Page 1 of 1

Lettera dai Tropici

Posted: Sun Apr 27, 2025 11:08 pm
by kermitcore
Le barche erano tutte rientrate in porto, la brezza che spirava da sud accarezzava le fronde degli alberi dell'Isola dei Pescatori.
Olghana, seduta sotto il patio della sua baracca, recitava con mistica devozione le sue quotidiane litanie sgranando al contempo il simbolo sacro di Danu che teneva in mano. Un messaggero interruppe le sue preghiere porgendo alla vecchia nordica una pergameta:



Amatissima Madre,
sono passati molti mesi, troppi, da quando ti ho mandato mie notizie, e non troverò mai parole sufficienti per cancellare la vergogna che pesa sul mio cuore come un'ancora sul fondo del mare.
Ogni notte, mentre il vento ulula tra le vele e le stelle sembrano occhi di antichi giudici, penso a te, e alla promessa che ti ho fatto: ritrovare quel vigliacco che ci ha abbandonato.

Ancora non l’ho scovato, quel cane bastardo. La sue tracce però mi hanno condotto fino all'isola della Tortuga.

Da ormai due anni presto servizio nella Ciurma Scarlatta. Qui tra i marinai mi hanno affibbiato un soprannome: Bellosguardo. Non comprendo bene il motivo, forse per il mio occhio sempre vigile, o forse per un'ironia che solo loro trovano divertente, ma me lo porto addosso come una seconda pelle, e ormai rispondo a quel nome senza nemmeno voltarmi.

Il nostro Capitano, Malandrino, è un formidabile arcanista e un uomo di buon cuore, forse troppo buon cuore per il mestiere che gli tocca. Sotto il suo comando si combatte più per onore che per bottino, e questo, in fondo, un po' mi spiace.

Il Primo Ufficiale Vento è un personaggio curioso: vanitoso come un pavone, lascivo e ambiguo quanto basta da farti dubitare di ogni sua parola e dei suoi gusti in fatto di donne.

Il Quartiermastro Doblone è il mare fatto uomo: rughe profonde come abissi e una lingua che tesse racconti straordinari. Potresti sederti ad ascoltarlo per mille notti e ancora non avresti udito tutte le sue storie, né, probabilmente, trovato due verità uguali.

Piuma, il Secondo Ufficiale, è infallibile con l’arco. Si muove tra le ombre come se il buio stesso lo proteggesse, e giura che potrebbe abbattere una mosca in volo... se solo le mosche valessero il prezzo di una freccia.

Purtroppo, nessuno di questi mascalzoni è mio padre.
Se lo fossero stati, stai certa che li avrei già pugnalati nel sonno, senza perdere il sorriso né il sonno stesso.
Ma non per questo desisterò.
Continuerò a cercarlo, porto dopo porto, taverna dopo taverna, tra i vicoli fumosi e le bettole malfamate di tutta Ardania.
Tra un saccheggio e l’altro ascolterò ogni bisbiglio, ogni menzogna, ogni brindisi urlato al cielo, in cerca di una traccia.Finché non lo troverò. E allora, Madre, il nostro onore sarà finalmente vendicato.

Ti mando un bacio grande come il mare, e spero che la Signora delle Maree abbia sempre un occhio di riguardo per te.

Tuo figlio devoto,
Ty