- Sat Oct 12, 2019 7:23 pm
#619
♯ Ei Fu: Sephyol Aelkis, Sami Ikarson, Erian Larisen
Il tempo scorreva tranquillo al villaggio di Timata Ora. Il rumore del coltello che intagliava la legna era l'unico suono che disturbava l'armonia dei suoni naturali del villaggio.
Khewe amava starsene seduto davanti al fuoco mentre sistemava i suoi archi per le prossime cacce, lo aiutava a concentrarsi nel suo lavoro e acuiva i suoi sensi.
La fiamma del grande fuoco al centro del villaggio iniziò ad agitarsi e il cambiamento delle ombre e delle luci che proiettava attirò l'attenzione dell'Anziano Cacciatore.
Il vento stava crescendo da Ovest e il suono della risacca delle onde che si infrangevano sulle coste dell'isola di Tortuga era sempre più fragoroso.
L'isola non era insolita a tempeste ma il cambiamento non era mai stato così repentino.
Allarmato, il Qwaylar interruppe il suo lavoro e si avvio verso l'uscita del villaggio e piazza della Misericordia.
Sulla sua strada incontrò la giovane Tlatoani, Spire Nere, e Malaky, il Qwaylar che stava seguendo le sue orme nel sentiero del Makap, il Cacciatore.
Tutti e tre avevano capito che qualcosa non stava andando per il verso giusto e che Mami Wata, lo Spirito dell'Acqua, li stava richiamando verso di sè.
Arrivarono sulla spiaggia a Ovest della piazza e uno spettacolo al tempo stesso terrificante e meraviglioso li accolse: lenti ma inesorabili, decine di mostri marini stavano affiorando dall'acqua e si dirigevano verso la terra ferma.
L'acqua ben presto iniziò a ribollire, cavalloni enormi martoriavano la costa di Tortuga, facendo volare via ogni malcapitato che si trovasse sul loro cammino.
Aragoste e anguille giganti, Elementali d'acqua e Naga, persino un Kraken si riversarono su quella spiaggia: i tre Qwaylar dovettero faticare parecchio per aver la meglio su queste creature.
I bianchi che abitavano Tortuga, ancora una volta, si dimostrarono più interessati al denaro e ai possedimenti dei mostri piuttosto che a salvare la loro isola e non furono di grande aiuto: ironicamente, sembrava che fossero una Seppia che allungava i suoi tentacoli verso il mollusco, ignorante dello squalo che aveva alle spalle.
Poi, l'acqua del mare sembrò tutto ad un tratto tranquillizzarsi. Lentamente ma quasi regalmente, una figura affiorò dalle profondità antistanti la costa tortughese.
Khewe ammirò la figura che gli si parò di fronte: un cavaliere dal colore delle acque più profonde in groppa ad un cavallo dal manto del colore del mare in tempesta si ergeva sopra le acque.
Una sorta di foschia marina aleggiava intorno alla sua figura, dandogli un'aria imponente e intimidatoria.
Il cavaliere non disse niente, squadrò i tre Qwaylar con i suoi occhi cristallini e si limitò ad alzare il suo tridente.
Enormi cavalloni si alzarono e colpirono i Qwaylar e la spiaggia, respingendoli verso l'interno dell'isola mentre il cavaliere tornava ad immergersi nelle profondità marine, svanendo senza dire una parola così come era apparso.
Una enorme Naga strisciò dagli abissi fino alla spiaggia di Tortuga e diede battaglia al gruppo di Selvaggi. Ardua e feroce fu la lotta, ma Kinyesi, Khewe e Malaky alla fine riuscirono ad avere la meglio sulla creatura serpentiforme.
I tre Qwaylar, seppur provati dalla lunga battaglia, rimasero sulla spiaggia attendendo il ritorno dal Cavaliere, ma così non fu, lasciando i tre abitanti del villaggio con i loro dubbi e domande: Mami Wata li stava mettendo alla prova? Il cavaliere era uno Spirito Benigno o Maligno? Sarebbe tornato?
Solo gli Spiriti e il Grande Mawu conoscevano la risposta alle loro domande.
Khewe amava starsene seduto davanti al fuoco mentre sistemava i suoi archi per le prossime cacce, lo aiutava a concentrarsi nel suo lavoro e acuiva i suoi sensi.
La fiamma del grande fuoco al centro del villaggio iniziò ad agitarsi e il cambiamento delle ombre e delle luci che proiettava attirò l'attenzione dell'Anziano Cacciatore.
Il vento stava crescendo da Ovest e il suono della risacca delle onde che si infrangevano sulle coste dell'isola di Tortuga era sempre più fragoroso.
L'isola non era insolita a tempeste ma il cambiamento non era mai stato così repentino.
Allarmato, il Qwaylar interruppe il suo lavoro e si avvio verso l'uscita del villaggio e piazza della Misericordia.
Sulla sua strada incontrò la giovane Tlatoani, Spire Nere, e Malaky, il Qwaylar che stava seguendo le sue orme nel sentiero del Makap, il Cacciatore.
Tutti e tre avevano capito che qualcosa non stava andando per il verso giusto e che Mami Wata, lo Spirito dell'Acqua, li stava richiamando verso di sè.
Arrivarono sulla spiaggia a Ovest della piazza e uno spettacolo al tempo stesso terrificante e meraviglioso li accolse: lenti ma inesorabili, decine di mostri marini stavano affiorando dall'acqua e si dirigevano verso la terra ferma.
L'acqua ben presto iniziò a ribollire, cavalloni enormi martoriavano la costa di Tortuga, facendo volare via ogni malcapitato che si trovasse sul loro cammino.
Aragoste e anguille giganti, Elementali d'acqua e Naga, persino un Kraken si riversarono su quella spiaggia: i tre Qwaylar dovettero faticare parecchio per aver la meglio su queste creature.
I bianchi che abitavano Tortuga, ancora una volta, si dimostrarono più interessati al denaro e ai possedimenti dei mostri piuttosto che a salvare la loro isola e non furono di grande aiuto: ironicamente, sembrava che fossero una Seppia che allungava i suoi tentacoli verso il mollusco, ignorante dello squalo che aveva alle spalle.
Poi, l'acqua del mare sembrò tutto ad un tratto tranquillizzarsi. Lentamente ma quasi regalmente, una figura affiorò dalle profondità antistanti la costa tortughese.
Khewe ammirò la figura che gli si parò di fronte: un cavaliere dal colore delle acque più profonde in groppa ad un cavallo dal manto del colore del mare in tempesta si ergeva sopra le acque.
Una sorta di foschia marina aleggiava intorno alla sua figura, dandogli un'aria imponente e intimidatoria.
Il cavaliere non disse niente, squadrò i tre Qwaylar con i suoi occhi cristallini e si limitò ad alzare il suo tridente.
Enormi cavalloni si alzarono e colpirono i Qwaylar e la spiaggia, respingendoli verso l'interno dell'isola mentre il cavaliere tornava ad immergersi nelle profondità marine, svanendo senza dire una parola così come era apparso.
Una enorme Naga strisciò dagli abissi fino alla spiaggia di Tortuga e diede battaglia al gruppo di Selvaggi. Ardua e feroce fu la lotta, ma Kinyesi, Khewe e Malaky alla fine riuscirono ad avere la meglio sulla creatura serpentiforme.
I tre Qwaylar, seppur provati dalla lunga battaglia, rimasero sulla spiaggia attendendo il ritorno dal Cavaliere, ma così non fu, lasciando i tre abitanti del villaggio con i loro dubbi e domande: Mami Wata li stava mettendo alla prova? Il cavaliere era uno Spirito Benigno o Maligno? Sarebbe tornato?
Solo gli Spiriti e il Grande Mawu conoscevano la risposta alle loro domande.
♯ Ei Fu: Sephyol Aelkis, Sami Ikarson, Erian Larisen