacerdotessa Maebe della tenda Udeen, la quale al vederlo disse:
“Vergilius, cosa vi porta qui”?

Rispose il giovane studioso:
“Sono venuto in cerca di informazioni, e spero che possiate aiutarmi”

Gli occhi dei due si incrociarono e subito si intuì che le intenzioni del giovane studioso erano tese solo alla conoscenza e non vi era in lui alcun altro pretesto, se non quello puramente accademico.

“Mia Signora, sono venuto qui con la speranza che qualcuno possa aprirmi gli occhi su di un vostro bene prezioso, la Raya”

La donna dalla carnagione molto scura, sicuramente per via del sole che nell’Oasi era particolarmente pungente, lo guardò e gli disse:
“Venite con me” .
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Lo portò in una stanza dove, dopo le rassicurazione del caso, la donna si offrì di raccontargli tutto ciò che sapeva su quella pianta tanto rara. Vergilius prese appunti per circa un’ora mentre la donna parlava e parlava e al contempo pensava all’onore che gli veniva tributato, non tutti possono infatti conoscere i segreti di questo frutto speciale. Quando la donna ebbe finito, Vergilius non si limitò ad annuire ma fece anche lui diverse domande, avido com’era di sapere…

Quando ormai aveva esaurito quasi anche il secondo taccuino, e vedendo che ormai le informazioni erano più che sufficienti ringraziò con molta cortesia la Gran Sacerdotessa con la promessa che avrebbe fatto una copia per tutta l’Oasi del tomo che avrebbe scritto di lì a poco, e giurò di mantenere per il solo uso accademico le informazioni apprese e di non divulgarle ad altri.

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Ancora una volta la benedizione di Althea aveva guidato quel suo discepolo tanto amato, la conoscenza era il suo pane quotidiano come le preghiere che giornalmente elevava alla Madre delle Messi, con la certezza che questi studi erano la missione che Ella gli aveva affidato e che doveva portare a termine, lo sentiva e l’avrebbe fatto, ad ogni costo.

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Re: In nome di Althea

Posted: Tue May 19, 2020 7:29 pm
by Mimzy
Aveva trovato qualche riferimento scritto in un libro quando era ancora bibliotecario della Guerriera, e capitò che qualche tempo più tardi, durante una ricerca, altri gli parlassero dello stesso argomento, la leggenda del Cuore di Awen. Un fiore i cui petali avevano dei poteri straordinari. Vergilius non poteva farsi scappare quell'occasione di approfondire circa quell'argomento, e si mise alla ricerca di qualcuno che lo potesse aiutare o di qualche antico tomo che ne parlasse... L'aiuto venne inaspettato, proprio dal Gran Maestro dei Cavalieri dell'Alba, Hickaru, quest'ultima guidata dalla Dea Althea durante una conversazione al grande templio disse a Vergilius che Mantasse, il bibliotecario dell'Ordine si era occupato proprio della leggenda del Cuore.

Nessun dubbio dunque! La Dea voleva che quell'argomento venisse approfondito dal suo più devoto servitore.

Si diedero appuntamento un pomeriggio, Vergilius suonò la grossa campana della fortezza del Sacro Verbo e ad aspettarlo vi era proprio Mantasse, il cavaliere delle Rose.


Che il Sole Risplenda Vergilius, vi aspettavo! Prego, fatevi avanti!

Lo condusse in una grande biblioteca con più di mille tomi all'interno, era una delle più antiche di Ardania dopo quella elfica, non tanto per la sua costituzione, ma piuttosto poiché conteneva dei tomi derivanti da molti luoghi di Ardania, i popoli preferivano lasciarli lì per evitare di andare perduti a causa di guerre, gli uomini prima di partire per lunghi viaggi li affidavano alle cure dei Guardiani del Tempio proprio perché questi erano custodi del sapere e della tradizione.

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Mantasse parlò fino al crepuscolo, gli mostrò dei tomi e raccontò allo studioso tutto ciò che sapeva o delle ricerche che aveva compiuto su questo mito, che poi forse tanto mito non era...

Vergilius riempì 3 taccuini interi, le mani erano nere a causa dell'inchiostro usato, ma la soddisfazione era alle stelle, era riuscito anche in questo intento.


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Re: In nome di Althea

Posted: Fri Jun 05, 2020 3:58 am
by Mimzy
Ogni promessa è un debito!

Vergilius era uomo di verità e di onore, e spesse volte metteva all'angolo chi secondo lui non ispirava fiducia, con dei tranelli o semplicemente provando la sua onestà attraverso false aspettative, proprio per saggiare la buona fede di chi gli stava dinanzi...

Ma non era questo il caso, aveva fatto una solenne promessa alla Gran Sacerdotessa Maebe, ovvero che una volta redatto il secondo tomo della grande Enciclopedia, tomo che parlava della Raya, ne avrebbe consegnato una copia per la libreria di Tremec, in modo che i posteri ne avrebbero potuto usufruire. Il libro era miniato e illustrato, un vero e proprio capolavoro.

Arrivò nel primo pomeriggio a Tremec, si erano dati appuntamento con Maebe, che aveva incontrato vicino al suo banco ad Amon qualche giorno prima, e lì Vergilius comunicò alla Sacerdotessa che il libro era ormai pronto e che aspettava solo il giorno opportuno per consegnarlo. Quel giorno arrivò, dopo i saluti di rito Maebe lo portò quasi al centro dell'oasi, lì lo attese una sorpresa, non si sarebbe mai aspettato di poter ammirare una pianta di Raya, la sacra Raya di Tremec che aveva studiato solo nei libri e che non aveva mai potuto ammirare di persona.

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Rimase particolarmente colpito da quella pianta e dalla gentilezza della Gran Sacerdotessa che con fare socievole gli aprì le porte della sua tenda e lo fece accomodare.
I due parlarono di molti argomenti e alla fine Vergilius prima di congedarsi tirò fuori dalla borsa il voluminoso tomo che aveva preparato e lo consegnò a Maebe, la quale si complimentò con lo studioso e prima di congedarlo lo portò a visitare la biblioteca proprio per riporre il suo tomo nello scaffale appropriato.

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I due si salutarono cordialmente, ma non prima di ricevere un secondo regalo, dopo la visione della pianta sacra, Maebe regalò al giovane sacerdote di Althea della Raya che Vergilius custodisce gelosamente. Quella notte il sonno fu privo di sogni, non erano necessari, aveva vissuto ciò che da tempo aveva sognato.


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Re: In nome di Althea

Posted: Tue Jun 09, 2020 3:53 am
by Mimzy
Aveva già raggiunto molti degli obbiettivi che si era prefissato, l'enciclopedia stava procedendo spedita, pagina dopo pagina venivano riempite d'inchiostro con delle informazioni che pochi in Ardania erano riusciti a mettere insieme in una collezione così vasta e così dettagliata.

Una sera Vergilius decise di recarsi nel nuovo mondo per raccogliere le sue tanto care erbette, lì in quelle terre tanto lontane così come tanto immacolate si trovavano erbe davvero interessanti, fu lì che tra una radice e un germoglio si imbattè in una baita. Proprio davanti ai suoi occhi, quando il sole era ormai tramontato da diverse ore, vide una donna ben vestita che pala alla mano era intenta a piantare quelle che lui riconobbe essere delle piante di lino, che sovente egli filava per poi tesserne vestiti davvero sontuosi che vendeva nei suoi banchi.



Disturbo?
Chiese il buon Vergilius alla donna,

Affatto!
rispose lei.


Dopo i soliti convenevoli i due parlarono a lungo di piante, di erbe, e si scambiarono consigli, la donna era un'appartenente all'Ordine druidico della Quercia, il suo nome era Nimue. Una donna dai tratti aggraziati, tuttavia sapeva il fatto suo e lo si deduceva subito andando affondo nel dialogo.


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Tra i due ci fu presto un'intesa, era chiaro che entrambi fossero amanti delle piante e della natura in generale, Vergilius si convinse in cuor suo che si sarebbe rivelato utile informarla di ciò che Althea gli aveva chiesto, ovvero di scrivere una Enciclopedia, magari la donna avrebbe potuto contribuire nella sua ricerca, in fondo non aveva nulla da perdere.

La donna accettò, si mise a completa disposizione, quella sera quell'incontro segnò l'inizio di una fruttuosa collaborazione in nome di Althea.


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