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Il Mistero della Scaglia Azzurra

Posted: Sun Dec 15, 2019 11:01 pm
by -Angelu$-
Coloro che intraprendono le vie della Madre acquisiscono spesso la propensione
ad osservare con occhio diverso ciò che gli si pone lungo il cammino.
Kelthor era un giovane druido e la curiosità e sete di conoscenza erano due
caratteristiche che lo avevano sempre contraddistinto.
Dialogando con i druidjah più anziani spesso poneva interrogativi e talvolta
le risposte erano talmente sottili da scaturirgli molti altri dubbi ed ulteriore curiosità.
Un giorno si trovava a dialogare con Felagund, uno dei druidi
dell’Ordine della Quercia e volle intavolare una discussione su un evento che egli stesso aveva in parte vissuto nel periodo in cui si trovava ad Hammerheim.

“Felagund sei a conoscenza di quando alcuni draghi attaccarono Hammerheim?

"Nel corso degli anni è capitato che alcuni antichi insorgessero contro quelle popolazioni che spesso assediavano l’Isola dei Draghi per i propri scopi”


L’espressione del ragazzo s’illuminò d’interesse e spronò il suo interlocutore a proseguire.

“Riguardo Hammerheim però ricordo di un drago particolarmente avido che l’aveva minacciata richiedendo ricchezze in cambio della sospensione degli attacchi...
… era un drago di perla.”


Per mettere alla prova Kelthor, probabilmente il discorso fu volutamente lasciato in sospeso e gli fu richiesto
di ricercare autonomamente informazioni su quel drago.
Il giovane dunque partì verso la prima meta, quella più ovvia:
Hammerheim, la città che era stata attaccata, luogo dove sicuramente
avrebbe trovato ciò che cercava.

Re: Il Mistero della Scaglia Azzurra

Posted: Sun Dec 15, 2019 11:02 pm
by -Angelu$-
Il Giovane druido si era diretto nel primo luogo che gli era venuto in mente e nel quale sperava di saziare la sua sete di curiosità. Superati i fitti boschi che avvolgevano Nosper era dunque giunto in sella al destriero nei pressi dell’enorme ponte di pietra che collegava i due lembi di terra conducendo alla Capitale.

La città dei re non era una meta del tutto sconosciuta per Kelthor, l’ultima parte della sua infanzia si era dopo tutto svolta proprio lì.
Pesanti edifici di fredda roccia, incorniciati da mattonelle e aiuole sparse: la sensazione quel luogo donava agli occhi di Kelthor era rimasta invariata negli anni. Ricordi piacevoli comunque riempivano ora la mente, soprattutto nel soffermarsi qualche istante dinnanzi al tempio dedicato al Misericordioso, ove in passato aveva dedicato buona parte del suo tempo, affiancando la chiesa nelle opere verso i bisognosi.
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Quelli erano i tempi in cui il giovane guardava in un'unica direzione, solo dopo infatti era riuscito a vedere oltre ed immergersi in qualcosa di più grande.

Ad attenderlo presso Hammerheim vi era Darius Aetides, Comandante dei Martelli Dorati. L’incontro anticipato per via epistolare lasciava intendere a tratti quello che era l’oggetto delle ricerche del druido, l’uomo gli diede dunque libero accesso a quella che era la biblioteca cittadina nella speranza che egli trovasse le informazioni che cercava.

“Se non doveste trovare ciò che cercate ora, vedrò di cercare più a fondo, altrimenti potete mettervi in contatto con il responsabile della biblioteca”

Le parole dell’uomo racchiuso in massiccia armatura dalla quale scendeva un drappo dorato in qualche modo rassicuravano Kelthor che era fiducioso di trovare dei tomi d’interesse, ma così non fu.

La ricerca risultò infruttuosa, pare infatti che tra quegli scaffali non si trovasse nessun rapporto su un passato attacco di draghi alla città, né su un eventuale drago di perla.
Non perdendosi d’animo, il giovane pensò a chi tra gli anziani druidi dell’Ordine potesse essere a conoscenza di quell’evento accaduto nelle Westlands.

Forse qualcuno di loro avrebbe potuto raccontargli cosa era realmente accaduto.