Un nuovo viaggio
Posted: Wed Mar 11, 2020 9:32 am
Acqua, coste lontane e nuovi orizzonti
Il mattino profumava di salsedine e di pioggia. La notte appena trascorsa era stata animata da una pioggerella leggera eppure incessante . Aprendo la tenda di primo mattino un'aria piacevole mi avvolse, entrandomi nelle narici. Scostando il telo cerato della tenda di cui ero ospite mi trovai immerso nella calma surreale del Rifugio.
Era giunto il giorno della mia partenza, l'eremitaggio mi aspettava. In questo periodo avrei dovuto confrontarmi con me stesso, mettermi alla prova per capire se questa era davvero la mia strada. In cuor mio nutrivo pochi dubbi, ma la solitudine e la riflessione, sono in grado di far tentennare anche i più risoluti.
E così mi approcciai a questo periodo con un nuovo e rinnovato entusiasmo, si trattava pur sempre di un viaggio, e si sa, ogni viaggio porta con sé nuove ed incredibili scoperte.
Inspirai a fondo, lasciando che quell'aria pulita e fresca mi fluisse lungo tutto il corpo, simbolo di rinnovo ed auspicio di buona speranza.
Approfittai della pace del mattino per preparare le mie cose. Non mi serviva molto, decisi che avrei viaggiato leggero, portandomi unicamente lo stretto indispensabile. Sarei stato il più libero possibile.
Caricai giusto qualche cassa sulla barca e mi sedetti sulla panca di legno. Non stetti troppo a pensare, presi i remi e lasciai che la bagnarola scivolasse lenta sul pelo dell'acqua.
Non so a cosa pensai per tutta la mattina, quando mi ridestai dai miei pensieri, il sole brillava alto nel cielo. Mezzogiorno era passato ed un senso di fame prese a stringermi lo stomaco.
Avevo lasciato l'imbarcazione in balia della corrente. In lontananza scorgevo l'orizzonte incresparsi in una costa, pur senza sapere dove mi trovavo decisi che sarei sbarcato lungo quella costa rocciosa.
E così controvoglia mi misi ai remi, obbligando il destino a prendere una piega diversa da quella che aveva pensato per me. O forse era proprio là che mi stava conducendo, tenendomi per mano come un vecchio con un bambino.
Il mattino profumava di salsedine e di pioggia. La notte appena trascorsa era stata animata da una pioggerella leggera eppure incessante . Aprendo la tenda di primo mattino un'aria piacevole mi avvolse, entrandomi nelle narici. Scostando il telo cerato della tenda di cui ero ospite mi trovai immerso nella calma surreale del Rifugio.
Era giunto il giorno della mia partenza, l'eremitaggio mi aspettava. In questo periodo avrei dovuto confrontarmi con me stesso, mettermi alla prova per capire se questa era davvero la mia strada. In cuor mio nutrivo pochi dubbi, ma la solitudine e la riflessione, sono in grado di far tentennare anche i più risoluti.
E così mi approcciai a questo periodo con un nuovo e rinnovato entusiasmo, si trattava pur sempre di un viaggio, e si sa, ogni viaggio porta con sé nuove ed incredibili scoperte.
Inspirai a fondo, lasciando che quell'aria pulita e fresca mi fluisse lungo tutto il corpo, simbolo di rinnovo ed auspicio di buona speranza.
Approfittai della pace del mattino per preparare le mie cose. Non mi serviva molto, decisi che avrei viaggiato leggero, portandomi unicamente lo stretto indispensabile. Sarei stato il più libero possibile.
Caricai giusto qualche cassa sulla barca e mi sedetti sulla panca di legno. Non stetti troppo a pensare, presi i remi e lasciai che la bagnarola scivolasse lenta sul pelo dell'acqua.
Non so a cosa pensai per tutta la mattina, quando mi ridestai dai miei pensieri, il sole brillava alto nel cielo. Mezzogiorno era passato ed un senso di fame prese a stringermi lo stomaco.
Avevo lasciato l'imbarcazione in balia della corrente. In lontananza scorgevo l'orizzonte incresparsi in una costa, pur senza sapere dove mi trovavo decisi che sarei sbarcato lungo quella costa rocciosa.
E così controvoglia mi misi ai remi, obbligando il destino a prendere una piega diversa da quella che aveva pensato per me. O forse era proprio là che mi stava conducendo, tenendomi per mano come un vecchio con un bambino.