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Di straordinarietà e cupidigia.

Posted: Sat Oct 26, 2024 9:42 am
by Sameen
- Illesa?!?-
- Miracolosamente Illesa! -

Constatò sbigottita, guardandosi subito dopo attorno per accertarsi delle condizioni dei suoi toronin.
La benedizione di Elentari doveva aver sortito i suoi effetti ancora una volta. Diolla lle!
Il tempo di contare i superstiti e di rendersi conto che fossero tutti sani e salvi, nonostante fossero appena precipitati da un vascello volante Juka, prima di riaversi del tutto e riprendere, ancora increduli, la via verso casa. Con un' esperienza straordinaria da condividere con il resto della Collettività.

- Incredibile! Sbalorditivo! -

Continuava a ripetersi, marciando con aria un po' assente assieme ai Valinrim, anche loro silenti e meditabondi, tutti rimuginando su quanto appena accaduto. Quando un contingente Hammin si parò innanzi a loro.

- Oh Valar! Non è proprio serata ... -

Si disse osservando impassibile i manti smeraldo, per poi scorrere lo sguardo sui Valinrim, sentendosi improvvisamente stanca ma rassicurata al contempo.

- La Rotinrim è con voi? -

Risuonò perentorea la voce di un Hammin.

- Che domanda sciocca -

Pensò. Come se potesse essere capitata lì per caso, in quel preciso momento.

- Ay è sotto la nostra protezione! -

Rispose, secco, il Beariardir di Valinor.

- Come se avesse potuto rispondere diversamente-

Si disse ancora Midne, stavolta però con un sincero moto d'orgoglio per quanto la Collettività si mostrasse
coesa e in armonia anche in ogni circostanza avversa.
I due schieramenti si soppesarono per qualche istante, scambiandosi ancora qualche parola di circostanza, prima di congedarsi senza ulteriori problemi.


- Sia lode ai Valar -

Si ripetè riprendendo il cammino e facendo attenzione a restare sempre ben circondata dai suoi toronin lungo la via.
Finire vessata e oltraggiata da rozzi Atani dai labili principi, dopo essere precipitata da un vascello volante sarebbe stato davvero troppo, anche per il saldo animo dell'Amil en Morrigan.

In quel di Tiond.

Posted: Wed Oct 30, 2024 7:33 pm
by Sameen
-Chiedo un voto di Vendetta al Padre, come nella tradizione Sindarin. La più antica, la più sacra.-

Avanzare quella richiesta al cospetto dei suoi toronin e del Sacro Ordine dei Lupi di Fuoco, lì nel cuore delle foreste antiche e inviolate degli Eldar, le era venuto naturale, spontaneo.

Tanto più che Karani sembrava averla attratta a se fin da subito, visto che per tutta la durata del rituale di consacrazione non era riuscita a distoglierne lo sguardo, affascinata e infervorata al contempo.

Quella splendida lama, filo letale, foggia elegante e intenso color rubino, incandescente alla luce delle fiamme sacre al Padre, sembrava proprio in attesa di ricevere quel voto, quel giuramento siglato con il sangue.

Il compiacimento di Farond, che immediatamente aveva dato il benestare a convalidare l'antico rituale a nome dei Lupi di Fuoco, l'aveva definitivamente convinta di aver interpretato correttamente i segni di Elentari e che quella, dunque, fosse la precisa volontà del Vala Cacciatore.

Una vibrante emozione andava impadronendosi del suo animo, mentre il Phajanar en Valinor invocava la benedizione del Padre sul vincolo sacro che stavano per contrarre e la spada veniva posizionata sull'altare davanti al simulacro del Vala.
Quando fu il momento di pronunciare il suo voto, Midne fu del tutto pervasa dal fervore divino.


- Invoco la Vendetta di Suldanas sulle labili menti e le empie braccia che vogliono dissacrare il Doriath con il nostro sangue. Possano rimanere vittime della loro stessa ignoranza e cupidigia -

Le parole le sgorgavano dal cuore con naturalezza mentre scorreva assorta il palmo della mano lungo il filo di quella straordinaria lama consacrata, che pian piano si tingeva del suo sangue.

Mentre i manti azzurri, uno ad uno, ripetevano solennemente il gesto di Midne, pronunciando ognuno il proprio voto al Vala Vendicatore e Karani si imbeveva poco a poco del sangue di tutti loro, alte fiamme divine cominciavano a divampare nel tempio, avvolgendo gli astanti.

Midne poteva percepire ora il calore avvolgente e benevolo di quel fuoco divino che ardeva senza bruciare, rinfrancando gli animi e facendoli traboccare di mistico livore.
Quel prodigio era il segno evidente del favore di Suldanas, che avevano richiesto con quel gesto antico e sancito con la sacralità del loro sangue Eldar.


- Non sarà l'ultimo sangue che verseremo...-

pensava con lo sguardo perso in quelle fiamme.

- Ma per il Doriath, per la Collettività e per i Valar, nemmeno una goccia verrà versata invano! -