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Diario del Tesoriere
Hammerheim, Regno delle Westlands, 22 Adulain A.I. 286

Il Rettore mi ha invitato a prendere parte ad un incontro che si terrà questa sera presso il Monastero,
a quanto pare verrà un archeologo a parlare di anticaglie, i miei progetti sono quasi pronti ma non ho
ancora consegnato la bozza al Rettore, volevo prima perfezionare alcune idee e prendere altre misure.

Sono stata sul posto più e più volte, l'area è circondata dai boschi, dista dal fiume non più di trenta passi
la rupe è alta quasi due piani e su di essa ci sono i resti di una antica struttura in pietra.
La mia paura maggiore è che il tutto possa cedere e collassare su se stesso andando a rovinare
le sculture presenti all'interno della montagna.

Quando il Rettore mi ha detto che serviva un progetto di ristrutturazione la mia mente si è illuminata!
Adoro fare questo genere di progetti!! Per prima cosa credo sia doveroso mantenere la struttura della montagna
ripulendola dai detriti e sistemando l'ingresso ma senza snaturare l'ambientazione originaria,
infondo Dolort avrà avuto i suoi motivi per realizzare il Santuario dentro una montagna e credo che andrebbe
rispettata questa scelta originaria senza stravolgere più di tanto questo aspetto.



Durante i vari sopralluoghi ho potuto constatare che molti detriti possono essere rimossi con facilità e senza
rischiare di danneggiare le aree interne, il fiume poco distante è una inesauribile fonte di forza motrice,
con i giusti macchinari sarebbe possibile utilizzare la forza del fiume per spostare le cose più pesanti,
inoltre in quell'area tra la rupe e il fiume potrebbe essere realizzato in futuro un recinto dove far riposare
e rinfrescare i cavalli dei pellegrini, mentre sulla parte nord della rupe c'è abbastanza spazio per costruire
una scala grande in pietra e marmo, così da dare accesso al piano superiore in modo più agevole.




L'ambiente interno misura circa 30 passi di lunghezza e 40 di larghezza, è un ambiente molto buio e pieno di detriti,
l'idea è quella di creare delle impalcature lungo le pareti e una sorta di copertura di legno, come fosse una cupola
che protegga la stanza dai detriti, una volta fatto questo sarà possibile demolire la parte soprastante in totale sicurezza.
Una volta abbattuta l'intera struttura di pietra, si procederebbe con la realizzazione di una nuova sovrastruttura
possibilmente realizzata in materiali leggeri; travoni di legno, assi di metallo e soprattutto vetrate, molte vetrate.

Sulla parete a Sud, quasi ad accogliere i viandanti che giungono dalla via principale,
sette vetrate dipinte coi colori dei Sette Dei, fungerebbero sia da arredo caratteristico
sia da principale fonte di illuminazione delle stanze interne,
sulla parete a Nord l'ingresso del piano sopraelevato raggiungibile attraverso la scala esterna in marmo,
la parete ad Est che guarda verso Seliand sarà caratterizzata da un'ampia balconata alla quale si accede
direttamente dalla sopraelevazione destinata a luogo per la preghiera.

Una volta terminata la realizzazione della struttura sarà possibile demolire parzialmente la copertura lignea
che diventerà dunque un soppalco che si affaccia sulla sala dei rituali ove sono presenti l'altare
e le statue dei Sette. Questa stanza sotterranea sarà accessibile ai visitatori ma durante le celebrazioni
sarà possibile riservare l'accesso ai soli ecclesiastici che si occuperanno della funzione.

Chissà se al Rettore piacerà questo mio progetto.. bhe, lo scoprirò solo dopo averglielo spedito..

________ Jolet Tudas_________
Tesoriere delle Westlands




* Jolet arrotolò le pergamene con il progetto e la relazione descrittiva, sigillò il plico e lo consegnò al postino. *

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Diario del Tesoriere
Hammerheim, Regno delle Westlands, 04 Madrigale A.I. 286

I miei studi proseguono spediti, questa settimana l'ho trascorsa studiando i manuali delle grandi opere,
mi sono concentrata soprattutto sulla struttura portante e sui contrappesi di alleggerimento;
per prima cosa ho studiato i manuali tecnici del Teatro Reale, l'enorme soppalco sospeso a unica campata
che sovrasta l'intera struttura è sorretto da travi di contro bilanciamento poggiate sui maschi murari
per correggere l'inarcamento della soletta sono state adoperate travi con intradosso bombato
così facendo il peso della struttura flette le travi verso il centro facendole apparire dritte
invece che flesse verso il basso a causa del loro stesso peso. Grazie a questo stratagemma
è possibile sopportare il peso di molta gente senza temere il cedimento della trave di ancoraggio
inoltre i maschi perimetrali collaboro alle spinte verticali garantendo una stabilità perfetta.



La seconda Grande Opera che sono andata a studiarmi è il Tempio di Danu,
anche qui la struttura si presenta a più altezze con un affaccio interno sul pozzo centrale
ma ciò che mi ha suscitato maggior interesse sono le colonne perimetrali che sorreggono la grande cupola.
Avendo adoperato graniti duri, la sezione del colonnato è assai snella garantendo alla struttura
la giusta leggerezza nonostante la maestosità dell'opera. L'elevato numero di colonne che funge da
cornice alla struttura centrale in pietra, crea quella sorta di effetto trasparenza che accompagna la
vista dell'osservatore che viene rapito dalla verticalità degli archi in pietra resi quindi meno invasivi
e più armonici nonostante la dimensione spropositata.



La terza grande opera che ho analizzato è la copertura del nuovo Tempio di Awen;
l'ingegnere che l'ha realizzata ha adoperato una struttura altamente flessibile e leggera
quasi impercettibile alla vista, che fa apparire la serie di vetrate di copertura come fossero
un unico enorme tetto di cristallo. La struttura sottostante viene dunque illuminata costantemente
attraverso l'enorme soffitto trasparente che permette oltre all'illuminazione giornaliera
anche la vista di un meraviglioso cielo stellato durante le ore notturne.



Ho dunque cercato di unire in un unico progetto le tre caratteristiche principali
proponendo uno stile architettonico innovativo che sia fulcro delle migliori opere della Capitale.
La Flessibilità e la robustezza ingegneristica del soppalco a doppia altezza, la verticalizzazione
e la leggerezza di colonne e archi stretti che danno una spinta verso l'alto ed infine
a completamento della struttura, una serie di vetrate sui fianchi e in copertura che garantiscano
sia la luminosità che la spettacolarità cromatica della struttura.

Ho mostrato questa sera i miei progetti al Gerofante, chiedendo di attingere alla sua esperienza
per consigliarmi qualcosa che mi permettesse di perfezionare l'idea di base.
Siamo andati sul posto, ho mostrato lui l'intera struttura.. il doppio giardino a contro livelli,
il terzo piano con i ruderi della preesistente struttura, la zona pericolante con il soffitto crepato,
l'area in cui progetto di realizzare la doppia altezza... Abbiamo analizzato assieme ogni luogo,
misurato le varie proporzioni e discusso molto su come preservare l'integrità del sito.



Ho cercato di spiegargli la mia idea sulle vetrate, non mi è sembrato molto convinto della mia visione
ma spero che una volta realizzata sia bella come lo è nella mia immaginazione, ho provato anche
a spiegargli come intendo operare al piano inferiore, con la chiusura in legno che funga da coperchio
durante le demolizioni e successivamente trasformarlo nella piastra su cui si poggia il soppalco



Poi siamo usciti all'esterno, gli ho spiegato il motivo del doppio ingresso separato,
di come vorrei attrezzare i giardini e renderli un luogo di aggregazione,
sarebbe uno spreco limitare il sito alla sola destinazione cerimoniale,
vorrei ispirarmi ai giardini di Awen della Capitale per creare un luogo confortevole
e aperto a chiunque, un posto che serva per far avvicinare i fedeli della periferia,
un posto alla portata di tutti, dove anche i poveri e i briganti possano trovare un pò di pace, se la cercano.



In linea di massima il Gerofante è sembrato apprezzare il mio lavoro, spero soltanto che anche il Rettore
sia della stessa opinione e soprattutto, che il Consiglio possa approvare la realizzazione di un opera del genere.

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Diario del Tesoriere
Hammerheim, Regno delle Westlands, 23 Lithe A.I. 287

I lavori sono durati più di un anno ma finalmente stiamo per completare questa maestosa opera.
Molti sono i manovali che si sono succeduti nella realizzazione di questa fabbrica,
molti sono quelli che hanno rinunciato ai lavori, spaventati dalle ripetute incursioni dei briganti
o dalla minacciosa presenza delle seguaci di katah nei boschi limitrofi,
tanti altri sono quelli che sono venuti a mancare per disgrazia o dolo,
ma oggi possiamo finalmente dire che il Tempio dei Sette è una realtà conclamata.

Ho iniziato a scrivere questo diario quando ero solo il Tesoriere di Hammerheim,
oggi sono anche il Rettore dell'Accademia delle Arti, questa opera è solo la prima di tante
che si dovranno necessariamente realizzare per riportare Gloria e Lustro alle Westlands.
Contatterò nei prossimi giorni il Gran Cerimoniere, e programmeremo una celebrazione
per recare omaggio ai Sette il prima possibile.



________ Jolet Tudas_________
Rettore dell'Accademia delle Arti di Hammerheim
Tesoriere delle Westlands