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Qui i giocatori di The Miracle lasciano imprese, poesie, narrare eventi e grandi avventure avvenute e in svolgimento su Ardania. Linguaggio strettamente ruolistico.

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By *Descant*
#614
Come interpretare questo thread

Le situazioni descritte in questo thread sono oggettivamente vere, nonostante siano portate talvolta come il punto di vista di narratori interni. Questa è solo una scelta stilistica in linea con molti dei background di The Miracle.
Rappresentano pertanto informazioni osservabili da chiunque, che si sentono in giro, di cui i vostri personaggi possono aver sentito parlare.
Queste descrizioni servono a fornire un contesto gdr al vostro gioco: piuttosto di interpretare 20 scenette con npc che danno l'idea di quel che sta accadendo a livello regionale o locale, scriviamo qui i cambiamenti all'ambientazione, le particolari tendenze del momento, magari in seguito ad eventi particolari, le reazioni delle popolazioni agli eventi.


Il ritorno del culto di Vashnaar

Da anni ormai il culto di Vashnaar è tornato ad attecchire nelle Terre Umane.
La riscoperta degli usi legati all'antico Culto dei Morti è stato un processo costante, in crescita.
In molti luoghi, soprattutto quelli più rurali e distanti dai grandi centri di potere religioso, non erano mai scomparsi del tutto.

Nei miei viaggi trovo spesso candele nere accese sulle finestre per ricordare i propri defunti, trovo tombe fresche onorate con doni e offerte, marchiate da occulti simboli del Dio, sento di famiglie che celebrano, in certi casi festeggiando e banchettando, la dipartita dei propri cari. Vi sono poi rituali di sacrificio, perlopiù piccoli animali, o sedute per convocare gli spiriti inquieti, affinché trovino la pace, o affinché possano aiutare i familiari ancora vivi con la loro sapienza, un'ultima volta. Quando occorre, presto il mio sapere per tutto questo.
Pochi lo nominano esplicitamente, ma è tutto compiuto nel nome di Vashnaar. Non tanto per diffondere la sua gloria, quanto per attirare la sua benevolenza. Sono atti comuni, osservabili nella vita di tutti i giorni ormai. A patto di non essere un vistoso esponente di un regno, o di una chiesa, ovviamente.
Succede ovunque, anche nei sobborghi o nelle zone meno controllate delle capitali.

Spesso chi compie questi atti non ha paura di ripercussioni. Cosa potrebbe succedere ad un povero contadino che sacrifica un coniglio, peggio di quel che gli capita quando la guerra arriva ai suoi campi o i gendarmi passano a riscuoter le tasse? Chi potrà perseguire l'artigiano che offre un piccolo tributo per esser certo che l'anima della figlia morta trovi la pace?
Certo si cerca la discrezione, ma esistono zone grigie in ogni sistema di leggi. In fin dei conti su un'offerta non c'è mica scritto il nome del destinario, un po' di sangue può uscire sempre se qualcuno si taglia mentre lavora, una candela nera illumina quanto una bianca, e costa meno.

La rinascita di Loknar come regno consacrato al Culto dei Morti ha fatto un bel po' di clamore, in molti si sono sentiti più in pace con la propria spiritualità. Anche le violente azioni nei regni umani hanno suscitato emozioni contrastanti: molti popolani si sono ritratti intimoriti, mentre altri, in minor numero, più giovani e combattivi, si sono infervorati.
Menzioni speciale merita Bosco Vecchio. Da quando è passata sotto il potere di Loknar, tutti i suoi abitanti, i più reietti tra i reietti, i più liberi tra gli oppressi, hanno preso a venerare Vashnaar apertamente. Che male c'è ad avere la benedizione di un dio in più, pensano. Probabilmente il tempio di Althea farà spazio per un altro sacerdote, ma nessuno ne avrà turbamento.

Dagli appunti di Sinder "Mezzavoce" Becket, predicatore del Vecchio Culto



Le Sei Torri - Solfeggiante 283

Quello che stava accadendo su Ardania era ormai sulla bocca di tutti. Sei torri, in tutto e per tutto identiche nell'aspetto, avevano fatto la loro brusca apparizione nel centro di Hammerheim, Amon, Ondolinde, Tremec, Rotiniel e Loknar. Di tanto in tanto, sulla cima delle torri era possibile avvistare una figura vestita di azzurro, un arcanista di qualche tipo intento in strani incantesimi di natura sconosciuta. E ad ogni sua apparizione, i problemi non avrebbero tardato a seguirlo.



La Città Fantasma - Fine Solfeggiante 283

Le voci si spargono rapidamente, dapprima al Nord, riportate da avventurieri e mercanti, poi gradualmente in tutto il Continente Umano.
Kard Dorgast, ovviamente, è la prima a rendersene conto.

La mattina del 17 Solfeggiante i nani di Nuran Kar si sono svegliati in una diversa città. Le normali abitazioni, le botteghe, tutto è stata sostituito da imponenti strutture in massiccia pietra, dalla lavorazione raffinata e piene di intarsi in rari minerali.
L'edificio centrale svetta fino a sfiorare le nubi, rendendolo visibile da tutte le Terre del Nord.

L'agitazione nel clan Freddalama è stata tanta, ma non risultano feriti ne sparizioni. Nessuno ha però memoria dell'accaduto. Alcuni persino hanno ripreso la vita di tutti i giorni, trovando una bottega per il proprio mestiere, o qualcosa che ci somigliasse. Stranamente questi provavano un senso di familiarità.

Ora una nebbia bluastra ricopre la sommità della collina dove sorge il villaggio.
Strani eventi mistici, pericolosi, si sono verificati sui primi nani della Capitale che si sono spinti ad esplorare l'accaduto.
Infine, qualcuno giura di aver avvertito voci e sussurri tra le pietre emerse.
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La Minaccia Dormiente - Orifoglia 283

Bardi e vagabondo portavano una storia dal Doriath.

Tutto iniziò con brevi avvisaglie, un sonno turbato di un re, movimenti tra le fronde dei boschi, sussurri nelle città di pietra e legno.

Vennero poi i ritrovamenti nel riscoperto sotterraneo, lì vicino al mare.

Poi ci furono le fiamme al Sacro Albero, riflesso di uno sconsiderato assalto.
Giunse il sapere portato da visioni nel fumo.

Arrivò il sapere della Madre degli elfi a dipanare i dubbi, per bocca di una regina. Questa condusse i suoi figli al bosco morente, lì gli spiriti del luogo. Il sangue dei silvani li attirava. Udirono le voci parlare del potere che riposa nella terra, che era pericolo e opportunità.
Vennero allora le lame e le fiamme nere per rapirla, bramose del suo sapere, ma vennero respinte.

Gli elfi tornarono al bosco morente, la pietra li chiamava. Tentarono di udire le voci delle schiere, offrirono sacrifici. Queste risposero, ma le voci erano sempre lontane. Lontane anche per i silvani, che soli le udivano.
Di nuovo tornarono nel luogo, questa volta la risposta fu forte, e la via verso il passato fu aperta.

Anche elfi dai manti vermigli si mossero, ma un'altra forza spingeva il loro agire. La loro ricerca li portò nello stesso bosco, ma quel che fecero, e il perchè, solo le foglie lo sanno.

Nella calda stagione le ricerche cessarono, ma le lame e le fiamme nere incalzarono. I sentieri degli elfi più sicuri non erano.

L'autunno si accostò. Nuove minacce giunsero coi loro enigmi. Le lame le le fiamme allora svanirono.
Nessuno ne fu sollevato, poiché la minaccia solo dormiva.



Politica e strategie Ardane - Orifoglia 283

Si registrano movimenti nell'economia ardana in questo periodo. Ci troviamo in un periodo fervente, dopo tante difficoltà i mercati, i punti di raccolta delle risorse, le botteghe artigiane sono tornate in piena attività! I carri si preparano per trasportare le mercanzie, grandi proventi si prevedono per tutti i regni.
I centri più ferventi in questo periodo, secondo quel che mi raccontano i miei amici mercanti, sono Rotiniel, Helcaraxe, Kard Dorgast, Tremec, Valinor, Amon.
Se avete qualche interesse lì, è il momento giusto di smuovere gli ordini cittadini per convincerli ad allestire un bello scambio con le vostre merci!

Dal fronte militare, segnaliamo strani movimenti. I neri contingenti di Loknar si stanno muovendo verso Bosco Vecchio, tende e palizzate vengono issate. Che sia il preludio di qualcosa di preoccupante?
Legni della Ciurma del Teschio e drakkar di Helcaraxe si sono visti girare pericolosamente attorno al nord Doriath, come in cerca di un bersaglio!

Franz Kokos - Apprendista storiografo - Appunti per il gazzettino delle Westlands (in cerca di finanziatori)



La Savana - Orifoglia 283

"Non so bene cosa sia successo, ma è stato un processo graduale e costante.
Era sempre esistita una piccola linea di confine tra la giungla e deserto, ma nessuno ci poneva grande attenzione, nemmeno gli davamo un nome.
Poi è accaduto qualcosa, la sabbia avanzò all'improvviso. Qualcos'altro accadde, e la giungla rifece capolino.
Poi, gradualmente, il terreno a cavallo delle due zone lentamente si ingrandì, come se ci fosse una lotta tra diverse energie. Una danza imprevedibile. Venti spostavano la sabbia, le dune avanzavano in certi punti e arretravano in altri, lasciando il suolo e le rocce scoperti. Piante ed erbe attecchivano in quei terreni, e le sporadiche piogge lasciavano delle pozze. Animali venivano ad abbeverarsi, portando altri semi e altro concime.
Ogni volta che passavo nei miei viaggi di lavoro, tra Tremec, Rotiniel e Loknar, qualcosa era cambiato.
Così, dopo mesi e mesi, c'è una striscia ben distinta, un ambiente nuovo, con regole e creature tutte sue.
La chiamano savana."

Testimonianza di Agram Arotir, maestro carpentiere errante



Un messaggio tra le nere fiamme - Fine Orifoglia 283

Erano giorni inquieti quelli nel Doriath.
Stormi e branchi di animali selvatici si muovevano in maniera anomala verso le coste ed i confini del continente elfico, quasi stessero fuggendo da qualcosa di ignoto; gli animali addomesticati erano visibilmente nervosi, perennemente nervosi, pronti a snudare i canini al minimo rumore o disarcionare i propri padroni rifiutandosi di procedere.
Gli stallieri lamentavano scocciati di cavalli impazziti, gli allevatori mostravano disperati le botti di latte acido prodotto dalle loro mucche.
Ovunque nelle foreste il canto degli uccelli ed i versi abituali degli animali avevano lasciato posto ad un inquietante silenzio.

Erano giorni di preghiere nel Doriath, innalzate con devozione e cupa determinazione dinanzi agli altari dei Valar.
Erano giorni di raccoglimento e riflessione, nei quali si cercava di ricostruire le dinamiche che avevano reso possibile un simile evento e si interrogava il Sempre Saggio nella speranza di un indicazione, un segnale.
Erano giorni di silenziosa rabbia, perché l'equilibrio nella Collettività era nuovamente messo a repentaglio ed i figli del Caran Carch erano pronti a ristabilirla con la moneta che meglio conoscevano, la Vendetta.
Erano i giorni dell'odio, i giorni della preparazione, perché il Dolore non era solo semplice retribuzione, era insegnamento e purificazione per gli stolti che avevano osato sfidare i figli del Perfetto.
E così il Doriath vedeva nere fiamme senza luce fare nuovamente la loro comparsa, quasi simultaneamente, in luoghi dove non era minimamente giusto, né atteso che fossero.
Come un insulto.
E quell'insulto era accompagnato, nelle fiamme, da qualcosa di ancora più sinistro, un proclama, una promessa: https://themiraclegdr.com/forum/vi ... 2990#p2990


La rabbia antica ora ruggisce nel Doriath - Fine Nembonume 283

Sciami di creature, potenti e colossali, si sono riversate nelle terre del Doriath.
L'antico Bosco di Earlann, epicentro della crisi, sembra vivo come non mai, colmo di fronde e chiome che avanzano e sciamano.

Ilkorin è cinta d'assedio, l'avanzata è giunta fino alle porte di Valinor, pochi sentieri restano percorribili.
Il Doriath del Sud sembra per ora più sicuro, anche se diverse creature si sono spinte oltre il guado di Ilkorin. Quanto durerà ancora?

Intanto alcune voci si insinuano in tutte le città del Doriath, sussurrata dapprima con malizia, poi con consapevolezza: il piano dei Decadentisti si sta compiendo! Una trappola è stata tesa, le azioni degli elfi l'hanno fatta scattare. I messaggi nelle fiamme contenevano ingannevoli menzongne? Purtroppo i fatti ed i resoconti sembrano confermarlo.



Inconsuete mareggiate su porti e spiagge Ardane - Fine Nembonume 283

Da alcuni giorni strane mareggiate, con crescente intensità, si abbattono sulle coste cittadine, spiagge e moli. Non vi sono danni ne particolari impedimenti alla navigazione, ma a detta di qualsiasi esperto di mare non è un evento stagionale ne particolarmente naturale.
Alcuni semplici oggetti vengono portati dalle onde, come spesso accade, attraendo curiosi e mendicanti. Chiunque si precipita sul luogo, subito dopo una mareggiata, prova per pochi istanti un senso di tristezza, ed un altro, appena accennato, di una debole ma imminente ostilità.


La fine della Torre Lampeggiante - Dodecabrullo 283

"Le Torri sono sparite! Il misterioso mago è stato sconfitto!"
Questa era la voce che correva tra le città. Quella sera di Dodecabrullo nelle città gli astanti avevano visto qualcosa fremere attorno alle torri, e poi quest'ultime svanire nel nulla, come se non fossero mai esistite!
Il vento aveva scompigliato capelli e cappelli, mentre l'aria era stata risucchiata nel luogo dove la costruzione prima si trovava, emettendo strani suoni.

Solo in una città, Hammerheim, le cose non erano andate così. Infatti li la torre era rimasta, ancora un po'. Lì era cominciato tutto, si diceva. Alcuni maghi dai tanti colori e dalle tante insegne avevano fatto un rituale, con gli eserciti pronti a difenderli.
Maghi e eserciti erano entrati nella torre, rompendo la barriera.
Erano usciti ore dopo, in varie parti di Ardania, e anche l'ultima Torre non c'era più. O forse era solo una?
Tante le dicerie, tante le voci sulle sorti della battaglia.
Ma solo chi l'ha combattuta sa davvero quel che è accaduto.



Burgess il Sarto - Forense 284

Si narra che un individuo molto singolare si stia aggirando in questi giorni per le Città e i piccoli borghi di Ardania. Non si sa per quale ragione ma pare vada chiedendo del sarto del paese in ogni luogo che visita.
Si dice che questo individuo - tale Burgess - provenga da Ankor Drek. Alcuni giurano di averlo visto una ventina di anni fa intento a presentare alcuni spettacoli circensi eracliani.
Di lui si notano subito l'abbigliamento sublime, l'esasperata ostentazione di ricchezza e una innegabile scaltrezza. Muovendosi tramite portali arcani è difficile individuare i suoi spostamenti e la sua attuale fissa dimora - se mai ne abbia una - tuttavia ciò che è certo è che sia in cerca di ispirazione per i suoi lavori di tessitura.

E' un esperto sarto, ma si faccia attenzione a non chiedergli lavori di conciatura di pellame - ancora si narra di quella volta che iniziò una furibonda lite, fitta di urli androgeni e dissennate imprecazioni, per un cliente che gli chiese una armatura borchiata. Da quel giorno decise di vivere di rendita, ormai era talmente ricco da poter smettere di lavorare.

Si diletta nella nobile arte della progettazione di nuovi capi d'abbigliamento e nello studio di accostamenti originali ed eleganti.
Spesso deluso, è quasi impossibile che un altro sarto possa stupirlo o anche solo soddisfarlo. E osservandolo è facile comprenderne la ragione, la sua arte stilistica è probabilmente la migliore mai vista.


Strategie Ardane - Forense 284

Dopo alcuni mesi di relativa pace, che hanno visto tanti regni prosperare e tanti nuovi grandi lavori compiuti (tra cui scavi, templi, strade, avamposti), giungono notizie degli ultimi scontri.
Tanto ha fatto parlare di se la Ciurma del Teschio, che dopo aver intimorito elfi, affondato una nave di determinati e coraggiosi Cavalieri dell'Alba, riescono a razziare senza colpo subire niente meno che le rotte e le terre del popolo di Helcaraxe. Nessun uomo o donna dei Valdar o dei Kessel si è schierato in difesa delle proprie proprietà, rifuggendo lo scontro.

Si registrano attività commerciali importanti, almeno per questo mese di Forense, dell'Ordine della Quercia, di Rotiniel e Valinor, nonostante le difficoltà con, mi dicono, alberi giganti che camminano, Ramjalar, Timata Ora, Lokna, Tremec e Kard Dorgast

Franz Kokos - Apprendista storiografo - Appunti per il gazzettino delle Westlands (sempre in cerca di finanziatori)



L'ultima battaglia contro gli Antichi - Forense 284

Nonostante le voci della caduta dei Decadentisti e delle loro perfide guide, i Deva continuano ad imperversare avvicinandosi sempre di più alle città e agli avamposti. Ormai l'attacco finale sembra imminente. Chiunque può rendersi conto che o gli eserciti agiranno a breve, o sarà troppo tardi: lo scontro giungerà dentro gli insediamenti, con grande perdite di vite. Il tempo dell'azione per gli elfi è ora, non vi saranno altre occasioni di salvezza.



Messaggio sulle bacheche del Nord - La Rifondazione - Forense 284

Dopo la recenti sconfitta e resa, Kaek ha capito che gli attuali clan e le forze a disposizione, almeno così come sono organizzati, non sono in grado di difendere il suo regno. Una grande rifondazione sta per arrivare.

"Figli del Nord e dei ghiacci,
Helcaraxe, città del clan uniti e regno dei ghiacci stridenti, vi richiama perché torniate a difendere le sue mura ed il suo popolo.
Da oggi, per i prossimi tre mesi, qualsiasi figlio del Nord che si stato dichiarato Nidhing potrà presentarsi al cospetto del Konungur senza che nessuno possa opporsi e potrà chiedere il perdono per essere reintegrato, tornando ad indossare il manto di Kurdan, o anche solo per conciliarsi con il Regno dei Ghiacci Stridenti per poi poter proseguire la propria vita, altrove, senza acredine alcuna con Helcaraxe e i suoi abitanti.
Così ha sancito Kaek, Konungur di Helcaraxe."



La rabbia antica ora è svanita - Metà Forense 284

Giunge notizie dal Doriath della fine dell'emergenza che attanagliava i regni elfici.
Gli alberi animati che sciamavano in tutti i boschi, nelle strade, fin contro le solide mura, sono stati sconfitti. Prima respinti, poi annientati.
Le voci della spedizione degli elfi narrano di una grande impresa, della strada creata con il sangue, le armi e la magia, di alleati silenziosi e implacabili. Narrano di una discesa in un'antica caverna, di spiriti risvegliati e di un potere ritrovato.


Nani all'attacco del Continente Elfico - Macinale 284

Nemmeno il tempo di festeggiare la recente vittoria contro i Deva, il continente elfico vede giungere un nuovo pericolo.
I nani di Kard Dorgast sono infatti sbarcati a nord del continente, vicino l'avamposto elfico di Falmalonde. Vedette di Valinor li hanno avvistati nei paraggi, subito un continente valinrim, coadiuvato dagli alleati di Rotiniel, sono corsi in difesa dell'avamposto.
Lo scontro è stato duro e teso, ma alla fine i nani hanno prevalso, arroccandosi a Falmalonde.

Ora la loro posizione è consolidata, e molti combattimenti si susseguono tra le pattuglie dei due schieramenti. Anche altri attori non sono rimasti, e non rimarranno, a guardare.
Il rancore sopito e antico ora è esploso.
L'orgoglio del retaggio, e il dovere verso ciò che è sacro, reagisce.


Le grandi mosse dei regni Ardani - Macinale 284

*Appunti, completamente sporchi di farina e impasto, giacciono sparsi sul tavolo di una modesta stanza nei sobborghi di Hammerheim*

Pare che Kaek il canuto abbia attuato una grande riforma al nord, nuovi e vecchio ordini sono stati stravolti. Vedremo finalmente orde di nordici razziare i villaggi nemici?


Kilt rossi e neri vengono indossati da diversi nordici. Un nuovo clan è stato riconosciuto ad Helcaraxe, gli Uruznidir, coloro che si definiscono "figli della forza". Non mi sembra proprio un nome da studiosi o da aspiranti coltivatori.

A Tortuga si stanno chiamando parecchi costruttori, mentre gira voce che la Ciurma del Teschio attaccherà presto Hammerheim. Giù al porto giurano di aver visto le loro bandiere. Il mercante non sembrava preoccupato! Forse perchè aveva tasche rigonfie di soldi e veniva dalla loro isola?


Nuovi clan orcheschi stanno facendo risuonare il loro nome nella valle. Litigano tra loro o si preparano ad attaccare il continente? Le azioni di Amon c'entrano qualcosa? Si parla di interazioni con questi clan, di nuove costruzioni al confine, chiese e grandi templi!

Un mezz'elfo che veniva da Doriath mi assicura che anche li stanno costruendo fortificazioni. Lo credo bene, con i nani alle porte! Parlava di un rifugio di elfi sanguigni.

Grandi lavori si preannunciano a Loknar e ad Hammerheim, ma non ho molti dettagli.

Franz Kokos - Apprendista storiografo, attualmente costretto a lavori di fortuna - Appunti per il gazzettino delle Westlands (in cerca di finanziatori)


Un inquietante avviso ai popoli ardani - Adulain 284

Messi provenienti dall'Arcipelago Perduto si affannano a raggiungere tutte le città e gli accampamenti civili di Ardania. Indossano vesti tipiche delle genti eracliane, ricercate. I loro modi sono sbrigativi, ma gravi e solenni.
Raccontano di strani accadimenti nel sotterraneo dei demoni. Il loro numero sta crescendo a dismisura, e spie riferiscono di preoccupanti preparativi.
Poco prima che l'ingresso venisse sigillato, alcuni coraggiosi avevano compreso l'esistenza di manovre di ampia scala in corso. Un esercito si raduna, per la prima volta unito.
Timore diffuso è che qualsiasi regno potrà esserne bersaglio. Qualsiasi, o forse tutti.
L'unica speranza, secondo questi messi, è una offensiva preventiva, prima che la mattanza demoniaca cali su Ardania.


Premonizioni di distruzione - Madrigale 284

L'isola dei Demoni era un campo di battaglia a perdita d'occhio. Schiere di demoni schierati e frementi, in attesa di fare a brandelli altre vittime. La terra resa deforme dal potere demoniaco aveva rigettato fiamme infernali e sinistre sculture d'ossa.
Persino il mare aveva espulso dai suoi abissi speroni fossili, modellati dai demoni come grottesche effigi.
L'esercito dei demoni si preparava a invadere Ardania, flagellando città come un insensibile bambino stacca le zampe ad un insetto.
Allora gli eserciti di uomini, elfi e nani li colpirono. Il sangue bagno la terra, il sangue di tutti. Caddero i demoni anziani, caddero i generali. L'esito era incerto.

L'esito è ancora incerto.
La battaglia non è mai avvenuta, non ancora almeno. Un lampo di quello che sarebbe potuto accadere ha attraversato le menti di alcuni abitanti di Ardania, mentre l'energia caotica e sanguinaria si diffonde nel mondo come una coltre di foschia sanguigna. Una premonizione, forse? O un subdolo tentativo dei demoni di seminare dubbio e terrore?

Nel frattempo gli esseri abietti continuano, sempre più trincerati, a rinforzare le proprie schiere. Il momento del confronto giungerà presto.


Kur-Nughul - Madrigale 284

Notizie terribili giungono dall'accampamento di Samsara.
I demoni guidati dai loro nuovi signori si stanno riorganizzando. Gli sconvolgimenti dell'ultima guerra hanno lasciato tremende cicatrici sull'isola sud dell'Arcipelago Perduto, e i servitori demoniaci sciamano su queste terre ormai insanabili.
Esploratori, scampati a malapena a terribili sorti, riportano testimonianze inquietanti su una struttura che si inoltra negli abissi sotterranei. Una nuova fortezza sta nascendo, questa è la convinzione. Le prime gallerie, ormai concluse e stabilmente pattugliate da demoni mai visti prima, sono concluse.
I livelli più profondi sembrano inaccessibili, ma forse è l'unica buona notizia di tutta la faccenda.
Poche le informazioni raccolte: pare che ogni "girone" (gli esploratori hanno chiamato così queste gallerie circolari, che scendono sempre di più), sia assegnato ad una stirpe demoniaca, e che ciascuna di questa sia guidata da un potente luogotenente.
Un nome, colto dalla lingua dei demoni, è stato riportato da alcuni sventurati prima di impazzire per il terrore: Kur-nughul, l' "L'Abisso Senza Ritorno".
Last edited by *Descant* on Sat Oct 26, 2019 12:52 pm, edited 3 times in total.
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By *ARCHIMONDE*
#31187
La scoperta della Valle Dimenticata - Nembonume 284

Estratto dei diari di Harrison Jones - Parte 1

E' ormai il trentesimo giorno della spedizione.
Le maestranze cominciano ad innervosirsi, già il percorso ha reso inquieti Abu e Khalim per le fiere, Leon ha trovato un camino secondario appena apertosi e tutti temono di ritrovare la già impervia via del ritorno del tutto inagibile per il magma fuoriuscito. Gli strani insettoidi possiamo controllarli, questo no.
Per ora il livello sembra stabile, ma bisogna accelerare la decodifica dei simboli. Sono riuscito a rinvenire reperti con su incisi alcuni simboli presenti sul monolite.
Il testo è incompleto ma le parti sembrano coincedere, una di seguito all'altra, per formare un unico ammonimento o un'antica profezia.
Per quale motivo essi sono stati posti sul monolite e qual'è la sua funzione? Il simbolismo richiama alcuni termini in uso fra gli uomini prima di Dolort, di cui ho potuto esaminare iscrizioni nella pietra molto simili.
Questa potrebbe essere la più grossa scoperta da che ho cominciato ad indagare i tempi antichi e l'idea di perdere quest'occasione mi atterrisce.
Non resta che attendere le spedizioni negli angoli più sperduti di Ardania e sperare di completare il testo che ci permetterà finalmente di svelare anche questo mistero.



Estratto dei diari di Harrison Jones - Parte 2


Sono ormai passate sei settimane dall'inizio della spedizione e sento che siamo incredibilmente vicini alla meta. Abbiamo fatto più scoperte negli ultimi cinque giorni che in tutti i precedenti, grazie soprattutto ai ritrovamenti portati dalle genti di Ardania.
Divento tuttavia più impaziente ogni giorno che passa e i miei più stretti collaboratori condividono con me questa sensazione. Sappiamo di essere vicini allo svelare i segreti del monolite, sembra che manchino davvero pochi ideogrammi da decifrare. Se solo potessimo mettere le mani su qualche osso in più so che potremmo venirne a capo.
L'eventualità che ci si possa arrestare a questo punto è per me assolutamente intollerabile.
Credo che sia questa consapevolezza ad aver spinto Leon a partire per una spedizione in solitaria ed è questo stesso spasmodico bisogno di spingersi oltre che ha fatto sì che tornasse in questo stato pietoso.
I perlopiù incomprensibili farfugliamenti che è stato in grado di balbettare dal suo ritorno lasciano intendere che abbia dovuto affrontare qualcosa capace di creare una grande confusione nella sua mente solitamente così affilata ma nessuno è riuscito a capire granché.
E quei continui riferimenti a mostruosi tentacoli...

Estratto dei diari di Harrison Jones - Parte 3

Lo sento, sento il profumo della scoperta. Questa fragranza inebriante che dà un sapore inconfondibile all'attimo in cui tutti i tasselli si uniscono e in cui ciò che prima ci era celato si manifesta in tutta la sua magnificenza davanti ai nostri occhi.
Non ho memoria di quante scoperte abbia avuto il privilegio di fare nella mia vita, quanti misteri abbia avuto l'onore di svelare, ma ho la ferma convinzione che ciò che questa porta ci impedisce di raggiungere rimarrà ben impresso nei miei ricordi finché avrò vita.
E sono anche convinto che le ultime difese del monolite siano destinate a cedere a breve, schiudendo dinanzi a noi le meraviglie che finora ci ha nascosto.
Le genti di Ardania si sono profuse con tutte se stesse, questa volta per una causa comune, non per difendere il nostro stile di vita da qualche fantomatico nemico ma per arricchirlo di nuove scoperte, e i loro sforzi hanno prodotto incredibili ritrovamenti. Abbiamo messo insieme quattordici ossi, tutti grossomodo di simile fattura. Quattro di questi recano sia incisioni che raffigurazioni, mentre gli altri dieci riportano solo delle incisioni scritte. L'aspetto più importante di tutto ciò è che in ognuna di queste dieci incisioni compare uno dei simboli del monolite.
È qui, la chiave del monolite è davanti ai nostri occhi. Quello che posso dire dopo un'analisi preliminare è che le iscrizioni sembrano frasi tronche, parti sconnesse di un'unica incisione più complessa, che andrebbero a formare se messe in qualche modo una dopo l'altra. Le altre quattro ossa non riportano i simboli del monolite ma saranno utilissime per arrivare a una traduzione complessiva di tutti i simboli, una sorta di dizionario che devo iniziare subito a preparare, così da assistere gli studiosi di Ardania nella risoluzione di quest'ultimo mistero.
Posso farcela, due giorni dovrebbero bastare per tradurre singolarmente ogni simbolo, poi il mistero sarà ancora più vicino alla sua risoluzione.


Missiva ai Regni Ardani:
-
Il tempo è giunto!
Grazie al contributo che abbiamo ricevuto da voi e gli altri popoli ardani, gli antichi simboli sono finalmente stati decifrati.
Come in questi ultimi giorni, stiamo lavorando alacremente per riuscire a sbloccare il monolite che avete potuto vedere con i vostri occhi, e siamo disponibili ad accogliere nel nostro campo chiunque voglia contribuire in quello che ora sembra l'ultimo e più importante passo.
Il codice è qui, a disposizione vostra e di chiunque provi interesse nello svelare i segreti di questo remoto passato.

Harrison Jones


Estratto dei diari di Harrison Jones - Parte 4

La decodifica dei simboli è conclusa, resta solo da ricomporre il testo e comprendere l'ordine preciso in cui premere i simboli.
Cosa succederà dopo? Cosa è celato dietro questo passaggio?
E le mani mi tremano solo perchè ormai siamo ad un breve passo dalla soluzione o stiamo giocando con qualcosa che farà sembrare il bagno di magma un epilogo ben più piacevole?
Il tempo per esitare è già alle spalle, ora che il nostro lavoro ha fatto il giro di Ardania.
Anche se il solo decifrare questo antico linguaggio può considerarsi un grandioso traguardo, nessuno degli archeologi o degli abitanti dei quattro angoli del mondo che ci hanno supportato sarà disposto a fermarsi.


Perturbazioni nel Flux

Qualcosa turbò l’imperturbabile bolla di quiete che avvolgeva quel luogo mistico.
Per un istante tutto vibrò contorcendosi ed espandendosi, era come se la materia magica che costituiva ogni cosa venisse tirata in tutte le direzioni, allungandosi e risuonando in una lunghissima vibrazione elastica.
Una vibrazione che crebbe in intensità per un lunghissimo attimo, prima di smorzarsi e perdersi in un tremito ancora più basso. La sostanza prese ad ondeggiare in forme sinuose, deformandosi fino ad assottigliarsi.
Poi tutto si fermò in quel nuovo stato di quiete, pochi istanti, ed il tutto tornò a vibrare nel senso opposto. Come una sfera gommosa la materia impattò contro sé stessa e si ritirò, tornando alla sua forma originale. Gorgoglii gutturali e placidi ribollimenti si alzarono tutto attorno, prima di perdersi per sempre in quella nuova situazione di ritrovato equilibrio.

Questa volta il consiglio non rimase chiuso come era solito fare per giorni interi, non c’era spazio per congetture e dilazioni, anche i membri più prolissi e saggi espressero in maniera succinta le proprie preoccupazioni. Qualcosa aveva turbato nel profondo gli equilibri e le protezioni di quel luogo di pura essenza magica. Se Falil-Garil era stato scosso nel suo animo più recondito significava che il flux stesso ribolliva di nuove forze, forze in grado di mutarne forse per sempre l’essenza. Quello stesso flux che come un enorme micelio affondava le proprie radici ancorandole ad Arda tutta, e che quindi costituiva un pericolo per tutti i suoi abitanti. Ardania era in pericolo, nuove forze si erano miscelate all’ordine primordiale, qualcosa fermentava creando un pericoloso squilibrio e gettando scompiglio nel disegno ancestrale.

Emissari vennero inviati in ogni angolo di Ardania, uomini e donne dagli enormi poteri e dall’infinita saggezza intrapresero il viaggio planare, giungendo presto nel luogo assegnatogli e prendendo a raccogliere quante più informazioni possibili.
Da giorni gli osservatori tenevano d'occhio l'evolversi degli eventi su Ardania, quella grande caccia doveva aver risvegliato un antico potere. I primi regni ad essere raggiunti furono quelli impegnati in prima linea, poi pian piano venne il turno di tutti gli altri. I regni che abdicavano la magia avrebbero fatto come in passato, affidandosi a sciamani, sacerdoti o a chiunque avrebbe potuto fornire qualche risposta.

I loro poteri sarebbero bastati per plasmare quella fiumana di potere che sgorgava libera da chissà dove, soffiando su Ardania tutta con la furia impetuosa di un vento impregnato del cambiamento?
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By Seer Taki
#32022
Conseguenze della Valle Dimenticata - I Falò e la sparizione degli incantamenti - Dodecabrullo 284

Canna da pesca in spalla e con in mano un secchio di esche, Rashid si apprestava a posizionarsi come suo solito in quel lembo di sabbia che si confonde tra deserto e spiaggia, per quello che era uno dei momenti preferiti della sua giornata. A Rashid piaceva la sua vita tranquilla: del pescato la mattina presto, un po' per sé e un po' per la vendita, un giro nel bazar di ritorno verso la sua tenda e della buona erbapipa la sera insieme agli altri anziani della città.

Eppure ormai non c'era più nulla di tranquillo. I popoli ed i regni tutti erano in subbuglio e persino un uomo come Rashid se ne era reso conto. La scoperta di quel luogo, peraltro molto vicino all'Oasi, li aveva proiettati in una nuova e febbricitante corsa all'oro. Aveva sentito vociferare di gente da ogni dove che si riversava nella Valle, cacciando le creature che la popolavano ed impiegando i materiali ricavati dalle carcasse quale nuova merce di scambio.

La sete di avventura ed il bisogno di ricchezza erano fumo negli occhi, Rashid ne era certo. Quel luogo era stato accolto come un filone d'oro in una vecchia miniera, tutti vi si si sono gettati sopra incuranti delle conseguenze e bramosi di nuove ricchezze. Con furia piretica hanno iniziato a colpire quella vena d'oro, spolpandola colpo dopo colpo della sua essenza.
Non importava se la miniera stessa sarebbe crollata, ciò che importava era estrarre quanto più oro possibile. Tuttavia nulla viene concesso senza pretendere qualcosa in cambio, Rashid lo sapeva bene.

Chissà quali poteri, ormai liberi di vagare tra i luoghi, erano stati sprigionati con l'apertura di quella Valle. Forze ancestrali, rimaste isolate da tempi immemori, sarebbero ora state in grado di ricongiungersi dando vita a pericolose reazioni di assestamento? E quel falò in una remota radura della Valle, di cui i viaggiatori narravano, non era esso stesso il segnale evidente di qualche immenso potere non più sopito?

Rashid era un semplice pescatore, ma la sua semplicità era una scelta di vita e non gli impediva di ascoltare le voci dei mercanti e i lamenti dei visitatori. Ardania già stava subendo l'influsso di forze mistiche di dubbia origine, gli artefatti sembravano perdere il loro potere e giorno dopo giorno le cose sembravano peggiorare. L'Oasi tutta parlava sottovoce di quello strano individuo, un Mastro Incantatore diceva di essere, il quale sosteneva di essere un emissario portatore d'aiuto e di conoscenze, utili a ricavare dagli artefatti la loro essenza mistica e lasciando che i poteri in esso infusi si cristallizzassero in un materiale mai visto.

Non prometteva nulla di buono. Il mondo è sempre stato un caos, certo, ma era un caos ordinato e in cui bene o male Rashid aveva imparato a vivere serenamente. Sconvolgimenti di questo tipo non potevano che cambiare gli equilibri e l'Unico solo sa quanto Rashid temesse una cosa del genere.

Si concesse un ultimo respiro prima di affrontare l'ultima duna del deserto, superata la quale la sabbia sarebbe diventata spiaggia e avrebbe potuto sedersi in tranquillità a pescare.
Si sorprese di quanto il mattino fosse avanzato, un azzurro chiaro illuminava già il cielo nonostante fosse partito come sempre nel pieno della notte.
Qualche passo ancora, poi la cima della duna smise di nascondere alla vista ciò che prima le sue curve celavano.

Rashid rimase lì, immobile, osservando l'enorme falò di luce azzurra che illuminava la notte e che sembrava divorare il panorama dinanzi a lui.
Prima si domandò se qualcun altro su Ardania stesse osservando quelle stesse fiamme innaturali, se anche altri cieli oltre quello che copriva il deserto fossero squarciati da quei fuochi.
Poi, semplicemente, cadde in ginocchio.




Gli emissari avevano ormai raggiunto tutti i Regni e giorno dopo giorno, con maestria e perizia, si adoperavano senza sosta cercando di contenere le spasmodiche variazioni di quell'immenso potere che aveva trovato libero sfogo. Sotto lo sguardo attonito degli abitanti di Ardania gli artefatti venivano scaricati della loro stessa essenza che, a causa del nuovo stato raggiunto dal potere, si cristallizzava stabilizzandosi in materia solida. Il loro lavoro frenetico tuttavia non era certo sufficiente a fermare quel miasma di potere che ribolliva agitato, i loro sforzi erano mirati unicamente ad evitare che quegli artefatti contribuissero ulteriormente all'invisibile scontro che si stava combattendo, inasprendo ancor più la già precaria situazione.

Mentre i mastri lavoravano senza sosta, altri raggiungevano i falò di potere, enormi fiamme di pura essenza che danzavano in forme mai viste crepitando nei cieli di Ardania. Alcuni emissari vennero inviati nella Valle dove il più grande e potente dei falò esplodeva in zampilli accecanti. I falò di potere rendevano impossibile a chiunque di avvicinarsi ma non erano le uniche manifestazioni di quel terribile scontro che andava consumandosi ovunque. Bolle di potere presero a salire in superficie, fluttuando nell'aria e portando scompiglio ovunque i venti inferociti da quei cambiamenti le soffiassero. I mari ribollirono con furia e così la terra, che tremava ondeggiando in un equilibrio prossimo a disintegrarsi.
Questo tumulto era invisibile agli occhi dei più ma non passava inosservato a chi era in grado di percepire il flux.

Coloro che osservavano avevano iniziato ad agire ma non evitarono quello che fu il punto di rottura, nel freddo mattino del 25 Dodecabrullo. Quello che alle loro orecchie era finora stato un costante rumore sottofondo eruppe in una potente esplosione. Per un lunghissimo istante tutto si concentrò in un unico luogo e ovunque allo stesso tempo, fu sopra e sotto, vuoto e pieno, luce ed oscurità. Nello stesso attimo il potere assunse tutte le forme immaginabili, mutò in tutte le sue essenze, si scompose e si unì, fu tutto e nulla nello stesso momento. Il potere risuonò, come un enorme tamburo, ma le onde non trovarono mezzo con cui propagarsi e rimasero lì, sospese tra l'impossibile.
Tutto il potere che da giorni si librava ovunque, crepitò, bruciando come un fulmine ed imprimendosi in ogni cosa. Il tutto durò un battito di ciglia, nemmeno il tempo di capire cosa stava succedendo che terminò in un ultimo movimento di assestamento.

I falò sprofondarono nella terra, sparendo e lasciandosi dietro unicamente uno zampillo di potere. Tutto aveva ribollito per giorni, contorcendosi e combattendo una battaglia senza precedenti, poi aveva toccato l'apice, scaricando tutta la sua essenza in ogni granello di Ardania e cristallizzandosi in chissà quale forma.
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By Seer Gorgone
#40892
DARKHOLD SI RIPOPOLA

Un giorno o l’altro racconterò la storia di Brad, l’accattone un po’ svitato che gira in questa zona, ma ho tanto lavoro da fare da quando l’area sta tornando a ripopolarsi. Questa gente non sa leggere né scrivere, ma sa bene come usare il piccone e qui si ritrova a lavorare indisturbata senza dover pagare permessi e guadagnando quel tanto che serve per il sostentamento della famiglia. Così in cambio di poche monete o di qualche minerale lavorato, mi adopero per leggere le missive che ricevono e per scrivere quelle che vogliono spedire. Non che abbiano una corrispondenza fittissima, specie adesso che molti si sono trasferiti qui con la famiglia. Dalla zona abbandonata che era, dopo la sciagura della peste scarlatta e della venuta delle armate del Re Nero, oggi quest’area sta tornando a vivere come prima del disastro, quando, dopo la secessione di Amon, molti minatori si erano insediati qui. Hanno recuperato alcune vecchie casupole fatiscenti e le hanno rimesse in sesto, adesso insieme al picconare sulla roccia, si sentono anche gli schiamazzi dei bambini e un buon odore di stufato proviene dalle cucine. Qualcuno ha pensato bene di avviare una piccola attività commerciale e così questa povera gente ha tutto quel che gli occorre.

Talvolta, alcuni di loro mi ricordano che uno scrivano dovrebbe star chiuso in una biblioteca, ma a me è sempre piaciuto qui; conoscere le storie di questa gente semplice, osservare alcuni strani movimenti dopo il tramonto, essere amico di strani figuri che di tanto in tanto passano da qui, mi fa sentire più vivo e utile che non chiuso tra quattro pareti. Tutto questo è fonte di grande ispirazione per me… e poi non rinuncerei al sidro di Robi per niente al mondo.

Zita, lo scrivano di DarkHold.


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By Seer Taki
#43684
Il bardo strimpellava distrattamente le note del liuto, più attratto dalle pietanze che uscivano dalla cucina che dalle note emesse dal suo strumento. Tutto intorno un vociare costante ma non invadente coloriva l'atmosfera di un'anonima locanda della costa. Al passaggio dell'ennesimo sformato, caldo e profumato, il brontolio di stomaco che ne seguì fu troppo forte per poter essere ignorato e il ragazzo decise di prendere in mano la serata nella speranza di condividere la tavola imbandita con gli altri clienti, forte delle monete che sapeva di poter guadagnare con la storia che si accingeva a raccontare.
Con un balzo saltò sulla sedia e alzò la voce per farsi sentire da tutti.

"Amici commensali, fratelli di tavola, posate il cucchiaio e alzate lo sguardo dal piatto. Posatelo su Olle il Musico poiché ho da raccontare una storia che vi solleticherà l'appetito."

Alcuni sguardi si alzarono, incuriositi o adirati, ma il bardo continuò come se niente fosse.

"Oggi vi narro di Meren, il dio pescatore, nato uomo e asceso a divinità.
Oh no, no! Gettate i vostri simboli santi, suvvia, e non prendete un giovane musico troppo sul serio! Non sto scomodando la nostra amata Danu e nessun suo simile.
Meren è umano, come me e te, ma la sua leggenda supera lo spazio e sconfigge il tempo poiché egli solo riuscì nelle sei prove del mare, ora conosciute come prove di Meren."

La sala, principalmente frequentata da pescatori, iniziava a guardare il cantastorie con più attenzione.

"Di umili origini, come me e te. Una rete come culla e una canna come giocattolo, Meren ha vissuto tutta la sua vita con un occhio rivolto al mare.
- Olle, non andare mai in luoghi dove non puoi vedere il mare -, così mi disse quando lo incontrai, Crom punisca la mia lingua forcuta se dico falsità!
Fu in quella occasione che mi raccontò delle sei prove di Meren, delle sfide riservate solo ai pescatori più abili, tramandate tra i pionieri dell'arte come simbolo ultimo di perizia e capacità, e utilizzate negli anni per individuare tra i tanti l'unico che si potesse definire, al di sopra degli altri, come il MIGLIOR PESCATORE D'ARDANIA!"

Alzò di nuovo la voce per adescare anche l'ultimo dei distratti. Soddisfatto del risultato, decise di avviarsi alla conclusione del suo racconto.

"Volete davvero diventare i pescatori migliori di Ardania? Volete che il vostro nome venga ricordato al pari di quello di Meren? Ebbene solo Olle può rivelarvi che il vecchio pescatore ha appeso l'amo al chiodo ed è alla ricerca di un erede a cui passare il titolo per cui ha tanto combattuto.
Trovate Meren miei prodi, ascoltatelo e preparatevi a scalzarlo dal trono del MIGLIOR PESCATORE D'ARDANIA!"

Concludendo con un profondo inchino, il bardo allunga il proprio cappello verso il centro della sala in attesa denaro.
Il tintinnio di alcune monete e il rumore di passi che si affrettavano a uscire dalla locanda, suggerirono al musico che il suo racconto, dopotutto, aveva lasciato il segno. La voce si sarebbe senz'altro sparsa.


Cara, con permesso, uno sformato per il buon Olle.
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By Seer Taki
#44093
Erano passate un paio di settimane dalla precedente performance in quella stessa locanda e il bardo sapeva di avere l'opportunità per spennare qualcun altro tornando su quell'argomento che aveva in precedenza così intrigato la clientela. Forte di quel successo, non si fece trattenere dall'indecisione e, non appena la sala si riempì a sufficienza, attaccò subito a suonare.

"Amici ospiti, gentili commensali, prestate le orecchie al vostro amico musico poiché ho altro da raccontare sul famoso Meren e sulle sue prove!"

Come previsto, gli uomini nella locanda dedicarono la propria attenzione al cantastorie molto più rapidamente rispetto alla volta precedente.

"Ricordate il grande pescatore, rammentate le prove con cui ha sfidato i suoi contemporanei. Ebbene oggi non canto solo di lui ma canto anche di colui che per primo si è mostrato degno della sua attenzione. Non canto di un uomo, non canto di una donna. Non gli elfi silvani sono i protagonisti di questa mia storia. Le prove di Meren hanno un nuovo protagonista, dalla lunga barba e la corta statura."

Il bardo lasciò che la notizia si depositasse nelle menti già piuttosto rallentate degli ospiti della locanda e riprese a cantare.

"Gork è il suo nome e forte è il suo braccio. Gork Fortebraccio, se mi concedete l'ardire. Egli ha primeggiato sopra un nutrito gruppo di ardimentosi pescatori, che uno dopo l'altro hanno omaggiato Meren con la propria abilità, cimentandosi nelle prove da lui ideate.
Gork Fortebraccio, il primo a riconsegnare al vecchio pescatore le prede tanto agognate. Si parla di creature degli abissi, di pesci dalle enormi dimensioni e di forme di vita di ogni sorta.
Leviamoci dunque in coro per Gork Fortebraccio, il miglior pescatore d'Ardania!"


La sala proruppe in urla da stadio, chi per celebrare il vincitore chi per palesare il proprio disappunto. Il bardo non si fece interrompere e proseguì nel suo racconto.

"Ma non fermiamoci a celebrare l'ardore del solo barbuto pescatore, concediamoci invece di inneggiare a tutti i partecipanti, i valorosi che hanno esplorato i più reconditi anfratti di Ardania per portare a termine le sei prove di Meren, molti dei quali ne hanno sicuramente già risolte molteplici.
Non facciamolo, suvvia, perché Meren stesso, così mi ha detto, non intende farlo. La pesca è una competizione che vede innanzi tutto affrontarsi pescatore e preda, prima ancora che pescatore e pescatore, o almeno così il sommo tiene sempre a ricordare.
Perdonatemi, perdonatemi. A volte il vostro musico si perde in complessi giri di parole. Ma voi siete persone pratiche, quindi andrò al punto. Solo io posso confidare a tutti voi che, a prescindere dall'aver vinto oppure no le sei prove, il vecchio Meren ha ancora qualcosa in serbo, qualcosa che richiede la presenza di una nutrita ciurma di portentosi pescatori. Se dunque vi siete distinti nelle sue sei prove, controllate la vostra cassetta delle lettere, perché una missiva dall'odore nauseante di merluzzo potrebbe presto esservi recapitata.
Nel frattempo le prede sono ancora lì, catturatele per il vostro orgoglio o per esporre un bel pesce a casa vostra e impressionare qualche donzella!"


Il cantastorie, giunto ormai al termine del racconto, raccolse un'ultima volta il fiato e tuonò:

"Ma nel frattempo un boccale di birra per il prode Gork Fortebraccio e un altro per tutti i pescatori!
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By Seer Taki
#48296
Le voci si sono inseguite di vicolo in vicolo, di radura in radura, attraversando fiumi, montagne e deserti. Voci in principio nate come grida, bestiali come quelle di un animale ferito, disperate come quelle di un uomo perduto.

Queste voci sono state udite in luoghi diversi, da persone diverse. Ciononostante, tutti i racconti riportano dei dettagli comuni: creature ibride, portamento da umano ma fattezze rettili, la capacità di parlare e l'aspetto di un drago che si regge eretto su due zampe.
E poi il dolore. Un lacerante e insopportabile dolore che alla fine di ogni incontro conduceva inesorabile alla pazzia, alla perdita di controllo.
Il terrore per i propri cari, gli abitanti di Vessa e i minatori di Krall, i membri della tribù della giungla, la paura di non rivederli o, peggio ancora, di rivederli nelle loro stesse condizioni.

Fintanto che riuscivano a mantenere la lucidità, questi esseri riportavano più o meno le stesse notizie. Parlavano di una malattia, qualcosa che ha rapidamente cambiato i loro connotati trasformandoli in orrendi mostri. Una malattia implacabile che stava decimando gli abitanti dei villaggi da cui queste persone erano partite nella speranza di trovare una salvezza.

E poi quei continui riferimenti alla valle maledetta, la valle nel deserto, abitata da lucertole malvagie e aggressive e considerata la fonte di questo morbo.

Infine, un ultimo punto in comune: l'incrollabile certezza che a questi villaggi non rimaneva molto tempo e che nel giro di una settimana tutto sarebbe andato perduto.
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By TmStaffMod
#48699
Il Demone Mutaforma - Riepilogo ed eventi di Postapritore 286

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[-Nome illegibile-] è un demone mutaforma che si nutre delle emozioni delle sue vittime.
Nessuno conosce la sua vera forma ma è solita presentarsi come una giovane umana dai modi affabili ma decisi e dalla voce suadente. E’ un demone ambizioso, molto scaltro e “ribelle” anche alle gerarchie della sua stirpe; agisce per i suoi soli scopi personali nel più generale contesto di malvagità, corruzione e caos che portano avanti gli altri demoni. Viene spesso associata a Shamusiel, il signore dei Demoni Seduttori (attualmente ritenuto morto).

[____] si nutre di emozioni negative ed in particolare di quelle suscitate dalla paura. Durante la sua lunga vita ha sperimentato sin da subito l’intensità del terrore causato dalle apparizioni di quelli delle sua razza, ma con il tempo ha affinato la sua arte ed ha scoperto il piacere che può derivare da un senso di insicurezza e angoscia collettiva, che può sfociare in eventi drammatici che riguardano una moltitudine di genti. Ha iniziato quindi ad agire sotto mentite spoglie allo scopo di influenzare coloro che, di volta in volta, si son trovati a prendere decisioni, le cui nefaste conseguenze, hanno cambiato la storia ardana.

Qualcuno la collega, ad esempio, alla decisione di Leanna da Silva di prendere in sposo Zarquon nel 69 C.I., che pare fu dovuta alle capacità di persuasione della migliore amica e confidente della regina, Roxane Villegre, di cui però si persero le tracce poco dopo le nozze. Quando Zarquon salì al trono e, come la storia insegna, in nome dell’Oscuro lasciò le terre umane in preda alla minaccia orchesca.
Altri la collegano, nel 266 C.I., al furto della Sacra reliquia al Picco dell’Aquila che fu il pretesto per dar sfogo alle tensioni accumulate tra regni elfici ed umani in quella che verrà ricordata come la Grande Guerra.
Nel 269 C.I. si diffonde la Draconite, a partire dal lago di Rotiniel, le cui acque si scoprono avvelenate e portatrici del morbo. Studiosi e altri popoli coinvolti si muovono per trovare una soluzione.. L’oracolo drow Canlin sembra avere una cura, così riluttanti i popoli vi si rivolgono, per poi abbandonare il percorso a fronte delle richieste crudeli e caotiche della drow. La cura giunse per altre vie, ma anni dopo testimonianze degli stessi studiosi indicano come l’oracolo drow Canlin fosse proprio [_____], la mutaforma, e l’intera piaga, iniziata con l’avvelenamento del lago, un suo piano.
Infine, più recentemente, alcuni teorici sostengono che sia stata [_____], nei panni di un illustre esponente amoniano, a dare il via alla guerra che ha visto Amon conquistare il Monastero dei Cavalieri dell’Alba.

Il Demone ha subito una grave sconfitta, dopo l’evento di Amon, nel 277 C.I., per mezzo di un cristallo catalizzatore in un epico scontro con druidi e ramjalar presso il lago di lava sul grande vulcano delle Terre selvagge.
Creduta morta definitivamente, [____] si è celata al mondo, e ha leccato le proprie ferite, fino alla recente ricomparsa che l’ha vista tentare di diffondere una nuova piaga draconica prima su Ankor Drek, riuscendoci in parte, e poi su Ardania. L’intervento dei popoli ardani ha fermato i suoi piani, sebbene sia riuscita a riprendere abbastanza potere dallo sgomento e dal caos creato per tornare ad essere una minaccia.

La mutazione dei draconici sembra ormai aver creato una nuova razza di abomini, che continuano ad abitare gli antichi luoghi che abitavano le prime ignare vittime degli esperimenti. Chissà che nei resti del laboratorio non si celi ancora qualche informazione utile...
By *Descant*
#49365
La Giungla della Morte - Ostilità Kard Dorgast - Timata Ora - Fine Postapritore 286

Due mercanti si incontrano a Seliand.

"Alcuni viaggiatori delle Terre Selvagge mi hanno detto che c'è stato un qualche tipo di grosso scontro nei giorni precedenti. I miei contatti nelle Terre del Nord mi parlano di nani coinvolti. Sai cos'è successo?"
"Ah. sì. Senti qua. Pare che a seguito degli eventi del Torneo di Hoodimper i Nani abbiano lanciato gravi accuse di codardia al Patto Nero. Quindi Timata Ora insieme a Loknar, per difendere il proprio onore, hanno invitato i nani ad una specie di competizione sacra."
"Cioè?"
"La Giungla della Morte, si chiama. Pare sia un'antica e violenta sfida cerimoniale praticata dalle tribù della Giungla come forma di guerra o risoluzione di contese. Timata ha deciso di rispolverare la tradizione, adattandola. Ne hanno parlato e i nani hanno accettato di parteciparvi. "
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"Insomma, per stabilire chi sono i guerrieri più forti."
"Esatto. Lo scopo della sfida era quello di recuperare un totem per dimostrare non solo forza, ma anche strategia e conoscenza del territorio. Infatti pare abbiano vinto i Qwaylar, sebbene di misura. Dicono che i barellieri abbiano passato una brutta nottata, un sacco di lavoro!"
"E finisce qui?"
"No pare che i nani proporranno un altro scontro, con loro regole, in un territorio più familiare. Più classico!"
"Uhh, aspettiamo altre notizie allora!"
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By Seer Octopus
#50430
L'assedio di Nolwe - 9 Macinale 286


Da mesi ormai il rifugio conosciuto come Nolwe era stato abbandonato. Molti tra i suoi custodi – conosciuti come Guerrieri del Sangue – si erano dispersi per Ardania, alla ricerca non si sa di preciso di cosa. Alcuni dei vecchi abitanti di Nolwe sostengono che i custodi siano partiti alla ricerca di un antico rito sacro che gli avrebbe permesso di ottenere potere illimitato. Altri, invece, sostengono si siano diretti alla ricerca di terre lontane ormai perse. Qualsiasi sia stata la loro destinazione, il risultato non cambiava: Nolwe ormai era un villaggio semi deserto.
I pochi rimasti si cullavano nell’idea che nulla sarebbe cambiato. Nolwe sarebbe sempre stato un rifugio per coloro che nel Doriath non ne avevano uno. Un rifugio, per coloro che tanto si erano sacrificati per il bene della collettività. I rimasti si crogiolavano in storie di un passato che non sarebbe mai potuto tornare, storie di una comunità unita che ormai era soltanto un ricordo, trascritto solo negli annali e che mai sarebbe potuto tornare.
Fu cosí per molto tempo… finchè antichi rancori, messi a tacere per troppo tempo, tornarono a farsi sentire.

“DROW! DROW ALLE PORTE DI NOLWE!”

L’assedio di Nolwe, se così si può chiamare, durò una sola notte. L’esercito viola, sotto la bandiera del casato Jaerle, non incontrò una vera resistenza. L’avanzata non fu fermata. L’esercito Drow entró attraverso le mura della cittá e si fece strada tra le vie di Nolwe, distruggendo e incendiando tutto ció che vi si opponeva davanti.
I pochi abitanti ancora dentro le mura si trovarono totalmente sopraffatti. Pochi riuscirono a fuggire, alcuni furono imprigionati, molti uccisi… ma ci fu qualcuno che subì qualcosa di peggio della morte: sulla torre più alta di Nolwe, un Drider guardava lontano, verso il Regno di Valinor. Quel Drider, non era altro che Reese, quello che un tempo fu il Mastro Incantatore di Nolwe. Aveva opposto resistenza, e la sua punizione fu il l’antico Anatema della Figlia. Fu trasformato in un servo ad 8 zampe, contro la sua volontà, in modo da servire per l’eternità quelli che sarebbero stati per sempre i suoi nuovi padroni.

Quelli che prima erano stendardi rossi come il Sangue, ora erano Viola come l’antico Veldrin.
Quello che prima era un rifugio per coloro che desideravano difendere il Doriath, ora era una valle di morte e oscurità, da cui stare alla larga.
Quella che prima era una terra ottenuta con sangue e sudore, adesso non era nient’altro che una fortezza conquistata.

Questa era probabilmente l’ultima possibilità per i Jaerle, l’ultima possibilità di far tornare il proprio nome all’antica grandezza.
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By TmStaffMod
#50539
Dagli appunti di Padre Bartolomeus, il cappellano:

"Vi è molto fermento in questo periodo nella capitale, avvenimenti antichi e recenti si combinano lasciando presagire ai più un imminente pericolo; non ho abbastanza elementi per confermare queste previsioni, ma è innegabile che gli eventi attuali smuovano gli animi recando apprensione, timore, confusione. Alcuni ecclesiastici che ho consultato al tempio di Crom sostengono che l’Oscuro Signore abbia posato il suo sguardo sul regno, non posso dire con certezza se sia così, ma molti popolani che finora rivolgevano le loro preghiere solo ai Giusti, ora cercano di ingraziarsi il dio della morte per sfuggire a quella che parrebbe essere una nera minaccia. Così proliferano, più di quanto sia accaduto negli ultimi anni, altarini votivi e sacrifici come nelle più antiche tradizioni rurali legate più a scaramanzia che ad una vera e propria fede.

Giungono voci di misteriose presenze nella vecchia Edorel, di cui non si comprendono le intenzioni. Le terre arse pullulano di potenti non morti che le rendono ancora più letali di quanto siano mai state.

Si racconta anche di uno strano individuo, un cantastorie che risponde al nome di Tasso. I suoi indovinelli sembrano voler comunicare qualcosa, rimandano a luoghi nefasti e alla nostra storia, forse quel tale è più di un cantastorie e sa più di quel che dice.

L’avvenimento più sensazionale che sta smuovendo studiosi da ogni dove, è il ritrovamento di un antichissimo santuario che sembra risalire a diverse migliaia di anni orsono. Le esplosioni, dovute ad una battaglia con quei briganti sciagurati, hanno fatto crollare parte della collina che lo nascondeva. L’entrata era murata, forse dagli anni del Bando Da Silva, forse da prima ancora. Nel piccolo tempio sono affiancate le icone dei sei Giusti e dell’Oscuro ma solo i più giovani potrebbero sorprendersene, poiché fino a neanche 70 anni fa tutti i Sette erano venerati apertamente.
Ciò che invece è di grande valore e degno di essere considerato, sono le iscrizioni che accompagnano le statue, esse contengono i primi, autentici comandamenti che quasi 9500 anni fa la profetessa Dolort ebbe direttamente dai messi di Crom, insegnamenti che col tempo sono andati perduti, alcuni dimenticati. È mia opinione che dovremmo tenerli in considerazione per avvicinarci maggiormente ai Giusti e avere il loro favore nell’eterna lotta contro il male oscuro."
By *Descant*
#52914
La maledizione delle maledizioni - Granaio 286


Strane creature, esseri incorporei e profondamente maligni, sono emerse apparentemente dal nulla e hanno attaccato gli ardani negli ultimi giorni.
Ogni luogo ha registrato almeno un avvistamento. In alcuni casi l'assalto è stato più intenso, in altri meno, ma in tutti ha lasciato diversi effetti secondari, come se la maledizione si stia diffondendo, simile ad un'infezione.

Viaggiatori riportano avvistamenti più massicci nei pressi della Catena meridionale dell'Orus Maer, verso est, ma saggiamente se ne sono tenuti alla larga.

By *Descant*
#53030
La maledizione delle maledizioni - La scoperta della Trasmutazione - Granaio 286


Si diffonde la notizia di un Concilio di sapienti ardani, tenutosi entro le montagne solitamente invalicabili del Regno di Valinor, sotto l'egida e per volontà del sovrano quenya Makindur Eldamar e del Bianco Concilio.

Le voci si spargono rapidamente dopo il rientro degli invitati, parlano di una grande "riscoperta" di una conoscenza elfica. "Antica Tecnica" o "Tessitoria", i nomi usati per descrivere questo tipo di approccio artigianale e non legato apparentemente all'arcano.
I testimoni parlano di un prodigio in grado di trasferire il potere di antichi artefatti in altri oggetti, gioielli e abiti, a scelta dell'utilizzatore del Cristallo di Trasmutazione.

Quello che si sa per certo è che la Tecnica venne messa a punto da un sapiente quenya di nome Nimrothiel, vissuto per breve tempo tra gli umani prima del culmine del Falò senza Luce. Pare che la creò per contrastare una minaccia scoperta nel corsi dei suoi studi e che temeva si sarebbe prima o poi materializzata.
E sembra che il sovrano di Valinor abbia dato il via alla cerca che ha portato gli elfi a scoprire il laboratorio di Nimrothiel, spinto da sogni e antichi ricordi di esperienze spirituali.
Il resto si lascia alla curiosità di storici e cacciatori di misteri.

La minaccia si è poi verificata, e presto sarà debellata a quanto si dice. "Per una volta prima che si giunga ad una crisi apocalittica..." sussurrano tra loro gli avventurieri più navigati.
Intanto alcuni tra gli ospiti degli elfi sono stati già liberati dal loro "problema".

Gli Elfi di Valinor hanno messo a disposizione di tutta Ardania sia la conoscenza del processo alchemico per creare il Cristallo, che quella basilare su come creare il reagente. Tutte le botteghe di arcanisti e commercianti specializzati si stanno rifornendo!
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By TmStaffMod
#54142
IL MONITO DI DEANAD

Le voci si rincorrono leste, amplificandosi ed espandendosi in un crescendo di angoscia e paura.
Nelle taverne, nelle piazze, nei mercati, nelle case, tra i campi, finanche nei bordelli non si parla d’altro ponendo quesiti che non trovano risposte:

Sta veramente per giungere la fine?

Saremo davvero castigati per aver obbedito all'Imperatore Julian?

Miasmi mortali e impenetrabili sovrastano Deanad e, grazie ad un’operazione congiunta tra hammin e loknariani, sono stati scoperti i responsabili: la Congrega delle Ombre capeggiata dalla Grande Ombra, al cospetto della quale perfino il Trio dei Lich mostra deferenza.

“La mia sarà la mano che rimedierà al fallimento di Surtur"

“Deanad sarà ovunque”

“…nulla potrà salvarsi questa volta”


L’eco di queste e molte altre minacce risuona beffarda e lancinante tra la popolazione, basterà la fede a salvare il continente umano?
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By djinn_tm
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La devoluzione dell'Erbarossa - Oscure voci e strani eventi - Adulain 287


In tutta Ardania, sussurri e voci si diffondono come una nebbia silenziosa riguardo strani avvenimenti che hanno colpito le piantagioni di Erbarossa e le famigerate pozioni da esse derivate. Si dice che molte di queste pozioni siano diventate inerte e scolorite, mentre le piante siano mutate in una versione diversa. Secondo alcuni alchimisti sembra ricordare la descrizione di una progenitrice arcaica, dal colore più variegato e priva di alcune proprietà alchemiche.

Le voci sulle cause di questi eventi bizzarri sono sussurrate con cautela nelle taverne e nelle botteghe degli alchimisti. Alcuni narrano che i Qwaylar, una tribù selvaggia e misteriosa, abbiano maledetto la pianta e i suoi prodotti per un'ennesima ritorsione contro i loro storici rivali. Altri sostengono che gli Alti Elfi abbiano usato la loro antica magia per fermare l'abuso delle pozioni e rimarcare la loro superiorità sugli elementi di Ardania.

C'è chi crede che gli stessi Dei del Sultanato, abbiano riportato la pianta alla sua purezza originale e tentato di liberare il mondo dai suoi sottoprodotti nefasti. Alcuni temono che il fatto che la pianta sia tornata alla sua forma arcaica possa essere un presagio di un nuovo pericolo ancestrale, forse legato ai demoni.

Si mormora addirittura che il recente risveglio di una famigerata roccaforte di non morti, possa aver esteso la sua corruzione oltre i confini di Ardania, causando queste trasformazioni.

Di fronte a queste voci, gli abitanti di Ardania sono sconvolti, disorientati e cercano risposte. Tuttavia, queste voci rimangono solo voci, e la verità resta ancora avvolta nel mistero. Mentre i curiosi e i cacciatori di misteri continuano a cercare indizi, gli arcani segreti dietro questi eventi rimangono celati nel caos.
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