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Qui i giocatori di The Miracle lasciano imprese, poesie, narrare eventi e grandi avventure avvenute e in svolgimento su Ardania. Linguaggio strettamente ruolistico.

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By AndertonTM
#58195
    Anderton passava le sue giornate ormai da tempo nel cuore di Loknar, la luce del sole penetra a malapena tra le stradine strette e le case dalle facciate di pietra grigia. La città è devota al culto del primo e Anderton è il suo più devoto sacerdote.


    Anderton da quando era giunto a loknar passava la maggior parte del suo tempo tra le mura della Cattedrale, un imponente edificio avvolto in ombra e mistero. E’ un luogo di adorazione dedicato a Vashnaar, il Dio della Morte. Il culto di Vashnaar predilige la riflessione e il riconoscimento della bellezza che può essere trovata nell’abisso.


    Anderton aveva abbracciato questa fede sin da giovane, dedicando la sua vita a Vashnaar.
    Una sera, mentre la luna sorgeva nel cielo notturno, Anderton si inginocchiò davanti all'altare di Vashnaar all'interno della Cattedrale. La stanza era illuminata da candele nere, le cui fiamme danzavano come anime in pena. I suoi occhi erano fissi sull’imponente statua dedicata al primo..
    "O Signore della Morte," sussurrò Anderton, la sua voce carica di devozione. "Mi offro a te in toto, pronto ad abbracciare la tua fede e a seguire il tuo volere. Prometto che mai vacillerò, e sarò pronto a tutto per portare onore alla tua causa."

    Appena le parole uscirono dalle sue labbra, un freddo vento funesto si alzò nella cattedrale. Anderton avvertì un come una presenza, un'ombra che sembrava fatta di notte eterna che sollevò uno strano vento che spense tutte le candele della cattedrale.

    Anderton guardò per un attimo il vuoto e capì che il suo destino era stato segnato. Aveva abbracciato il culto di Vashnaar in toto, pronto a compiere il suo volere, pronto a portare onore alla sua causa e che la sua vita sarebbe stata un'eterna danza tra luce e ombra, nella città di Loknar, e soprattutto in giro per Ardania.

    Anderton andò a dormire quella sera con la consapevolezza che dal giorno seguente sarebbe iniziata la sua missione che ora gli era chiara nella sua mente.
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    By AndertonTM
    #58554
    Come ogni venerdì giornata dedicata al primo, Anderton si apprestava ad indossare i suoi abiti migliori con i colori affini al primo per porre omaggio nei luoghi a lui sacri, quando decise di scrivere una lode da dedicare al primo:

    Vashnaar, o Custode dell'Abisso profondo,
    Nell'oscurità eterna, il tuo potere è scondo.
    Con l'abisso a te affidato, in silenzio vigili,
    Nelle profondità dell'anima, nei nostri pensieri fragili.

    Nell'oscurità, la tua presenza ci concede.
    Custode dell'Abisso, sei il guardiano senza fine,

    Il tuo potere ci avvolge come un mare profondo,
    Nel tuo regno, troviamo conforto e riscontro.
    Nell'oscurità dell'abisso, nelle profondità del cuore,
    Vashnaar, ti onoriamo con devozione, senza timore.



    Anderton trascrisse queste parole su di un tomo e partì alla volta della cattedrale sul Saaren, primo luogo dove il giovane sacerdote si sarebbe fermato a porre omaggio.
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    By AndertonTM
    #58761
    Dopo essere stato cacciato dalla Chiesa Eterna, Anderton si ritrovò a vagare per Loknar, privato del luogo sacro che aveva chiamato casa per così tanto tempo. Il dolore dell'esclusione era ancora fresco quando, un giorno, una notizia scioccante si sparse come il fuoco nella città.

    La Chiesa Eterna, il maestoso edificio che una volta risuonava di preghiere e cantici, era stata chiusa. La voce del Sommo Sacerdote, Liam Carter, annunciò che minacce anonime avevano costretto la Chiesa a chiudere le sue porte. Il destino aveva riservato loro un ulteriore colpo, quando un omicidio fu consumato tra le sue sacre mura.

    Mentre la città rimaneva avvolta in un clima di sconcerto, Anderton capì che la situazione era molto più grave di quanto potesse sembrare a prima vista. Non si trattava solo di una chiusura temporanea, ma di un attacco deliberato contro la fede stessa.

    Riflettendo sulle missive minatorie, Anderton decise di intraprendere un cammino per rintracciare gli autori di un crimine così vile. Aveva capito che il vero obiettivo non era solo la Chiesa Eterna, ma la stessa fede che aveva servito con devozione. La sua esclusione non poteva più essere al centro delle sue preoccupazioni; ora, l'intera città di Loknar era privata del conforto spirituale della Chiesa.

    Anderton, sebbene non facesse più parte della Chiesa Eterna, aveva deciso di non voltare le spalle all'istituzione che aveva amato e servito per così tanto tempo. La chiusura della Chiesa e l'omicidio commesso al suo interno avevano colpito Loknar in modo profondo, e Anderton sentiva il richiamo del suo dovere, anche se non era più ufficialmente parte dell'organizzazione.

    La sua determinazione cresceva con ogni passo che faceva per aiutare l’istituzione.
    Iniziò raccogliendo informazioni, ascoltando le preoccupazioni dei fedeli e offrendo il suo aiuto. Nonostante le difficoltà, il desiderio di preservare la fede e il luogo di preghiera della città bruciava in lui come una fiamma inestinguibile.

    Anderton non cercava riconoscimento personale, ma piuttosto il ritorno alla normalità per la città e la ristabilizzazione della fede.

    Anderton, ispirato dalla potenza di Vashnaar, intendeva colpire gli autori delle minacce con la stessa ferocia con cui Sssi Rooch aveva sopraffatto Saetta. La sua azione avrebbe rappresentato un'immediata e inarrestabile risposta contro coloro che osavano minacciare la fede e la sacralità della Chiesa Eterna.
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    By AndertonTM
    #59328
    Il fragore delle onde che si schiantano contro gli scogli è come un canto di lamenti incessante, mentre i miei pensieri si intrecciano in un turbinio di confusione. In un'era passata, ero un devoto sacerdote di Vashnaar, il credo che plasmò la mia esistenza, dove la gente mi onorava con il titolo di Padre e gli allievi mi chiamavano Maestro.

    Il mio ardore e l'influenza che avevo sulla gente avevano suscitato inquietudine nell'animo del Sommo Sacerdote Liam Carter, conducendomi alla mia espulsione dalla venerabile Chiesa Eterna. In quel momento, senza nemmeno rendermene conto, il legame con Loknar, la terra che avevo amato e servito con ardente passione, cominciava a sgretolarsi, aprendo gli occhi e ponendomi di fronte a domande inevitabili.

    Mentre mi perdevo in questo vortice di incertezze, ho sentito risuonare un richiamo ancestrale dentro di me. Con molta naturalezza, i precetti della Dea Althea, insegnati nella mia giovinezza a Nosper, iniziarono a riemergere, come un faro che squarcia l'oscurità.


    Il tradimento di Elwing, con cui condivisi onestà intellettuale, fu un pugno al cuore.

    Le confidenze tradite furono portate all'attenzione del Sommo Sacerdote, rivelando segreti che avrebbero potuto condannarmi. Nonostante la mia crisi mistica, la grazia dei Sette Dei mi salvò, ma fui esiliato da Loknar, una decisione che, in realtà, avevo già meditato di prendere da tempo.

    Il rifugio trovato nel piccolo borgo marinaresco è come un abbraccio materno, con le onde che narrano storie di antichi equilibri. In questo luogo umile e pacifico, ho avuto il lusso di riflettere sul mio passato tumultuoso. La punizione subita mi ha fatto capire che la mia ricerca di equilibrio doveva andare oltre le rigide dogmatiche.

    Mentre elaboro gli esiti delle sfide del mio passato, sebbene le ferite rimarranno come cicatrici indelebili sulla mia carne, una nuova consapevolezza si sta risvegliando in me come la volontà di tornare alle mie umili origini, in comunione con la Madre delle Madri Althea e il futuro di una vita rivolta a preservare l'equilibrio ad ogni costo, lo stesso di cui nei mesi passati aveva visto violare quotidianamente per molteplici scopi.

    Possa Althea riabbracciarmi nuovamente come una madre che abbraccia il figlio di ritorno a casa dopo aver smarrito la via.
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    By AndertonTM
    #59416
    Anderton aveva sempre servito con lealtà Il signore oscuro, Tuttavia, a un certo punto della sua vita, cominciò a sentire che il suo destino era intrecciato con qualcosa di più elevato, forse una chiamata proveniente da Althea, la dea delle messi, la cui presenza era avvertita nelle dolci brezze che accarezzavano i campi di grano e nei raggi dorati del sole al tramonto, d'altronde fin da bambino era cresciuto secondo i suoi dogmi prima di rivolgere le sue preghiere al signore oscuro.

    Si ritirò nelle campagne, cercando luoghi di quiete e serenità. Là, sotto il cielo azzurro e il sole radiante, iniziò a pregare Althea e a dedicarsi alla coltivazione di campi rigogliosi. La dea sembrava rispondere al suo appello, manifestandosi attraverso sogni ispiratori e una connessione profonda con la natura circostante.

    anderton si trovava in preghiera a cheshire dove risiedeva e rimase li tutta la notte dove si addormentò di fianco la statua della dea che gli apparve in sogno, Vestita con abiti eterei e circondata da un'aura di pace, la Dea lo guardò con occhi che riflettevano la saggezza dell'equilibrio. Anderton si prostrò davanti a lei, sentendo una connessione profonda con la divinità che aveva cercato.

    Althea, con voce calma e gentile, accolse l'uomo, Riconoscendo il desiderio sincero di trovare un significato più elevato, la Dea gli parlò dei cicli naturali, dell'importanza dell'equilibrio e della necessità di proteggere la vita. Anderton, profondamente colpito dalle parole di Althea, promise di dedicare il resto dei suoi giorni a servire la Dea e a difendere gli ideali che rappresentava.

    Da quel momento in poi abbandonò definitivamente Vashnaar e le sue guerre, seguendo Althea come suo devoto. Tornò alla sua gente, ora portando con sé la saggezza e la tranquillità della Dea della vita. Pur continuando ad affrontare le sfide del mondo , sapeva che aveva trovato un nuovo scopo, unendo la forza della sua spada con la saggezza della natura e l'equilibrio di Althea.
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    By AndertonTM
    #61204
    Anderton camminava lentamente attraverso il campo abbandonato, osservando con attenzione ogni zolla di terra. Il sole del mattino brillava alto nel cielo, illuminando la distesa di campi che si estendeva davanti a lui. C’era qualcosa di sacro e potente nella semplicità di quel luogo, una presenza silenziosa che sembrava avvolgerlo come un abbraccio.

    Da quando aveva incontrato Althea nella radura, la sua vita aveva preso una nuova direzione. Si era lasciato alle spalle la spada e l’armatura, abbandonando il suo passato da combattente per dedicarsi alla protezione e alla celebrazione della vita. Aveva imparato le preghiere e i canti dei fedeli di Althea, aveva partecipato a cerimonie e rituali, e aveva ascoltato con attenzione gli insegnamenti di Padre Rinaldo. Ma sentiva che mancava ancora qualcosa, un legame più profondo con la terra che tanto amava.

    Era stata Hickaru, il gran maestro, a suggerirgli di lavorare la terra. “Se vuoi davvero capire cosa significa servire Althea, devi mettere le mani nel terreno,” gli aveva detto con un sorriso saggio. “Devi sentire la terra sotto le tue unghie, annusare il profumo del suolo appena smosso, e osservare la vita crescere davanti ai tuoi occhi. Solo allora potrai dire di essere veramente in comunione con la Dea.”

    Quelle parole avevano colpito Anderton come un fulmine. Forse era quello che cercava. Una connessione fisica, tangibile, con la terra stessa. Un modo per sentirsi parte di quel ciclo eterno di vita, morte e rinascita che Althea incarnava.


    Il primo giorno di lavoro, Anderton si presentò al campo con una vecchia zappa e un cuore colmo di determinazione. Si inginocchiò sul terreno, affondando le mani nella terra umida. Sentì la sua consistenza, fredda e granulosa, chiuse gli occhi, lasciandosi avvolgere dalla sensazione. Era come se la terra stesse rispondendo al suo tocco, accogliendo il suo spirito con un calore quasi materno.

    Con un respiro profondo, Anderton si alzò e iniziò a scavare il primo solco. Il lavoro era duro, e ogni colpo di zappa richiedeva uno sforzo notevole. Ma più lavorava, più sentiva una connessione crescere dentro di sé. Il sudore gli scendeva sulla fronte, ma il suo cuore era leggero. Ogni granello di terra che smuoveva sembrava avvicinarlo un po’ di più alla Dea.

    Mentre il sole saliva nel cielo, Anderton si fermò per riposare. Si sedette sul bordo del campo, osservando il lavoro già compiuto. Il primo solco si estendeva lungo il terreno come una cicatrice fresca, un segno del suo impegno e della sua devozione.

    Si chiese se Althea lo stesse osservando in quel momento, se sentisse il suo cuore battere con la passione di chi ha trovato finalmente il proprio scopo. Con le mani ancora sporche di terra, Anderton chiuse gli occhi e mormorò una preghiera.

    “Althea, Dea della vita e dell’equilibrio, ti offro questo lavoro come segno della mia devozione. Possa ogni seme che pianto crescere sotto il tuo sguardo amorevole, e possa ogni frutto del mio lavoro portare gioia e prosperità a chiunque lo riceva.”

    Quando riaprì gli occhi, una leggera brezza attraversò il campo, facendo frusciare le foglie degli alberi circostanti. Anderton sorrise, sentendo la presenza di Althea accanto a sé. Era un segno che la sua preghiera era stata ascoltata, e che la Dea era con lui in ogni momento.

    Decise di continuare a lavorare fino al tramonto. Ogni volta che affondava la zappa nel terreno, sentiva una connessione più profonda con la terra. I suoi pensieri si quietavano, e il suo spirito trovava pace. Non era più il guerriero tormentato dal passato, ma un uomo nuovo, rinato sotto la guida di Althea.

    Quando il sole iniziò a calare dietro le colline, Anderton si fermò e osservò il campo. Aveva lavorato tutto il giorno, e il terreno era pronto per essere seminato. Sentiva una soddisfazione profonda e genuina, una gioia che non aveva mai conosciuto prima. Ancora una volta era riuscito a trovare una connessione più profonda con la madre delle madri.

    Raccolse la zappa e si incamminò verso casa, mentre il cielo si tingeva di rosso e arancione. Mentre camminava, sentiva la terra sotto i suoi piedi rispondere a ogni passo, come se ogni creatura vivente celebrasse la sua decisione di lavorare la terra.

    E così, Anderton ringraziò la madre delle madri , un umile servitore della Dea della messi che ogni giorno, trovava gioia e pace nel lavorare i campi, sapendo che ogni gesto era un atto d’amore per Althea e un passo verso l’equilibrio che tanto cercava e per la quale insieme al Sodalizio Dell'Equiseto lottava.
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