La minaccia Ghauna
Posted: Mon May 20, 2024 7:36 pm
La sera avanzava pigramente sul selciato di Rotiniel, proprio come Malynna e Finam mentre discutevano animatamente su un affare appena concluso esprimendosi vicendevolmente rimostranze e variegate accuse di spilorceria. Una presenza sulla piazza aveva troncato in bocca alla mezzelfa un vago insulto sulle origini eracliane del suo amico: Elenie la fioraia era davanti alla bacheca cittadina che cercava di lasciare un messaggio con mano tremante, piuttosto scossa e ferita. La avevano soccorsa e rinfrancata e la ragazza aveva raccontato loro di essere stata aggredita sulla strada per Ceoris mentre raccoglieva talee per la sua attività, Malynna aveva ripagato la brava commerciante per il mancato incasso della giornata e aveva guardato il guerriero.
“Nessuno tormenta i Mercanti di Rotiniel senza incorrere nell'ira del Tesoriere, Finam. Vestiti, non permetteremo a nessuno di rovinarci i commerci”
“Sono sempre pronto”, aveva risposto lui calcandosi l’elmo.
I ghauna erano molto vicini ai confini cittadini, una moltitudine e molto ben organizzati oltre che stranamente più pericolosi del solito come avevano già notato. Nonostante avessero evidentemente sottovalutato il problema erano riusciti ad aprirsi un varco verso Ceoris; dopo il passaggio nella montagna avevano svoltato verso est, seguendo le innumerevoli tracce nel terreno e ritrovandosi subito circondati.
Poco più avanti, dove le alture fronteggiano il bosco in cui di solito vivono i Goblin e a ridosso delle rovine incastonate nella montagna c’era una piccola fortificazione di fortuna, recentemente costruita con materiali di risulta.
Con alcune difficoltà erano riusciti ad avere la meglio sulle creature: oltre al fortino c’era un calderone con un liquido in ebollizione, molti fiori di petali viola giacevano strappati sul terreno e un corpo martoriato, incatenato a un palo, spandeva nell’aria un lezzo insopportabile di putrefazione. La razza della creatura non era più distinguibile, sembrava essere stato torturato per lungo tempo ma non potevano lasciarlo li, qualsiasi fosse la sua genia; lo avevano delicatamente staccato dal suo irrispettoso giaciglio e lo avevano ricomposto alla meglio mentre Huine, sopraggiunta seguendo la scia di morte che avevano lasciato, copriva loro le spalle con il suo arco.
“Quali sono le vostre usanze per corpi del genere?
“Va benedetto, nessun elda che abbia fatto una morte così violenta o blasfema può tornare al Tulip”
Aveva invocato la Tari Elenion con una lugubre litania in telerin, aspergendo il cadavere con acqua benedetta e segnandone la fronte, le mani e i piedi con delle mezzelune e Finam aveva pronunciato alcune brevi parole sul Grigio.
Avevano poi bruciato i poveri resti per evitare che gli animali e le intemperie ne facessero scempio e si erano dedicati a perlustrare il campo in maniera più accurata.
Ponendo molta attenzione erano riusciti a prelevare dei campioni del liquido, e dei fiori, stando attenti a non respirarne i vapori e non toccare nulla con le mani nude mentre attutiti ma ben udibili rumori di passi continuavano a distrarli dal loro lavoro, avevano reputato più saggio liberarsi del resto del liquido versandolo sulle rocce vicine.
Quando i rumori erano diventati più forti Finam aveva suggerito di scegliere una posizione migliore e prepararsi a combattere, i tre spalla a spalla erano riusciti ad arginare l’assalto di una nuova pattuglia che sembrava letteralmente essere emersa dal terreno: un solo arciere era rimasto vivo, Finam si era avvicinato puntandogli la spada alla gola mentre la creaturina gli agitava in faccia il suo inutile archetto malconcio mostrando i denti marci.
“Voi m-m-muore!” aveva balbettato senza troppa convinzione, dopo alcuni patetici tentativi di fuga lo avevano immobilizzato con i resti delle catene che erano state usate per il cadavere.
Non era stato facile, il Ghauna sembrava avere più paura di qualcun altro che di loro finchè Malynna, notando che continuava a guardare il calderone rovesciato non aveva estratto dalla manica della veste la fiala con il liquido opalescente facendogliela dondolare davanti al naso camuso.
“La vuoi?” aveva sussurrato la mezzelfa con voce flautata.
“Questo sì Io vuole!”
Malynna aveva reinfilato la fiala da dove era apparsa mentre il ghauna aveva alzato le braccia nello sforzo di lanciarsi su di lei e Finam lo aveva riportato all’ordine con uno strattone
“Grrrhh gnaaaaah!”
“Non ti avvicinare, non essere scortese!”
Il Goblin aveva lanciato un urlo di frustrazione quando Malynna aveva estratto di nuovo la fiala, per poi stapparla e inclinarla verso terra.
“Devo versarlo?”
“No… No… No… NO, DAI A ME”
“ Non ti darà niente se non parli!”
Malynna aveva inclinato ancora un pochino la fiala.
“IO PARLA… PERO' NO URLA”
Aveva abbassato improvvisamente la voce, agitatissimo, rivelando una serie di preziose informazioni che la mezzelfa e Huine avevano meticolosamente annotato mentre Finam tentava di tenerlo a bada senza strozzarlo. Quando si era rifiutato di collaborare ulteriormente Malynna e Finam si erano guardati
“Sai che succede adesso, Goblin? Adesso il mio prode edlirzick- storpiandone evidentemente la pronuncia- ti carica di peso sul suo stallone e ti porta con se a Rotiniel dove trascorrerai una piacevole notte ospite delle prigioni cittadine”
“Come posso dirti di no?”
Il ghauna si era ribellato
“No! Lui no! Io non piace lui!”
Finam gli aveva tirato un pugno per renderlo più arrendevole mentre teneva la catena con la sinistra
Il Tesoriere aveva guardato il Goblin caricato come un sacco di patate sul cavallo da guerra dell’uomo.
“Fidati Ghauna, è molto più ragionevole di lei” gli aveva fatto notare indicando Huine.
Sulla via del ritorno erano stati aggrediti da varie pattuglie, l’elfa e il vecchio combattente non avevano lasciato testimoni che potessero riferire dove stava venendo portato il prigioniero.
Arrivati alle celle nel palazzo della flotta alla creatura erano stati lasciati acqua e cibo anche se ne era stata limitata la mobilità.
“Sappilo, goblin, non provo gioia nel farti soffrire”
“Finam, perquisiscilo”
“Non mi farai esplorare i suoi orefizi, vero? Altrimenti che la teniamo a fare la Flotta?”
“Che è orrefizzi?”
“Buchi”
“Orefizi viene da orafo, sono i buchi dove si mettono le gemme”
“Che è orafo?”
“Ora te lo spiego, apri la bocca, goblin”
La creatura aveva aperto la bocca, da cui usciva un odore disgustoso e Finam ci aveva infilato rapidamente una gemma dentro.
“Vedi, questo è un orefizio”
“GghhH!”
“Sei anche più ricco, ora”
“Noi andiamo a dormire e tu anche”
“Ti lasciamo riflettere e riposare”
“ Che è refettere?”
Finam si era picchiettato sulla tempia, “Significa che pensi a cosa dirci”
Il Goblin con un grugnito si era appoggiato con la schiena al muro, non particolarmente allettato dall’idea di riflettere.
“Ci sono varie cose che non ci hai detto, pensaci bene poi ce le dici”
“Io refetto”
“Ecco si, bravo”
“..Se non lo farai sarà la fame a fartelo fare”
“Nessuno tormenta i Mercanti di Rotiniel senza incorrere nell'ira del Tesoriere, Finam. Vestiti, non permetteremo a nessuno di rovinarci i commerci”
“Sono sempre pronto”, aveva risposto lui calcandosi l’elmo.
I ghauna erano molto vicini ai confini cittadini, una moltitudine e molto ben organizzati oltre che stranamente più pericolosi del solito come avevano già notato. Nonostante avessero evidentemente sottovalutato il problema erano riusciti ad aprirsi un varco verso Ceoris; dopo il passaggio nella montagna avevano svoltato verso est, seguendo le innumerevoli tracce nel terreno e ritrovandosi subito circondati.
Poco più avanti, dove le alture fronteggiano il bosco in cui di solito vivono i Goblin e a ridosso delle rovine incastonate nella montagna c’era una piccola fortificazione di fortuna, recentemente costruita con materiali di risulta.
Con alcune difficoltà erano riusciti ad avere la meglio sulle creature: oltre al fortino c’era un calderone con un liquido in ebollizione, molti fiori di petali viola giacevano strappati sul terreno e un corpo martoriato, incatenato a un palo, spandeva nell’aria un lezzo insopportabile di putrefazione. La razza della creatura non era più distinguibile, sembrava essere stato torturato per lungo tempo ma non potevano lasciarlo li, qualsiasi fosse la sua genia; lo avevano delicatamente staccato dal suo irrispettoso giaciglio e lo avevano ricomposto alla meglio mentre Huine, sopraggiunta seguendo la scia di morte che avevano lasciato, copriva loro le spalle con il suo arco.
“Quali sono le vostre usanze per corpi del genere?
“Va benedetto, nessun elda che abbia fatto una morte così violenta o blasfema può tornare al Tulip”
Aveva invocato la Tari Elenion con una lugubre litania in telerin, aspergendo il cadavere con acqua benedetta e segnandone la fronte, le mani e i piedi con delle mezzelune e Finam aveva pronunciato alcune brevi parole sul Grigio.
Avevano poi bruciato i poveri resti per evitare che gli animali e le intemperie ne facessero scempio e si erano dedicati a perlustrare il campo in maniera più accurata.
Ponendo molta attenzione erano riusciti a prelevare dei campioni del liquido, e dei fiori, stando attenti a non respirarne i vapori e non toccare nulla con le mani nude mentre attutiti ma ben udibili rumori di passi continuavano a distrarli dal loro lavoro, avevano reputato più saggio liberarsi del resto del liquido versandolo sulle rocce vicine.
Quando i rumori erano diventati più forti Finam aveva suggerito di scegliere una posizione migliore e prepararsi a combattere, i tre spalla a spalla erano riusciti ad arginare l’assalto di una nuova pattuglia che sembrava letteralmente essere emersa dal terreno: un solo arciere era rimasto vivo, Finam si era avvicinato puntandogli la spada alla gola mentre la creaturina gli agitava in faccia il suo inutile archetto malconcio mostrando i denti marci.
“Voi m-m-muore!” aveva balbettato senza troppa convinzione, dopo alcuni patetici tentativi di fuga lo avevano immobilizzato con i resti delle catene che erano state usate per il cadavere.
Non era stato facile, il Ghauna sembrava avere più paura di qualcun altro che di loro finchè Malynna, notando che continuava a guardare il calderone rovesciato non aveva estratto dalla manica della veste la fiala con il liquido opalescente facendogliela dondolare davanti al naso camuso.
“La vuoi?” aveva sussurrato la mezzelfa con voce flautata.
“Questo sì Io vuole!”
Malynna aveva reinfilato la fiala da dove era apparsa mentre il ghauna aveva alzato le braccia nello sforzo di lanciarsi su di lei e Finam lo aveva riportato all’ordine con uno strattone
“Grrrhh gnaaaaah!”
“Non ti avvicinare, non essere scortese!”
Il Goblin aveva lanciato un urlo di frustrazione quando Malynna aveva estratto di nuovo la fiala, per poi stapparla e inclinarla verso terra.
“Devo versarlo?”
“No… No… No… NO, DAI A ME”
“ Non ti darà niente se non parli!”
Malynna aveva inclinato ancora un pochino la fiala.
“IO PARLA… PERO' NO URLA”
Aveva abbassato improvvisamente la voce, agitatissimo, rivelando una serie di preziose informazioni che la mezzelfa e Huine avevano meticolosamente annotato mentre Finam tentava di tenerlo a bada senza strozzarlo. Quando si era rifiutato di collaborare ulteriormente Malynna e Finam si erano guardati
“Sai che succede adesso, Goblin? Adesso il mio prode edlirzick- storpiandone evidentemente la pronuncia- ti carica di peso sul suo stallone e ti porta con se a Rotiniel dove trascorrerai una piacevole notte ospite delle prigioni cittadine”
“Come posso dirti di no?”
Il ghauna si era ribellato
“No! Lui no! Io non piace lui!”
Finam gli aveva tirato un pugno per renderlo più arrendevole mentre teneva la catena con la sinistra
Il Tesoriere aveva guardato il Goblin caricato come un sacco di patate sul cavallo da guerra dell’uomo.
“Fidati Ghauna, è molto più ragionevole di lei” gli aveva fatto notare indicando Huine.
Sulla via del ritorno erano stati aggrediti da varie pattuglie, l’elfa e il vecchio combattente non avevano lasciato testimoni che potessero riferire dove stava venendo portato il prigioniero.
Arrivati alle celle nel palazzo della flotta alla creatura erano stati lasciati acqua e cibo anche se ne era stata limitata la mobilità.
“Sappilo, goblin, non provo gioia nel farti soffrire”
“Finam, perquisiscilo”
“Non mi farai esplorare i suoi orefizi, vero? Altrimenti che la teniamo a fare la Flotta?”
“Che è orrefizzi?”
“Buchi”
“Orefizi viene da orafo, sono i buchi dove si mettono le gemme”
“Che è orafo?”
“Ora te lo spiego, apri la bocca, goblin”
La creatura aveva aperto la bocca, da cui usciva un odore disgustoso e Finam ci aveva infilato rapidamente una gemma dentro.
“Vedi, questo è un orefizio”
“GghhH!”
“Sei anche più ricco, ora”
“Noi andiamo a dormire e tu anche”
“Ti lasciamo riflettere e riposare”
“ Che è refettere?”
Finam si era picchiettato sulla tempia, “Significa che pensi a cosa dirci”
Il Goblin con un grugnito si era appoggiato con la schiena al muro, non particolarmente allettato dall’idea di riflettere.
“Ci sono varie cose che non ci hai detto, pensaci bene poi ce le dici”
“Io refetto”
“Ecco si, bravo”
“..Se non lo farai sarà la fame a fartelo fare”