[JT] L'orizzonte
Posted: Wed Oct 09, 2019 3:12 pm
Erano passate le otto della sera, il cigolare delle assi di legno insieme all'infrangersi delle onde sullo scafo
creavano una lenta nenia, il dondolare incessante della barca la cullava in quel suo perdersi con lo sguardo
fisso su quella linea orizzontale talmente lontana da essere quasi impercettibile,
il cielo all'imbrunire aveva assunto una colorazione rossastra ed anche il mare, laddove il sole si immergeva,
aveva lo stesso colore vispo e luccicante, era la prima volta che vedeva qualcosa del genere.
Come hanno fatto a convincerti?
Quella domanda la riportò immediatamente alla realtà, si voltò incrociando lo sguardo di lui,
era diverso dagli altri, lui vestiva in modo elegante, curava la capigliatura, aveva un portamento serio,
era difficile credere che fossero tutti parte della stessa compagnia, eppure viaggiavano insieme da anni ormai,
Non v'è stato bisogno, avevo gia deciso di partire.
La risposta fu secca, poi tornò a guardare l'orizzonte, aveva accettato di salire su quella nave ma in cuor suo
sapeva del rischio che stava correndo, l'unica ragazza su una nave di uomini e dalle facce poco raccomandabili,
la logica le avrebbe suggerito di legare il prima possibile con lui, lui che sembrava il più normale, ma...
qualcosa dentro di lei le suggeriva di stargli lontano.
E dove sei diretta? Se è concesso chiedere.
Disse quasi infastidito dal fatto che lei lo ignorasse, poi scavalcò la panca e si sedette affianco a lei,
aveva una mela rossa tra le mani, e dopo essersi accomodato sfilò dalla cinta un pugnale e iniziò a tagliarla,
porgendone poi un pezzo verso la ragazza.
Vuoi favorire? Se non vuoi parlare almeno mangia.
Non ho fame, non sono abituata a questo continuo dondolare...
inoltre non ho una meta precisa, volevo solo partire, andare via da quella città, da quel passato.
Lui la guardò per qualche istante, la poca luce del sole al tramonto illuminava il suo sguardo fisso sul nulla.
Poi con la punta del pugnale protese la mano davanti al viso di lei indicando un gruppo di ragazzi
che sistemavano delle casse poco lontano da li.
Cosa speri di trovare viaggiando con noi? Siamo marinai, mercanti, affaristi...
qualcuno direbbe persino ladri.
Non siamo gente con cui andare in vacanza insomma... per quanto ne sai potevamo anche essere pirati.
Non hai paura?
Non siete pirati, i pirati dicono che avere una donna sulla nave porta male.
Se foste stati pirati non mi avreste fatta salire.
E poi sono una mercante anche io. Che ti credi? Non sono mica in vacanza!
Una mercante? tu? E sentiamo... di che merci ti occupi?
Il tono beffardo usato per la domanda la infastidì. Si alzò facendo due passi verso la balaustra poi si voltò,
gli sguardi dei due si incrociarono mentre lui addentava un pezzo di mela, lei si chinò appena in avanti
portando una mano al fianco e puntando l'indice dell'altra mano verso il volto di lui.
E' perché sono donna? perché sono bella? perché sono giovane?
Cosa ti fa credere di potermi prendere in giro e passarla liscia?
Lui sorrise mandando giù il boccone, poi posò il pugnale e porgendole l'ultimo pezzo di mela si alzò.
E' perché sei donna, sei giovane, e sei bella, che proprio non capisco come tu sia finita su questa barca.
Ma non ti sto prendendo in giro, volevo solo capire... Di ragazze come te ne ho viste molte, in molte città...
ma nessuna su una nave mercantile, nessuna in compagnia di mercanti, ladri e cacciatori...
Che c'è di male nel voler capire?
Tu non hai mai visto una ragazza come me, non confondermi con quelle sciacquette di corte...
Io non sono affatto come loro... e se la mia presenza su questa barca ti sembra così strana, bhe...
facci l'abitudine, perché non intendo scendere da questa barca finché non ottengo quello che cerco.
E non ti azzardare a chiedermi cosa cerco perché non sono affari tuoi!
Va bene, va bene... mi arrendo...
Disse con tono rassegnato e alzando le mani.
Certo che sei un tipino difficile eh!? Però se ci dici cosa cerchi magari potremmo aiutarti
a trovarlo più velocemente...
Non è qualcosa che potete trovare voi per me... è qualcosa che devo trovare da sola.
E poi non è a te che devo dar conto, al massimo è al capo che dovrei rispondere, non certo a te...
Come ti pare, ma dammi retta, mangia qualcosa prima di andare a letto, il viaggio è ancora lungo
non puoi restare a digiuno fino a quando attraccheremo sulla prossima isola.
Ah! Un'ultima cosa... Prendi questa.
Con un rapido schiocco di dita lanciò verso di lei una moneta antica, all'apparenza simile a tutte le altre
ma il volto raffigurato era di un personaggio mai visto prima e con una capigliatura parecchio bizzarra.
Tutto intorno al disegno vi erano incise parole in una lingua straniera e sul lato opposto della moneta
era raffigurata una palma con tre cocchi.
E' stato il primo tesoro che ho trovato quando mi sono unito alla comitiva, da allora
mi ha portato un sacco di fortuna, conservala per me, magari porterà fortuna anche a te nei prossimi giorni,
quando avrai trovato il tuo primo tesoro me la restituirai.
Mentre lui si allontanava, lei tornò a guardare la moneta, sorrise passando il dito sulle parole incise,
era su quella nave da nemmeno un giorno e aveva già trovato un sacco di cose nuove.
Questo viaggio sembrava promettere bene, nonostante il timore dell'ignota sorte che l'attendeva
il brivido dell'avventura la tenne sveglia tutta la notte.
Domani saremo a Tortuga, chissà se è come la raccontava il nonno...
continua...
creavano una lenta nenia, il dondolare incessante della barca la cullava in quel suo perdersi con lo sguardo
fisso su quella linea orizzontale talmente lontana da essere quasi impercettibile,
il cielo all'imbrunire aveva assunto una colorazione rossastra ed anche il mare, laddove il sole si immergeva,
aveva lo stesso colore vispo e luccicante, era la prima volta che vedeva qualcosa del genere.
Come hanno fatto a convincerti?
Quella domanda la riportò immediatamente alla realtà, si voltò incrociando lo sguardo di lui,
era diverso dagli altri, lui vestiva in modo elegante, curava la capigliatura, aveva un portamento serio,
era difficile credere che fossero tutti parte della stessa compagnia, eppure viaggiavano insieme da anni ormai,
Non v'è stato bisogno, avevo gia deciso di partire.
La risposta fu secca, poi tornò a guardare l'orizzonte, aveva accettato di salire su quella nave ma in cuor suo
sapeva del rischio che stava correndo, l'unica ragazza su una nave di uomini e dalle facce poco raccomandabili,
la logica le avrebbe suggerito di legare il prima possibile con lui, lui che sembrava il più normale, ma...
qualcosa dentro di lei le suggeriva di stargli lontano.
E dove sei diretta? Se è concesso chiedere.
Disse quasi infastidito dal fatto che lei lo ignorasse, poi scavalcò la panca e si sedette affianco a lei,
aveva una mela rossa tra le mani, e dopo essersi accomodato sfilò dalla cinta un pugnale e iniziò a tagliarla,
porgendone poi un pezzo verso la ragazza.
Vuoi favorire? Se non vuoi parlare almeno mangia.
Non ho fame, non sono abituata a questo continuo dondolare...
inoltre non ho una meta precisa, volevo solo partire, andare via da quella città, da quel passato.
Lui la guardò per qualche istante, la poca luce del sole al tramonto illuminava il suo sguardo fisso sul nulla.
Poi con la punta del pugnale protese la mano davanti al viso di lei indicando un gruppo di ragazzi
che sistemavano delle casse poco lontano da li.
Cosa speri di trovare viaggiando con noi? Siamo marinai, mercanti, affaristi...
qualcuno direbbe persino ladri.
Non siamo gente con cui andare in vacanza insomma... per quanto ne sai potevamo anche essere pirati.
Non hai paura?
Non siete pirati, i pirati dicono che avere una donna sulla nave porta male.
Se foste stati pirati non mi avreste fatta salire.
E poi sono una mercante anche io. Che ti credi? Non sono mica in vacanza!
Una mercante? tu? E sentiamo... di che merci ti occupi?
Il tono beffardo usato per la domanda la infastidì. Si alzò facendo due passi verso la balaustra poi si voltò,
gli sguardi dei due si incrociarono mentre lui addentava un pezzo di mela, lei si chinò appena in avanti
portando una mano al fianco e puntando l'indice dell'altra mano verso il volto di lui.
E' perché sono donna? perché sono bella? perché sono giovane?
Cosa ti fa credere di potermi prendere in giro e passarla liscia?
Lui sorrise mandando giù il boccone, poi posò il pugnale e porgendole l'ultimo pezzo di mela si alzò.
E' perché sei donna, sei giovane, e sei bella, che proprio non capisco come tu sia finita su questa barca.
Ma non ti sto prendendo in giro, volevo solo capire... Di ragazze come te ne ho viste molte, in molte città...
ma nessuna su una nave mercantile, nessuna in compagnia di mercanti, ladri e cacciatori...
Che c'è di male nel voler capire?
Tu non hai mai visto una ragazza come me, non confondermi con quelle sciacquette di corte...
Io non sono affatto come loro... e se la mia presenza su questa barca ti sembra così strana, bhe...
facci l'abitudine, perché non intendo scendere da questa barca finché non ottengo quello che cerco.
E non ti azzardare a chiedermi cosa cerco perché non sono affari tuoi!
Va bene, va bene... mi arrendo...
Disse con tono rassegnato e alzando le mani.
Certo che sei un tipino difficile eh!? Però se ci dici cosa cerchi magari potremmo aiutarti
a trovarlo più velocemente...
Non è qualcosa che potete trovare voi per me... è qualcosa che devo trovare da sola.
E poi non è a te che devo dar conto, al massimo è al capo che dovrei rispondere, non certo a te...
Come ti pare, ma dammi retta, mangia qualcosa prima di andare a letto, il viaggio è ancora lungo
non puoi restare a digiuno fino a quando attraccheremo sulla prossima isola.
Ah! Un'ultima cosa... Prendi questa.
Con un rapido schiocco di dita lanciò verso di lei una moneta antica, all'apparenza simile a tutte le altre
ma il volto raffigurato era di un personaggio mai visto prima e con una capigliatura parecchio bizzarra.
Tutto intorno al disegno vi erano incise parole in una lingua straniera e sul lato opposto della moneta
era raffigurata una palma con tre cocchi.
E' stato il primo tesoro che ho trovato quando mi sono unito alla comitiva, da allora
mi ha portato un sacco di fortuna, conservala per me, magari porterà fortuna anche a te nei prossimi giorni,
quando avrai trovato il tuo primo tesoro me la restituirai.
Mentre lui si allontanava, lei tornò a guardare la moneta, sorrise passando il dito sulle parole incise,
era su quella nave da nemmeno un giorno e aveva già trovato un sacco di cose nuove.
Questo viaggio sembrava promettere bene, nonostante il timore dell'ignota sorte che l'attendeva
il brivido dell'avventura la tenne sveglia tutta la notte.
Domani saremo a Tortuga, chissà se è come la raccontava il nonno...
continua...