[JT] L'inizio
Posted: Wed Oct 09, 2019 3:05 pm
Un boato e poi il fragore di vetri che si rompono, urla strazianti di gente in preda al panico,
il rintocco instancabile di quella campana che piange dall'alto della torre centrale, mentre sotto di lei
tutta la città é avvolta dalla polvere e dai detriti. Tutto si é consumato in pochi attimi.
Dopo quella scossa nessuna notte tornerà ad essere serena, ancora oggi
quando chiudo gli occhi sento i rumori di quella volta,
sento la polvere sulla lingua mentre il respiro si fa pesante,
percepisco l'odore del sangue che macchiava i miei vestiti,
sento ancora il rantolio flebile e strozzato di mio nonno
seppellito quasi interamente dall'architrave della biblioteca.
<<Non piangere, pensa a vivere!>>
Quella soffitta era stata il mio mondo sin da quando ero nata,
un mondo pieno di colori, profumi, suoni, forme e gusti che riscoprivo ogni giorno
nelle fantastiche storie di mio nonno, un nonno amorevole che sapeva come attrarre a se
una mente fugace come la mia, una mente curiosa, troppo curiosa per potersi limitare a quelle quattro mura,
eppure quando aprivo i suoi libri, quelle mura svanivano e quella stanza non aveva più confini.
Nelle poche ore di quella notte tutto quello che avevo di reale era svanito in una nube di fumo e detriti,
ma ero ancora viva.
Mio nonno mi aveva sempre detto...
"un giorno potrai vedere con i tuoi occhi tutte le meraviglie raccontate nei miei libri",
ed ora che non avevo più nulla che mi legava a quelle quattro pietre, potevo iniziare il mio lungo peregrinare.
Così ebbe inizio il mio viaggio,
su strade che conoscevo solo nella mia fantasia,
attraverso villaggi che avevo visitato solo nei miei sogni,
in un mondo che mio nonno mi aveva raccontato così dettagliatamente da poter giurare che lo conoscevo già.
continua...
il rintocco instancabile di quella campana che piange dall'alto della torre centrale, mentre sotto di lei
tutta la città é avvolta dalla polvere e dai detriti. Tutto si é consumato in pochi attimi.
Dopo quella scossa nessuna notte tornerà ad essere serena, ancora oggi
quando chiudo gli occhi sento i rumori di quella volta,
sento la polvere sulla lingua mentre il respiro si fa pesante,
percepisco l'odore del sangue che macchiava i miei vestiti,
sento ancora il rantolio flebile e strozzato di mio nonno
seppellito quasi interamente dall'architrave della biblioteca.
<<Non piangere, pensa a vivere!>>
Quella soffitta era stata il mio mondo sin da quando ero nata,
un mondo pieno di colori, profumi, suoni, forme e gusti che riscoprivo ogni giorno
nelle fantastiche storie di mio nonno, un nonno amorevole che sapeva come attrarre a se
una mente fugace come la mia, una mente curiosa, troppo curiosa per potersi limitare a quelle quattro mura,
eppure quando aprivo i suoi libri, quelle mura svanivano e quella stanza non aveva più confini.
Nelle poche ore di quella notte tutto quello che avevo di reale era svanito in una nube di fumo e detriti,
ma ero ancora viva.
Mio nonno mi aveva sempre detto...
"un giorno potrai vedere con i tuoi occhi tutte le meraviglie raccontate nei miei libri",
ed ora che non avevo più nulla che mi legava a quelle quattro pietre, potevo iniziare il mio lungo peregrinare.
Così ebbe inizio il mio viaggio,
su strade che conoscevo solo nella mia fantasia,
attraverso villaggi che avevo visitato solo nei miei sogni,
in un mondo che mio nonno mi aveva raccontato così dettagliatamente da poter giurare che lo conoscevo già.
continua...