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Un mercenario a Tremec

Posted: Fri Oct 04, 2024 12:25 pm
by Tyxer
Brutus camminava lentamente e pensava.
Camminava con le armi ben assicurate nei foderi e una pesante scimitarra in mano, nell'altra una torcia.

Camminava, pattugliava il ghetto e pensava a tutta la strada fatta finora, il mercenario.
Era passato parecchio tempo da quella notte infausta, quella sera che gonfio di vino gli avevano spaccato le mani.
Chissà perché poi...

Ah, sì! Aveva rapito e sfregiato un legionario, dopotutto. Lo aveva fatto per amore di quella soldatessa, o forse per ripicca, perché non volle più sposarlo. I ricordi sono confusi...

Ma Brutus ricorda bene la prigionia di quella ragazza, le sue urla rabbiose, le sue minacce di vendetta. "Verrà il Kraken! Te la farà pagare, vedrai!"
Lui rideva, pensando che fosse solo il ruggito di un leone in gabbia.

Quell'uomo invece non ci mise neanche troppo a venirlo a cercare, dopo nemmeno un paio di giorni era a Tortuga a dargli la caccia. Poche parole: "liberala immediatamente o ne pagherai le conseguenze."
Brutus iniziò col trattare, ma quell'uomo agitò il suo bastone magico e lo paralizzò a mezz'aria.

Ricorda bene la paura che provò.
"Mi dovete ripagare del mancato matrimonio, se rivolete la legionaria!"
Sbraitò il mercenario.

Poche parole incomprensibili uscirono dalla bocca di Istarion, formule magiche s'immaginò.

In pochi istanti il suo corpo, bloccato e paralizzato a terra venne trafitto da fulmini potentissimi, palle di fuoco e altre cose arcane che provocavano immenso dolore. Svenne quasi subito.

I ricordi erano vaghi, a quel punto, un occhio aperto e la sensazione di serenità nel vedere i suoi compari venirlo a salvare... il terrore nel vederli a loro volta lanciati in aria da quell'uomo furioso. Riaprire gli occhi un istante, vederlo prendergli le mani, schiacciarle con brutalità da un martello. Dolore. Sangue. Ossa che si spezzano.

Un mercenario senza mani non andava lontano, lo curarono alla bell'è meglio e così dovette ritirarsi.

Brutus passò parecchio tempo lontano dall'isola, gli giungevano poche informazioni. La compagnia si dissolse come un disegno sulla sabbia, il buon McGibbs scomparso chissà dove... quanto gli mancava quel vecchio grassone. Gli altri sparpagliati per l'intero mondo conosciuto.

Mesi nel continente, con il signorino Ferhes che lo aiutò non poco a guarire, in cambio di duro lavoro.

Una volta guarito riprese il mare: "porto di Tremec", diceva il mercante che gli dava un passaggio, "e sia" rispose il mercenario, "mi piace il caldo, mi piace Tremec."

Brutus passò diversi mesi nell'oasi, le mani ormai completamente guarite gli davano la possibilità di tornare ad allenarsi, e così fece. Si manteneva con lavoretti sporadici, e intesseva legami con quella città nelle sabbie che lo avevano accolto.

Brutus, una volta ripresosi completamente, decise di stabilirsi lì nell'oasi.
La città era ricchissima di opportunità per uno come lui, il deserto era un via vai di carovane mercantili e mercanti che richiedevano spesso spade assoldate per i loro viaggi. Si stava benissimo all'oasi.

Divenne un residente della città, ed il Visir Talib, a sorpresa, lo assoldò per pattugliare il ghetto. Si sentiva soddisfatto di quella sua nuova vita, tanto da comprarsi una tenda e riprendere la sua Sabbia, lasciata a sotterrare cadaveri giù all'isola.

Camminava con la sciabola in mano, le prime luci dell'alba spuntavano da dietro le possenti mura dell'oasi, il turno era finito, era stata una notte tranquilla a Tremec. Allungò il passo fino alla sua tenda, scorse l'Ostard Scaglia , proprietà di Sabbia. Era legato a un palo, sorrise soddisfatto ed entrò, meritato riposo.