- Sun Feb 16, 2025 6:27 pm
#62803

L'uomo si avvicinò al tavolo della locanda di Tortuga, scrutandomi con occhi attenti.
"Siete dunque voi... il famigerato Venicius Da Mora..." disse con un mezzo sorriso.
Un uomo come me impara presto a distinguere le intenzioni di chi ha di fronte. Lo fissai per un istante, scrutandolo attentamente, poi risposi: "Potrei esserlo, sì... chi lo cerca?"
Lui annuì. "Cerco l'uomo che viveva al Nord, tra le cime innevate, un guerriero che combatteva al seguito del suono dei corni degli Skald, colui che tinse la neve e le asce di rosso. Sono un vecchio Skald, non temere, non sono un assassino venuto in cerca della tua testa, e probabilmente non sarei in grado di strapparla."
Abbassai l'otre dalla quale bevevo e lo guardai. "Sì, io sono Venicius Da Mora. Ero Jarl tra i miei fratelli, un Von Kessel, una lama nell’ombra, detto anche 'Ulfhendar'. Sono passati anni... e dalle terre innevate del Nord decisi di andarmene molto tempo fa, per poi giungere nelle terre del sud, dei cosiddetti suver, a Darkhold, dove ho combattuto per la libertà, fallendo miserabilmente e finendo in una guerra contro Hammerheim... Mi definivo un Uomo Libero di Darkhold, ora mi definisco semplicemente un uomo libero."
L'uomo si sedette lentamente. "Vorrei raccontare le vostre gesta. Sentitevi libero di condividere ciò che ritenete giusto. Sarò lieto di trasformare tutto in musica e raccontarlo dietro un fuoco amico... alla vostra... Skoll!"
Lo guardai e annuii, alzando l'otre. "Skoll!... Beh, ti racconterò di Darkhold e degli uomini che si battevano per essa. Se cerchi altre storie del Nord, vi consiglio invece di parlare con Thorgad dei Valdar o Claus dei Von Kessel, mio zio."
L'uomo sorrise. "Non ho pretese, ogni storia merita di essere tramandata... prego..."
Lo guardai per un istante e poi fissai il fuoco del camino dinnanzi a me, quindi iniziai: "Fummo noi a portare la tempesta sulle mura di Hammerheim, spettri tra le loro ombre. Assassinii, sabotaggi, guerra nell'ombra. Il Re guida un regno di miserabili, facendo morire uomini e donne valorosi, ci utilizzò con la falsa speranza di liberare Darkhold e renderla indipendente... Sia chiaro, non mi proclamo giusto, ho commesso atti discutibili, ucciso e fatto azioni spregevoli, ma ho sempre vissuto e vivo per due cose: la libertà e la ricchezza. Ogni uomo dovrebbe vivere così. Ma sapete, il destino è beffardo, mi condusse su un sentiero che non avevo previsto..."
L'uomo annuì. "Il destino è un maestro crudele... ma continuate, ve ne prego..."
"Fu la corruzione a farmi dubitare. I Briganti del Corvo, dichiarati eretici, rivelarono la loro vera natura. Pensavo che il nemico fosse solo Hammerheim, ma mi sbagliavo. Così decisi di combatterli con ogni mezzo. Ma il fato aveva altri piani. Darkhold cadde nel silenzio. Geremia, il capo villaggio, e i miei fratelli scomparvero. Molti uomini di Darkhold si dispersero, senza guida, senza futuro."
L'uomo socchiuse gli occhi. "E tu? Sei rimasto a vagare senza patria?"
"Vagavo senza meta, con la vendetta come unico fuoco. Vidi un'opportunità, Hammerheim mi fece cambiare idea su di essa, o meglio, era un'illusione... Ma volevo distruggere i Corvi e tutt'ora voglio la loro distruzione. All'epoca sapevo che l'Impero delle Westland poteva annientare i Briganti, avrei dunque piegato la mia volontà per usare quel regno come arma per la mia vendetta. Stringetti patti con i miei vecchi nemici, combattei per loro, ma la diffidenza non svanì mai. Riuscii con un'azione a stanare i vecchi bastardi che conoscevano il nostro covo e a uccidere molti di quei miserabili assieme all'esercito di Hammerheim... Poco dopo, quando mi sottrassi ai loro sguardi, il Re di Hammerheim con il consiglio mi pugnalò alle spalle, il bando fu rinnovato. Ancora una volta, esiliato. Ancora una volta, senza patria."
L'uomo sorrise amaramente. "E così, sempre in fuga, hai cercato nuove alleanze?"
"La mia famiglia ha finanziato Darkhold, molte statue e chiese in Ardania, persino la statua di Aengus fu finanziata da noi. Non mancò un altro atto del mio casato:, finanziammo l'uomo chiamato William Istarion, detto il Kraken. Credetti di aver trovato un altro mezzo per combattere il male. Ma presto mi accorsi che non potevo inchinarmi a nessun vessillo che non fosse il mio."
L'uomo sollevò il boccale. "Un uomo senza padrone... sei solo o hai una nuova causa?"
"Oggi, cammino libero. Senza padroni, senza legami. Vivo secondo le mie regole, con la vendetta ancora sulla lingua. I Briganti del Corvo cadranno sotto la mia lama, e non solo loro. E quando quel giorno arriverà, forse troverò pace."
L'uomo restò in silenzio, poi sorrise. "Brindiamo allora, alla libertà e alla vendetta giovane Lupo... Skoll!..."

L'uomo si avvicinò al tavolo della locanda di Tortuga, scrutandomi con occhi attenti.
"Siete dunque voi... il famigerato Venicius Da Mora..." disse con un mezzo sorriso.
Un uomo come me impara presto a distinguere le intenzioni di chi ha di fronte. Lo fissai per un istante, scrutandolo attentamente, poi risposi: "Potrei esserlo, sì... chi lo cerca?"
Lui annuì. "Cerco l'uomo che viveva al Nord, tra le cime innevate, un guerriero che combatteva al seguito del suono dei corni degli Skald, colui che tinse la neve e le asce di rosso. Sono un vecchio Skald, non temere, non sono un assassino venuto in cerca della tua testa, e probabilmente non sarei in grado di strapparla."
Abbassai l'otre dalla quale bevevo e lo guardai. "Sì, io sono Venicius Da Mora. Ero Jarl tra i miei fratelli, un Von Kessel, una lama nell’ombra, detto anche 'Ulfhendar'. Sono passati anni... e dalle terre innevate del Nord decisi di andarmene molto tempo fa, per poi giungere nelle terre del sud, dei cosiddetti suver, a Darkhold, dove ho combattuto per la libertà, fallendo miserabilmente e finendo in una guerra contro Hammerheim... Mi definivo un Uomo Libero di Darkhold, ora mi definisco semplicemente un uomo libero."
L'uomo si sedette lentamente. "Vorrei raccontare le vostre gesta. Sentitevi libero di condividere ciò che ritenete giusto. Sarò lieto di trasformare tutto in musica e raccontarlo dietro un fuoco amico... alla vostra... Skoll!"
Lo guardai e annuii, alzando l'otre. "Skoll!... Beh, ti racconterò di Darkhold e degli uomini che si battevano per essa. Se cerchi altre storie del Nord, vi consiglio invece di parlare con Thorgad dei Valdar o Claus dei Von Kessel, mio zio."
L'uomo sorrise. "Non ho pretese, ogni storia merita di essere tramandata... prego..."
Lo guardai per un istante e poi fissai il fuoco del camino dinnanzi a me, quindi iniziai: "Fummo noi a portare la tempesta sulle mura di Hammerheim, spettri tra le loro ombre. Assassinii, sabotaggi, guerra nell'ombra. Il Re guida un regno di miserabili, facendo morire uomini e donne valorosi, ci utilizzò con la falsa speranza di liberare Darkhold e renderla indipendente... Sia chiaro, non mi proclamo giusto, ho commesso atti discutibili, ucciso e fatto azioni spregevoli, ma ho sempre vissuto e vivo per due cose: la libertà e la ricchezza. Ogni uomo dovrebbe vivere così. Ma sapete, il destino è beffardo, mi condusse su un sentiero che non avevo previsto..."
L'uomo annuì. "Il destino è un maestro crudele... ma continuate, ve ne prego..."
"Fu la corruzione a farmi dubitare. I Briganti del Corvo, dichiarati eretici, rivelarono la loro vera natura. Pensavo che il nemico fosse solo Hammerheim, ma mi sbagliavo. Così decisi di combatterli con ogni mezzo. Ma il fato aveva altri piani. Darkhold cadde nel silenzio. Geremia, il capo villaggio, e i miei fratelli scomparvero. Molti uomini di Darkhold si dispersero, senza guida, senza futuro."
L'uomo socchiuse gli occhi. "E tu? Sei rimasto a vagare senza patria?"
"Vagavo senza meta, con la vendetta come unico fuoco. Vidi un'opportunità, Hammerheim mi fece cambiare idea su di essa, o meglio, era un'illusione... Ma volevo distruggere i Corvi e tutt'ora voglio la loro distruzione. All'epoca sapevo che l'Impero delle Westland poteva annientare i Briganti, avrei dunque piegato la mia volontà per usare quel regno come arma per la mia vendetta. Stringetti patti con i miei vecchi nemici, combattei per loro, ma la diffidenza non svanì mai. Riuscii con un'azione a stanare i vecchi bastardi che conoscevano il nostro covo e a uccidere molti di quei miserabili assieme all'esercito di Hammerheim... Poco dopo, quando mi sottrassi ai loro sguardi, il Re di Hammerheim con il consiglio mi pugnalò alle spalle, il bando fu rinnovato. Ancora una volta, esiliato. Ancora una volta, senza patria."
L'uomo sorrise amaramente. "E così, sempre in fuga, hai cercato nuove alleanze?"
"La mia famiglia ha finanziato Darkhold, molte statue e chiese in Ardania, persino la statua di Aengus fu finanziata da noi. Non mancò un altro atto del mio casato:, finanziammo l'uomo chiamato William Istarion, detto il Kraken. Credetti di aver trovato un altro mezzo per combattere il male. Ma presto mi accorsi che non potevo inchinarmi a nessun vessillo che non fosse il mio."
L'uomo sollevò il boccale. "Un uomo senza padrone... sei solo o hai una nuova causa?"
"Oggi, cammino libero. Senza padroni, senza legami. Vivo secondo le mie regole, con la vendetta ancora sulla lingua. I Briganti del Corvo cadranno sotto la mia lama, e non solo loro. E quando quel giorno arriverà, forse troverò pace."
L'uomo restò in silenzio, poi sorrise. "Brindiamo allora, alla libertà e alla vendetta giovane Lupo... Skoll!..."
╋ Venicius ╋
"... La Guerra e gli Affari si fondano sull’Inganno... "
DISCORD: Venicius#3895
"... La Guerra e gli Affari si fondano sull’Inganno... "
DISCORD: Venicius#3895