- Sun Jun 29, 2025 10:13 pm
#64196
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Bestiario BioMeccanico Applicato
Dove ho messo quei progetti?
Gogol sollevò con cautela una pila di appunti che minacciava di crollargli addosso da mesi.
Stava cercando alcune vecchie scartoffie, roba di anni fa, quando si era fissato con gli scarafaggi giganti.
L'idea, all'epoca, sembrava geniale: migliorare il carapace.
Non per bellezza, ovviamente, ma per utilità. Una modifica al dorso, diceva il progetto, per favorire la mimetizzazione.
Nascondere un insetto gigante. Che mai potrebbe andare storto?
Gogol sospirò.
Progetto ambizioso - si disse. Forse troppo per un solo Djaredin.
Sullo scarafaggio e sul suo carapace sarebbe tornato poi.
Forse era il caso di puntare a qualcosa di più semplice... e di più piccolo.
Così, mentre continuava ad allenare il suo esemplare di insetto, cominciò a fare prove sulle altre creature del sottosuolo.
Abitanti del sottosuolo. Discreti, resistenti, e perfettamente a loro agio tra cristalli, zolfo e metalli che Gogol usava per le sue invenzioni.
Animali abituati a tutto, anche a un paio di placche in mythril sulla schiena... o a una lieve esplosione di assestamento.
Capitolo 1. Talpa e Cristalli
Tra questi, la talpa!
Fu proprio su di lei che Gogol riversò le sue prime attenzioni.
Pazientemente, iniziò ad allevarne alcune in un giaciglio scavato apposta, circondato da piccoli accumulatori di energia alimentati dai cristalli verdi raccolti nelle profondità dei cunicoli Djaredin.

Un esperimento nato per caso, ma cresciuto con una certa ostinazione.
Col tempo, emerse un esemplare particolare: più robusto, più reattivo, e con una tenue luminescenza verdastra che ne percorreva la schiena.
La prima talpa verde.
Non era affatto docile, né particolarmente affezionata al suo creatore.
Ma scavava come non mai, e brillava – letteralmente – di potenziale.
E per Gogol, questo bastava.

Dove ho messo quei progetti?
Gogol sollevò con cautela una pila di appunti che minacciava di crollargli addosso da mesi.
Stava cercando alcune vecchie scartoffie, roba di anni fa, quando si era fissato con gli scarafaggi giganti.
L'idea, all'epoca, sembrava geniale: migliorare il carapace.
Non per bellezza, ovviamente, ma per utilità. Una modifica al dorso, diceva il progetto, per favorire la mimetizzazione.
Nascondere un insetto gigante. Che mai potrebbe andare storto?
Gogol sospirò.
Progetto ambizioso - si disse. Forse troppo per un solo Djaredin.
Sullo scarafaggio e sul suo carapace sarebbe tornato poi.
Forse era il caso di puntare a qualcosa di più semplice... e di più piccolo.
Così, mentre continuava ad allenare il suo esemplare di insetto, cominciò a fare prove sulle altre creature del sottosuolo.
Abitanti del sottosuolo. Discreti, resistenti, e perfettamente a loro agio tra cristalli, zolfo e metalli che Gogol usava per le sue invenzioni.
Animali abituati a tutto, anche a un paio di placche in mythril sulla schiena... o a una lieve esplosione di assestamento.
Capitolo 1. Talpa e Cristalli
Tra questi, la talpa!
Fu proprio su di lei che Gogol riversò le sue prime attenzioni.
Pazientemente, iniziò ad allevarne alcune in un giaciglio scavato apposta, circondato da piccoli accumulatori di energia alimentati dai cristalli verdi raccolti nelle profondità dei cunicoli Djaredin.

Un esperimento nato per caso, ma cresciuto con una certa ostinazione.
Col tempo, emerse un esemplare particolare: più robusto, più reattivo, e con una tenue luminescenza verdastra che ne percorreva la schiena.
La prima talpa verde.
Non era affatto docile, né particolarmente affezionata al suo creatore.
Ma scavava come non mai, e brillava – letteralmente – di potenziale.
E per Gogol, questo bastava.

